Due città, un treno e una crociera: la Norvegia più bella si scopre all’insegna dei viaggi che cambiano mezzi (e prospettive)

Dal 2020 avevamo programmato un viaggio in Norvegia: rimandato prima per la pandemia, poi per altri motivi. Infine, abbiamo deciso di dividere il viaggio in 2 parti distinte:
- Un primo viaggio di 6 giorni per visitare Oslo, Bergen e il Sognefjord per la primavera del 2025;
- Un secondo viaggio più lungo per il grande Nord, da effettuare nel 2026 o 27
Partiamo il 10 aprile, fa ancora abbastanza freddo a quelle latitudini, ma vogliamo evitare il periodo dei ponti primaverili, troppo affollati e con prezzi dei voli altissimi. Il volo diretto della SAS Milano Oslo, sebbene prenotato con 2 mesi di anticipo, non è proprio economico: 180 € a persona solo andata, ma include il trasporto del bagaglio in stiva e permette di arrivare ad Oslo per le 14:00 e godere così di mezza giornata a disposizione. Purtroppo, 2 giorni prima della partenza, la compagnia ci comunica l’annullamento del volo e ci offre l’alternativa con scalo a Copenaghen.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio in Norvegia
1° giorno. Volo Milano – Oslo e visita città
Optiamo per il primo volo da Malpensa per Copenaghen alle 09:20 in modo da arrivare ad Oslo per le 13:30, come avevamo previsto. L’aeroporto di Oslo – Gardemoen dista 48 km dalla città, ma è ottimamente collegato con i treni. La stazione dell’aeroporto è facilmente raggiungibile dalla hall arrivi in pochi minuti. Ci sono due tipi di treni che raggiungono entrambi Oslo Central:
- Il Flytoget, treno veloce con partenze ogni 10’, tempo di viaggio 20’ costo 250 NOK (23€)
- I treni regionali, partenze ogni 20’ – 30’, tempo di percorrenza 25’ costo 130 NOK
Optiamo certamente per il treno regionale, veloce, affidabile, confortevole ed economico. Abbiamo prenotato un confort hotel 3*, della catena City Box, a 200 metri dalla stazione, spendendo per 2 notti 162 €, un prezzo decisamente basso per gli standard norvegesi, anche considerando che siamo in bassa stagione. City Box è una catena molto presente nel nord Europa, con alberghi low cost, che prevedono il self check in. La stanza è molto piccola ma c’è tutto quello che serve: gli ampi spazi comuni, con la zona per consumare pasti anche acquistati all’esterno, consentono, per chi vuole, di risparmiare sui pasti.
La città è relativamente piccola e dal nostro hotel la si può visitare completamente a piedi. Per il pomeriggio scegliamo di passeggiare nella zona del centro, con palazzi di fine ‘800 e primi anni del ‘900. Arriviamo fino al palazzo reale: costruzione semplice che rispecchia lo stile sobrio della monarchia norvegese. Non ci sono recinsioni e la presenza delle forze dell’ordine è molto discreta. Il parco che si estende ai lati del palazzo è fruibile a tutti i cittadini.
Ci dirigiamo poi nel quartiere portuale di Aker Brigge dove l’ex porto commerciale è stato riconvertito a quartiere residenziale, con moderne costruzioni affacciate sul fiordo di Oslo ed una gran quantità di locali per bere e mangiare. La parte più estrema di Aker Brigge è Tjuvholmen, ovvero l’isola dei ladri a testimonianza del passato poco raccomandabile di questa zona.
Tutto secondo i canoni delle principali città portuali europee che hanno recuperato, con grande maestria, le aree un tempo degradate della zona portuale. Qui i locali servono cibo a tutte le ore: i nordici, come si sa, mangiano molto presto; i turisti più tardi, così le cucine sono sempre aperte dalle 11 alle 22. Scegliamo un bel ristorante con una magnifica vista sul fiordo, molto frequentato, ma per fortuna i tavoli “girano” rapidamente. Il menù ci delude: niente salmone, niente stoccafisso i piatti forti della cucina di pesce norvegese. Ordiniamo un pesce al forno (credo un tipo di dentice) da condividere, accompagnato da una insalata molto speziata e una birra.
