La dea più amata dagli italiani: dalla Liguria a Roma, sono tantissimi i luoghi dedicati a Diana

Stefania Guerra, 30 Giu 2025
la dea più amata dagli italiani: dalla liguria a roma, sono tantissimi i luoghi dedicati a diana

Il culto della dea Diana è sempre stato molto radicato nel territorio italiano, anche se solamente i più curiosi riescono a trovare qualche “perla nascosta” in alcune città che ancora conservano impronte molto definite. La dea e la cultura che è arrivata a noi fino ad oggi nasce in tempi antichissimi, perché Diana è una figura divina che nasce molto prima dell’epoca romana, anche se la nostra memoria deriva proprio da questo periodo in cui la dea assunse quell’icona a noi più cara. Protettrice delle donne, dea della caccia, amica della natura e degli animali, dell’acqua e anima creativa, vergine eterna e amante della solitudine, questa divinità emana ancora un fascino irresistibile.

Nemi, città dei Colli Romani, delle fragole, delle navi romane e custode delle leggende su Diana 

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C’è una bellissima città che fa parte delle località dei Castelli Romani, che è conosciuta per molte sue peculiarità e ricchezze storiche, culturali, architettoniche ed enogastronomiche.

Siamo a Nemi, che si trova arroccata su una zona rocciosa vulcanica e che si affaccia sul Lago omonimo. Situata a circa 500 metri sul livello del mare, questa cittadina è assolutamente da scoprire: da vedere, il castello nel centro storico, che conserva ancora l’originaria torre cilindrica, nonché il Palazzo baronale. C’è poi il Museo storico archeologico delle navi romane, un edificio che di per sé è anche particolare perché vanta una meravigliosa terrazza panoramica da cui si può vedere tutto il lago.

Nemi è anche conosciuta per le fragole, e per le feste che durante l’estate celebrano questo goloso frutto, di cui gli abitanti del luogo fanno largo uso: famoso è il Fragolino ma anche i salumi insaporiti con le fragole. Ma sempre a Nemi c’è una testimonianza del culto di Diana che ci racconta anche i lati più oscuri legati a questa divinità; siamo al Tempio di Diana Nemorense di Nemi, che nacque proprio sulle rive del lago, in un bosco adiacente (detto nemus aricinum per la vicinanza con la città di Ariccia); si narra che qui venivano fatti sacrifici umani e riti cruenti. L’ampio complesso è oggi in parte visitabile, e trasmette ancora un’aura di fascino e mistero. Purtroppo, Nemi non ha saputo valorizzare l’importante area, che è in stato di abbandono, e dove vennero trovati numerosi reperti antichi scomparsi poi nel nulla e mai arrivati al Museo della città.

Diano Marina, il borgo che deve il suo nome proprio alla dea

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Siamo nella splendida Liguria, dove si erge il borgo di Diano Marina; è una località balneare molto apprezzata proprio per le meraviglie della costa e per il Golfo Dianese, nonché per la natura che circonda il mare turchese, di stampo mediterraneo, che ancora oggi regala al territorio un eccezionale olio, pomodori, basilico e anche colture floreali. Inizialmente il borgo si chiamava Lucus Bormani in onore di un dio considerano molto violento, signore delle acque e delle foreste circostanti. Quando poi i romani arrivarono nel territorio, intitolarono il borgo alla dea Diana, che come accennato poco sopra sebbene fosse una figura divina “femminile” possedeva uno spirito guerriero. 

Oltre alle bellezze locali, a Diano Marina è possibile ammirare anche il Bassorilievo del Maestro Casati in onore della dea; la troviamo raffigurata in piastrelle colorate, nell’atto di scagliare una freccia contro una preda e con un animale selvatico accanto. Il bassorilievo è stato restaurato qualche anno fa da Sandro Soravia, un maestro ceramista di Albisola, che ha riportato l’opera all’antico splendore.

C’è da dire però che sono moltissimi i luoghi, soprattutto nel Lazio e in Campania, dov’è possibile trovare antichi tempi dedicati a Diana, una dea dalla personalità contrastante, nel bene e nel male, che ha svolto un ruolo fondamentale nella cultura dell’epoca romana e che ancora oggi affascina chi cerca di andare oltre al significato estetico dei monumenti, in chi cerca nell’esperienza di un viaggio molto di più che una foto da instagrammare. 



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