Perché il quartiere della Vucciria a Palermo si chiama così?

Stefano Maria Meconi, 15 Lug 2025
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È uno dei quartieri iconici e più colorati di Palermo, ma sai perché la Vucciria ha questo nome? La sua è una storia internazionale che vale assolutamente la pena raccontare!

L’origine del nome Vucciria: un mix tra Francia e Sicilia

Il mercato della Vucciria è quello più conosciuto di Palermo, un microcosmo di sicilianità dove trovano spazio i colori e i profumi di una cucina straordinaria come quella dell’isola. Ma da cosa deriva questo nome? La parola “Vucciria” è molto diffusa nella lingua siciliana, ma non è originaria, perché è a sua volta legata al termine francese “boucherie” che, ancora oggi, designa la macelleria. In sostanza, la scelta di questo toponimo vuole riflettere le origini storiche del quartiere palermitano come antico mercato della carne, che venne così dedicato sia nel periodo angioino e, in seguito, in quello aragonese.

Il baccano del mercato che piace anche ai turisti

Nel corso del tempo, Vucciria ha abbandonato l’originale legame linguistico con il mondo della carne e ha assunto un significato nuovo, più ricco di sfumature e legato al contesto specifico di Palermo. Oggi è sinonimo di confusione e chiasso, riferendosi al baccano tipico di un mercato affollato e rumoroso. Passeggiando lungo via Argenteria e piazza Garrafello è possibile ancora oggi immergersi in un mondo caotico ma allo stesso tempo ordinato, dove bancarelle di carne, pesce, frutta e verdura, ma anche artigianato e souvenir dipingono il quadro più autentico del capoluogo siciliano.

Scoprire la Vucciria per conoscere la Palermo più autentica

Oggi la Vucciria è famosa non solo per il mercato (che ha perso parte della sua vitalità tradizionale), ma anche per la sua atmosfera popolare, le osterie, l’arte urbana e la sua simbologia nella cultura palermitana. È quanto rimane della dominazione araba, che ha portato in Sicilia, e a Palermo in particolare, il tipico modello dei souk, che si ritrova anche negli altri mercati tipici di Palermo come Ballarò, Capo e Borgo Vecchio. In tutti, la tradizione dell’abbanniata, ovvero annunciare la propria merce gridando il più possibile, non è solo un modo originale di attirare i clienti, ma anche l’aderenza a un codice di comportamento che ha portato l’etimologia francese e la tradizione araba a fondersi in qualcosa di nuovo, di siciliano.



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