È come essere in Europa, ma dall’altra parte del mondo: un viaggio tra mare, foresta e cascate alla scoperta dei ‘nostri’ Caraibi

Toccata e fuga tra natale e Capodanno a Martinica e Guadalupa
Scritto da: marti80
È come essere in europa, ma dall'altra parte del mondo: un viaggio tra mare, foresta e cascate alla scoperta dei 'nostri' caraibi

Per il viaggio invernale del 2024 avevamo pianificato con largo anticipo un roadtrip in Nuova Zelanda, ma un cambio di lavoro non programmato ci ha costretto ad annullare (rimandare?) il viaggio per mancanza di ferie. A pochi giorni dal Natale però la voglia di fuggire dalle feste e dal caos natalizio ha preso il sopravvento e ci siamo trovati a pensare ad una meta adatta per un viaggio last second di una decina di giorni. Dopo aver valutato e scartato varie mete, abbiamo deciso per le Antille Francesi: Martinica e Guadalupa, attirati dalla facilità organizzativa (alla fine è come essere in Europa: si paga in euro, si guida con la patente italiana) e da un piano dei voli tutto sommato conveniente, non riuscendo a decidere quale delle 2 isole fosse più interessante, decidiamo di visitarle entrambe, suddividendo i 9 giorni equamente tra le 2 isole.

Antille Francesi: informazioni e consigli di viaggio

Trasporti

Voli da e per l’Italia acquistati il 16 dicembre 2024 per partenza il 22/12 e rientro il 31/12 (con arrivo in Italia il primo gennaio, perfetto per rientrare al lavoro il due) con Air France dal loro sito. Volo di andata da Milano Malpensa a Fort-de-France Martinica con scalo a Parigi Charles De Gaulle, volo di ritorno notturno da Guadalupa (Pointe-a-Pitre) a Linate con scalo a Parigi Charles De Gaulle. € 1.200 a testa con solo bagaglio a mano (2 pezzi per un totale di 12 kg a persona).

Per andare da Martinica a Guadalupa optiamo per il traghetto della compagnia “L’express des Iles” (€ 79 a testa con bagaglio) che da programma impiega 4 ore e mezzo e viaggia tutti i giorni, per goderci l’attraversamento in mare passando da Dominica. L’alternativa è prendere un volo più costoso ma molto più veloce. Con il senno di poi, raccomandiamo di preferire il volo, seppur più costoso, soprattutto se si ha poco tempo. L’accesso al traghetto prevede code lunghe e lente. Prenotando online non si riceve un biglietto ma una prenotazione che va convertita in un boarding pass facendo una procedura di check-in del tutto simile a quella dei voli: noi siamo arrivati con largo anticipo e abbiamo già trovato una coda infinita, impiegando quasi 2 ore per salire sul traghetto, tra checkin e controllo passaporti. Il traghetto è partito in leggero ritardo (probabilmente per i tempi di imbarco lenti) e ha accumulato ulteriore ritardo in viaggio, facendoci arrivare a destinazione con 1 ora di ritardo. Arrivati a Guadalupa ci hanno fatto attendere 15-20 minuti a bordo perché mancavano gli agenti della polizia a terra per i controlli dei passaporti. Il traghetto va abbastanza veloce, ci sono posti a sedere solo dentro e pochissimo spazio per stare all’esterno (con l’effetto di ammassamento sulla piccola “terrazza” posteriore).

Auto a noleggio

Abbiamo noleggiato l’auto su entrambe le isole (è assolutamente necessario perchè i trasporti pubblici non permettono di raggiungere le varie località da visitare). 

Martinica: prenotazione tramite Discover Cars con Sixt, € 286 per una Renault Clio in buone condizioni seppur un po’ ammaccata, con copertura standard. 

