Nerd, amanti della natura e bambini: c’è una destinazione in Europa che li accontenta tutti, ed è il posto giusto per chi viaggia in famiglia

Scritto da: Luthien86
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Per sfuggire dal caldo dell’Italia e da sempre innamorati dei viaggi on the road in giro per il mondo e dopo la scoperta dell’Irlanda l’anno scorso, abbiamo deciso di trascorrere 14 giorni in giro per la Scozia. Cosa dire: viaggio stupendo, bellissima scoperta!

Consigli utili per un viaggio in Scozia

Programmare e prenotare in anticipo le strutture ricettive (soprattutto Skye e nord Scozia). Poche strutture ricettive, spesso care, che vanno esaurite in fretta… durante il nostro viaggio sulla North Coast 500 era un susseguirsi di ‘no vacancy’! Utile consultare AIRB&B, su Booking e Hotel.com si trova pochissimo! Per ammortizzare i costi della vacanza e per avere più libertà di orari e variegare la dieta, abbiamo scelto diversi alloggi/appartamentini con cucina… mai scelta più azzeccata! Come tutti i paesi nordici, abbiamo sempre trovato il bollitore con latte, caffè e the, spesso biscotti… una coccola serale che abbiamo apprezzato! Spesso nei B&B erano a disposizione microonde, utili per scaldare pasti pronti o noodles liofilizzati.

Non scoraggiarsi per il meteo! Gli Scozzesi dicono che ‘in Scozia ci sono 4 stagioni in un solo giorno’ per via del clima fortemente mutevole in pochissimo tempo. D’estate-primavera gli scrosci di pioggia possono essere intensi, ma durano poco (a volte pochi minuti o mezz’ora; in 14 giorni abbiamo trovato solo un giorno di pioggia persistente). In questo caso, è utilissimo programmare il piano B: ad esempio, se si visita un castello, meglio visitare gli esterni se è sereno e non piove, in modo da dedicare gli interni (o una mostra) quando inizia a piovere. E se siete per strada, perché non prendere un caffè o fermarsi in un negozietto? Bisogna inoltre ricordarsi che durante giugno-luglio le giornate sono lunghissime e il sole tramonta alle 22… spesso dopo cena, ci facevamo passeggiate e giri in macchina, per vedere dei tramonti mozzafiato! Quindi il mantra della Scozia (come lo era stato per l’Irlanda) è stato: ‘Be patient!’ e ‘Non rinviare una foto o una passeggiata se il tempo è bello!’.

Attenzione agli orari: a parte Edimburgo, gli orari dei musei-castelli-chiese-mostre sono 9.30/10 fino alle 16.30/17. Attenzione ai pasti serali, la cucina spesso chiude alle 20 e i pub sono accessibili solo agli adulti. Se avete minori, importantissimo cercare i pub ‘family friends’ muniti di apposita licenza! Se il tempo è bello, un buon quantitativo di pubs e ristoranti e caffè hanno le sedie e i tavoli da esterno… approfittatene! Se visitate le regioni remote della Scozia, utile portarsi dietro una scorta di acqua/liquidi e alimenti: si potrebbero fare chilometri e chilometri senza vedere anima viva, figuriamoci negozi o benzinai!

Se avete un nutrito elenco di chiese-castelli da visitare… perché non fare l’Explorer Pass? Valido per un numero fisso di giorni dall’attivazione (c’è un comodissimo codice a barre che arriva via mail e che si mostra da cellulare), permette di risparmiare notevolmente sui costi, in quanto l’accesso a un castello ha un costo fisso intorno ai 10-15 sterline. Ad esempio, per 48 sterline per 14 giorni, abbiamo visitato gratuitamente: Castello di Edimburgo, Castello di Stirling e Doune, Castello di Saint Andrews, Cattedrale di Elgin e Saint Andrews, Fort Saint George, Castello di Urquarth… Per chi visita la sola Edimburgo, è disponibile anche la Edinburg City Pass. Purtroppo in entrambe le tessere non sono compresi i castelli privati (Eilean Donan, Holyrood Palace, Britannia Yacht, Dunnottar Castle, Rosslyn Chapel in primis). Ricordo che quasi tutti i musei statali sono gratis, a offerta libera!

