Non è ancora tempo di Carnevale, ma in questa città maschere e coriandoli sono antichi quanto quelli di Venezia
La cittadina di Fano potrebbe essere uno di quei luoghi che ancora non conoscete, ma che solo a sentirne parlare potrebbe salire in cima alla vostra personale classifica delle cose da vedere. A partire dal luogo geografico in cui si trova, avvolta dall’abbraccio del blu profondo del Mar Adriatico e dalle verdissime colline delle Marche, è garantito che Fano saprà conquistarti per questa e molte altre caratteristiche. Una delle tradizioni più sentite dalla popolazione di Fano è senza dubbio il suo carnevale, partecipato dai locali come dalle centinaia di turisti che ogni anno vi partecipano, con la stessa intensità di quello veneziano. Culla di uno dei carnevali più antichi d’Italia quindi, Fano trova la sua identità in questa tradizione ultra secolare che ha plasmato l’immaginario, oltre che l’aspetto di questo paese.
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Le origini antichissime del Carnevale di Fano
Nel 1347, molto prima che la Repubblica di Venezia codificasse il proprio Carnevale, ha inizio la storia del Carnevale di Fano, originariamente nato per celebrare la riconciliazione tra le fazioni opposte dei Guelfi e dei Ghibellini. Tradizione giunta fino ad oggi, perché ha saputo evolversi attraversando i secoli, mantenendo inalterati i suoi elementi fondanti. Nel 1450 con il favore della famiglia Malatesta, questa festa assunse un ruolo di grandissima rilevanza nella vita sociale di Fano, in virtù del fatto che in quei giorni qualsiasi gerarchia sociale poteva essere sovvertita. La satira diventa dunque perno centrale della festa, unica e liberatoria occasione in cui i servi possono ridere e criticare i padroni.
Ma le origini del Carnevale di Fano, anche in virtù del fatto che si svolge in febbraio, è strettamente intrecciata anche alle tradizioni delle Saturnali romane e ai riti che celebravano abbondanza e fertilità. Per questo non è difficile immaginare come un’antica tradizione come questa abbia profondamente influenzato la storia e il tessuto sociale di questa cittadina. Nel 1888 la festa del Carnevale si arricchisce con la tradizionale sfilata dei carri, che ancora oggi costituisce una delle principali attrazioni che attira tanto turismo a Fano nei giorni del Carnevale.
Negli anni successivi viene istituita la Società della Fortuna, ente che ancora oggi si occupa dell’organizzazione di questo grande evento e che si assume l’onere di mantenere viva questa tradizione. Ma tutta la popolazione si sente coinvolta in questo rito collettivo: l’intera città si mobilita e coopera per mesi per garantire la riuscita del Carnevale di Fano, trasformandosi in un grandissimo laboratorio creativo.
Piovono dolci! carri, maschere e riti antichi
Sono tanti i motivi per i quali il Carnevale di Fano è famoso in tutto il mondo e ne abbiamo esplorati alcuni, ma una delle caratteristiche che suscita maggiore entusiasmo è sicuramente il Getto dei dolciumi. Quello che lo rende unico nel variegato panorama dei Carnevali italiani, è il fatto che durante la sfilata dei carri, quintali di caramelle e cioccolatini vengono lanciati sulla folla in festa. Immaginate i grandi e coloratissimi carri in cartapesta che sfilano per il centro storico in un concerto di musiche e danzatori mascherati…con una pioggia di dolci che cade dal cielo come tanti semi, promesse di un nuovo inizio e del passaggio dall’inverno alla primavera.
Onestamente è quasi impossibile non farsi coinvolgere in questo rito tanto antico quanto la terra che lo ospita e che lo custodisce. I carri sono delle vere e proprie opere d’arte, simboli di una sapiente tradizione artigianale tramandata attraverso i secoli e la loro preparazione, proprio come nel caso del Carnevale di Venezia, può durare interi mesi. Proprio per questo a Fano l’atmosfera del Carnevale si respira tutto l’anno e non solo nel mese di febbraio, quando la festa ha il suo culmine. La fine del Carnevale e quindi della festa ad esso dedicato, viene sancita dal simbolico rogo in cui viene sacrificato il Pupo, maschera tradizionale di Fano che decreta la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima.
Fano non è “solo” Carnevale: perché innamorarsene
Abbiamo appena raccontato di come il Carnevale costituisca l’evento clou dell’anno ed elemento fondante dell’identità sociale di Fano, ma questa cittadina ha anche molto altro da offrire. L’arco di Augusto che segna l’ingresso alla città dalla via Flaminia e le stesse imponenti mura che la circondano testimoniano e rendono evidenti le sue origini romane, come l’Anfiteatro romano e il bellissimo percorso tra cunicoli e antiche gallerie che è possibile visitare della Fano sotterranea.
A testimoniare l’evoluzione di Fano nel tempo, molti e importantissimi sono anche gli elementi tipici della storia medievale della città, come la Rocca Malatestiana: un imponente Castello a pianta quadrangolare che rimanda ai tempi in cui i signori di Rimini combattevano per assumere il controllo della città. Fano è decisamente una stratificazione di epoche, culture e tradizioni diverse ma perfettamente conservate nella loro essenza e questo è uno dei principali motivi che spingono a scoprirla. E ancora, visitare la Chiesa di San Francesco con il suo “soffitto di cielo e pavimento di prato”, percorrere la Passeggiata del Lisippo al tramonto con un affaccio privilegiato sull’Adriatico o fermarsi a gustare del delizioso e freschissimo pesce in uno dei tanti ristorantini sulla spiaggia, sono tutti ottimi motivi per rompere ogni indugio.
Maschere e coriandoli possono sembrare ancora relativamente lontani sul calendario ma a Fano, Città della Fortuna, è uno spirito che si respira tutto l’anno. Tutto questo fermento e vitalità si combinano con la bellezza incredibile del centro storico e del territorio che ospita Fano, che davvero non possono che affascinare per sempre.