C’è una città della Basilicata dove si dice che sia passato il Conte Dracula: la sua cattedrale lo dimostra

Dominato dalla Cattedrale, Acerenza è un piccolo e prezioso borgo tutto da scoprire
Alessandro Cipolla, 18 Ago 2025
c'è una città della basilicata dove si dice che sia passato il conte dracula: la sua cattedrale lo dimostra
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Ancorato sulla cima di un colle che domina la pianura circostante, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia, Acerenza si trova in Basilicata ed è famoso come la “Città-Cattedrale”. Questo è l’appellativo con il quale gli abitanti lo chiamano per via dell’imponente presenza della chiesa dedicata a Santa Maria Assunta e a San Canio, risalente al XI secolo e che domina il borgo circondato dal fiume Bradano e dal torrente Fiumarella. Una bellezza però circondata anche da un mistero: con una presunta figlia di Vlad III – conosciuto anche come il Conte Dracula – che sarebbe seppellita all’interno della Cattedrale.

Le antiche origini di Acerenza

cattedrale acerenza

Lo località di Acerenza era già nota in epica romana come Acheruntia, ma i primi insediamenti avvennero nel VI secolo a.C.. In epoca medievale i Longobardi e i Bizantini si contesero la città, che divenne sede vescovile e poi passò sotto l’influenza normanna. Roberto il Guiscardo fece costruire la cattedrale.
Per via della sua posizione, venne definita già nell’antichità dal poeta Orazio “il nido d’aquila dell’alta Acerenza”, mentre da Tito Livio e Procipio “Fortezza di guerra e “presidio”. Oggi è uno splendido borgo che permette di fare un vero e proprio tuffo nel passato, ai tempi del medioevo.

La Cattedrale, una dei monumenti più importanti della Basilicata

acerenza cattedrale

La pietra locale caratterizza quasi tutti gli edifici di Acerenza, quindi i palazzi storici e nobiliari come Palazzo Gala e Palazzo Loguercio Polosa, i portali signorili, le fontane e così via. Su tutto, come accennato, domina la Cattedrale di santa Maria Assunta che rappresenta e unifica l’offerta culturale, artistica e storica del borgo lucano.
La cattedrale è considerata uno dei monumenti più importanti della Basilicata e venne eretta sui resti di una chiesa paleocristiana che, a sua volta, era stata costruita su un antico tempio pagano dedicato all’Ercole “Acheruntino”. La sua costruzione vide impegnate molte maestranze locali e architetti francesi, come testimonia lo stile romanico- cluniacense.
All’interno si trovano tavole risalenti al cinquecento che arricchiscono le navate, ma spiccano soprattutto il polittico di Antonio Stabile, la cripta adornata con affreschi splendidi, il busto dell’imperatore Giuliano l’Apostata e la cupola sulla crociera, ultimata nel XIX secolo.
Leggenda vuole che il Conte di Acerenza, Giacomo Alfonso Ferrillo, abbia sposato Maria Balsa che ora sarebbe sepolta all’interno della Cattedrale. Fin qui nulla di strano, se non fosse che Maria Balsa sarebbe una delle figli di Vlad III di Valacchia, il temibile Conte Dracula. All’interno della chiesa, del resto, i simboli e le rappresentazioni – un drago e statue che mordono il collo – confermano questa tesi.

Cosa vedere nel borgo

borgo di acerenza

 

Il borgo è ricco di tante altre chiese come la chiesa di San Laviero martire che risale al 1065, dedicata al patrono della cittadina, insieme a San Canio vescovo e San Mariano.  Da non perdere anche la Chiesa di Sant’Antonio e il vicino convento francescano, così come il patrimonio archeologico. Diversi scavi, infatti, hanno portato alla luce reperti risalenti al neolitico e all’età del ferro, tombe risalenti al IV secolo a.C., e caverne con all’interno molti manufatti litici. In particolare, una statuetta di bronzo risalente al IV secolo, attesta il culto del dio-eroe Eracle.
Moltissime testimonianze del passato si possono ammirare visitando il Museo etnografico che ospita anche un’intera ricostruzione di un’antica casa contadina composta da due vani: in uno la cucina e la stalla, nell’altro la camera  il pollaio. Suggestivo ammirare gli oggetti di uno quotidiano di un tempo e gli attrezzi agricoli.
Ovviamente, tutte da assaporare le delizie della tradizione culinaria acheruntina: maccheroni “a desch’t”, la pasta “z’zridd” e le specialità dolci come i “sasanidd” e le lasagne “chiappute”, condite con noci, mandorle e vino cotto. 



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