Sei un nerd o appassionato di film? La Scozia è il posto giusto: vedere dal vivo i siti in cui sono stati girati Highlander, Harry Potter, Game of Thrones, Outlander, Il Codice da Vinci… insomma, fa un certo effetto! Anche se Braveheart è stato girato principalmente in Irlanda, guardare il campo di battaglia di Stirling o Bannockburn è sicuramente evocativo!

Spaventati su come intrattenere i bambini? Come tutti i paesi del Nord, nei castelli, chiese e mostre nazionali pullulano di intrattenimenti per i bambini: dai fogli di giochi, quiz e curiosità sui castelli a veri e propri giochi (i kit da avventurieri forniti gratuitamente nel castello di Saint Andrews e a Doune erano comprensivi di tamburo, marionette, binocolo e torcia!); alla stessa maniera, le stanze interattive del castello di Stirling e il ‘gioco dell’oca’ medievale con tabellone posto a terra e mega dado da lanciare… beh, hanno entusiasmato e intrattenuto nostro figlio Lorenzo (mentre spesso noi ascoltavamo audioguide o facevamo foto). Ovviamente la parte naturalistica la fa da padrona: traversate in traghetto e in barca, le mille pecore e le mucche Highlander sono spettacolari! Emozionante il trenino di Harry Potter a Glenfinnan! Playgrounds e aree giochi bellissime e pulite, anche in the middle of nowhere: carrucole, zipline, scivoli, castelli, tappeti elastici… spesso con tavoli e panchine vicino, utili per spuntini e pause pranzo.

Non essere spaventati dalla guida a sinistra! Ci si abitua in pochissimo tempo, gli scozzesi sono molto tranquilli e pacati nella guida fuori città. Noi abbiamo affittato l’auto tramite ‘Arnold Clark’, molto conveniente. Indispensabile il full coverage… per la prima volta dopo tanti viaggi abbiamo forato in the middle of nowhere a Skye (le strade costiere sono un pochetto accidentate); dopo 12 h (era notte) ci hanno sostituito lo pneumatico, tutto risarcito dalla compagnia di autonoleggio. Segnalo che le autostrade sono gratis, ma i limiti di velocità sono più bassi rispetto ai limiti italiani. Be careful!

Vestirsi a cipolla! Utilissima giacca antipioggia (molto più utile dell’ombrello, inutilizzabile se la giornata è ventosa), pantaloni antipioggia e scarponi comodi impermeabili da trekking. Indispensabile un coprizaino e uno scalda collo da usare come sciarpina se fa freddo o fascia se fa caldo. Utili anche pantaloni e maglie che si asciugano facilmente… portarsi solo jeans o sneakers significa ritrovarsi fradici e inzuppati per tutto il giorno.

Cosa portare di indispensabile? Un adattatore! Abiti che si asciugano facilmente, giacca a vento e scarpe impermeabili /scarponi bassi; coprizaino antipioggia! Cuffie wireless per le self-guide!

Non serve cambiare grossi importi di sterline! Anche nel villaggio più remoto della Scozia c’è il santo POS! Abbiamo usato (poche) sterline unicamente per le mance e per avere monete per i ‘locker’ dei musei

Dove fare la pipì? Quasi tutti i supermercati hanno un bagno accessibile gratuitamente. Nelle regioni remote della scozia (North Coast 500, ad esempio) ci sono bagni pubblici puliti e gratuiti lungo la strada, in the middle of nowhere!

Cosa mangiare? Fuori dalle grosse città, la dieta è inglese: fish & chips, pollo fritto, carne, spesso serviti nei pubs, accompagnati da fiumi di birra e da whiskey. Per i pranzi, abbiamo spesso comprato panini, insalata e paste fredde (Tesco, Aldi) e pasti freddi componibili nei supermercati (Morrison’s): ottima soluzione per variare la dieta, per risparmiare tempo e denaro! nota di curiosità: nei supermercati vendono caffè e bevande calde, con il distributore automatico e pagamento in cassa! Non abbiamo assaggiato l’Haggis, il piatto nazionale, a base di frattaglie.

Diario di viaggio in Scozia

Giorno 1 e 2: Edimburgo

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Magnifica! Città gotica, case e palazzi scuri e ‘anneriti’, tenebrosa e ricca di fascino. Tutte le principali attrazioni sono nei dintorni del Royal Mile; camminare e vagare per le vie e i vicoli è semplicemente bellissimo!  Per dormire, abbiamo alloggiato in appartamento con angolo cucina per essere autosufficienti nei pasti e negli orari; in realtà, gli orari e l’offerta culinaria a Edimburgo sono molto variegate, non dovrebbero esserci particolari problemi!

