Dal castello ai tour guidati, con contorno di Trito: cosa vedere a Praga in 3 giorni

la chiamano la parigi dell'est
Scritto da: CTI75
dal castello ai tour guidati, con contorno di trito: cosa vedere a praga in 3 giorni

La scelta iniziale in realtà era Parigi (anche se ci siamo stati già numerose volte), ma il costo degli alberghi sono altissimi in una maniera sorprendente; quindi, valutiamo l’idea di una città dell’est, zona che in realtà conosciamo poco, siamo indecisi tra Budapest e Praga, ma la scelta ricade su quest’ultima. In tutto, tra soggiorno, voli e via discorrendo, spenderemo circa 1000 euro in 3: ecco il nostro racconto di viaggio.

Diario di viaggio a Praga in 3 giorni

Giorno 1 – Ponte Carlo e giro in centro

Abbiamo subito un intoppo, arriviamo al parcheggio, troviamo il cartello ma non troviamo il parcheggio. Provo a chiamare ma al fisso non risponde nessuno, al cellulare qualcuno risponde ma attacca. Inizio a capire che qualcosa non va. Ci fiondiamo al travel parking lì accanto e chiediamo info e scopriamo che il Suprema Parking è fallito e non ha avuto neanche il buon gusto di avvisare, per fortuna al Travel hanno posto. Arriviamo in aeroporto, partiamo puntutissimi, volo rapido di un’oretta, transfer che già ci aspetta e alle 18 siamo già in camera in hotel. Lasciamo gli zaini e ci precipitiamo subito al ponte Carlo, per vederlo al tramonto. Scopriamo così che perdersi a Praga è facilissimo, è un dedalo di viuzze che sembra un labirinto.

Facciamo una bella passeggiata e ceniamo, fissazione di Roberto, in un ristorante italiano. Per fortuna prendo il Gulasch ed è veramente molto buono, Arianna contenta la sua tagliatella al ragù e Robi non si fa mancare un tiramisù davvero spaziale, non è economico perché paghiamo 67 euro e scopriamo essere veramente sovraprezzo. Torniamo all’hotel, la scelta è stata perfetta. Pieno centro ad un passo da tutto.

La camera è enorme, bagno cieco ma molto grande, doccia pazzesca, manca il bidet ma tanto è inutile cercarlo all’estero. Il letto è comodissimo, cuscini in abbondanza e di diverso tipo, set di cortesia, bollitore per tè e caffè, davvero tutto molto apprezzato. La struttura non è recentissima si vede ma devo dire comunque abbastanza pulita. Certo ha la moquette, si vede che ha i suoi anni, però assolutamente da consigliare. Anche la colazione che scopriamo la mattina dopo è buona, varia, con diverse scelte dolci e salate. Non fanno il cappuccino.

Giorno 2 – Tour di Praga e Casa danzante

Anche oggi sole, per fortuna. Alle ore 10 inizia la visita della città, il free tour di Praga prenotato su Civitatis è una piacevole passeggiata per le strade della Città Vecchia e del quartiere ebraico. Si scoprono i monumenti più importanti della città come l’Orologio, e si passa tra le vie storiche della città. La guida racconta con dovizia di particolari tutta la ricchezza della Praga medioevale, della Guerra dei trent’anni fino all’ occupazione nazista e l’avvento del comunismo. Terminato il tour, restiamo nella Piazza della Città Vecchia, piena di bancarelle con i cibi tipici. Proviamo il prosciutto di Praga, ma ci dicono che ha origini ungheresi, proviamo il patatos pancake, le patatine fritte e il Trito, questa sorta di manicotto che viene venduto semplice oppure con dentro una badilata di nutella, gelato, frutta e chi ne ha più ne metta! Buono, ma diciamo che a pranzare così prendi 5 chili a settimana, però oggi ci sta la giornata è bella, c’è il sole ed è piacevole non rinchiudersi in un ristorante.

Il pomeriggio, dopo un piccolo passaggio in hotel, vedi la comodità dell’averlo in centro, ci dirigiamo per la Casa danzante gironzolando per le strade. Al ritorno Arianna ci stressa per fare il giro sul pedalo sulla Moldava. Quelli del posto non ne parlano bene, dicono niente a che vedere con il Danubio di Praga. Ho sentito così tante volte paragonare Praga a Budapest che mi fa pensare che forse abbiamo sbagliato meta. Il giro, in ogni caso, non è niente di che e dovendo pagare in contanti hanno arrotondato sul cambio. Si può tranquillamente stare a Praga senza cambiare contanti, a parte questi casi ma che si possono anche evitare di fare, il bancomat lo prendono tutti, ti fanno pagare in corona e la tua banca ti fa il cambio esatto. Nel caso servisse, ci sono cambi ovunque senza commissioni e con un tasso perfetto.

Ceniamo in un posto tipico ceco che ci consiglia la guida davanti alle farfalle giganti. Mangiamo molto bene, ovviamente sempre carne, ma almeno per Arianna proviamo una cotoletta con purè e non le solite patatine fritte. Proviamo il manzo molto buono e anche il pollo con una salsa al basilico davvero particolare, buona la birra. Spendiamo 58 compresa la mancia, 3 piatti di carne, birra, spritz, pepsi e mancia. Qui non usa la coca-cola.

