Non solo di Trevi: l’Italia è piena di incredibili fontane, e queste 6 sono un vero omaggio alla bellezza del nostro Paese

Stefano Maria Meconi, 27 Set 2024
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Chi dice Italia, dice fontane. Che siano i nasoni di Roma o le vedovelle di Milano, si possono trovare in ogni angolo delle grandi città o dei piccoli borghi e sono fondamentali soprattutto nelle giornate estive. Considerate pure che la grandissima maggioranza delle fontane in Italia restituisce acqua fresca e potabile, e dunque non c’è nessun bisogno di consumare inutilmente plastica (che inquina), quando potete portare con voi una borraccia e riempirla pressoché ovunque. Poi, però, ci sono anche le fontane monumentali che nel Bel Paese spesso fanno rima con la Fontana di Trevi, un vero e proprio capolavoro architettonico e scultoreo del Settecento. Ma se pensavate che fosse l’unica a fregiarsi di questa “monumentalità”, ecco pronta per voi una classifica ideale delle 6 fontane più belle d’Italia, per vivere un’esperienza turistica insolita ma speciale. Pronti a partire per questo viaggio bello e… bagnato?

Fontana della Vergogna, Palermo

fontana della vergogna

Il suo nome ufficiale è Fontana Pretoria, ma tutti i palermitani la conoscono come Fontana della Vergogna. Ma perché questo soprannome poco lusinghiero? Il motivo principale è legato all’eccessivo costo di questa opera che, in origine, non era neanche destinata a Palermo. Fu infatti costruita nel 1554 per il Palazzo di San Clemente a Firenze, ma dopo quasi trent’anni venne venduta a Palermo. Amatissima dal Vasari, che la definì “senza eguali in Italia”, fu però costosissima da trasferire, collocare nella centralissima Piazza Pretoria e rendere funzionale, tanto che i palermitani le diedero subito il soprannome con cui è conosciuta ora. Eppure, il suo articolato mix di balaustre, scalinate e numerose statue di divinità e virtù la rendono tra i più importanti monumenti del capoluogo siciliano.

Mostra dell’Acqua Paola, Roma

fontana acqua paola

Per tutti, è il Fontanone del Gianicolo. Si trova proprio su uno dei colli storici di Roma e, per certi versi, è la vera controparte della Fontana di Trevi. Un monumento straordinario, al quale progetto parteciparono tre grandi nomi di inizio Seicento: Giovanni Fontana, Flaminio Ponzio e Ippolito Buzio. Si chiama “Paola” perché prende il nome da Papa Paolo V, che la volle come termine ultimo dell’acquedotto traiano-paolo. Una enorme facciata a cinque arcate introduce un grande vascone in marmo, mentre alcuni dettagli, come le colonne di granito, sono addirittura quanto rimane della prima basilica di San Pietro, del IV secolo. La forma attuale si deve ai rimaneggiamenti di Carlo Fontana, architetto tra gli altri di Palazzo Montecitorio, la sede della Camera dei Deputati.

Fontana del Nettuno, Firenze

fontana del nettuno

Meno monumentale nelle dimensioni delle due precedenti, ma non per questo meno bella, la Fontana del Nettuno è uno dei main topic di Piazza della Signoria a Firenze. La capitale del Rinascimento non poteva certo fare a meno di una fontana d’autore, in questo caso di Bartolomeo Ammannati, al quale si deve questo progetto risalente al 1550-1575, realizzata in due fasi e da subito al centro di polemiche per le scelte artistiche, che sostituirono lo stile rinascimentale di stampo michelangiolesco con un manierismo anticipatore della rivoluzione barocca del XVII secolo. La fontana è un mix di statue bronzee e marmi, su cui appunto svetta la statua del dio Nettuno, che svetta oltre i 5 metri di altezza.

Fontana delle 99 cannelle, L’Aquila

fontana delle 99 cannelle

99, non una in più e non una in meno. Tra i pochi monumenti toccati solo marginalmente dalla distruzione del terremoto del 2009, la Fontana delle 99 cannelle è uno dei simboli de L’Aquila, la storica città d’Abruzzo. Di quelle che abbiamo appena visto è anche la più antica, poiché risale addirittura al 1272, su progetto di Tancredi de Pentima. A conti fatti è una piazza circondata da tre muri in bicromia bianco-rossa, ai piedi dei quali 99 cannelle alimentano tre vasconi rettangolari lunghi e stretti. Dopo oltre 700 anni, rimane il mistero della sorgente che la alimenta, un segreto ben conservato per ripararla dalle lotte tra castelli del Medioevo, ma molti sono i segreti di questa fontana-monumento che è tra i luoghi più amati dagli aquilani.

Fontana dell’Amenano, Catania

fontana dell'amenano

Una sorta di gemellaggio tra la Toscana e la Sicilia, la Fontana dell’Amenano che campeggia nella centralissima Piazza del Duomo di Catania è infatti realizzata con il marmo di Carrara. Rispetto alla fontana che abbiamo appena visto, che era la più antica tra quelle prese in considerazione, questa è invece la più “giovane”. Fu costruita infatti nel 1867 su progetto di Tito Angelini, ed è un omaggio al fiume Amenano, ivi rappresentato come un giovane (in guisa di divinità) che sostiene una cornucopia, mentre l’acqua cade dalla vasca più piccola verso quella inferiore, con una tracimazione leggera, quasi artistica. L’intera fontana poggia su un basamento che rivela lo scorrere del fiume, dove appunto l’acqua cade, ricongiungendo l’Amenano “idealizzato” a quello reale.

Fontana Fraterna, Isernia

isernia

Una storia che si mescola nel buio del passato, la bellezza di un monumento che ha visto la trasformazione da elemento di uso comune a luogo tutelato. La Fontana Fraterna di Isernia è il perfetto esempio di come, nel trascorrere dei secoli, gli elementi delle nostre città possano conoscere vite nuove e, per questo, diametralmente opposte. Il progetto di questa fontana è in realtà della prima metà dell’Ottocento, ma gli elementi di cui è composta sono molto più antichi. Ricostruita dopo il 1943 e spostata in Piazza Celestino V, è uno dei simboli della città molisana, e da fontanile in cui si lavavano i panni è oggi una bellissima testimonianza del “riciclo” creativo delle pietre e dei marmi, che in passato era frequentissimo.



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