Abbiamo visitato il Castello (compreso nell’Explorer Pass. Indispensabile prenotare orario visita anche con il pass! Nella piazza antistante erano già sistemati le gradinate per il Military Tattoo), la Cattedrale di St Giles (gratis con offerta facoltativa… particolare l’altare situato in mezzo alla chiesa, e non in fondo alla navata, e la piccola cappella con l’angelo che suona la cornamusa), il Greyfriars cemetery e la statua del cane Bobby (una sorta di Haichiko scozzese) (cercando la famosa tomba di Thomas Riddle, che dicono abbia ispirato la Rowling nei suoi romanzi di Harry Potter), abbiamo percorso tutto il Royal Miles a piedi fino all’Holyrood Palace (purtroppo chiuso perché il re Carlo era in visita proprio quella settimana! Ci è spiaciuto parecchio non poterlo visitare… il palazzo ove soggiornò la regina di Scozia Maria Stuarda sarebbe stata piena di storia da condividere!), il Grassmarker Square, Victoria Street e le case colorate (meglio andarci fuori orario perché è affollatissima di turisti), la passeggiata fino al monumento di Scott, la salita alla Calton Hill (fantastica al tramonto, vista della città impagabile!). Davanti all’Holyrood Palace è possibile visitare anche il futuristico Parlamento scozzese (purtroppo dal lunedì al giovedì non è possibile vedere le stanze interne).L’ingresso è gratuito, si passa attraverso metal detector, ci sono interessanti pannelli sulla storia scozzese e la democrazia (anche diversi giornaletti gratis per bimbi, ovviamente in inglese). Segnalo il posto perché sono disponibili bagni, refill di acqua per borracce e dei tavolini con prese elettriche per fare una sosta durante la pioggia o per prendersi una mezz’oretta di pausa!

Una menzione speciale la riserviamo al Museo Nazionale Scozzese (gratis, a offerta libera): 5 piani di un museo immenso, sia di storia naturale, storia antica, tecnologia e con particolare attenzione ai bambini con tante installazioni interattive: avete mai provato a far volare una mini mongolfiera? O a capire come funzionano i circuiti elettrici, la visione bioculare dei camaleonti o gli ultrasuoni dei pipistrelli? Noi ci siamo tornati due pomeriggi di fila (complice anche la pioggia pomeridiana), a nostro figlio è piaciuto tantissimo…e anche a noi adulti! Consigliato!

L’ultimo giorno della nostra vacanza, prima di partire, siamo andati a vedere il tramonto con caratteristico Forth Bridge (ponte rosso adibito a passaggio treni, patrimonio Unesco!) e gli altri ponti (tra cui il Queensferry, costruito in passato dalla Regina Margherita per permettere ai pellegrini di andare in pellegrinaggio a Dunfermline e St Andrews). Bellissimi!

Non abbiamo visto, invece, l’Arthur Seat per le condizioni meteo non ottimali (con un bambino, camminare sotto la pioggia per un lungo percorso è sempre complesso) e il Britannia (la nave reale della regina Elisabetta…quest’ultima pare che sia molto bella, ma non ci interessava particolarmente). Forse sarebbero necessari più giorni per visitarla… ma forse in un viaggio a parte.

Giorno 3: Rosslyn Chapel, Stirling Castle

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Affittiamo l’auto (Arnold Clark top come assistenza e prezzi!) e partiamo verso sud alla volta della Rosslyn Chapel, costruita nel 1400 resa famosa dal libro ‘il Codice da Vinci’. Bellissima e consigliatissima! In mezzo alla natura, si erge questa cappella, graziosa e piena di simbolismo. La visita è guidata (sempre a pagamento, con guida che fa un’introduzione in inglese), ma con pannelli esplicativi del simbolismo e della storia della cappella e della famiglia che l’ha costruita). Abbiamo apprezzato anche le stanze di ‘attesa’ della biglietteria prima dell’accesso alla Cappella: area bimbi con giochi da tavola e costruzioni e colori, video interattivi per adulti, pannelli introduttivi, addirittura abiti rinascimentali e specchio per rimirarsi in abiti antichi! Per nostro figlio, l’attesa è stata davvero piacevole, la visita anche: avevamo l’opuscolo per bimbi con i quiz per trovare dei bassorilievi e i misteriosi ‘green man’ (simboli della Natura) nella Cappella. Rimarrà nelle nostre memorie la storia delle due colonne ai lati dell’altare, la prima semplice e squadrata, realizzato dal mastro scalpellino, e la seconda sinuosa, riccamente abbellita, realizzata dall’apprendista del maestro. Quest’ultimo, invidioso della bravura del suo allievo, lo uccise, e ora i loro volti scolpiti nella pietra guardano le colonne dall’alto della porta interna della cappella. Magnifici i bassorilievi con i 7 vizi capitali e le 7 virtù (anche se la Carità e la Golosità sono stati invertiti… un errore intenzionale?) e le colonne riccamente addobbate… la dance macabre e l’angelo caduto a testa in giù sono semplicemente emozionanti! Vedere un cammello e delle piante (tra cui il mais) che non erano apparentemente ancora state scoperte rende tutto ancor più misterioso!