Guadalupa: abbiamo prenotato direttamente con Autolagon attirati dalla possibilità di ritirare l’auto al porto di approdo del traghetto e dal costo inferiore. Abbiamo speso € 180 per una VW Polo in condizioni pietose (è stata una fortuna che non ci abbia lasciato a piedi). Tenete conto che Autolagon non ha un ufficio né al porto né in aeroporto: vengono a prendervi con una navetta e vi portano in una strada a circa 5 minuti dall’aeroporto dove vengono tenute parcheggiate le loro auto. La firma del contratto e il pagamento vengono gestite tramite tablet mentre siete sulla navetta. L’unico vero problema sono i tempi di attesa e la mancanza di puntualità: sia al ritiro che alla riconsegna ci hanno fatto aspettare, nonostante ci fossimo accordati preventivamente per gli orari (al ritiro sono arrivati talmente in ritardo che ad un certo punto abbiamo pensato di essere stati truffati…). In ogni caso rispondono (con i loro tempi) al telefono e a whatsapp, ma non fidatevi troppo dei tempi di arrivo che vi dicono, sono sempre sottostimati!

Attenzione che le auto vanno riconsegnate lavate, altrimenti vi viene addebitato il lavaggio a parte.

Il prezzo della benzina è alto come da noi (€ 1,7 al litro).

Pernottamenti

Abbiamo prenotato appartamenti con cucina tramite Booking e Airbnb.

Entrambe le isole sono grandi e i tempi per gli spostamenti sono lunghi, quindi meglio suddividere le notti tra zone diverse per risparmiare un po’ di tempo: a Martinica tra nord e sud e a Guadalupa tra Grand Terre e Basse Terre.

Considerando le prenotazioni last minute i prezzi sono stati accessibili e siamo riusciti a stare mediamente intorno al 100 € a notte per sistemazioni molto decorose.

Altre info utili sulle Antille Francesi

Clima: a fine dicembre la temperatura è alta di giorno (25 – 29 gradi) e non cala particolarmente neanche di notte (solo 2 notti siamo scesi sotto i 23 gradi). A Martinica abbiamo trovato temperature più alte e umide. L’acqua del mare è calda (fino a 29 gradi), molto piacevole per fare il bagno ma purtroppo ormai troppo calda per i coralli che si stanno sbiancando e morendo.

Cibo: I prezzi dei ristoranti ma soprattutto dei supermercati sono più alti che in Italia. Per darvi un’idea la maggior parte del cibo acquistato, sia confezionato che fresco, può costare fino al doppio che da noi: un pacco di cereali per colazione 7 €, un litro di latte 3 €, 1 kg di patate 5 €. Abbiamo sempre acquistato le baguette fresche nelle boulangerie che si trovano facilmente ovunque.

Le carte di credito sono accettate in tutti i negozi, solo in un ristorante al mare hanno voluto solo contanti.

Martinica e Guadalupa sono dipartimenti d’oltremare francesi, quindi tecnicamente si è in Europa, ma non rientrano nella zona di applicazione dell’accordo di Schengen, quindi si può viaggiare con la carta d’identità ma comunque vengono controllati i documenti in partenza e arrivo.

Tour organizzati

Un modo alternativo per scoprire le Antille Francesi è quello di prenotare un tour del sud della Martinica su Civitatis. L’attività, che ha una durata di 5 ore, si svolge con personale bilingue (inglese/francese) e include il trasporto in minibus, la guida e le bevande. Nel corso del tour si visita il Villaggio della Ceramica a Les Trois-Îlets, si visitano Les Anses d’Arlet, la Diamond Rock e il Memoriale Cap 110, oltre alla fabbrica di rum a Trois Rivieres.

Diario di viaggio nelle Antille Francesi

Domenica 22 dicembre 2024 – Giorno 1

Decolliamo da Malpensa alle 11.30. Scalo a Parigi di un’ora e mezza e poi ripartiamo per il volo intercontinentale diretto a Fort de France, la capitale della Martinica. Arriviamo alle 18.30 (totale circa 10 ore di volo). Il fuso orario rispetto all’Italia è di cinque ore in meno. Viaggiamo senza bagaglio da stiva e quindi usciamo subito dall’aeroporto (dopo il controllo delle carte d’identità) per andare a ritirare l’auto. Il banco è chiuso ma c’è un numero di telefono da chiamare e in pochi minuti arriva la navetta che ci porta alla vicina sede (un paio di chilometri) della compagnia di noleggio. Ci dirigiamo quindi verso la località Le Robert dove abbiamo prenotato un appartamento in residence per tutte le 5 notti che faremo a Martinica. Facciamo anche in tempo a fare una veloce spesa e ci accorgiamo che tutti  i prezzi sono molto alti!