Il conto è di 800 corone (circa 73€) più che ragionevole per la location, anche se il servizio non è stato all’altezza della vista.
2° giorno. Oslo, visita città
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Dopo aver sperimentato che per un cappuccino ed una brioche si spendono 140 corone (13€) visitiamo uno degli edifici più iconici della nuova Oslo: l’Operahuset, la casa dell’opera. L’edificio, costruito nel 2008, sembra un enorme iceberg che si leva dal mare. Costruito con oltre 36.000 blocchi di marmo di Carrara, inclinato come fosse davvero un iceberg, si può “scalare” raggiungendo la sommità, da dove si gode una meravigliosa vista sul porto e sul nuovo quartiere residenziale chiamato “Barcode” che definisce il nuovo skyline di Oslo
A fianco dell’Operahuset sorge il Munchmuseet, un edificio geometrico di legno, acciaio e vetro che ospita le opere del grande pittore di Oslo. Ci sono anche 2 versione de l’Urlo, anche se la più famosa è esposta sempre ad Oslo, ma al museo nazionale, nel quartiere di Aker Brigge.
A metà giornata prendiamo un traghetto del servizio di navigazione di linea con il quale facciamo un giro del fiordo spendendo 180 corone (16€). Non tanto se si considera che un biglietto del trasporto urbano (bus, tram, metro) della validità di 1h, costa corca 4€. Ci godiamo il sole (e il vento!) nella traversata a bordo di questa moderna imbarcazione a trazione elettrica.
Qui l’attenzione per l’ambiente è enorme, e sebbene la Norvegia sia un grande produttore di petrolio, i mezzi di trasporto, comprese le auto private, sono quasi tutti elettrici. C’è ancora tempo per visitare la fortezza di Akershus festing, la costruzione più antica della città, iniziata nel 1299 anche se, della costruzione originale, rimane ben poco. Akershus è stata la prima residenza dei re di Norvegia e poi dei governatori della Danimarca, cui la Norvegia è appartenuta per oltre 300 anni. Ancora oggi è un presidio dell’esercito norvegese. Anche qui si può passeggiare nei giardini esterni alla fortezza: un cartello ricorda che è area militare, ma spiega anche che, essendo la Norvegia una terra di pace, questo spazio è oggi a disposizione di tutti i cittadini. La cosa ci è piaciuta molto!
Per la cena ci dirigiamo nel quartiere a nord del centro, dove ci sono molti locali frequentati da studenti e giovani. Tanta birra, ma per la ristorazione siamo ancor lontani dalla sufficienza.
3° giorno. Oslo – Bergen
Ci aspetta oggi un must del viaggio in Norvegia: il trasferimento in treno da Oslo a Bergen attraverso una spettacolare linea ferroviaria che risale le vallate, costeggia laghi montani, raggiunge i 1.220 m slm a Finse, ancora completamente innevata, per poi scendere lungo la valle di Voss fino alla costa atlantica.
Partiamo alle 08:25 da Oslo Central a bordo di un convoglio tradizionale con locomotore e 8 carrozze, probabilmente risalenti alla fine degli anni ’90, ben tenute, anche se piuttosto spartane rispetto agli standard dei nostri treni. Arriviamo a Bergen alle 14:59 in perfetto orario: la velocità media è bassa, a causa delle limitazioni tecniche di una linea di montagna, il traffico veramente modesto: in oltre 6 h di viaggio incrociamo appena 3 o 4 treni viaggiatori e solo 2 treni merci.
In queste condizioni, anche se la linea è quasi tutta a binario unico, non è difficile mantenere la puntualità: mi dicono che le sole possibilità di fare ritardo, sono dovute alle bufere di neve nei mesi invernali. Mentre il viaggio si snoda tra una natura meravigliosa, facciamo (io e mia moglie) alcune riflessioni su questo paese, dalle grandi distanze, con appena 5 milioni e mezzo di abitanti ed un benessere diffuso che si respira ovunque (soprattutto nei conti da pagare) ma garbato e contenuto.
