4 giorni a Cracovia, la perla dell’Est Europa tra antichi castelli, miniere e un tragico passato

Scritto da: motta d.
4 giorni a cracovia, la perla dell'est europa tra antichi castelli, miniere e un tragico passato

Le capitali dell’est Europa sono sempre belle da visitare. Hanno delle bellissime chiese, tanti spazi verdi e uno stile di vita abbastanza rilassato, lontano dai ritmi frenetici di altre grandi città europee più turistiche. Inoltre sono ancora abbastanza convenienti dal punto di vista economico per le saccocce di un italiano medio come me. Per tutti questi motivi, appena ho trovato un volo per Cracovia con Ryanair, al modico prezzo di poco più di 50 € A/R (solo con uno zaino), non me lo sono lasciato sfuggire.

Diario di viaggio a Cracovia

Giorno 1: Piazza del Mercato

piazza del mercato, cracovia

Sono partito da Bergamo il 24 giugno alle ore 08:50 lasciando la macchina nel parcheggio scoperto P3 a fianco dell’aeroporto al costo di 45 € per 4 giorni completi. Sono atterrato a Cracovia alle 10:30 senza intoppi e in circa 15 minuti sono già fuori dall’aeroporto con una piantina della città in mano presa all’ufficio turistico. Il tempo è abbastanza buono, un po’ nuvoloso e molto ventilato. Consultando il satellitare vedo che ci vogliono 2 autobus per arrivare al mio albergo (facendo la Polonia parte dell’Unione Europea non c’è bisogno di comprare una sim locale per navigare in rete). Con mio grande stupore scopro che l’emettitrice di biglietti “parla” italiano, caso davvero unico. Vedo così che ci sono tanti tipi di biglietti e abbonamenti ma per il momento decido di prenderne uno da 6 ZLT valido per 60 minuti. Avrò modo più avanti di valutare come gestirmi coi mezzi pubblici. In poco più di un’oretta gli autobus 300 e 126 mi portano a pochi passi dal mio alloggio, l’hotel Petrus, prenotato su Booking al prezzo di 182 € per 3 notti compresa la prima colazione. Quello che mi piace di questo albergo è la zona in cui si trova, molto tranquilla e immersa nel verde, poco distante dal centro storico. Il check-in però si fa dopo le 15:00, per cui lascio il bagaglio alla reception e mi dirigo a piedi verso il centro. In circa mezz’oretta di cammino arrivo al castello di Wawel, la cui visita però rimando al giorno dopo. Visto che ormai è ora di pranzo, mi fermo in un piccolo ristorante a mangiare una specialità polacca, i pierogi, che sono dei ravioli simili a quelli cotti al vapore dei ristoranti cinesi. Molto buoni ed economici; ho speso solo 44 zlt per un piatto di pierogi e una coca cola. Ritemprato nel corpo e nello spirito come prima tappa mi fermo al monastero dei domenicani, una bella chiesa in pieno centro il cui ingresso è gratuito. Merita .All’uscita mi fermo in uno dei tanti uffici cambi dove per 100 € mi danno 316 zlt e qualche spicciolo. Da lì in pochi passi sono in Piazza del mercato, la piazza principale che nel 2005 è stata votata come una delle piazze più belle del mondo. E’ immensa; di forma quadrangolare misura circa 200 metri di lato, e questo ne fa la piazza medioevale più grande d’Europa. Al centro si trova il mercato dei tessuti, che è l’edificio più imponente, costruito in stile gotico, dove i mercanti di Cracovia si riunivano per contrattare e svolgere i propri affari, commerciando spezie, seta, cera, cuoio, ma soprattutto i tessuti. Adesso invece troviamo all’interno due lunghe file parallele di negozi di souvenir mentre al piano superiore è presente una sezione del museo nazionale di Cracovia, dove è esposta la più ampia collezione permanente di dipinti polacchi del diciannovesimo secolo. La piazza è davvero magnifica; contornata da una serie infinita di ristoranti e piena di carrozze trainate da cavalli quasi tutte curiosamente condotte da donne in costume tipico, pronte a portare i turisti in giro per la città. Su un lato si trova la Basilica di santa Maria, con le sue torri asimmetriche di diversa altezza, seconda per importanza solo alla cattedrale del Wawel. Peccato che una delle due torri sia in restauro e quindi parzialmente coperta. La chiesa è piuttosto piccola e l’ingresso costa 15 zlt ma direi che ne vale la pena. All’uscita, prima di rientrare in albergo, mi concedo lo sfizio di un gelato: 10 zlt per un cono con un solo gusto e neanche tanto buono. Non ci sarà un bis. Bella anche la chiesa di sant’Anna, vicino alla piazza del mercato, il cui ingresso è gratuito. Alle 17:30 sono finalmente in hotel per una doccia e un po’ di riposo. Alle 20:30 esco in direzione centro per mangiare qualcosa ma stavolta usando i mezzi pubblici. Con 4 zlt prendo il biglietto che dura 20 minuti e in 3 fermate dell’autobus numero 162 sono nei pressi del castello. Da qui in 10 minuti a piedi sono di nuovo in piazza del mercato, che nella sua veste notturna è ancora più bella, piena com’è di luci, turisti, suonatori, gente che gira in bici, in monopattino e che fa footing. In un kebab attiguo alla piazza spendo 38 zlt per un menù con coca cola che poi integro con un panino da Mcdonald’s per 20,40 zlt. Dopo un giro per la città vecchia mi dirigo verso la fermata dell’autobus per rientrare in hotel.

