La città natale di Raffaello è l’altra “capitale” del Rinascimento, tra vicoli ocra e incredibili scorci sulle colline delle Marche

Stefano Maria Meconi, 02 Ott 2024
la città natale di raffaello è l'altra capitale del rinascimento, tra vicoli ocra e incredibili scorci sulle colline delle marche
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Indossiamo cappa, braghe e farsetto e, come moderni uomini rinascimentali partiamo in un viaggio alla scoperta di uno dei borghi più belli del mondo: Urbino, la culla del Rinascimento. Il fascino di questa cittadina marchigiana è sotto gli occhi di tutti: i palazzi rinascimentali con le facciate color ocra si uniscono al verde delle colline del Montefeltro, creando panorami che lasciano senza fiato per la loro immutata bellezza.

Urbino è talmente perfetta che nel 1998 l’Unesco ha inserito il suo centro storico nei Beni Patrimonio dell’Umanità. Ed è proprio qui che è nato e si è formato uno degli artisti rinascimentali più apprezzati al mondo: Raffaello Sanzio, il Divin Pittore.

Raffaello, il Divin Pittore

Siamo nel 1483 e nella casa del pittore Giovanni de’ Santi è grande festa: è appena nato Raffaello, il suo unico figlio. Ben presto il piccolo Raffaello segue il padre nella sua bottega e impara l’arte del disegnare e del dipingere, diventato in breve tempo molto capace e assai più talentuoso del padre. La grande fortuna di Raffaello fu che grazie al mestiere del padre  aveva libero accesso al Palazzo Ducale di Urbino, dove poteva ammirare le opere dei maggiori maestri dell’epoca, come Piero della Francesca, Melozzo da Forlì e Antonio Pollaiolo. Urbino era infatti uno dei centri più vitali del Rinascimento, grazie soprattutto alla corte del Duca Federico da Montefeltro che fece delle arti uno dei suoi maggiori strumenti politici.

Il 1 agosto del 1494 però Raffaello perde il padre e a solo 11 anni ed eredita la bottega paterna. Qualche anno dopo il giovane pittore lascia Urbino per Perugia, dove grazie agli insegnamenti del Perugino entra in contatto con la corte papale e in poco tempo diventa uno degli artisti più apprezzati del Rinascimento.

I luoghi di Raffaello a Urbino

Urbino è stata fino all’adolescenza la casa di Raffaello. È qui che ha imparato l’arte di dipingere ed è qui che ha mosso i primi passi nel magico mondo dell’arte. Ed è proprio qui che si può vivere una sorta di pellegrinaggio laico nei luoghi del genio. 

Casa Santi

casa raffaello urbino

Nella centrale Via Raffaello, al civico 57, si trova Casa Santi, la casa natale del Divin Pittore. Era qui che il pittore viveva e qui c’era la bottega paterna. Nel cortile è ancora oggi possibile vedere la macina che Raffaello usava per preparare i colori con cui realizzava le sue opere. Oltre agli arredi originali e ad alcune opere del padre Giovanni Santi, qui si conserva quella che si ritiene essere la prima opera di Raffaello, un affresco raffigurante la Madonna con bambino.

Il Monumento a Raffaello

urbino, monumento a raffaello

Nella città del di Raffaello non poteva mancare una statua a lui dedicata. Si trova alla fine della ripida Via Raffaello, dove c’è Casa Santi. La scultura, in bronzo, è opera dello sculture Luigi Belli che la realizzò sul finire del XIX secolo e raffigura Raffaello con il suo caratteristico cappello e con la tavolozza in mano. Il Monumento a Raffaello prima era collocato in Piazza Duca Federico, ma nel 1947 si decise di spostarla qui per la vicinanza alla sua casa natale.

