Vicino Ferrara c’è il capolavoro del razionalismo: questa città sembra disegnata da De Chirico

Quando si parla di Tresigallo non si deve partire solo dalla sua storia, ma anche da un nome: Edmondo Rossoni. Per prima cosa occorre però geolocalizzare questo comune che conta poco più di 4.00 abitanti, situato in provincia di Ferrara e sulle sponde del Po del Volano, nel cuore della Pianura Padana. Fino agli anni ’30, Tresigallo era un villaggio rurale come tanti altri nella zona. Però poteva contare su un nativo del luogo di assoluto primo piano: l’allora ministro dell’Agricoltura, proprio Edmondo Rossoni. A partire dal 1933 – nel pieno del ventennio fascista – il ministro infatti ha trasformato radicalmente il paese, con l’intera città che sostanzialmente è stata ricostruita secondo i canoni dell’architettura razionalista ispirati al funzionalismo, alla simmetria e alla monumentalità.
A questo punto occorre aprire una parentesi. L’architettura razionalista è una corrente architettonica che si è sviluppata nel secolo scorso, caratterizzata dalla ricerca di forme essenziali e funzionali, eliminando ogni elemento decorativo. Si basa su principi di razionalità, funzionalità e chiarezza compositiva, spesso ispirandosi a modelli geometrici semplici. Nell’immaginario collettivo l’esempio più famoso di questa corrente architettonica è il quartiere Eur a Roma, questo perché in molti mai hanno visitato Tresigallo, un paese che sembra essere uscito fuori da un quadro di De Chirico.
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Cosa vedere a Tresigallo
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Anche se non esistono delle stime ufficiale, Edmondo Rossoni non dovrebbe aver badato a spese per cambiare radicalmente l’aspetto urbanistico e architettonico del suo paese natale, Tresigallo. Il progettista fu Carlo Frighi – compaesano e amico del potente ministro -, che ebbe il compito di trasformare un anonimo borgo dedito all’agricoltura nella “Città Metafisica” – come ancora ama definirsi il Comune nel suo sito ufficiale -, un raro esempio di luogo interamente progettato secondo i principi dell’urbanistica razionalista durante il periodo fascista. Cosa vedere allora a Tresigallo? Per capire al meglio la peculiarità di questo piccolo centro del ferrarese occorre calarsi nella mentalità – e ideologia – dell’epoca.
Ogni edificio, strada e piazza è stato pianificato per rappresentare l’ideologia dominante di quel periodo, con forte attenzione all’ordine, alla razionalità e alla funzionalità. Non solo strade e piazze, anche impianti sportivi, fabbriche, ospedali e scuole sono state costruite in linea con il progetto urbanistico razionalista. Ed è qui che torna ancora in ballo la storia.
La città corporativa
La volontà del ministro Rossoni è stata quella di trasformare un povero villaggio rurale in una nuova città corporativa, mutando i prodotti agricoli in una distilleria oppure in uno zuccherificio o una fabbrica di cellulosa. L’intento era chiaro: in perfetta linea con la politica di autosufficienza economica di Mussolini, lo scopo era quello di avere solo materie prime locali, realizzando così il sogno utopico di una città autarchica in miniatura.
Oggi Tresigallo è meta di architetti, fotografi e appassionati di arte e urbanistica, oltre che di semplici turisti e curiosi. Da vedere ci sono assolutamente la Piazza della Repubblica – centro geometrico e simbolico della città -, il Cinema Teatro e la Casa della Cultura sono degli esempi tipici del razionalismo. In generale tutto il paese – dalle scuole al mercato coperto fino alle colonie agricole – è una sorta di modellino di luogo in stile razionalista.
Come un quadro di De Chirico
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Giorgio De Chirico è stato uno dei più grandi artisti italiani, di certo il pittore nostrano che meglio ha rappresentato la corrente metafisica. Alcuni studiosi hanno associato le sue opere a Tresigallo soltanto diversi decenni dopo, mettendo in relazione alcuni suoi quadri con le architetture del comune estense. Del resto basta guardare uno dei dipinti della serie “Le piazze d’Italia” per notare come le architetture geometriche, monumentali e disabitate richiamino proprio gli edifici razionalisti del paese. Una dimensione fuori dal tempo simile a quella che si percepisce camminando per le strade della “Città Metafisica”.