Abbiamo incontrato in giro per Oslo, e le incontreremo nei prossimi giorni, tante coppie con bambini piccoli (da noi sono oramai una rarità). Qui la denatalità è inferiore che nel resto d’Europa, forse perché hanno il miglior welfare del mondo, sostenuto dalla grande ricchezza derivata dai giacimenti di petrolio del mare del Nord.
Ma oramai siamo a Bergen, che ci accoglie con la pioggia (ha fama di essere la città più piovosa d’Europa) ma presto il vento dall’Atlantico spazza via le nuvole e ci godiamo il sole primaverile.
Alloggiamo al Magic Hotel Korskirken, un 3 stelle situato nel centro storico, a 50 metri dal famoso mercato del pesce ed a 5’ a piedi dal quartiere di Bryggen, sito Unesco con le sue case di legno colorate, a ricordo di quando questa città era il porto principale nel Nord Europa della Lega Anseatica. Per un soggiorno di 3 notti in camera superior con ricca colazione, paghiamo solo 350 € grazie alla prenotazione fatta con 3 mesi di anticipo, sul portale Booking.
Prima che tramonti il sole, passeggiamo sulle banchine del vecchio porto, proprio davanti alle casette di Bryggen e ci godiamo una birra al sole, seduti davanti al mare (2 birre da 0,5 pagate 25 € + 3 € per le patatine comperate all’emporio!).
Dopo un po’ di riposo usciamo per cena e puntiamo diritti sul famoso mercato del pesce. Il mercato all’aperto, sulla banchina del porto, chiude prima delle 20 ma di recente hanno costruito una food court con 2 ristoranti, la vendita di pesce fresco, panetteria, birreria ecc. Il pesce esposto è veramente spettacolare: salmone fresco ed affumicato di vari tipi, merluzzi, stoccafissi appesi al soffitto, rombi, code di rospo. Per non parlare dei crostacei (dai prezzi inavvicinabili): enormi granchi, scampi, capesante giganti, cozze e vongole. Si può scegliere il pesce e farselo cucinare, però bisogna essere disposti a spendere almeno 100 € a persona.
Ci sediamo al Fisketorget restaurant (quello che sembra il più fascinoso dei due locali) ed ordiniamo una piccola zuppa di pesce come antipasto, una degustazione di salmone e sgombro marinato ed affumicato (5 diversi tipi) e due capesante giganti. Beviamo due grandi birre, anche perché il vino (francese) costa più di 20€ a calice e spendiamo circa 200 €.
Qui però la qualità è davvero eccellente ed il luogo è un’icona di questa città e di tutta la Norvegia: non si può arrivare fin quassù e non provarlo.
4° giorno. Crociera sul Sognefjord
Come da previsioni piove! Per la crociera sul Sognefjord abbiamo scelto la soluzione del battello di linea, un grande biscafo, tipo catamarano, della compagnia Norled che compre l’intero percorso, da Bergen a Flam, in 5h30’ con partenza da Bergen alle 08:00. Il biglietto costa 1.250 Corone a persona (115€); l’identico percorso, con le più lussuose imbarcazioni turistiche, costa più del doppio.
Non siamo in tanti e questo ci permette di scegliere i posti migliori nel ponte superiore, cabina coperta, con grandi vetrate. Consapevoli del clima ancora freddo e della possibilità di pioggia, utilizziamo tutta l’attrezzatura che ci siamo portati dietro: pile, giaccone impermeabile, berretto di lana, guanti. Questo ci permette di poter trascorrere parte del viaggio all’aperto, nella zona di poppa, per godere appieno dei magnifici panorami, A prua il forte vento consente permanenze di pochi minuti, anche perché la velocità della nave è sostenuta.