Siamo successivamente ripartiti alla volta del Castello di Stirling (compreso nell’Explorer pass); dall’autostrada abbiamo anche visto le Kelpies, immense costruzioni a forma di testa di cavallo di Falkirk. Abbiamo letto che sono addirittura visitabili!). Il Castello sorge in posizione elevata su una collina da cui è possibile vedere il famoso ponte di Stirling ove si svolse la famosa battaglia vinta da William Wallace contro gli inglesi di Edoardo I Plantageneto. L’esterno del castello (in particolare la parete nord e est) è stato abbellito da Giacomo V da statue a tema mitologico / animale che ricordano parecchio gli addobbi dei palazzi europei; lo stesso sovrano è rappresentato con una statua all’angolo del palazzo ed osserva attento il cortile interno. Come sempre, ampie sale interattive per i bambini (compreso il primo ‘gioco dell’oca’ a tema medievale), un grazioso giardino della regina Anna dove fu scoperta un’antenata della palla da calcio, una serie di sale con pannelli di cronologia storica della storia Scozzese. Particolarità: all’interno delle stanze reali ci sono figuranti in costume d’epoca, si può interagire con loro e chiacchierare e fare domande (in inglese ovviamente). Molto bello, consigliata la visita!

Vicino al Castello è possibile visitare (a pagamento) il Wallace Monument, una torre dedicata all’eroe nazionale di Scozia. Noi non siamo andati per mancanza di tempo (e anche in parte perché avendo visitato Stirling e Bannockburn avevamo fatto il ‘pieno’ della storia e delle battaglie di William Wallace), l’abbiamo solo vista da fuori, molto imponente (a noi ricordava la torre di Barad-Dur del Signore degli Anelli). 

Giorno 4: Loch Lomond e Glencoe

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Dopo aver passato la notte in una casa nella parte sud del lago, siamo partiti alla scoperta del Loch Lomond, il secondo lago più grosso di Scozia. In auto abbiamo costeggiato il lato ovest del lago, quello più turistico. Abbiamo passeggiato nel parco del Balloch Castle, non visitabile all’interno, e ci siamo fermati a visitare il paesino di Luss, con piccole case con tetti di paglia, e le Falloch Falls (cascatelle a 2 minuti a piedi da sentiero semplice). Volendo, ci sarebbero mille attività da effettuare al Lomond (canoe, barche, parchi acquatici etc), è una delle mete vacanziere preferite dagli Scozzesi di Glasgow, in quanto molto vicino alla metropoli. Dopo aver passato il mattino e parte del pomeriggio lungo il lago, ci siamo diretti verso Caol, un paesino vicino a Fort Williams, scelto come tappa notturna. Per arrivarci, abbiamo attraversato il magnifico Glencoe, un altipiano montuoso pieno di sentieri di trekking. Purtroppo, come spesso accade in questa regione, abbiamo incontrato tempo instabile, con una leggera ma incessante pioggia, che ci ha fatto desistere da programmare un trekking il giorno successivo. Nonostante tutto, i panorami sono davvero mozzafiato!

Giorno 5: Glenfinnan, Mallaig e Sleat Peninsula (Skye)

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Partiamo da Caol e dedichiamo il mattino alla visita del Glenfinnan Viaduct. Ovviamente è caratteristico trovarsi nel viewpoint nei due orari giornalieri del passaggio del treno a vapore… per i fans di Harry Potter è uno spettacolo per gli occhi! Il sentiero per raggiungere il viewpoint è sterrato, percorribile anche da bimbi (tenuti cmq per mano). Oltre al view point, si può proseguire per un sentiero facile fino alla stazione; noi ne abbiamo fatto solo metà, ma unicamente per ammirare la splendida vista sul Loch Shiel.

