La Graciosa, l’ottava isola delle Canarie è un micromondo selvaggio di meraviglie

La più piccola dell’arcipelago è un’isola distante dal resto del mondo, ad un passo da Lanzarote. Strade sterrate da percorrere a piedi o in mountain bike, nessuna automobile per i turisti, due villaggi candidi, di cui uno è una manciata di case sparse. E poi spiagge incantevoli, place to be per surfisti a nord, relax assicurato a sud
Elena Bittante, 12 Lug 2025
la graciosa, l’ottava isola delle canarie è un micromondo selvaggio di meraviglie

La Graciosa è una scheggia di terra selvaggia di soli 29 chilometri quadrati che spunta dalle onde dell’Oceano Atlantico, ad un braccio di mare da Lanzarote. Quando si sbarca al porticciolo di Caleta de Sebo, la piccola cittadina portuale, sembra di poter toccare l’isola sorella con un dito, separata dalle acque oceaniche di El Rìo. Solo pochi chilometri le dividono, eppure a La Graciosa tutto cambia, a cominciare dallo stile di vita, semplice e spartano, un autentico paradiso selvaggio, purché si scenda a qualche “compromesso”: qui il concetto di “lusso” è la possibilità di vivere un’esperienza autentica e diversa dai soliti stereotipi di vacanza, a cominciare dalla viabilità. A parte l’area asfaltata circoscritta al porto e alla sua piccola promenade dove affacciano qualche localino e ristorante, il resto del centro è percorso da strade sterrate, e le pochissime vetture che vedrete, appartengono solo ai residenti e a qualche tour operator locale che offre visite guidate by car. Eppure la cittadina ha tutta la sua efficienza con tanto di supermarket, poste e servizi di primo soccorso. Meno comodità e più avventura insomma, magari in sella ad una bicicletta, oppure andando a piedi, riscoprendo il piacere di camminare e i ritmi lenti dell’andare. 

Questa settimana la rubrica “Altro viaggiare”, vi porta alla scoperta di quest’isola unica, facilmente raggiungibile da Lanzarote. Dal 2018, La Graciosa è entrata a far parte della costellazione canaria come la più piccola realtà indipendente dell’arcipelago. Ideale per una gita in giornata ma anche (e soprattutto) per una vacanza di più giorni, all’insegna dell’autenticità, della natura. È inoltre una destinazione contro l‘over turism, il luogo perfetto per chi desidera staccare la spina per davvero e vivere un’esperienza fuori dal comune ricordando che “Less is more, much more”. 

L’ottava meraviglia delle Canarie 

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La Graciosa è un’altra dimensione, un mondo parallelo di natura vulcanica scabra e bellissima, modellata dai venti del vicino Sahara (con Lanzarote sono le isole dell’arcipelago più vicine al continente africano), puntellata da cespugli irti e radi, e da qualche generosa palma canaria che ombreggia la terra arsa dal sole. Con la sorella più grande, La Graciosa è Geoparco Mondiale dell’UNESCO, ovvero un territorio caratterizzato da un eccezionale patrimonio geologico, gestito con criteri di protezione, educazione e sviluppo sostenibile. Questo minuscolo gioiello fa parte dell’Arcipelago Chinijo, il quale comprende tutti gli isolotti a nord di Lanzarote (La Graciosa è l’unica visitabile dai turisti). L’isola appartiene inoltre alla Riserva Marina dell’Arcipelago Chinijo, la più grande d’Europa con i suoi 70.700 ettari di biodiversità, peculiarità che la rendono a tutti gli effetti una destinazione per viaggiatori responsabili, alla ricerca di un luogo autentico e incontaminato, e attenti alla tutela dell’ambiente e del paesaggio. Una meta avventurosa ma allo stesso tempo rilassante, in antitesi alla movida e alla vita mondana, l’ideale per una vacanza attiva e immersiva.

Come raggiungere La Graciosa 

Per raggiungere La Graciosa è necessario transitare per Lanzarote. Per questa ragione, sono tanti i viaggiatori che optano per una vacanza che includa la scoperta delle due isole. In alternativa, per chi desidera soggiornare solo a La Graciosa, dall’aeroporto di Lanzarote si punta dritti al porto di Órzola, cittadina situata lungo la costa nord. Da qui salpano traghetti per La Graciosa ogni 30 minuti circa, un tragitto breve e panoramico che consente di ammirare la spettacolare costa settentrionale di Lanzarote e successivamente quella occidentale, disegnata dal massiccio di Famara, “Los Riscos de Famara”, un’impressionante falesia basaltica con 500 metri di altezza media e 22 km di lunghezza. Dopo aver doppiato Punta de Fariones, contraddistinta da due faraglioni di roccia bruna che vegliano un piccolo faro, si ammira l’intera panoramica che spazia sulla costa orientale di La Graciosa, un paesaggio ondulato da colline giallo ocra, dove si avvista un grappolo di case bianche in lontananza, quelle del piccolo centro di Caleta de Sebo, la destinazione della tratta. 