Nelle prime due ore di viaggio risaliamo la costa frastagliatissima della Norvegia verso nord. È un susseguirsi di isolotti, stretti passaggi, insenature. Le ville ed i cottage colorati dei dintorni di Bergen, lasciano presto campo libero alle foreste e alle scogliere. Finalmente imbocchiamo il Sognefjord e ci dirigiamo a est: questo fiordo è lungo più di 200 km! All’inizio è molto ampio poi, man mano che ci addentriamo nell’interno, lo spazio si restringe, le cime dei monti si innalzano e si coprono di neve. Possiamo solo immaginare che spettacolo di colori sarebbe in una bella giornata di sole, tra il bianco della neve, il verde delle foreste ed il blu del mare.
Il battello sosta in alcuni piccoli villaggi e questo ci permette di apprezzare meglio la natura dei posti. Impossibile descrivere tutto: le casette sul mare, le foreste, le poderose cascate, tipiche dei paesaggi della Norvegia.
A Balestrand la nave sosta davanti ad un bellissimo hotel del 1870; il capitano ci descrive la storia di questo posto. Poco dopo la metà del Sognefjord il battello imbocca uno stretto ramo laterale, il Naeroyfjord che navighiamo in parte, per vedere una spettacolare cascata che dalla sommità innevata della montagna, con ben 4 salti, si tuffa nelle acque del fiordo.
È uscito un po’ di sole e lo spettacolo è favoloso: L’acqua limpidissima della cascata diventa verde al contatto con quella del mare che ora è blu intenso. L’ultimo tratto del viaggio è su un altro ramo laterale che punta verso sud: l’Aurlandsfjord alla cui estremità c’è il piccolo villaggio di Flam, capolinea della mitica ferrovia Flambana.
Il vecchio edificio in legno giallo della stazione ospita un piccolo museo da cui si può capire che grande impresa è stata costruire questa linea che dal livello del mare, in soli 22 km, arriva agli 880 metri slm di Myrdal con pendenze che arrivano al 44 per mille, il tutto ad aderenza naturale e con lo scartamento ordinario! Un capolavoro costruito tra il 1910 ed il 1930. Il nuovo edificio della stazione, oltre ai servizi per i clienti della ferrovia, ospita un centro commerciale.
Fuori, nel villaggio, un paio di piccoli ristoranti, dove ci rifocilliamo con una zuppa calda, che ci ha servito un simpaticissimo ragazzo siciliano.
Il nostro treno parte alle 14:55: è costituito da 5 carrozze che avranno almeno 60 anni, ben ristrutturate ma che conservano il fascino dei treni della metà del ‘900. Sedili imbottiti di velluto rosso, porte a battente, interni in legno. Due potenti e moderni locomotori elettrici inquadrano, in testa ed in coda, il convoglio, per garantire la trazione e la tenuta sulle impressionanti pendenze della linea. In poco meno di un’ora, tra tornanti, gallerie elicoidali, foreste e cascate arriviamo a Myrdal, stazione comune alla linea Oslo – Bergen.
Le banchine della stazione sono ancora coperte di neve e cade un freddo nevischio. Saliamo su un moderno treno regionale, che serve tutti i piccoli villaggi della vallata di Voss ed in 2h30’ arriviamo a Bergen. Chiudiamo la bellissima giornata in un grazioso bistrò stile Francese (Cherie) nelle viuzze del centro dove mangiamo un piatto vegetariano ed uno di carne (con le solite birre) per 1.200 corone (110 €).
L’esperienza di questa crociera sul Sognefjord, fatta un po’ di corsa, ci porta a suggerire di dedicare 2-3 giorni a questo viaggio. La Norled offre carter di libera circolazione di 3 o più giorni a prezzi davvero convenienti; questo vi permetterà di fermarvi nei piccoli villaggi sul fiordo e pernottare lì, godendovi il meraviglioso paesaggio ed il silenzio della notte, quando i turisti se ne sono andati e rimangono pochissime persone.
Suggeriamo come soste Vikoyri, Balestrand nel Sognefjord e Undredal nell’Aurlandsfjord (vicino Flam).
