Alle porte di Atene c’è la piccola “isola della battaglia”: i turisti la snobbano, ma è amatissima dai greci

Anche quest’anno vacanze nelle isole greche, dopo anni e anni di di queste isole, restano poche scelte. Scorrendo qua e là trovo Isola di Salamina, annidata nel golfo del Saronico, cerco notizie, ma è un’impresa difficile, pochi link e quindi quasi zero informazioni. Ci impuntiamo e allora parte la caccia per un hotel o un appartamento. Poche soluzioni, nessun hotel, e allora su booking prendiamo una casa su 2 piani a Selina, a pochi km dal porto. Prenotiamo il volo su Atene con Sky express per il 26 giugno. Partiamo io, mio marito, Pinuccia e Alessandro, arrivati ad Atene prendiamo un taxi per il porto di Perama (tanto traffico e con tassametro spesa di circa 80 euro) Ci imbarchiamo sul traghetto Perama/Salamina 1,20 euro a testa 10 minuti di percorrenza. Arrivati a Paloukia, davanti al porto ci rechiamo in un rental car (rental car Salamina) e affittiamo un auto C1 per 9 giorni a 35 euro al giorno. Arriviamo a Selinia (circa 5 km) e prendiamo possesso del nostro alloggio fronte mare su 2 piani, modernissimo, perfettamente attrezzato con 3 camere da letto e due bagni. Inizia cosi la nostra avventura.
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Isola di Salamina, la meraviglia “alle porte di Atene”
Salamina è l’isola più vicina ad Atene, a circa 16 km di distanza. Ha una area di circa 95 kmq e 104 km di spiagge, molto popolata rispetta alle altre, con circa 28000 abitanti. Soprattutto, è conosciuta come l’isola di Aiace Telamonio, eroe omerico, che con i suoi guerrieri presa parte alla guerra di Troia.
Ma è principalmente famosa per la famosa battaglia di Salamina, svoltasi nel 480 a.C. Battaglia fra la flotta ateniese e quella persiana, conclusasi con una decisiva vittoria ateniese. È un’isola snobbata dal turismo internazionale, meta dei weekend degli ateniesi, viene quasi considerata un sobborgo di Atene e quindi non attira i visitatori.
Diario di viaggio a Salamina
Giorno 1 – L’arrivo a Selinia
Arriviamo nel tardo pomeriggio a Selinia, una doccia e poi in giro per il piccolo paesino alla ricerca di un supermarket, ne troviamo uno a 50 mt da casa, è piccolo piccolo, ma fornito di ciò che ci serve per la colazione del giorno successivo. Sul piccolo lungomare ci fermiamo in una taverna e ceniamo la prima sera a Salamima Island.
Giorno 2 – Salamina Town (Koulori)
Decidiamo di restare sulla spiaggia di Selinia, lettini free con consumazione , la spiaggia è una piccola insenatura con un mare trasparente, ma nonostante sia dotata di taverna e ombrelloni è un po’ trascurata, mozziconi e carte in mezzo alla sabbia, gestori non il massimo della gentilezza. Pranziamo in casa (che è fronte spiaggia) e poi andiamo alla volta di Salamina town con un bus (euro 2,10) per ritirare la macchina e fare un giro con cena nel capoluogo. Salamina town (Koulori) è una cittadina con una lunga passeggiata sul lungomare attrezzato come un porto turistico e non balneabile , ci sono molte taverne, bar, gelaterie, pochissimi negozi ma molte farmacie, in questa serata manca la corrente, quindi molti locali non sono attrezzati per la cena, rientriamo a Selinia.
Giorno 3 – Eandio
Partiamo alla volta di Eandio, dove si ritiene esistesse l’antica città dell’eroe Aiace. Usiamo il navigatore, in quanto non ci sono molte segnalazioni, il panorama è fatto di molto verde, con ulivi e oleandri, non ci sono piccoli villaggi, ma villette sparse qua e la, molte chiuse, alcune iniziate e mai finite, lungo la strada qualche attività commerciale chiusa, nessuna persona e pochissimo, anzi quasi nullo, traffico. Eandio è una piccola cittadina di case, supermarket e alcune spiagge.
Ci fermiamo a Zefiros beach (la spiaggia comunale) attrezzata con lettini e ombrelloni (10 euro), un bel mare e possibilità di essere serviti con bevande o cibo. È una giornata ventosa, con il caldo sole che è mitigato dalla brezza. Verso il tardo pomeriggio ci dirigiamo al convento di Panagia Faneromeni. Un po’ del cuore di questa isola lo troviamo qui, in questa pace, siamo gli unici visitatori, e ammiriamo l’altare maggiore del 11° secolo. Rientro a Selinia e cena in taverna.