Non solo Raffaello: ecco i monumenti più importanti di Urbino

A Urbino non c’è solo Raffaello. La città sotto la corte dei Montefeltro era al pari di città come Roma e Firenze e numerosi sono gli artisti che hanno lasciato traccia del loro passaggio. Dal Gotico al Rinascimento, fino al Barocco, l’arte urbinate  sorprende sempre.

Duomo di Santa Maria Assunta

urbino cattedrale

Affiancato al Palazzo Ducale c’è il Duomo di Santa Maria Assunta, uno vero e proprio scrigno di tesori.

Classico esempio di luogo di culto rinascimentale, il Duomo fu edificato su progetto di Francesco di Giorgio Martini, architetto di palazzo, tra il 1474 e il 1488. Le sue linee sono semplici, eleganti e perfettamente proporzionate, con la facciata che crea un perfetto connubio con quella dell’adiacente Palazzo Ducale. L’interno è stato restaurato in epoca neoclassica e vi si conservano alcune tra le opere più importanti di Federico Barocci, artista urbinate tra i maggiori pittori del Manierismo e uno degli anticipatori del Barocco, come la Santa Cecilia e il Martirio di San Sebastiano.

Oratorio di San Giovanni Battista

Questo piccolo oratorio è una delle perle di Urbino. Il suo ciclo di affreschi dell’inizio del XV secolo, opera dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni, racconta le storie della vita di San Giovanni Battista e la Crocefissione dipinta nell’abside dell’oratorio è uno dei capolavori del Gotico Internazionale. Colori sgargianti, abiti eleganti, acconciature elaborate e una miriade di personaggi ci trasportano in un’epoca lontana dalla nostra, facendoci sentire protagonisti delle scene sapientemente raffigurate dai due pittori.

Oratorio di San Giuseppe

Altro luogo imperdibile di Urbino è l’Oratorio di San Giuseppe, voluto della famiglia Albani. Qui ci immergiamo completamente nell’arte di inizio Settecento: in una profusione di tendaggi dipinti, finte architetture, stucchi e personaggi, nell’Oratorio di San Giuseppe di Urbino ci fa ammirare lo sfarzo e la magnificenza dell’arte barocca.

Assolutamente da vedere la splendida Natività di Cristo, una scultura del 1550 del maestro Federico Brandani.

Fortezza Albornoz

fortezza albornoz urbino

Se volete ammirare la bellezza di Urbino in tutta la sua interezza, non deve assolutamente mancare una pausa di relax nella Fortezza Albornoz e al Parco della Resistenza. Nel punto più alto di Urbino, di fronte al centro storico, la Fortezza Albornoz fu costruita sul finire del XIV secolo come baluardo difensivo. Attualmente ospita l’Armeria Ducale – Museo Bella Gerit, dove sono esposte le armi utilizzate dall’esercito dei Duchi di Urbino tra il XIV e il XVI secolo.

Il vero spettacolo però è il panorama. Da qui, nel Parco della Resistenza, si gode una delle vedute più belle di tutta Urbino, con i torricini di Palazzo Ducale che ci salutano da lontano con la loro elegante bellezza.

Palazzo Ducale

palazzo ducale urbino

L’edificio più iconico di Urbino è senza dubbio Palazzo Ducale. La facciata con i due torricini che la incorniciano sono uno dei simboli della città. Il Palazzo Ducale di Urbino è uno degli edifici rinascimentali meglio conservati e quello che più incarna il pensiero di Federico da Montefeltro. Il letterato Baldassarre Castiglione lo definì “Palazzo in forma di città” per la sua perfetta summa del pensiero umanista, che vedeva l’uomo al centro di tutto. Sarà proprio Federico da Montefeltro che trasforma Urbino da semplice cittadina a corte principesca e il Palazzo Ducale ne è fulcro e simbolo. La brillante mente che operò tale trasformazione era l’architetto Luciano Laurana, il quale ideò lo splendido cortile, le fortificazioni, lo scalone d’onore e l’appartamento del duca con lo studiolo e la biblioteca (oggi dispersa). Sua anche la facciata dei torricini, dai quali si gode un panorama a 360 gradi su tutto il Montefeltro.