Successivamente siamo scesi e siamo andati sul Loch Shiel viewpoint (sentierino di pochi minuti accessibile ai bambini tenuti per mano) e fino alle rive del lago ove troneggia il monumento simbolo della rivolta Giacobita, dedicata al Bonnie Prince Charles. La vista del lago incorniciato dalle alture è senza dubbio impressionante e maestosa e i più nerd di voi riconosceranno il lago sede di ‘allenamento’ in acqua di Connor Mc Leod e Ramirez in Highlander… dopo una pausa pranzo (ci sono anche i bagni gratis nel centro visitatori), siamo ripartiti alla volta di Mallaig, per prendere il traghetto e giungere finalmente a Skye. In alta stagione è consigliato comprare i biglietti online in anticipo (sono parzialmente rimborsabili fino a 24h prima); bisogna anche considerare che se si prende l’ultimo traghetto (intorno alle 18) bisogna considerare che subito prima dell’imbarco e dopo lo sbarco bisogna cercare un posto dove mangiare…e non abbondano in questa zona e neanche su Skye! Lungo la strada verso Mallaig, abbiamo fatto tappa alla spiaggia di Camusdarach, raggiungibile con una piccola camminata lungo la costa. Sabbia dorata e vista sulle isole circostanti, tappa davvero carina.

Nella notte abbiamo pernottato in una fattoria a Tarskavaig, nella penisola di Sleat a Skye. È una parte dell’isola poco turistica, spesso non battuta dai principali tour su Skye. È un insieme di piccoli villaggi, case sparse e tantissime pecore; abbiamo ammirato e apprezzato i paesaggi impervi e inviolati di questa parte di Skye. Le strade sono molto strette e accidentate, con tantissimi slarghi per far passare le macchine dal senso opposto e (molto spesso) ci si imbatte in pecore che seraficamente brucano erba agli angoli delle strade. 

Giorno 6-7: Skye

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Skye… una meraviglia per gli occhi e per il cuore! Purtroppo non siamo riuscita a visitarli nella sua completezza, in quanto abbiamo forato una gomma che ci ha tenuto fermi 12 ore (proprio per questo abbiamo consigliato precedentemente di fare un’assicurazione full coverage per l’auto a noleggio).  Bisogna unicamente perdersi nei suoi panorami e nei suoi scorci! La strada tra Broadford e Portree è meravigliosa! Il momento migliore è al tramonto. La strada da Portree a Quiraing è superba, con i parcheggi (a pagamento) per vedere le principali ‘must-see’ dell’isola: le Mealf Falls, Kilt Rock Waterfall, gli speroni di roccia dell’Old Man Of Storr e il superbo circuito del Quiraing. Tutti i parcheggi sono a pagamento (5 sterline per 6 ore), alcuni hanno bagni e cestini della spazzatura. I parcheggi arrivano a un viewpoint di solito basso, ed è necessario intraprendere una camminata più o meno difficoltosa per vedere il vero e superbo panorama. Lo segnalo perché alcune di queste camminate possono essere impervie con la pioggia battente o con la nebbia; quindi è utile programmare le escursioni in base al tempo sempre mutevole da un’ora all’altra. Ad esempio, il sentiero per vedere l’Old Man of Storr è in salita, largo e ben segnalato; nostro figlio l’ha fatto per un bel pezzo da solo, ma bisogna tenerlo in conto, se ci si avventura con bimbi piccoli. Da sola, ho fatto tre quarti del circuito ad anello del Quiraing: personalmente l’ho apprezzato di più, i panorami sono davvero unici e il trekking è davvero semplice, livello E (solo un piccolissimo tratto di attraversamento di una cascatella con arrampicata semplice, se dobbiamo trovare la parte più difficoltosa), purtroppo l’ultima parte era in fase di manutenzione… ma ne è valsa la pena. Durante il percorso non ci sono bivacchi o strutture recettive, quindi è importantissimo studiarsi il meteo. Quando siamo andati noi era nuvoloso a tratti e molto ventoso, nostro figlio Lorenzo non è venuto a camminare per il forte vento. Successivamente, siamo andati fino al villaggio di pescatori a Uig e poi fino al Fairy Glenn (ma non abbiamo visto il ‘cerchio di pietre’ tanto sponsorizzato, ma sinceramente ci sembrava più una trovata per turisti); questa camminata è decisamente più semplice, a misura di bambino. Per cena, ci siamo fermati a Portree, nel pub ‘The Isles Inn’; pub molto informale e family friend (quindi bimbi ammessi), e con trasmissione di sport in TV, quella sera c’era la partita Georgia-Spagna degli europei di calcio, con tanti avventori-tifosi con birra in mano.