Giorno 2: castello di Wawel

castello di wawel, cracovia

Dopo un’abbondante colazione (compresa nel prezzo dell’albergo), il solito autobus 162 mi porta in pochi minuti nei pressi del castello di Wawel. Questa imponente fortificazione è stata la residenza di re e regine polacchi dall’XI secolo fino alla fine del XVI secolo ed è un ben amalgamato cocktail di vari stili architettonici tra cui il gotico, il rinascimentale e il barocco. Una delle caratteristiche più notevoli del Castello di Wawel è la Tana del Drago, situata sotto la collina omonima su cui si erge. Secondo la leggenda, questa tana ospitava un feroce drago che terrorizzava i villaggi vicini, finché non fu ucciso dal principe Krakus. Oggi i visitatori possono ammirare una statua di questa famosa creatura alla base della collina del Wawel, ed è uno dei simboli della città che ritroviamo su magliette, portachiavi, calamite eccetera. Ed è proprio da qui che comincio il mio giro di esplorazione, e dal mercatino di bancarelle attiguo dove compro qualche souvenir. Salgo quindi (non senza un po’ di fatica) al castello da una delle scalinate, fino ad arrivare al piazzale, da cui si ha una bella vista sulla città. Comincio la visita dalla cattedrale di Wawel, al cui interno troviamo le cripte e le tombe dei re polacchi e degli eroi nazionali. L’ingresso costa 25 zlt e, anche se non si possono fare foto, ne vale veramente la pena. Alle 10:30 sono fuori dalla cattedrale e noto che il piazzale è molto più affollato di prima. Cominciano ad arrivare numerosi gruppi di persone. L’entrata all’interno del castello costa 49 zlt e comprende anche una visita ai giardini reali. Tutto molto bello anche se dall’esterno mi aspettavo di meglio. Alle 12:30 sono fuori e dato che lo stomaco comincia a brontolare mi fermo in un ristorantino lì  vicino dove per 38,90 zlt mi sazio con un piatto di pierogi e una coca cola. Seguono poi 10 zlt per un dolce tipico molto buono e 11,15 zlt per un caffè da starbucks. Prima di rientrare in albergo dopo un giretto per il centro storico, mi fermo alla chiesa di San Pietro e Paolo, proprio vicino al castello, che oltre ad essere molto bella è anche gratuita. Alle 17:30 sono finalmente in hotel per una doccia e un meritato riposo. Alle 19:30 esco per recarmi al Kazimierz, lo storico quartiere ebraico di Cracovia, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e reso famoso dal film Schindler’s List di Steven Spielberg, girato in gran parte proprio qui nel 1993. Durante la seconda guerra mondiale la comunità ebraica fu decimata dall’Olocausto e il quartiere cadde in declino e abbandono per decenni, fino agli anni ’90, quando iniziò la sua rinascita sociale. Oggi è noto come centro culturale ed artistico, ed è anche famoso per i suoi numerosi ristoranti e locali notturni. Per arrivarci prendo il solito autobus 126 per 6 fermate e poi proseguo per 15 minuti a piedi. In effetti ci sono parecchi ristoranti un po’ per tutti i gusti, ma i prezzi sono mediamente più alti (d’altronde siamo nel quartiere ebraico). Scelgo una sorta di paninoteca dove con 50 zlt prendo un panino e una lattina di coca. Proseguo quindi il mio giro fino ad arrivare al ponte noto come la passerella di Bernatek, ma francamente, forse perché non è sabato sera, il quartiere non mi è sembrato così pieno di vita. Una volta giunto al ponte torno sui miei passi per ritornare in albergo.

