Non solo quadri, sculture e reperti archeologici: in Emilia-Romagna ci sono i 9 musei più gustosi d’Italia
Non solo quadri, sculture e reperti archeologici, nella “Food Valley” italiana esiste una rete museale unica al mondo. I Musei del Cibo di Parma e provincia: un omaggio alle radici di una tradizione e di una cultura culinaria straordinarie, ripercorrono attraverso alcuni dei prodotti di eccellenza simbolo della loro terra, la storia incredibile dell’eredità gastronomica del territorio. 9 musei imperdibili per un viaggio tra le opere d’arte culinarie del territorio parmense.
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Tradizione con gusto: i Musei del Cibo e il loro territorio
L’Emilia Romagna è una delle regioni italiane più famose nel mondo per i suoi prodotti gastronomici, e la provincia di Parma in particolare detiene numerosi primati in merito. Proprio per questo visitare i Musei del Cibo è davvero un’occasione unica per immergersi e conoscere la storia dei sapori di un territorio straordinario. I musei sono in tutto 9 e riguardano alcuni dei prodotti di punta: il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Culatello, il Salame Felino, la Pasta, il Pomodoro, il Vino, i Porcini di Borgotaro e persino il prezioso Tartufo di Fragno.
Ma attenzione, qui non troviamo soltanto una collezione di oggetti, ma piuttosto percorsi sensoriali che ci accompagnano alla scoperta di ognuno di questi prodotti, per conoscerne a fondo la storia e i processi produttivi, immersi nel territorio che gli ha dato vita. Ognuna di queste eccellenze gastronomiche conserva in sé diverse storie di autenticità, passione e artigianalità, proprie di questa terra. Se tutto questo non basta per convincervi, non dimenticate che in ognuno di questi musei è ovviamente possibile degustare il prodotto celebrato, così da appagare tutti i sensi.
Come nascono i Musei del Cibo e l’importanza delle radici
Il territorio di Parma da secoli prospera grazie all’agricoltura e alla produzione alimentare, ed è proprio in questo contesto che nascono i Musei del Cibo. Già a partire dall’epoca pre-romana, le popolazioni locali erano rinomate per le loro abilità nell’allevamento, soprattutto quello suino, e per le raffinate tecniche di conservazione delle carni. Queste abilità portarono addirittura in epoca romana alla nascita di uno dei prodotti più famosi del territorio parmense: il Prosciutto di Parma. A Langhirano, nell’ex foro boario dove è allocata la sede del Museo del Prosciutto di Parma, vengono svelati i segreti legati alla sua produzione attraverso tecniche affinate nei secoli.
Un altro salume di altrettanta rilevanza è il Culatello di Zibello, dove viene celebrato nell’antico Palazzo delle due torri tramite pannelli informativi e diversi racconti che sottolineano il profondo legame esistente tra questo prodotto e il territorio. Nel Medioevo invece, la nascita e la diffusione degli ordini monastici, fiorì letteralmente la produzione casearia che portò alla nascita del celeberrimo Parmigiano Reggiano. A Soragna, precisamente nel suo Castello ottocentesco si trova la sede del Museo del Parmigiano Reggiano, dove è possibile ammirare antichi strumenti di produzione come le caldaie in rame e altri attrezzi dedicati alla produzione.
Un viaggio unico attraverso i sapori dell’Emilia Romagna
Ognuno di questi musei offre un punto di vista unico e privilegiato seguendo le storie dietro questi prodotti d’eccellenza, con testimonianze reali, curiosità e dettagli meno noti. A Collecchio, nella corte medievale di Giarola, ecco immancabile il Museo della Pasta. In collaborazione con Barilla, rinomata azienda nata anch’essa proprio a Parma, possiamo ripercorrere tutto il processo di trasformazione della pasta, dai metodi casalinghi e artigianali a quelli industriali, con l’esposizione di torchi manuali e presse in metallo. Nello stesso complesso di Giarola, possiamo trovare anche il Museo del Pomodoro, che con un percorso apposito progettato per sottolineare come anche nel caso del pomodoro, come per tanti altri di questi prodotti, l’innovazione continua nelle tecniche di conservazione ha contribuito alla loro diffusione e allo sviluppo economico e sociale del territorio.
Nella suggestiva Rocca di Sala Baganza possiamo invece visitare il Museo del Vino, con una narrazione che parte addirittura dall’archeologia del vino passando per le tecniche tradizionali medievali, per giungere alle innovazioni decisive introdotte dai Borbone. A fine percorso c’è anche la possibilità di degustare i Vini dei Colli di Parma, che si sposano perfettamente con i sapori robusti della regione. Ultimo ma non meno interessante, è il Museo del Tartufo a Calestano che ha dedicato a questo prelibato fungo ipogeo un ambiente a dir poco suggestivo con pareti in pietra e proiezioni immersive che simulano il sottobosco garantendo un’esperienza coinvolgente e interattiva.
I Musei del Cibo costituiscono un’importantissima eredità da preservare e valorizzare nel tempo, non solo perché raccontano la storia, la cultura e le tradizioni di un territorio che ha fatto del cibo una vera e propria arte, ma anche perché offrono la rara opportunità di compiere un viaggio incredibile attraverso i prodotti gastronomici più rinomati e nei loro sapori.