È la città dell’11: musei, fontane, chiese… e birre sono le protagoniste della “capitale barocca” in Svizzera

Cristian Vicari, 19 Set 2024
È la città dell'11: musei, fontane, chiese... e birre sono le protagoniste della “capitale barocca” in svizzera
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Soletta è un Cantone della Confederazione dal 1481, della Repubblica Elvetica dal 1798 al 1008 e poi nuovamente della Confederazione dal 1803. In tedesco viene definita Solothurn, in francese Soleure.

In passato ha assunto la denominazione di “Scoletto e Consiglio della città di Soletta.” Attualmente la lingua ufficiale è il tedesco. Grazie a numerose conquiste, la città di Soletta impose il suo dominio su un’area che comprendeva tutte le 5 catene montuose del giura corrugato e che alle Pendici meridionali del giura, si estendeva anche sull’altopiano. La costituzione territoriale, conclusasi nel primo terzo del XVI secolo, avvenne in concorrenza con la città di Berna e sul versante settentrionale del giura con il Principato vescovile di Basilea e la città di Basilea, ciò che spiega anche l’aspetto frastagliato del Cantone. Il territorio cantonale è formato da una parte superiore, che ha come centro Soletta, da una inferiore il cui capoluogo è e dallo Schwarzbubenland, posto a nord del Passwang. 

Dal barocco al numero 11, la tradizione di una città svizzera speciale

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Soletta, capoluogo dell’omonimo Cantone, è la più bella città barocca svizzera. Il suo centro storico risale al sedicesimo secolo, bagnata dall’area. Un tempo famosa per essere stata la sede dell’ambasciata francese in Svizzera da 1530 al 1792, oggi è conosciuta in patria soprattutto per due festival, quello cinematografico e quello letterario.

La storia della città di Soletta, conosciuta già ai tempi dei romani e stranamente è strettamente legata al numero 11, gli abitanti di soletta che contano meno di 20.000 abitanti di tutte le generazioni, amano riferirsi all’undici come un numero magico o addirittura sacro. Questo rapporto singolare con l’undici ha radici profonde nella storia, le cui  però si sono perse nella notte dei tempi. Ancora oggi nessuno sa effettivamente dire il perché l’undici è così importante, nessuno sa spiegare le origini, eppure ancora oggi questo numero viene utilizzato e celebrato.

I primi riferimenti al numero 11 ci arrivano dal lontano passato, non dalla storia, ma dalla leggenda. Secondo un racconto, infatti, i due santi protettori della città Urss e Victor, Servirono nel terzo secolo dopo nel XIV Legione Teblea sterminata a Saint in vallese sotto il volere di Diocleziano, perché si sarebbero rifiutati di giustiziare alcuni cristiani. Ai due santi è dedicata la cattedrale barocca della città, costruita nel 1762 sulle spoglie di un’antica chiesa risalente al nono secolo dove si racconta che il Capo Mastro Gaetano Matteo Pisoni di Ascona rimase così affascinato dall’atmosfera quasi immagina che regnava in città attorno al numero 11, che decise di adattare la costruzione della cattedrale di Sant’Orso a questo numero, e così la monumentale scalinata che conduce al cancello di ingresso della cattedrale è composta da tre volte e 11 gradini.

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Il campanile misura 66 metri, ovvero 6 metri per 11; 11 sono anche le campane appese alla torre e non solo, entrando nella cattedrale troveremo 11 altari che sono tutti visibili contemporaneamente guardando da un preciso punto della navata principale, ovvero dall’undicesima pietra nera.   Altro sito di interesse che troverete all’interno del centro storico sono le fontane, in tutti i villaggi le fontane erano luoghi dove le donne lavavano i panni sporchi dei lavatoi, in nessun altro luogo troverete fontane così magnificamente realizzate come a Soletta. La ricchezza che affluiva in città dell’ambasciata francese è particolarmente visibile proprio da qui, la maggior parte di esse è stata costruita nel XVI secolo. Per trovarne di altrettanto belle si deve andare almeno a Berna; e anche nella capitale federale. Le fontane monumentali del centro storico sono 11. 

Ma ciò che vi lascerà sicuramente basiti è l’orologio che indica “l’ora di Soletta”, con il suo quadrante che segna soltanto. 11 ore e che, con le sue 11 campanelle, riproduce l’inno ufficioso della città.  Tra i più bei monumenti architettonici abbiamo i palazzi Patrizi, edifici militari ai quali viene voglia di passeggiare pigramente nell’isola pedonale del centro storico, dove si trovano numerose boutique e piccoli alberghi. Nelle calde sere estive è piacevole fare una sosta nei ristoranti con dèhors e nei bar lungo l’Aare.  

Ma saranno così anche undici i musei che troverete a Soletta; musei come il Museo di Storia naturale famoso in tutto il mondo, un museo della pietra, il Museo del computer o il castello di Waldegg.  L‘economia di questo luogo, si basa su diversi settori. La regione è nota per la sua industria manifatturiera, in particolare nel campo dell’orologeria, della meccanica di precisione e della produzione di chimica e farmaceutica. La posizione geografica ha favorito anche lo sviluppo dell’agricoltura e del commercio. Soletta è un importante crocevia commerciale tra la Svizzera tedesca e la Svizzera Romanda.

Natura e intrattenimento per i più piccoli

Questo magnifico luogo del Cantone è amico dei bambini, essi riceveranno un caloroso benvenuto. Il Museo di Storia naturale è molto apprezzato dalle famiglie e presenta elementi interessanti per la fauna, la flora e i minerali della regione. Le tartarughe fossilizzate di 150 milioni di anni provenienti dalle cave cittadine sono uniche, come lo sono le meravigliose stelle marine del Weissenstein e le celebri corse da Lommiswil sulle tracce dei dinosauri. 

Il patrimonio naturalistico è impressionante e romantico, se visiterete in coppia questo magnifico luogo, dovrete assolutamente andare alle gole di Verena, che si trovano a poca distanza dalla città, dispongono di una cappella e un eremo e sono un’apprezzata destinazione di numerose passeggiate nei dintorni e lungo l’Aare, gli escursionisti e i ciclisti trovano una vasta rete di percorsi per escursioni e 600 km di itinerari per le due ruote.

Osservate con gli occhi dei solettesi, Soletta è un luogo da ammirare e da apprezzare. È una delle vostre mete che dovrete necessariamente spuntare con una croce su mappa, come quella che campeggia sulla bandiera della Svizzera.



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