Oggi il Palazzo Ducale di Urbino ospita la Galleria Nazionale delle Marche e il Museo Archeologico Lapidario. Qui possiamo ammirare capolavori come La Muta e la Santa Caterina d’Alessandria di Raffaello, la Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, lo Studiolo del Duca Federico e celeberrima Città ideale, una tavola di autore ignoto che raffigura la veduta di una città ideale del Rinascimento. Uno degli ambienti più affascinanti di Palazzo Ducale è senza dubbio lo Studiolo del Duca Federico da Montefeltro. In questa piccola stanza, interamente ricoperta da pannelli di legno con tarsie su disegno di Sandro Botticelli, sono ancora conservati parte dei Ritratti di uomini illustri che il duca commissionò ai maggiori artisti dell’epoca. Lo studiolo era il luogo dedicato alla vita contemplativa, dove studiare, leggere, cibare la mente di sapere. Francesco di Giorgio Martini, architetto che subentrò al Laurana, realizzò la spettacolare rampa elicoidale, le stalle ducali dette Data e la facciata del palazzo che da sul centro storico di Urbino.

L’obelisco di Piazza Rinascimento

obelisco urbino

Lo sapevate che uno dei quindici obelischi egizi presenti in Italia si trova in Piazza Rinascimento a Urbino? Gli altri obelischi egizi si trovano a Roma (ben nove), a Firenze, a Catania e a Benevento (qui ce ne sono due). Il piccolo obelisco di Urbino è in granito rosso di Assuan e arrivò in città nel 1737 per volere del Cardinale Albani, nipote di Papa Clemente XI.

Città che vai, cibo che trovi

passatelli in brodo

Non c’è miglior modo di immergersi nell’atmosfera di una città se non assaporando i suoi piatti tipici e Urbino non fa eccezione. La cucina urbinate è fatta di piatti semplici, legati alle tradizioni contadine e alla cucina povera. Tra i primi piatti non possono mancare i passatelli e le lumachelle all’Urbinate. Entrambe sono una pasta fresca servita solitamente in brodo e le lumachelle sono cosi chiamate per la loro forma che ricorda il guscio di una lumaca.

Il coniglio in porchetta è il secondo per eccellenza nelle tavole di Urbino. È un secondo di carne molto prelibato, con pancetta soffritta e finocchietto selvatico a profusione: una vera goduria per il palato! Per concludere non deve mancare un assaggio del dolce bostrengo, preparato con un mix di riso, farina di mais, noci, mele, pere, uvetta e pane ammorbidito nel latte.

Ma se siete amanti dello street food, la crescia sfogliata è quello che fa per voi. Simile alla piadina ma con l’aggiunta di uova e lievito, è chiamata sfogliata perché l’impasto è lavorato ripiegandolo più volte su se stesso, conferendo cosi una fragranza unica alla crescia. Gli ottimi salumi del Montefeltro sono la farcitura perfetta della crescia, mentre il Bianchello del Metauro DOC e i Colli Pesaresi DOC bianco e rosso sono il giusto accompagnamento per gustare le bontà della cucina urbinate.

Tutti in viaggio!

Urbino si trova nell’entroterra marchigiano e non ha una stazione ferroviaria dedicata. La più vicina è quella di Pesaro (circa 35 km) con cui è collegata da autobus di linea. Il modo migliore per raggiungere la patria di Raffaello è in macchina.

Chi proviene dalla costa adriatica può percorrere la Strada statale 423 Urbinate, che collega Urbino con Pesaro, mentre per chi arriva dalla costa tirrenica c’è la Strada statale 73 bis di Bocca Trabaria. La SS 73 bis è anche detta anche Strada europea E78 Due Mari Grosseto – Fano e sono in corso dei lavori per trasformarla in superstrada.



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