Il futuro di uno dei paradisi terrestri: ecco come l’isola di Mauritius ha sposato la sostenibilità senza rinunciare al turismo

Ecco come un gruppo alberghiero vuole riscrivere le regole dell’ospitalità rinunciando alla plastica e impiegando nuove tecniche di riduzione della carbon footprint
Stefano Maria Meconi, 07 Lug 2025
il futuro di uno dei paradisi terrestri: ecco come l’isola di mauritius ha sposato la sostenibilità senza rinunciare al turismo

Turismo fa rima con inquinamento. Una frase che cela, dietro un apparente esercizio di semplificazione, tutta la complessità di un settore economico e sociale che, entro il 2030, sarà chiamato a un ulteriore sforzo espansivo in una situazione ambientale sempre più complessa. 2 miliardi di viaggiatori che scelgono di partire verso mete sempre più lontane, spinti dalla democratizzazione del turismo frutto di voli low-cost e proposte a costi ridotti. Lo stesso turismo che, secondo un report di UNEP (United Nations Environment Programme), oggi è responsabile del 5% delle emissioni climalteranti a livello globale, con un aggravio previsto entro il 2050 fino al 251% per i rifiuti solidi e del 131% nelle emissioni di gas serra. In che modo, alla luce di questi dati, è possibile conciliare turismo e riduzione dell’impatto sull’ambiente, soprattutto in luoghi caratterizzati da una fragilità o sovraesposizione agli effetti del cambiamento climatico? Un esempio di impatto positivo e di attenzione all’ambiente nei luoghi del turismo ci proviene dall’isola di Mauritius, nell’Oceano Indiano, una meta storicamente apprezzatissima per la biodiversità, la straordinaria bellezza delle sue spiagge e per la capacità di coniugare la voglia di viaggiare con una sensibilità specifica ai temi ambientali. La stessa che, da anni, mette in campo Beachcomber Resorts & Hotels, storico gruppo mauriziano dell’hotellerie di alta gamma, che ha scelto di scendere in campo con dei concreti progetti di sostenibilità, come atto concreto e misurabile nella tutela dell’ambiente mauriziano e nella neutralizzazione degli effetti inquinanti dei flussi turistici.

Api e coralli, i marker di un mondo che cambia (ma resiste)

api

Non solo un significativo e costante aumento delle temperature, unitamente all’estremizzazione dei fenomeni meteorologici. L’espressione del cambiamento climatico riguarda anche la biodiversità floro-faunistica nel suo complesso, con effetti particolarmente gravi su specie animali che, proprio in questi casi, fanno maggiormente difficoltà ad assorbire gli effetti di un clima sempre più alterato. È il caso delle api e dei coralli: se per le prime i tassi di riduzione della produttività a causa delle temperature sempre più calde si aggirano sul 70-80%, nel caso delle creature marine l’acidificazione degli oceani impatta per oltre tre quarti della popolazione, portando a un aumento di CO2 e una devitalizzazione di mari che, fino a qualche decennio fa, erano un rifugio climatico e ambientale nel loro complesso. Una situazione che ha effetti molto più marcati di una semplice riduzione dell’habitat di specie: senza le api, la diffusione delle specie naturali subisce una riduzione marcata, mentre come abbiamo visto i coralli hanno una importanza strategica nel mantenere i livelli di pH e di ossigenazione delle acque oceaniche.

Proprio per contribuire a generare pratiche di sostenibilità e tutela ambientale, Beachcomber Resorts & Hotels ha stilato un protocollo che prevede 52 impegni, a seguito dell’ottenimento della certificazione Earth Check Gold per tutti gli hotel del gruppo, che certifica l’impegno in favore delle pratiche per la riduzione delle emissioni climalteranti e della carbon footprint. Tra questi c’è Bee Sustainable, ovvero l’installazione di una serie di 45 alveari all’interno di tutte le strutture del gruppo, coinvolgendo apicoltori professionisti che si occuperanno del reinserimento e della salvaguardia delle api all’interno dei perimetri ambientali delle strutture ricettive. Grazie alla presenza di una particolare ricchezza botanica, questi luoghi fungono da “oasi verdi” per le api, il cui miele prodotto viene poi servito agli ospiti delle strutture, generando una proposta alimentare a km0 che è un ulteriore marker di attenzione rispetto ai temi ambientali.

coralli

Per quanto riguarda i coralli, l’adesione al programma internazionale Land Based Coral Culture for Restoration, Conservation and Education, a cui prende parte anche l’Unione Europea, vede Beachcomber Resorts & Hotels impegnata in un progetto di salvaguardia quinquennale che, semplificando, vuole creare una nursery per coralli, con l’obiettivo di ripopolare un territorio sottomarino di circa 8000 metri quadrati in 4 anni. Questa operazione, unitamente alla creazione di un centro educativo rivolto tanto agli ospiti delle strutture ricettive quanto alla popolazione mauriziana, dovrebbe incrementare la consapevolezza sul ruolo di moderazione ambientale che i coralli svolgono nelle zone oceaniche e, più in generale, in tutto il mondo.

Il lusso che fa bene all’ambiente

beachcomber

Lo abbiamo citato poco fa: dal 2024, Beachcomber Resorts & Hotels ha ottenuto la certificazione EarthCheck Gold Label, protocollo nato nel 1987 con l’obiettivo di promuovere pratiche sostenibili a livello commerciale, turistico-ambientale e istituzionale. Tra gli impegni a cui è necessario aderire per ottenere il riconoscimento c’è la gestione ambientale integrata, l’uso consapevole delle risorse idriche, la corretta gestione energetica e dei rifiuti e la sensibilizzazione del personale operativo.

Questa realtà mauriziana ha ulteriormente alzato il livello, andando a integrare delle strategie che permettono di riciclare al 100% l’acqua impiegata per l’irrigazione ovvero utilizzando, in alcune strutture, impianti di desalinizzazione o di raccolta dell’acqua piovana. Ma anche eliminazione della plastica da tutte le strutture e potenziamento della raccolta di rifiuti, oltre all’installazione di alveari nei giardini, uso dei LED per gli impianti di illuminazione, eliminazione di impianti di refrigerazione che hanno impatto sull’ozono e gestione intelligente dei flussi energetici.

Le best practices del gruppo si ritrovano, nella molteplicità delle loro forme, all’interno delle 8 strutture presenti a Mauritius, con classificazione che va dalle 4* alle 5*L. Suite, golf club, ma anche spiagge di autentica meraviglia paradisiaca si incontrano in un contesto di haute hotellerie considerato tra i più rinomati dell’intero Oceano Indiano.

Trou aux Biches, Shandrani, Victoria, Dinarobin e Paradis Beachcomber, solo per citarne alcuni, sono solo i nomi di luoghi, e di proposte di accoglienza, che racchiudono al loro interno la straordinaria eterogeneità di queste terre dove cascate, montagne punteggiate di verdi foreste e spiagge dalle sfumature candide si incontrano per spalancare gli occhi e portare nel cuore una ventata di meraviglia.



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