È come stare a Braies, ma a posto delle Dolomiti su questo piccolo lago dell’Abruzzo affaccia un eremo millenario

Nel cuore di una natura quasi incontaminata, appare uno specchi d’acqua nel quale si riflette l’eremo omonimo: il Lago di San Domenico si trova in Abruzzo, precisamente nelle vicinanze di Villalago, un piccolo, suggestivo e affascinante borgo arroccato sul promontorio che si affaccia sulle Gole del sagittario. Un luogo che non ha nulla da invidiare al ben più celebre lago di Braies, ma che invece è sconosciuto a molti: se da un lato questo è un male per la comunità locale, per chi visita invece è un punto a favore visto che di certo non c’è la calca che da alcuni anni sta caratterizzando Braies. La storia dell’eremo di San Domenico a Villalago però merita di essere raccontata.
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La storia del lago e dell’eremo di San Domenico
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Il lago montano non vanta una storia romantico o misteriosa, ma è stato creato artificialmente grazie allo sbarramento del fiume Sagittario; la diga, completata nel 1929, ha la funzione di alimentare la centrale idroelettrica che si trova nella valle di Anversa. Il lago, quindi, è nato per sopperire alle esigenze di approvvigionamento elettrico, ma esercita comunque un fascino unico. In particolare, oltre alla natura che regna sovrana (ci troviamo vicino al parco Nazionale d’Abruzzo) con le cascatelle della sorgente Sega che si tuffano nelle sue acque, c’è l’eremo di San Domenico, la principale attrazione della zona che si specchia nelle acque del lago.
Questo edificio religioso sorge presso una grotta naturale scavata nella roccia calcarea: secondo storia e leggenda che si fondono, qui avrebbe trovato riparo il monaco benedettino san Domenico, all’incirca intorno all’anno mille.
Proprio in omaggio dei suoi poteri taumaturgici, venne costruita nel XI secolo questa meravigliosa cappella votiva, anche se l’eremo vero e proprio risale al XV secolo. Da allora svolse un ruolo significativo nella storia locale, diventando un punto di riferimento per la comunità religiosa e, ancora oggi, è meta di pellegrinaggio e luogo di riflessione per i devoti.
Prima dell’innalzamento della diga che ha dato origine al lago di San Domenico, l’eremo era accessibile attraverso un ponte medievale, oggi sommerso.
Caratteristiche e architettura
L’eremo non ha perso, nel corso del tempo, il suo fascino mistico. L’architettura è un esempio sublime di stile romanico, caratterizzato da muri in pietra, sapientemente modellata da maestri artigiani dell’epoca, e finestre che trasmettono mistero e spiritualità. All’interno è arricchito con quattro dipinti del 1938, che ritraggono eventi della vita di San Domenico, focalizzandosi sui suoi miracoli. Prima di accedere alla chiesa si attraversa un piccolo portico risalente al XVII secolo, decorato con dipinti di Alfredo Gentile, mentre il lato destro della navata custodisce un dipinto del XIX secolo.
Come visitare l’eremo di Villalago?
Per scoprire al meglio e in tutta la sua bellezza l’eremo di San Domenico, è possibile fare dei tour guidati condotti da esperti storici e guide locali che permettono di immergersi nella spiritualità del luogo. Per raggiungere Villalago si può partire comodamente da Roma, Napoli o Pescara, godendosi anche un viaggio panoramico. Chi arriva da Roma percorre l’autostrada A24 in direzione L’Aquila e, dopo aver imboccato l’A25 verso Pescara, esce a Cocullo. Da lì occorre prendere la SS479 che conduce al paese.
Da Napoli si prende l’A1 fino a Caianello, poi si prosegue lungo la SS85 e la SS17 che porta a Villalago. Per chi proviene da Pescara invece basta seguire l’A25 fino all’uscita di Cocullo e poi prendere sempre la SS479. Chi invece volesse arrivare in treno, la stazione di riferimento è quella di Sulmona, poi occorre fare mezz’ora di autobus oppure prendere un taxi.