18 isole, una sola meraviglia: l’arcipelago più selvaggio d’Europa è una meta per esploratori moderni a caccia di emozioni
Si trova tra la Scozia e l’Islanda, ma appartiene al regno di Danimarca. Un arcipelago di 18 isole, ma dove il sole è un elemento piuttosto aleatorio e il mare in tempesta disegnano un paesaggio foriero di emozioni. Le Isole Faroe non sono solo una destinazione di viaggio, ma la partenza di un’avventura che rimane impressa nell’anima.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio alle Isole Faroe
1° giorno – Arrivo a Copenaghen
Partenza da Bologna la sera direzione verso Copenaghen, metro fino all’ostello Danhostels, che è risultato molto rumoroso, in condizioni igieniche non ottimali e con un prezzo, abbastanza alto, di 70€ per notte.
2° giorno – Torshavn
Arrivati alle Faroe fin da subito veniamo rapiti dai paesaggi suggestivi. L’aeroporto è piccolo pulito, la cosa che ci ha impressionato è che dall’aereo e anche da terra sembra che le nuvole incontrino la terra. Prendiamo il bus #300 direzione Torshavn (circa 12€ a testa). Come primo giorno decidiamo di visitare la capitale che risulta essere carina e pulita, bella soprattutto la parte vecchia verso il porto con le case caratteristiche delle isole. È l’unico posto delle Faroe dove si trova un po’ di vita mondana, pub club e ristoranti decenti ma cari. Notiamo fin da subito il meteo variabile, infatti è stato soleggiato fino alle 15e poi vento a 90km/h e pioggia. Cena giapponese al ristorante minuscolo e carino chiamato Etika, non male e il sashimi di salmone era stellare (40€ a testa). Alloggiamo all’hotel Hafnia (di fronte all’Etika), hotel 4 stelle (finte) con ottima posizione colazione e camera, il bagno invece era sporco e orribile, andateci solo se trovate come noi camere in offerta.
3° giorno – Nolsoy
La mattina il vento è estremo e la barca per Nolsoy non è partita. Gita rinviata al pomeriggio, il vento è calato appena, arriviamo in barca a Nolsoy in 20 minuti pagando una stupidaggine. L’isola risulta selvaggia e stupenda, indimenticabile come la sua natura. Proviamo ad arrivare al faro posto dalla parte opposta dell’isola (circa 7 km) ma tra il vento estremo e il percorso molto impervio a metà decidiamo di tornare verso la cittadina molto piccola ma carina. C’è pure un bel pub dove bere una buona birra. Rientro a Torshavn e cena all’Irish pub, economica ma non buonissima. Abbiamo faticato non poco a trovare un pub/ristorante con dei posti libero, meglio prenotare nel weekend.
4° giorno – Suduroy
Partenza da Torshavn in barca verso Suduroy (2 ore), isola parecchio grande; a piedi si riesce a vederne solo una parte, noi abbiamo optato per la costa di fronte la città più importante. Carina però a differenza delle altre isole visitate è meno selvaggia. Il cammino infatti lo abbiamo fatto lungo una strada asfaltata e ha perso un po’ di fascino. È una bella isola ma è quella che ci è piaciuta meno. Con l’auto deve essere molto bella da visitare, sconsigliata a piedi a meno di coincidenze con i bus che quando siamo andati noi non c’erano. Rientro a Torshavn e cena all’Aarvest, ristorante di classe della capitale. È risultata la miglior cena fatta durante la vacanza, però è molto caro (tra i 50-100€ a testa).
5° giorno – Vestmanna
È giunta l’ora di spostarsi, prendiamo una macchina a noleggio dalla hertz e andiamo a Vestmanna per la famosa gita in barca. Ma a causa del vento l’escursione viene annullata. Allora proseguiamo per la costa e andiamo prima a Eidi (carina), e poi proseguiamo la strada di montagna (magnifica) verso Gijogv che risulterà il paesetto più bello che abbiamo visto grazie anche alla sua vista. Proseguiamo dopo la sosta sulla costa di Gijogc e arriviamo all’appartamento prenotato con Airbnb a Nordragota (paesetto molto brutto ma comodo data la presenza di un ristorante e un distributore (tutti i distributori hanno un mini super market all’interno e un fast food/cafè).
6° giorno – Bordoy, Vidoy e Kunoy
Dopo tanti chilometri a piedi, decidiamo di fare un tour con l’auto delle varie isole adiacenti tra cui Bordoy (Klaskvik, bel paese con un po’ di vita notturna) per poi passare a Vidoy (molto bella la parte della scogliera a nord) e Kunoy che è un po’ isolata e semi deserta, molto bella la vista su Kalsoy. Fare attenzione nei tunnel con una sola corsia
7° giorno – Klaskvik
Andiamo a Klaskvik dove c’è un ottimo ufficio informazioni, e prendiamo il ferry con l’auto per una gita all’isola di Kalsoy. Visitiamo il primo paesino che è stupendo e dove c’è la statua della donna foca. Siamo andati poi al paese successivo da dove si parte per una stupenda camminata che porta al faro (circa 1h), paesaggio magnifico indescrivibile, forse il più bello visto, dove regna una calma un silenzio indescrivibile, siamo stati fortunati con il meteo in questo giorno, è stato l’unico giorno di sole pieno con pochissime nuvole, cosa piuttosto rara
8° giorno – Saksun
Dopo il bel tempo di Kalsoy, ci svegliamo con una bella pioggia fitta, unico giorno di pioggia continua o quasi. Con l’auto visitiamo Saksun, bellissimo paesetto con un lago stupendo e poi Tjornuvik con la sua spiaggia nera incantevole. Peccato per la pioggia, questi paesetti meritavano maggiore attenzione. Ci siamo diretti poi a Vestmanna per la famosa gita in barca e abbiamo mangiato nel ristorante all’interno del posto dove fanno queste escursioni, pranzo a buffet non malaccio ed economico 15€ a testa. La gita è costata 40€ a testa, un po’ cara ma molto bella si visitano molti fiordi e grotte stupende, ne vale la pena.
9° giorno – Vagar
Spostamento verso Vagar. Troviamo l’appartamento dove dormire (microscopico ma pulito e molto carino “Kristjanshavn”) e ci muoviamo verso il lago Leitisvatn dove dopo una camminata di circa 1ora e mezza dove lo si affianca si arriva ad una cascata stupenda che si getta diretta verso il mare. Successivamente visitiamo anche il paese più remoto di Vagar, Gasadalur, dove c’è la cascata più famosa delle isole ed è l’ultima immagine che ci rimane impressa di questa vacanza a dir poco spettacolare.
Note aggiuntive e consigli su un viaggio alle Isole Faroe
I sentieri a piedi non sono nè indicati nè tracciati, occorre passare le recinzioni delle pecore e trovarsi il percorso da soli, non fatevi problemi li è normale. Quasi tutti parlano inglese e sono abbastanza gentili. Giudizio finale: è stata una vacanza indimenticabile, natura zero stress, la pace dei sensi. Spesa totale in 2: 2900€.