Per le disavventure con l’auto (abbiamo forato sulla via del ritorno verso la nostra casa) e per la pioggia, non abbiamo potuto vedere il giorno seguente la Coral Beach e il Neist Cliff Viewpoint e la visita alla distilleria del Talisker. Poco male, cercheremo di tornarci in futuro (magari abbinando anche una visita alle Ebridi)!

Giorno 8: Eilean Donan Castle e Loch Ness

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Siamo partiti all’ora di pranzo dopo una lunghissima attesa dell’omino che ci ha riparato la ruota letteralmente ‘in the middle of nowhere’, e ripartiamo alla volta del famosissimo castello di Eilean Donan, attraversando il ponte del Kyle of Lochalsh. Purtroppo il meteo è stato poco clemente, quando siamo arrivati al castello diluviava, abbiamo aspettato la solita mezz’oretta ed ha allentato un po’. Il castello è spettacolare, sia perché si trova su un isolotto collegato con un ponte alla terra ferma, e perché si ha uno scorcio davvero spettacolare (con il sole) sul Loch Duich e sulle montagne del Kintail. Il castello è privato (quindi il biglietto non è incluso nell’Explorer Pass); gli interni sono molto ben curati, e ci sono degli appositi QR code da scansionare per leggere storie e leggende e infomazioni sul castello (la più carina è quella sulle Five Sister of Kintail àThe Five Sisters of Kintail – Eilean Donan (eileandonancastle.com)). Ovviamente, ai più nerd di voi, il castello ricorderà il castello di nascita di Connor McLeod, del film Highlander, da dove viene esiliato appena si scopre la sua immortalità… Nel castello sono presenti anche foto del set cinematografico e anche un memoriale di uno dei figli del proprietario, morto nella prima guerra mondiale (se non erro).

Successivamente, siamo partiti alla volta nella nostra tappa base dei giorni seguenti, un appartamento con cucina a Drumnadrochit, una cittadina posta sulle rive del Loch Ness. La cittadina in sé non ha nulla di speciale, ma è sicuramente più economica di Inverness e dotata di supermercato e molto vicino al castello di Urquarth. La vista sul Loch Ness è molto bella, esattamente come tutti i panorami e gli scorci sui Loch. Ovviamente questa zona è turisticissima, tutte le teorie su Nessie sono pompate ed esaltate all’inverosimile (soprattutto nei negozi di souvenir), ma devo dire che mio figlio, essendo appassionato di dinosauri e di mostri in generale, ha gradito.

Giorno 9. Urquhart Castle, Inverness e Fort George

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Urquhart Castle: compreso nell’Explorer pass e affacciato sul Loch Ness, risulta un grazioso complesso di rovine di un castello le cui fondamenta risalgono fino al 1200. Prima di entrare nel complesso, si attraversa un centro visitatori con un interessante video sottotitolato che narra della storia del castello. La visita alle rovine è agevolata dai pannelli illustrativi posti vicino agli edifici principali. Notevole, per chi è fan di combattimenti medievali o di Age of Empires, la vista di un trabucco montato prima dell’ingresso del castello. Un video al centro visitatori spiega e mostra anche i tentativi (riusciti!) di lancio di pietre dal trabucco! Successivamente, abbiamo costeggiato la riva del Loch Ness per recarci a Inverness.

La città è molto graziosa, con un centro piccolo ma vivace; molto bella la camminata lungo fiume, con vista castello (chiuso al pubblico). Abbiamo parcheggiato vicino alla cattedrale (a pagamento entrambe purtroppo) e abbiamo fatto una passeggiata a piedi, andando a mangiare un buonissimo brownie spolverato di frutta rossa al Victorian Market. Successivamente siamo andati a visitare Fort George (compreso nell’Explorer Pass): un forte tuttora usato per l’addestramento dei soldati delle Highlands. Nella visita è compresa un’audioguida gratuita ed è possibile girovagare in autonomia per il forte. Molto bella la vista della baia dalle mura del forte, carina la cappella con una vetrata con un angelo che suona la cornamusa. La giornata era serena, ma anche molto ventosa; purtroppo dalle mura non abbiamo visto le foche.