Lunedì 23 dicembre 2024 – Giorno 2

Visto che le giornate sono corte (il tramonto è tra le 17.30 e le 18.00) ci alzeremo sempre molto presto per uscire di casa verso le 7.00. Oggi, per prima cosa, andiamo a fare un facile trekking consigliatoci dal nostro host. Siamo su una piccola penisola vicino a Le Vauclin e ci addentriamo prima nella fitta vegetazione, poi passiamo in riva al mare e infine arriviamo alla spiaggia sassosa di Trou Cochon dove ci sono molte mangrovie. Ci spostiamo poi verso sud alla spiaggia di Anse Grosse Roche che è molto selvaggia anche se poco fruibile per fare il bagno (alghe e mare mosso). Scendiamo ancora più a sud fino alla spiaggia di Grande Anse des Salines; qui iniziamo ad apprezzare la bellezza delle spiagge caraibiche. Per fare il bagno facciamo una piccola passeggiata fino alla vicina e meno frequentata spiaggia di Petite Anse des Salines. Spostiamo la macchina di un paio di chilometri per fare un tranquillo trekking nella vicina Savane des Pétrifications fino a raggiungere la Pointe d’Enfer lungo il Sentier des Caps. Per il tramonto ci spostiamo a ovest alla Plage d’Anse d’Arlet e poi rientriamo a casa per cenare.  

Martedì 24 dicembre 2024 – Giorno 3 

fiori tropicali

Oggi ci dirigiamo a nord su strade secondarie che attraversano la fitta vegetazione salendo di quota fino a raggiungere il parcheggio de la Montagne Pelée a circa 800 metri di quota. C’è vento e una fitta nebbia ma decidiamo comunque di partire per il trekking diretto alla vetta del vulcano. Si sale ripidamente fino a raggiungere una vecchia capanna (deuxième refuge) ma il tempo non migliora. Non ci facciamo scoraggiare e proseguiamo in leggera discesa lungo il sentiero in senso antiorario. Quando arriviamo all’incrocio con il sentiero che arriva dal versante opposto iniziamo a salire di nuovo ripidamente fino ad un’altra baracca (troisième refuge). Siamo a quota 1.300 metri e le forti raffiche di vento e la nebbia ci fanno desistere dalla salita alla vetta. Proseguiamo comunque lungo il sentiero, ora in ripida discesa che ritorna al deuxième refuge. All’improvviso le nebbie si diradano e compare il cielo azzurro che ci permette di ammirare il panorama attorno a noi. Purtroppo dopo una decina di minuti tornano le nebbie e così torniamo giù velocemente alla macchina. È mezzogiorno e decidiamo di scendere percorrendo la costa nord dell’isola. Facciamo sosta alla distilleria di rhum JM ma sfortunatamente sono in corso lavori di ampliamento e non è permesso fare il giro nella fabbrica  per vedere le varie fasi di lavorazione della canna da zucchero. È aperto solamente lo shop con possibilità di degustazioni delle varie tipologie di rhum che producono. Proseguiamo fino al paesino di Grand Rivière dove facciamo un bagno nella spiaggia di sabbia nera (Plage de Sinai). Alle 15.30 iniziamo il rientro lungo la strada montana panoramica che attraversa la foresta (route de la trace) e che conduce a Fort de France. Poco prima della città facciamo sosta al Jardin de Balata, un bellissimo giardino privato (ingresso 16 euro) molto curato con piante e fiori tropicali, stagni e anche un percorso su passerelle sospese tra grandi alberi. Alle 18 il giardino chiude e noi rientriamo a casa per la cena.

