La “lingua dei troll” è una star sui social, ma per arrivarci dovrai salire fino a 700 metri e camminare per 12 ore di seguito

Alessandro Cipolla, 22 Lug 2025
la lingua dei troll è una star sui social, ma per arrivarci dovrai salire fino a 700 metri e camminare per 12 ore di seguito

Trolltunga è uno di quei luoghi che devono essere assolutamente visitati quando ci si trova in Norvegia. Il nome significa letteralmente “lingua del troll” e stiamo parlando di una delle formazioni rocciose più iconiche del Paese scandinavo: questa roccia infatti sporge in un modo unico da una montagna, somigliando a una lingua che si protende nel vuoto sopra il lago Ringedalsvatnet. Il trekking a Trolltunga però è impegnativo – e in parte anche pericoloso – ed è consigliato farlo solo in alcuni periodi dell’anno. Da metà giugno a metà settembre è il periodo adatto per affrontare l’escursione in sicurezza, ma occorre anche una buona preparazione fisica per affrontare il percorso.
Il paradosso è che questa roccia si è formata circa 10.000 anni fa durante l’ultima era glaciale, raggiungendo però una grande popolarità soltanto di recente e grazie a Instagram. Prima della pandemia circa 70.000 persone visitavano ogni anno Trolltunga, ma il numero adesso è notevolmente aumentato e la roccia è diventata sempre più popolare tra gli escursionisti e sui social media. Siete incuriositi da questa “lingua del troll”? Cerchiamo allora di scoprire qualcosa in più su quella che di recente è diventata una delle principali attrazioni turistiche della Norvegia.

Perché visitare Trolltunga

l'incredibile trolltunga

Visitare Trolltunga è un’esperienza unica per chi ama la natura, l’avventura e i paesaggi spettacolari. Questa meraviglia esiste dal precambriano e, oltre 10.000 anni fa, i ghiacciai in ritirata hanno eroso la roccia e modellato l’altopiano, creando questa “lingua” naturale che si estende orizzontalmente dalla montagna. Essendo composta di gneiss – una roccia metamorfica molto resistente – ha retto all’erosione e si è staccata parzialmente dal versante montuoso. Secondo il folklore scandinavo i troll sono creature mitiche delle montagne che si trasformano in pietra se colpite dalla luce del sole. Leggenda vuole così che la roccia sia il risultato di un troll pietrificato mentre sporgeva dal monte per guardare la valle.
Fino agli anni 2000 Trolltunga era poco conosciuta, frequentata solo da locali e appassionati di escursionismo. Con l’arrivo dei social – soprattutto Instagram – la roccia ha iniziato ad attirare sempre più turisti grazie alla sua forma spettacolare tanto che oggi è una delle destinazioni più iconiche della Norvegia, attirando decine di migliaia di visitatori ogni anno. La vista dalla “lingua del troll” del resto è una delle più incredibili della Norvegia: montagne, ghiacciai, laghi glaciali e vallate selvagge, con il lago Ringedalsvatnet a 700 metri sotto che crea un contrasto impressionante con la roccia sospesa.

L’escursione

trolltunga trekking

L’escursione a Trolltunga è un’esperienza intensa, ma straordinaria. Inizia nei pressi di Skjeggedal nella parte più occidentale della Norvegia. Fin dai primi passi capisci che non è una passeggiata: il sentiero è lungo, con salite impegnative e un dislivello importante di circa 700 metri. Serve resistenza e determinazione, ma ogni fatica è ripagata: durante il cammino si attraversano foreste, ruscelli, pietraie, laghi glaciali e altopiani battuti dal vento.
L’aria è pura, i panorami silenziosi e il senso di isolamento ti avvicina alla natura più selvaggia. Dopo circa 6 ore di cammino – solo andata – finalmente si arriva alla meta. Molti si mettono in fila per la famosa foto in bilico sulla roccia: alcuni si siedono, altri si stendono, altri invece semplicemente osservano in silenzio. Occorre ricordare però che è pericoloso sporgersi troppo sulla roccia – non ci sono protezioni e la responsabilità è affidata all’escursionista -, nonostante molte persone lo facciano per scattare foto spettacolari.

Come si arriva

Arrivare a Trolltunga richiede un po’ di pianificazione, ma il viaggio stesso è parte dell’esperienza. Inoltre per far fronte all’aumento del turismo sono stati creati sentieri segnalati, parcheggi, navette e infrastrutture di sicurezza. La base di partenza più comoda è la cittadina di Odda, un piccolo centro affacciato su un fiordo immerso tra montagne e cascate. Odda è ben collegata anche se non servita direttamente da treni o aeroporti. Chi arriva da Bergen – a circa 3 ore e mezza di auto – può noleggiare un’auto oppure prendere un autobus fino a Odda. Da Oslo invece il viaggio è più lungo, circa 6-7 ore. In alternativa ci sono tour organizzati con trasporto incluso, ideali per chi vuole pensare solo al trekking. Una volta a Odda infine si può pernottare in hotel, B&B, campeggi o rifugi: ci sono opzioni per tutti i gusti e per tutte le tasche.



Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio
In evidenza