Santorini: archeologia, villaggi dell’entroterra, monasteri e buon vino

Un’isola dove la vita è appollaiata sulla caldera di un vulcano spento, ma c’è molto di più. Andiamo alla scoperta di siti archeologici millenari, spiagge nere come pece e rosse come ruggine, villaggi dell’entroterra e monasteri, per concludere il nostro viaggio con un brindisi speciale
Elena Bittante, 28 Giu 2025
santorini: archeologia, villaggi dell’entroterra, monasteri e buon vino

Santorini è una delle destinazioni più amate della Grecia per la sua unicità, tanto bella da aver spesso pagato le conseguenze di un turismo dilagante che si concentra soprattutto nei pittoreschi villaggi che spuntano lungo la costa occidentale, i candidi borghi che affacciano sul blu del mar Egeo e che regalano spettacolari punti panoramici. Dopo l’appuntamento della scorsa settimana con “Altro viaggiare”, nel quale abbiamo raccontato le destinazioni più belle e famose dell’isola, ma da un altro punto di vista, e aver percorso alcuni degli itinerari più suggestivi per ammirare la Caldera, la parte del cratere vulcanico che dà forma ed identità all’isola, con tanto di consigli extra oltre alla “via maestra”, questa settimana torniamo a scoprire Santorini, questa volta alla ricerca del suo passato, e di quel Genius loci che vive ancora nei siti archeologici, nei villaggi e in bellissime realtà distanti dal turismo di massa.

Archeologia, spiagge, borghi, monasteri e buon vino 

Il sito archeologico di Akrotiri

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Il sito archeologico di Akrotiri è una tappa imperdibile per conoscere il passato dell’isola, da alcuni soprannominata “la Pompei dell’Egeo”. Si tratta di una preziosa testimonianza della civiltà minoica, situata nella parte sud-occidentale di Santorini, riportata parzialmente alla luce nel 1967. Proprio come il nostro inestimabile tesoro nazionale, fu ricoperta per millenni da uno strato di 30 metri di pomice, a causa dell’eruzione del vulcano di Santorini nel 1628 a.C., e quel che fu la sua sciagura (nonostante gli abitanti ebbero il tempo di scappare ed abbandonare la città), ha permesso di mantenere nei secoli un eccellente stato di conservazione. Ad oggi gli scavi hanno portato alla luce il 5% dell’antica Akrotiri, e nonostante sia solo una piccola parte, è possibile visitare un incredibile esempio di nucleo urbano che comprende strade e persino una rete fognaria, fra le migliori della sua epoca. Numerosi anche gli edifici, diversi per struttura e grandezza tra i quali si distingue una mirabile costruzione a tre piani, finemente decorata da alcuni suggestivi affreschi. Il sito archeologico di Akrotiri è un incredibile viaggio nella storia, in un’atmosfera sospesa. 

L’antica città di Thera 

L’Antica Thera custodisce la storia più antica di Santorini tanto da essere considerata la prima città dell’isola, fondata nel X secolo a.C. da coloni dorici provenienti da Sparta. Oggi spunta superstite, abbarbicata ad oltre 300 metri di altitudine, sulla cima del monte Mesa Vouna, a 15 chilometri a sud-est di Fira. Questo sito archeologico è uno splendido esempio di nucleo urbano che racchiude ancora l’Agorà, il Tempio ellenico di Dionisio, del III secolo a.C, il santuario di Apollo Karneios, del VI secolo a.C, e la Terrazza delle Feste, dove un tempo si omaggiava Apollo. A Santorini, la geologica inquieta determinò gli eventi della storia, e nel 726 a.C gli abitanti dell’Antica Thera dovettero abbandonare la città a causa della violenta eruzione del vulcano, ma i resti delle terme romane, la chiesa di Agios Stefanos e le mura bizantine che oggi possiamo ammirare, testimoniano un rifiorire nei secoli successivi, quasi a raccontare la grande resilienza degli abitanti dell’isola. 

Le spiagge vulcaniche: meraviglie nere e rosse 

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Santorini, quasi per paradosso rispetto alla nomea che favoleggia una vacanza balneare in Grecia, non è particolarmente nota per le sue spiagge. Questo si deve alla particolare conformazione a mezzaluna della morfologia vulcanica, con scenografiche scogliere a picco sul mare, ma nonostante sia in prevalenza una vertigine di roccia, l’isola svela alcuni litorali bellissimi, facilmente accessibili e molto particolari, dalla sabbia nera come pece e dalle rocce rosse e ocra che ricordano atmosfere marziane. 

 

La spiaggia nera di Perissa, la località balneare a sud-est dell’isola, è una delle più belle. Un lungo litorale di 7 chilometri dotato di molti servizi, ma quello che affascina sono i suoi granelli di sabbia color ossidiana che si tuffano in un mare dalle trasparenze di cristallo. Ad incorniciare la spiaggia di Perissa la maestosa Mesa Vouno, la montagna che la separa dalla vicina spiaggia di Kamari, 5 chilometri di nastro di sabbia, altrettanto bruno e suggestivo, anch’esso dotato di comfort e servizi.