Giorno 3: Auschwitz e Birkenau

auschwitz

Oggi sveglia alle 05:00 per la gita al campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Per fortuna in albergo mi hanno preparato la colazione al sacco. Il tour, in lingua italiana, è stato prenotato su Civitatis. Il ritrovo è alle 06:00 davanti al Barbacane e per fortuna i mezzi a quell’ora sono già in funzione. Si preannuncia una giornata molto calda in tutti i sensi. Si parte puntuali alle 06:30 e in circa un’ora siamo davanti all’entrata di Auschwitz. All’inizio sembrava ci fossero poche persone ma nel giro di mezz’ora i gruppi cominciano ad arrivare numerosi. Per fortuna siamo tra i primi a entrare. I controlli sono molto severi all’ingresso e l’atmosfera è piuttosto tesa. Le raccomandazioni da parte della nostra preparatissima guida italiana sui comportamenti da tenere all’interno si sprecano. Ci sono punti dove si possono fare fotografie e altri dove non si possono fare; altri dove si può parlare e altri che è bene contemplare in silenzio perché non bisogna mai dimenticare quello che è successo qui dentro. Sono cose che studi a scuola sui libri, che vedi in televisione nei documentari o in qualche film…ma quando capisci e tocchi con mano quello che hanno fatto ad oltre un milione di persone che sono passate per questo inferno… è come prendere un ben assestato pugno dello stomaco. Ma è un pugno che ogni tanto bisogna ricevere, giusto per non dimenticare. Dato che i fascisti hanno spedito diverse persone in questo campo, mi sentivo un po’ a disagio durante il percorso, e non mi vergogno ad ammettere che mi sono venute le lacrime agli occhi un paio di volte. La parte che mi ha colpito di più è stato vedere i magazzini dove tenevano i beni che confiscano ai prigionieri: migliaia di scarpe, sia da uomo che da bambino, valigie, borse, suppellettili varie e per finire una massa enorme di capelli appartenenti a circa 45000 donne, tagliati dopo la loro morte nelle camere a gas, che i nazisti vendevano al kg alle industrie tedesche per farne coperte, calze, corde, cuscini e materassi. La visita dura circa un’ora e mezza, alternando per fortuna percorsi all’aperto con percorsi al coperto, perché oggi il sole è veramente spietato. Al termine saliamo sul nostro pullman per dirigerci verso la seconda tappa del nostro tour: il campo di Birkenau, che dista circa 15 minuti. Qui il panorama è un po’ diverso perchè la maggior parte delle strutture dove alloggiavano i prigionieri erano fatte in legno (e non in muratura come ad Auschwitz) e sono state distrutte dai tedeschi durante la loro fuga, così come i forni crematori. Tuttavia quello che è rimasto in piedi basta e avanza per farti venire un groppo in gola, soprattutto dopo le spiegazioni della nostra guida. Nelle baracche prive di qualsiasi comodità, senza acqua né riscaldamento, potevano trovare posto fino a 1000 persone, che dormivano su letti a castelli a tre piani che ospitavano fino a 6 persone per letto. Un’altra differenza con Auschwitz è che la strada che porta dal parcheggio all’interno del campo è piuttosto lunga, senza neanche un albero che faccia ombra e sotto un sole martellante. Almeno in questo modo abbiamo provato anche noi un piccolo assaggio di quello che devono avere patito i prigionieri. Essendo questo campo piuttosto piccolo, la visita dura solo un’ora, dopo di che risaliamo sul pullman che ci riporta in città. Mi faccio lasciare davanti al centro commerciale Galeria Krakowska, dove mi fermo per uno spuntino e per un’occhiata veloce ai negozi. 11,18 zlt per un caffè espresso e una brioches niente male. Al termine, vista la pesantezza delle mie estremità inferiori dopo tutto il cammino di oggi, prendo due autobus e rientro in albergo alle 15:00 circa per un meritatissimo riposo. Segue una rapida escursione in centro per una cena e un altrettanto rapido rientro in hotel. E’ stata una giornata intensa ma stancante.