Mercoledì 25 dicembre 2024 – Giorno 4

cascate antille francesi

Iniziamo la giornata con un divertente trekking lungo il greto del torrente Duclos per raggiungere la prima e la seconda Cascata de Didier. Per raggiungere la seconda cascata è necessario guadare e risalire lunghi tratti di torrente stando con i piedi nell’acqua (consigliati dei sandali tecnici oppure un cambio scarpe quando si torna alla macchina). Alle 11 torniamo al parcheggio e saliamo lungo la costa ovest fino alla cittadina di Saint Pierre che fu distrutta dall’eruzione del vulcano di inizio 1900. Dopo un’oretta passata a girovagare tra le vie e sul lungomare saliamo ancora più a nord fino al piccolo parcheggio per la spiaggia de l’Anse Couleuvre. Dopo aver mangiato un panino in riva al mare ci incamminiamo lungo il sentiero per arrivare alla cascata de la rivière Couleuvre (anche qui numerosi guadi del torrente). Qui è possibile fare una “doccia massaggiante” sotto il salto dell’alta cascata! Torniamo indietro per andare a fare un bagno alla spiaggia de l’Anse à Voile e poi torniamo a Saint Pierre per il tramonto. Poi rientriamo a casa per la cena.

Giovedì 26 dicembre 2024 – Giorno 5

Mattinata dedicata al trekking sulla penisola de la Caravelle. Sono circa 9 km a piedi tra fitta vegetazione, mangrovie, spiagge, scogliere e un caratteristico faro. Alle 12 ripartiamo diretti a Le Diamant dove facciamo un bagno sulla bella spiaggia. Facciamo poi sosta al memoriale degli schiavi (Memorial Cap 110) e infine ci incamminiamo lungo il ripido trekking per il Morne Larcher da dove si godono bei panorami sulla costa sottostante. Per il tramonto scegliamo la vicina spiaggia de la Grande Anse d’Arlet.

Venerdì 27 dicembre 2024 – Giorno 6

antille francesi. tramonto

Oggi ci spostiamo sull’isola di Guadalupa. Dopo aver lasciato l’auto alle 7.30 prendiamo il bus che dall’aeroporto porta in città a Fort de France. Alle 8.00 siamo in coda per il check-in e controllo documenti: ci resteremo fino alle 9.30! Saliti sul traghetto partiamo alle 9.45 con mezz’ora di ritardo. Arriviamo a Pointe a Pitre alle 14.30 (45 minuti di ritardo sull’orario previsto) e ci vuole un’altra mezz’ora per scendere e passare il controllo documenti. Usciti dal porto chiamiamo il numero dell’autonoleggio per farci venire a prendere con la navetta (altri 40 minuti di attesa). Finalmente alle 16 siamo sulla nostra auto e andiamo a fare un tuffo veloce alla Cascade aux Ecrevisses (onestamente evitabile visto l’affollamento e il fatto che ne vedremo molte altre più belle, anche se raggiungibili meno facilmente). Proseguiamo verso la costa ovest per andare a vedere il tramonto dalla Pointe de Malendure. Facciamo poi un po’ di spesa prima di salire alla casa che ci ospiterà per le prossime due notti (Eden Forest Villa).

Sabato 28 dicembre 2024 – Giorno 7

Oggi lungo e faticoso trekking nella zona delle cascate Chute du Carbet e vulcano La Soufrière. Partiamo in direzione dei salti della seconda e prima cascata del Carbet. Dopo un’abbondante ora di cammino si arriva al salto della prima cascata dove troviamo una bellissima pozza color azzurro pastello dove fare un bagno rigenerante. Decidiamo di proseguire lungo un sentiero (classificato come pericoloso) che sale fino ai trekking attorno al vulcano la Soufrière. Incontriamo alcuni tratti ripidi e rocciosi resi infidi dalla grande umidità; ci sono alcune vecchie corde che agevolano il passaggio ma meglio non farci troppo affidamento. Essendo un sentiero poco frequentato la vegetazione rende a tratti difficoltoso il cammino che comunque alla fine ci ha fatto divertire parecchio. Alle 13 raggiungiamo la vetta del vulcano (la zona centrale non è visitabile a causa della ripresa attività vulcanica e dei fumi nocivi) e dopo una veloce pausa scendiamo giù al colle de la Citerne dove parte il sentiero che scende al parcheggio dove abbiamo l’auto. Scopriamo qui che il sentiero è chiuso (nessuna indicazione però al parcheggio dove siamo partiti) ma dobbiamo scendere comunque perché tornare da dove siamo venuti comporterebbe troppe ore di cammino.