Giorno 4 – Ambelakia
Essendoci vento ci consigliano la spiaggia Sin on the beach (10 euro a ombrellone) che pare sia riparata, ma resistiamo solo un paio di ore, troppa musica, insistenza del personale a farci consumare, affollata di bambini e famiglie, poco riparo dal sole. Rientriamo a Selinia, un po’ di mare davanti a casa e poi verso Ambelakia per visitare il monumento alla battaglia di Salamina. C’è solo una indicazione per giungervi, e, in una piccola collinetta, si erge questo monumento, a memoria di tanta storia. Il luogo è anche qui, poco curato, nessuna scritta, una specie di giardinetto senza panchine e abbastanza desolante, impagabile la vista sulla città di Atene.
Giorno 5 – Iliakti
Verso la spiaggia di Iliakti, decisamente la più bella spiaggia attrezzata di Salamina, ha una cornice molto “saronica” con molto verde intorno, il mare verde, acqua immobile, ci sono sabbia e sassolini, una taverna, ombrelloni free con consumazione e molta gentilezza nei gestori. Serata a Selinia e passeggiata nella piazzetta principale. Non c’è nulla, solo la chiesetta, una gelateria, un bar, un chiosco che vende bibite, sigarette, gelati confezionati e bambini che giocano.
Giorno 6 – Peristeria, Agios Nicolaos
Verso Peristeria nel sud e Agios Nicolaos (San Nicola). La baia è molto bella, sembra una cartolina, la spiaggia è di ciottoli, non attrezzata, con a fianco una chiesetta annidata senza pretese a fianco della spiaggia. Ci sono tavoli in legno e panche all’ombra di alberi e un chiosco bar con due ragazzi che ci servono bibite fresche e con cui parliamo un po’ , arrivano da Atene e aprono il chiosco solo in estate, parlano, come noi del resto, un “piccolo” inglese e ci dicono che turisti sopratutto italiani non ne vedono mai. Nel rientro alla volta di Kanakia, con ciottoli e non attrezzata, con acque turchesi.
Giorno 7 – Iliakti
Ritorniamo a Iliakti, secondo noi, il posto migliore, in quanto è attrezzata (non vogliamo cuocere sotto il sole e poco riparo) e con un mare incredibile.
Giorno 8 – Eantio, Eas
Verso Eantio e Eas club beach, una bella spiaggia attrezzata con lettini e in parte con tende colorate (free con consumazione) il mare come sempre è incantevole, servizio di taverna, wc ma non doccia. In serata presso Salamina town ceniamo in un ristorante di pesce, Ouzeri o Kakias il cui proprietario è il proprietario della casa che abbiamo preso a Selina. Ottima cena a circa 20 euro a testa.
Giorno 9 – Psili Ammos
Verso Psili Ammos e la sua sabbia fine, incorniciata da un bosco di cedri si apre su un mare turchese, attrezzata con ombrelloni e lettini free con consumazione, non particolarmente affollata , ma anche qui, poca attenzione agli ospiti, mozziconi e carte sulla sabbia. Ci godiamo quest’ultimo giorno con un leggero venticello e sulla strada del ritorno, tappa in gelateria a Salamina town “Amore con gelato” veramente ottimo.
Giorno 10 – Rientro in Italia
In mattinata lasciamo la casa e al porto di Paloukia prendiamo il traghetto per il porto di Perama. Da li un taxi preso su Suntransfers (70 euro) ci porta in circa 1 ora all’aeroporto di Atene.
Considerazioni su Salamina
Salamima appare un’isola “easy”, ma non lo è. La vicinanza ad Atene, con solo 10 minuti di traghetto la rendono appetibile, ma solo ai greci, è rurale, genuina, verde,selvaggia, ma chiusa. Ha delle spiagge bellissime, lontane anni luce dalla “chiassosità” di alcune altre isole greche, un mare trasparente e ovunque invitante. Non aspettatevi paesaggi con case bianche e blu, negozi, disco pub. L’unico negozio di souvenir si trova a Salamina town, ci sono ottime taverne ed il prezzo è in media di circa 15 euro a testa. L’inglese è compreso e parlato, ma neanche troppo, non ci sono paesini tipici, con viette di botteghe, ma piccoli agglomerati di case in mezzo alla campagna.
Non è stato facile girarla, nonostante il navigatore, l’idea che dovete farvi è di un’isola (quasi appendice di Atene) particolarmente rustica, non particolarmente accogliente, sembra quasi che gli abitanti ti sussurrino “turista sei qui” ma non facciamo nulla per renderti le cose più semplici. Non sono particolarmente infastiditi, ma non regalano aiuti o sorrisi.
Nel complesso quest’isola assolutamente poco turistica, vale la pena, la considero “incolta” in quanto è al suo stato puro, essenziale, non abbellita, totalmente spontanea. Un isola per alcuni, non per tutti