 

Tutt’altro scenario è la Red Beach, a sud dell’isola, vicino all’antico sito archeologico di Akrotiri. Nonostante sia chiamata “spiaggia rossa”, anche questo incredibile tratto di costa presenta una sabbia molto scura, ma a fare la differenza sono delle spettacolari pareti di roccia rossastra che si ergono come quinte a chiudere la scena, uno spettacolo di natura vulcanica unico nel suo genere. 

 

Da appuntare anche due spiagge meno note e più selvagge, quella di Vlychada, caratterizzata sempre dalla sabbia nera e dominata da un’imponente scogliera di tufo, situata sulla punta meridionale dell’isola, a 14 chilometri da Fira, e Koloumbos, dove si mixano sabbia e ciottoli scuri, un angolo di assoluta tranquillità nella parte nord-est dell’isola, a circa quattro chilometri da Oia, sotto l’omonimo capo Koloumbos. 

I villaggi dell’entroterra e quelli del buon vino

Emporio e il sito di Goulas

Se pensate che il fascino di Santorini sia racchiuso solo nei villaggi candidi abbarbicati sul mare, vi ricrederete visitando quelli che spuntano nell’entroterra. Da appuntare la cittadina di Emporio, situata ai piedi del Monte Profeta Ilias, nella parte sud dell’isola. Qui la vita quotidiana scorre lenta e pacifica, senza essere presa d’assalto dal turismo di massa. La particolarità del borgo è l’impianto medievale, fortificato per difendersi dalle temibili incursioni dei pirati, caratterizzato da un centro storico compatto dove si snodano stradine labirintiche. Il suo simbolo è tutt’oggi il Castello veneziano, uno dei più importanti siti storici di Santorini, la maestosa struttura edificata nel XV secolo che troneggia il centro. Emporio vanta anche numerose taverne tipiche dove fermarsi per una pausa di gusto, ma se desiderate approfondire la cultura enogastronomica locale, da non perdere il Museo del Vino Koutsoyannopoulos, tappa ideale per scoprire la storia della tradizione vitivinicola dell’isola e concedersi delle degustazioni di vini locali. 

 

A poca distanza dal centro, a nord-est di Emporio, svetta un altro mirabile esempio di struttura fortificata, l’imponente torre a pianta quadrata di Goulas, edificata al tempo delle invasioni ottomane per avvertire la popolazione dell’arrivo dei nemici ed utilizzata come vedetta sino al XVII secolo, per poi essere venduta e diventare una dipendenza del monastero di Agios Ioannis Theologos di Patmos, dove i monaci vi si trasferirono.

Pyrgos

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Un altro villaggio da non perdere è Pyrgos. Questo centro è situato nell’entroterra e circondato da vigneti, posizionato in un bellissimo punto panoramico del Monte Profitis Ilias, non a caso è il più alto dell’isola. Viene inoltre considerato il più tradizionale di tutta Santorini, distante dalle rotte turistiche più battute, un vero e proprio gioiello dalle case imperfette (a differenza dell’intonaco fresco dei villaggi sulla costa). A Pyrgos potrete cogliere il vero Genius loci che aleggia tra le stradine, le case bianche dagli infissi blu, socchiusi ed ombreggiati da bouganville in fiore, il luogo immersivo perfetto per lasciarvi trasportare dai ritmi di una Grecia autentica. L’aspetto più curioso è la presenza di oltre quaranta chiesette, e dei numerosi atelier, gallerie di artisti, e boutique di artigianato locale che vale la pena visitare, creatività autentica, da ammirare e sostenere, a dispetto delle proposte più “in serie” dei centri turistici molto gettonati.  

Monаstero di Рrοfitis Ilias

A soli 4 chilometri da Pyrgos si raggiunge il punto più alto di Santorini, dove spunta il Monаstero di Рrοfitis Ilias, cοstruito nеl 1711. Questo luogo veglia letteralmente l’isola dalla sua posizione privilegiata, e accoglie i visitatori in un’atmosfera mistica di pace e tranquillità. L’architettura minimale degli esterni tipicamente greca è circondata da un cortile silenzioso, animato da qualche gatto sornione che ciondola alla ricerca di un po’ d’ombra, mentre l’interno del monastero custodisce unа riccа collеziοne di rаre icоne, libri e аntichi manоscritti. Questo luogo del credo è inoltre una fucina per la creazione dell’artigianato locale nonché di prodotti a chilometro zero, acquistabili nel piccolo negozietto del complesso: dal vino, alle сandelе, così altri prοdotti dell’orto e deliziose confetture. 

Megalochori e l’Assyrtiko

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Parlando di prodotti d’eccellenza, non tutti sanno che Santorini vanta l’ottimo Assyrtiko, il vino locale derivato da un vitigno bianco autoctono che ha la peculiarità di crescere e fruttificare in un suolo particolarmente arido. L’elegante centro di Megalochori, uno dei villaggi candidi che spuntano lungo la costa a sud-ovest della caldera, è noto per le cantine, destinazione da appuntare per apprezzare delle ottime degustazioni, e magari fermarsi in qualche taverna locale dove trovare nella lista dei vini le tre eccellenze locali: Santo Vini, Antoniou e Boutari sono le tre delle più grandi aziende vinicole di Santorini ad un passo da questo piccolo centro. Qui alberga l’animo più godereccio di Santorini, ad anni luce dalle proposte del turismo “mordi e fuggi”:  assaporare il vino è un’esperienza slow, come scoprire l’isola in tutta la sua bellezza più autentica.



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