La fitta vegetazione rende faticoso il procedere anche se in discesa. Il sentiero presenta dei tratti davvero caratteristici e divertenti ma è necessario avere una buona app con mappe dei sentieri e gps perché non ci sono indicazioni.

Alle 16 arriviamo finalmente alla macchina con gambe e braccia piene di graffi ma comunque felici di essere riusciti a fare tutto il giro ad anello e ci spostiamo alle vicine pozze di acqua calda naturale Grosse corde per un meritato bagno rigenerante (probabilmente ufficialmente chiuse ma raggiungibili facilmente). Per il tramonto scendiamo al faro di Vieux Fort e poi ritorniamo a casa per cena.

Domenica 29 dicembre 2024 – Giorno 8

Oggi ci spostiamo nella parte orientale dell’isola e cambiamo casa. Appena partiti ci fermiamo subito al Saut d’Acomat dove c’è una piccola cascata con un grande pozza di un colore azzurro intenso per fare un bel bagno mattutino. Percorriamo poi tutta la costa nord-ovest con brevi pause alle spiagge de la Grande Anse e de la Perle. Proseguiamo fino alla cittadina di Saint-Rose e poi ci addentriamo nell’entroterra per andare a fare un altro trekking “fluviale” per raggiungere la Cascade Ravines Tambour: percorso molto divertente con ampia pozza sotto la cascata. Alle 13 ripartiamo in auto per raggiungere Port-Louis dove pranziamo in un ristorantino vicino alla spiaggia. Poi facciamo una passeggiata lungo l’affollata Plage du Souffleur che ha un caratteristico cimitero con tombe vista mare! In auto proseguiamo fino alle scogliere di Pointe de la Grande Vigie e infine attendiamo il tramonto nei pressi della spiaggia de l’Anse Laborde. Raggiungiamo poi la nostra nuova casa nei pressi di La Moule.

Lunedì 30 dicembre 2024 – Giorno 9

Dopo colazione ci dirigiamo alla punta orientale di Guadalupa: la Pointe de Chateaux dove ci sono scogliere, spiagge e saline. Facciamo prima la veloce salita al Morne Pavillon da dove si gode di un’ottima vista. Proseguiamo prima lungo le scogliere per poi scendere in riva al mare e passando nella fitta vegetazione arriviamo alla lunga spiaggia con annessa barriera corallina (Plage Grande Anse des Salines). Sono le 12.00 e iniziamo ora un tour delle spiagge della costa sud: la Plage de la Douche, la Plage de Bois Jolan (selvaggia e molto bella) e la Plage de la Caravelle (quella del Club Med). Ci fermiamo qui per una merenda e un bagno in attesa del tramonto che finalmente ci regala colori rosso fuoco.

Martedì 31 dicembre 2024 – Giorno 10

Ultimo giorno di vacanza con mattinata dedicata alla gita in barca nella zona del Grand Cul de Sac prenotata con la compagnia Gwadaventure (49 euro a persona compreso maschera e pinne). Partiamo in barca (siamo 12 persone) alle 8.30 e il tour prevede 4 / 5 sessioni di snorkelling di una ventina di minuti ciascuna. Prima sosta dove c’è un relitto di una barca che trasportava canna da zucchero; poi barriera corallina; poi alla Ilet Caret (quello che ne rimane, dato che l’isola è sprofondata), poi l’Ilet Blanc (stessa fine) e infine alle mangrovie. Proseguiamo verso una zona dove il fondale è puntellato di decine di grosse stelle marine. È anche prevista una sosta con minibar tutti in acqua! Alle 12.30 rientriamo al porto e andiamo alla vicina Cascade Bis per fare un tuffo nel torrente. Alle 14 ci spostiamo verso l’aeroporto per andare a lavare la macchina (previsto dal nostro contratto di noleggio) in un self car wash. Trascorriamo poi le ultime due ore di vacanza in una vicina spiaggia erbosa alla Plage de Babin, dove veniamo presi d’assalto dai mosquitos e alle 18.30 abbiamo appuntamento per la riconsegna dell’auto e trasferimento in aeroporto dove puntuali alle 21 ripartiamo per il ritorno in Italia.

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