5° giorno. Bergen
Ultima giornata piena in Norvegia dedicata alla visita della città e dei dintorni. Al mattino visitiamo la zona di Bryggen patrimonio UNESCO. Ci addentriamo nei vicoli tra le casette di legno, ammassate una all’altra. Questo quartiere è stato più volte distrutto dai numerosi incendi che hanno funestato la storia di Bergen: il più devastante del 1702, il più recente nel 1955. Il museo della civiltà Anseatica è chiuso perché in ristrutturazione, però sono visitabili gli edifici dello Schotstuene (ingresso 150 corone) dove per oltre 200 anni si sono svolti i commerci tra la Norvegia ed il resto dell’Europa.
Le Schotstuene non erano solo le locande dove alloggiavano i mercanti, ma il centro della vita economica e sociale di Bergen. Qui si stabilivano i prezzi delle merci, si tenevano le assemblee delle varie leghe commerciali, si intrecciavano vite, storie, affari. Gli edifici sono in genere a due piani: al piano terra, costruito in pietra, le cucine, i servizi, i depositi. Al piano superiore, in legno, le sale per le assemblee e i commerci e gli alloggi dei mercanti. Purtroppo, quasi tutti gli edifici sono stati fedelmente ricostruiti alla fine del ‘800, solo uno è originale del periodo precedente all’incendio del 1702.
Visitiamo poi la fortezza di Bergenhus, che si erge, in posizione strategica, all’imbocco del porto. Gli edifici più antichi sono del 1200. Nella seconda guerra mondiale, fu la sede del comando tedesco, durante la lunga occupazione nazista della Norvegia.
A metà giornata saliamo con la Floibana (funicolare) sulla collina di Floyan che sovrasta la città (90 corone solo andata). Dalla sommità si gode un meraviglioso panorama sulla città e sul fiordo e si possono fare escursioni e passeggiate lungo i sentieri che si inoltrano nelle foreste di abeti e larici. Un’area molto apprezzata dagli abitanti di Bergen e molto frequentata da famiglie, giovani, anziani anche in un giorno lavorativo. Si può agevolmente scendere a piedi per tornare in città, con una passeggiata di circa 1h.
Per concludere degnamente la giornata, e festeggiare il mio compleanno, torniamo al mercato del pesce e proviamo il ristorante Fish Me. Scegliamo una zuppa di pesce, un antipasto di pesci misti affumicati, un trancio di tonno e (finalmente) lo stoccafisso con le patate. Il conto, comprensivo di calice di vino, è di 1.600 corone (145 €) che, per una buona cena di pesce in Norvegia, non è tanto.
6° giorno. Volo Bergen – Milano
Ci godiamo la colazione in albergo in pieno relax, dato che il nostro volo parte alle 14:35 Per raggiungere l’aeroporto, che è a meno di 20 km dalla città, prendiamo la metrotranvia (tram 1) che parte dal centralissimo Byparken 5’ a piedi dal nostro hotel.
La metrotranvia di Bergen è un sistema di trasporto davvero efficiente: solo la prima tratta, in centro, è in sede promiscua, poi corre tutta in sede propria, con attraversamenti a raso di strade e sovrappassi e sottopassi per scavalcare le arterie principali. Tutte le fermate sono dotate di banchina che consente l’incarrozzamento a raso, quindi senza alcun gradino né barriera. Man mano che ci si allontana dalla città, tutte le fermate sono dotate di ampi parcheggi di interscambio e connessioni con la rete dei bus. La rete è composta da 2 linee, con capolinea comune a Byparken e frequenze di passaggio dei tram ogni 8’-10’.
In meno di 40’ siamo in aeroporto, in ampio anticipo per il nostro volo che ci allontanerà dalla Norvegia. Anche al ritorno voliamo con SAS con scalo a Copenaghen; atterriamo a Malpensa alle 19:15 in perfetto orario. Nella discesa verso l’aeroporto di Copenaghen, un’ultima bella immagine di questa splendida vacanza: una magnifica vista aerea del ponte di Øresund che collega la Danimarca alla Svezia che contiamo di percorrere tra un paio di mesi, per un viaggio in treno che da Copenaghen ci porterà fino nella Lapponia Svedese e poi in Finlandia.