Giorno 4: Miniera di sale di Wieliczka

wieliczka

Nell’ultimo giorno di permanenza a Cracovia visiterò una delle attrazioni principali: la miniera di sale di Wieliczka. Si tratta di un delle miniere di sale più antiche del mondo, in funzione ininterrottamente dal tredicesimo secolo fino al 1996. La mattinata non è delle migliori ma pazienza, tanto sono al coperto. Prendo l’autobus 304 dalla stazione dei treni e in circa mezz’ora sono nella cittadina di Wieliczka, nell’area metropolitana della città. Non è possibile visitare la miniera in autonomia ma bisogna unirsi a uno dei tour guidati. Quello in lingua italiana è troppo tardi, per cui decido di unirmi a quello in lingua inglese che parte alle 12:00 al costo di 143 zlt. In realtà la parte turistica visitabile copre circa l’1% della lunghezza delle gallerie per un totale di 3,5 km ad una profondità di circa 300 metri. All’interno delle gallerie possiamo trovare statue di personaggi storici e religiosi, scene di vita quotidiana, stanze decorate e cappelle, tutte scolpite direttamente nel sale dai minatori. Persino i cristalli dei lampadari sono fatti in sale. Le parti più interessanti sono il lago sotterraneo Wessel e la cappella di Santa Kinga, patrona dei minatori di sale. Si tratta di un’autentica chiesa scolpita nel sale, completa di altare, banchi, candelabri e perfino un grande lampadario, tutto realizzato con il salgemma estratto in loco. A dir poco fiabesca. La visita guidata finisce alle ore 14:00 ma per “tornare a riveder le stelle” ci vogliono altri 20 minuti. Una volta rientrato a Cracovia spendo 83,80 zlt per un piatto di pierogi e una coca cola, poi 28 zlt per un dolce molto buono e un caffè espresso in piazza del mercato. Un ultimo giro per il centro storico e poi rientro in albergo per ritirare il bagaglio e dirigermi quindi verso l’aeroporto, dove arrivo per le 20:50. Dato che è ancora presto per il mio volo, ho tutto il tempo per gustarmi, per 90 zlt, un fish and chips, una coca cola e un caffè, il tutto servito da un divertente cameriere robot.

Consigli e informazioni utili su Cracovia

Anche se non c’è la metropolitana, Cracovia è una città che si gira benissimo coi mezzi pubblici, che sono capillari e moderni. Hanno addirittura a bordo un video che ti mostra in tempo reale la posizione del tuo autobus e il percorso. Ci sono tanti tipi di biglietti, che vanno da una durata minima di 20 minuti a vari tipi di abbonamenti giornalieri, settimanali eccetera. Consiglio di valutare bene la posizione dell’alloggio e gli spostamenti prima di decidere, in fondo le attrazioni principali sono in un’area piuttosto ristretta che si può girare facilmente a piedi o comunque usando poco i mezzi. È una città decisamente sicura anche se nelle zone molto affollare bisogna prestare attenzione ai borseggiatori. È ancora abbastanza economica. Se volete risparmiare qualcosa nel vitto cercate ristoranti un po’ al di fuori del centro storico dove si possono mangiare degli ottimi pierogi spendendo poco. Ci sono anche delle catene di fast food specializzate esclusivamente in questo piatto, servito in tante varianti. In alternativa non mancano i vari Mcdonald’s, Burger king eccetera. Stesso consiglio per l’alloggio. Io ho alloggiato all’hotel Petrus, che raccomando per il rapporto qualità/prezzo e per la posizione tranquilla e poco fuori dalla città vecchia. Le escursioni si possono prenotare su vari siti come Get Your Guide o Civitatis a prezzi più o meno comparabili. Si può anche scegliere di fare, nello stesso giorno, quella ai campi di concentramento e alla miniera, con una pausa di due ore tra l’una e l’altra, spendendo qualcosa in meno. Consiglio di farlo però solo a chi è in forma e un ottimo camminatore perchè in entrambe la strada da fare a piedi è davvero tanta. Inoltre, a differenza di quella ai campi, il tragitto dalla città alla miniera si può gestire tranquillamente in autonomia. Gli autobus per arrivarci non mancano e ci sono tour guidati in varie lingue a tutte le ore a cui ci si può unire. Quello in italiano però è verso le 16:00 quindi regolatevi. Portatevi sempre una felpa per coprirvi le spalle perché anche in estate la temperatura all’interno della miniera non supera i 18°C. Non cambiate troppi contanti perché le carte di credito sono accettate dappertutto e le emettitrici di biglietti a volte hanno difficoltà ad accettare la moneta. Tuttavia nei ristoranti o nei negozi può capitare che vi facciano lo sconto perchè non hanno il resto da darvi.

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