I cechi non amano molto gli italiani, anzi non amano molto quasi nessuno sono e sembrano sempre un po’ scontrosi. La guida dice che sono proprio così di carattere, di certo non amano né gli italiani né i francesi ne gli spagnoli perché non sono portatori di mance e hanno ragione, non l’abbiamo proprio nel DNA.

Giorno 3 – Museo delle Illusioni, Kampa, Malá Strana

Stamattina piove, lo sapevamo, abbiamo sperato fino all’ultimo in qualche cambiamento ma oramai ci azzeccano praticamente sempre. La mattina optiamo per il Museo delle Illusioni, devo dire carino e divertente. Dopo siamo stati al museo delle farfalle, si trova sopra un enorme negozio di giochi e giocattoli, il paradiso di qualunque bambino, perché ci sono innumerevoli giochi ma anche attività come la realtà virtuale, e altro ancora. Non so cosa ci aspettassimo entrando, dalle farfalle forse dovevamo dedicargli più tempo, ma Arianna era scocciata, devi star lì e aspettare che qualcuno si posi su di te, esperienza carina, insomma per una mattinata di pioggia con i bambini bisogna pur inventarsi.

Il pomeriggio per fortuna spiove e facciamo la visita al castello e Malá Strana senza ombrelli. Dicono che è il castello più grande del mondo, ma non ha niente della maestosità di Versailles. Resta comunque la residenza di principi e principesse, re e regine cechi. È uno dei monumenti più antichi della città e del paese. Dopo il ponte Carlo, si attraversa l’isola artificiale di Kampa, con il famoso muro di John Lennon (che di Lennon non ha nulla, ma è solo l’ideale che rappresenta).

Oltre al Castello, si passeggia per il quartier di Malá Strana, dove visitare la cattedrale di San Vito con la facciata impetuosa, passando poi alla fine al pittoresco Vicolo d’oro. Abbiamo preso il tram, ci eravamo procurati i biglietti prima di arrivare al punto di incontro del tour. Ma diciamo che vista l’esperienza e sentito i racconti, consiglio vivamente a quelli del tour di includere il biglietto e fare in modo di occuparsene loro, magari con una timbratura online per tutto il gruppo. A Praga non puoi sgarrare se non hai il biglietto, se riesci ad arrivare alla timbratrice o se per caso involontariamente lo timbri sbagliato la multa non scappa, ed è sicuro che ti beccano. Una ragazza che era con noi ha preso 80 euro di multa perché non ha timbrato nel senso della freccia.

Ci sono tantissimi altri tour interessanti che avrei voluto fare, ma per mancanza di tempo abbiamo fatto una cernita. Questi due li segnerei come molto interessanti: tour serale della Praga esoterica e il tour della Praga comunista. Secondo me meritano entrambi.

Il tour al Castello finisce alle 17.30 e inizia a fare veramente freddo perché siamo un po’ in alto e inizia a tirare vento, decidiamo di rientrare a piedi, facendo una passeggiata di poco più di un chilometro. Rientriamo in hotel, un tè caldo e attendiamo l’ora di cena. Andiamo in un altro posticino ceco molto tipico consigliato dalla guida e stasera spendiamo davvero pochissimo: 39 euro per una birra, due pepsi, uno stinco gigantesco, una zuppa di gulasch in questa sorta di michetta e un piatto bambini con nuggets e patatine.

Usciti, non possiamo non prendere un altro Trito, ci sono alcuni che sono veramente enormi. Ne prendiamo sempre uno in tre e non riusciamo a capire come fanno a mangiarne uno a testa con tanto di gelato. Noi lo proviamo sempre con il cioccolato, c’è anche una sorta di pistacchio ma scopriamo che in realtà non è pistacchio ma solo cioccolato colorato di verde. Non piove, quindi passeggiamo allegramente per le strade, anche se ci perdiamo in continuazione e non riusciamo a fare mente locale.

Giorno 4 – Rientro in Italia

Piove ma tanto noi dobbiamo ripartire. Facciamo colazione, lasciamo gli zaini per un’oretta in hotel e andiamo al LIDL che abbiamo a 600 metri. Passiamo per prendere giusto due panini e 2 banane nel caso ci venisse fame, abbiamo fatto una bella colazione quindi dovremmo tirare sicuramente fino a casa, ma non si sa mai. Il volo è puntuale e atterriamo anche con 15 minuti di anticipo. La nostra mini vacanza termina qui. Praga non è tra le mie città preferite, da vedere sì certo, ma dopo le più belle, sono troppo innamorata di Granada, Siviglia, Barcellona e a Praga non ho trovato questo grande fascino.

Guarda la gallery
20250423_103109

20250422_190423

20250422_190750_1_

20250423_152900_1_

20250423_163001_1_

20250423_193149

20250423_205426_1_

img_20250423_wa0003

img_20250424_wa0053

img_20250424_wa0054



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche
    In evidenza