Cosa vedere a La Graciosa

Caleta de Sebo

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Da Lanzarote si sbarca al porticciolo di Caleta de Sebo, il centro più grande di La Graciosa. Nonostante le dimensioni contenute (conta poco più di 700 residenti), qui si concentrano tutti i servizi e gran parte degli alloggi dove pernottare poiché le soluzioni presenti nel villaggio di Pedro Barba, situato a nord-est dell’isola, si contano sulle dita d’una mano. Non appena si sbarca sull’isola, questo piccolo centro conquista chiunque con il belvedere più famoso, quello che immortala le cartoline dell’isola: la pittoresca spiaggetta dorata di Cala de Sebo, incorniciata da casette minimali intonacate a calce, e lambita da un mare color smeraldo, puntellato da barchette di pescatori che riposano prima di solcare l’oceano. Lungo la breve passeggiata del porto è possibile trovare tutto quello che serve, a cominciare dal noleggio biciclette, il mezzo di trasporto per girare l’isola. In alternativa, sono diverse le proposte per esplorarla con tour organizzati a bordo di 4×4, soluzioni salva tempo e ideali per chi ha necessità o semplicemente desidera un’avventura più rilassante. 

Prima di cominciare il giro dell’isola, concedetevi una pausa di gusto. Oltre alle tapas, le irresistibili sfiziosità spagnole, da provare le portate locali a base di prodotti di terra e di mare, insaporiti con mojos picòn, l’immancabile salsa piccante. Da assaggiare i sancochos, gli stufati di pesce, oppure un puchero canario, lo stufato di carne accompagnato da ceci o fagioli, senza rinunciare alle papas arrugadas come contorno: piccole patate bollite con la buccia, molto sale e poca acqua. Il tutto accompagnato da un calice di Malvasía volcánica, un bicchiere di vino che racchiude l’anima di questa terra.

Pedro Barba

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Il secondo centro abitato de La Graciosa è Pedro Barba, tutto a nord-est. Questo minuscolo villaggio fu il primo insediamento dell’isola, e venne fondato per avviare una fabbrica di salatura, grazie all’abbondanza di pesce nelle sue acque. L’attività cessò poiché il tratto di oceano che lo circonda diventò zona protetta del Parco Marino, e gli abitanti si trasferirono a Caleta de Sebo lasciando disabitato il borgo. Solo negli ultimi decenni il villaggio è rifiorito in tutta la sua minimale bellezza: qui non troverete locali o ristoranti, tantomeno servizi, solo una manciata di case candide dai muri spessi e giardini di cactus. Gli abitanti di Pedro Barba sono solo tre, a cui si aggiunge qualche viaggiatore in cerca di pace assoluta e attimi di relax da trascorrere a Caleta de Pedro Barba, la piccola mezzaluna di sabbia fine protetta dal vecchio molo che si tuffa nelle acque cristalline dell’Atlantico. 

Anche questo villaggio è ottimale per partire alla scoperta dell’isola. Una sola strada lo collega a Caleta de Sebo costeggiando le pendici del gruppo dei Monti Pedro Barba, dove spunta la cima più alta dell’isola che raggiunge i 266 metri. Tutto intorno, una distesa di roccia e qualche miraggio di palma canaria in lontananza.  

Le spiagge 

Le spiagge del Nord 

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La Graciosa è una meta molto amata dai surfisti, ve ne accorgerete al porto, sbarcando assieme a numerosi sportivi con la propria tavola sotto il braccio, e visitando le spiagge della parte settentrionale pettinate dai venti dell’Atlantico. Anche le correnti marine in questa zona sono molto forti, per questa ragione in alcuni tratti non è consentita la balneazione. Lungo la parte nord-ovest dell’isola si trova Playa de Las Conchas, considerata la più bella dell’isola e di tutte le Canarie: un ampio nastro di sabbia dorata e finissima dove spuntano brune rocce vulcaniche. Fate sempre attenzione alla bandiera che sventola in spiaggia, se dovesse essere rossa, è severamente vietata la balneazione. L’alternativa sono le piccole lagune che si formano proprio grazie alle onde impetuose in alcuni punti della spiaggia, simili a piscine naturali, limpide e sicure.  

Il ritrovo dei surfisti è la selvaggia Playa Lambra. Da non perdere anche la vicina spiaggia di Los Arcos de Los Caletones, dove spuntano degli spettacolari archi in pietra basaltica modellati dalla forza dell’oceano, del vento e dalla salsedine, da ammirare a debita distanza poiché la roccia potrebbe essere friabile e le onde impetuose cogliervi alla sprovvista. 

Le spiagge del sud 

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Le spiagge dove è possibile godere di acque tranquille sono situate lungo la costa meridionale dell’isola, e sono tutte balneabili. Il consiglio è quello di percorrere tutta Bahia del Salado, il litorale che regala incredibili scorci sull’imponente costa di Famara, il profilo più suggestivo dell’isola sorella. Lungo questo percorso arriverete a Playa Francesa, un nastro di sabbia candida che si tuffa nelle acque di El Rìo, predilette da numerose imbarcazioni private che amano gettare l’ancora in questo tratto di oceano riparato da venti e correnti. Dalla spiaggia è possibile proseguire lungo la costa meridionale seguendo un percorso che in una ventina di minuti conduce all’incantevole Playa de la Cocina, incorniciata dalle vertiginose pareti della Montagna Amarilla, nota ai geologi per la particolarissima formazione: si tratta di una roccia freatomagmatica, ovvero generata dal contatto tra la lava e le acque sotterranee, modellata nel tempo da un forte processo erosivo che le ha donato una pittoresca colorazione che vira dal giallo ocra (amarillo in spagnolo significa giallo), all’arancione, dal marrone, al grigio, toni che contrastano con le acque color smeraldo ai suoi piedi, un luogo di rara bellezza unico nel suo genere, come l’isola, l’ottavo gioiello canario. 

 



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