L’isola delle 300 chiese: nel Mar Egeo c’è uno dei luoghi simbolo del culto di San Michele in Grecia

L’isola di Simi è considerata come la perla del Dodecaneso. Un’etichetta affibbiata non a caso, visto che tutti i complimenti sono più che meritati. Nota anche come Symi, questa splendida località della Grecia infatti incanta i visitatori innanzitutto con il suo porto scenografico, dove eleganti case neoclassiche dai colori pastello si specchiano nelle acque turchesi. Soprannominata la Burano del Mar Egeo, a rendere speciale questa destinazione è la capacità di saper unire un’atmosfera autentica a un turismo discreto.
Simi infatti è una meta meno turistica rispetto ad altre isole famose greche, ma proprio per questo conserva un fascino autentico e un ritmo di vita più lento. Oltre alla bellezza del paesaggio, l’isola è anche un importante centro spirituale essendo famosa per il culto di San Michele Arcangelo, patrono del luogo. Tra tradizione religiosa, fascino architettonico e mare cristallino, Simi ha la capacità unica di regalare un’esperienza che unisce cultura, fede e relax, il tutto senza la calca turistica delle più famose isole della Grecia.
Indice dei contenuti
Cosa vedere all’isola di Simi
![]()
Chi decide di visitare Simi come primo – meraviglioso – impatto di solito ha quello del porto di Gialos, il più importante del luogo, che è una sorta di anfiteatro naturale circondato da eleganti palazzi neoclassici che raccontano la prosperità ottocentesca dell’isola. Da qui, risalendo la scenografica Kali Strata, si raggiunge Chorio, la parte alta del borgo. Il paese è in stile tipico delle isole greche: case pastello, viuzze silenziose, cortili fioriti e scorci panoramici sull’Egeo.
Per chi ama il mare, quest’isola non ha nulla da invidiare rispetto a quelle conterranee ben più famose. Simi infatti offre piccole gemme raggiungibili in barca o a piedi. Dalle acque calme e cristalline di Agios Nikolaos fino alle verdi colline che circondano Nanou Beach, senza dimenticare Marathounda che regala una scenografia unica con caprette che passeggiano tra i bagnanti. A completare questa sorta di quadro idilliaco, ci sono i numerosi ristorantini che cucinano prelibatezze locali tra cui spiccano i rinomati gamberetti locali.
Il culto di San Michele Arcangelo
![]()
A sud-ovest, in una baia tranquilla, sorge il monastero di Panormitis, dedicato a San Michele Arcangelo il protettore contro i pericoli del mare. Il luogo è assai visitato da pellegrini e curiosi che arrivano da tutta la Grecia – e non solo – per ammirarne gli affreschi e la maestosa icona del Santo protettore del luogo. Non a caso Simi è chiamata anche “l’isola delle 300 chiese“, visto l’alto numero di luoghi di culto su una superficie comunque contenuta. La presenza di così tante chiese e cappelle è presto spiegata. Nei secoli passati le isole dell’Egeo erano comunità molto legate alla fede ortodossa, con i marinai che promettevano di erigere una cappella se fossero tornati sani e salvi da un viaggio, mentre la borghesia costruiva chiese private come simbolo di prestigio.
Come arrivare
![]()
Dopo aver dato uno sguardo alle tante bellezze e attrazioni dell’isola, vediamo ora come arrivare a Simi. Raggiungere l’isola è relativamente semplice, ma non esistono voli diretti non avendo un aeroporto. Il viaggio passa quasi sempre da Rodi o, in alternativa, dalla costa turca. Con l’aereo così occorre sempre fare scalo a Rodi – consigliato – oppure Atene. Da Rodi infatti partono continuamente dei traghetti che impiegano poco più di un’ora per raggiungere la splendida isola. Per chi arriva dalla Turchia invece, da Datça partono piccoli traghetti internazionali, con il viaggio che dura circa 1 ora.