Giorno 10. Il nord e la North Coast 500

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Purtroppo il meteo non era dei migliori e soprattutto non abbiamo trovato dove dormire nell’estremo nord, quindi ci siamo accontentati di fare una parte della NC 500, ovvero la parte da Ullapool a Durness. Una vera meraviglia e gioia per gli occhi! Paesaggi verdi e rocciosi incontaminati, baie con onde fragorose, fiumi e loch che si affacciano dopo ogni tornante delle stradine… un paesaggio unico e inimitabile. Ullapool può essere usato per una rapida sosta e un caffè (e un pieno di benzina). Poi bisogna solo farsi cullare dalla guida e dalla strada! Molto suggestivo (a mio parere uno dei siti più belli della vacanza), la sosta alle rovine del Castello di Ardwreck (per raggiungerlo bisogna camminare nell’acqua di pochi centimetri in quanto il castello di trova su un limbo di terra in mezzo al Loch Assynt) e Calda House. È impressionante immaginare che in passato c’erano persone che vivevano, crescevano, combattevano in questa landa impervia e allo stesso tempo magnifica… Passati il Kylesku Brigde, si prosegue per strade via via sempre più piccole, fino a costeggiare il Kyle of Durness.. splendido! Durness è un piccolo paesino che si affaccia su scogliere e oceano; bellissimo il piccolo cimitero vista spiaggia sabbiosa isolata e remota! Da Durness c’è un mini bus che conduce al Cape of Wrath. Purtroppo, per mancanza di tempo e per mancanza di alloggio notturno, siamo tornati indietro verso Inverness, senza andare fino a Duncansby Head… next time, magari associato a un tour delle Shetland!

Giorno 11-12. Elgin Cathedral, Aberdeen, Dunnottar Castle, Kirriemuir, Glamis castle

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Lasciamo a malincuore la nostra casa sul Loch Ness e partiamo alla volta di Elgin, a visitare i resti della Cattedrale. Sempre molto suggestive le lapidi all’interno della cattedrale, buona mostra guidata! Abbiamo fatto un rapido pranzo sulle panchine del parchetto di fronte alla Cattedrale e siamo ripartiti alla volta di Aberdeen, visitata di tardo pomeriggio; il centro è carino e pieno di edifici grigi di granito, ma non paragonabile alla bellezza di Edimburgo. Abbiamo fatto giocare Lorenzo nella piazza principale, con alcune installazioni divertenti (parete di arrampicata, xilofono con i piedi etc..) sotto gli occhi attenti di William Wallace; il giorno dopo siamo partiti alla volta del Dunnottar Castle. I resti del castello si trovano sopra una rocca affacciata a strapiombo sul mare, e si raggiunge con una scalinata. Anche se pioveva, abbiamo apprezzato il solito gioco per i bimbi, con un elenco di sei oggetti da trovare (siamo letteralmente impazziti a trovare lo scheletro!).

Successivamente siamo ripartiti a visitare il castello di Glamis, il luogo di nascita della Regina Madre e della Principessa Margaret. Molto belli gli interni (si accede solo con visita guidata compresa nel biglietto di ingresso) e gli aneddoti legati al castello, come il fantasma del servo, l’orso del castello, la camera segreta dove furono murati i servi…). Nella camera da letto ducale è presente la famosissima copia del quadro raffigurante la Regina Madre da giovane… un ritratto che fece scandalo, in quanto rappresentata con le spalle scoperte. Ho anche apprezzato i numerosi cartelloni all’ingresso con la timeline della storia inglese e l’ultima stanza con gli inviti formali dei più importanti matrimoni reali. Spettacolare il giardino e il parco annesso; nella pineta-arboretum ci sono delle installazioni di legno incentrata sul Macbeth di Shakespeare… molto suggestivo! Molto carino anche l’orto botanico.

Per la sera abbiamo pernottato a Kirriemuir, paese con mattoni rossi a vista e luogo di nascita di Barry, lo scrittore di Peter Pan, e di Bon Scott, il primo cantante degli AC/DC. Per la cena, rapido salto a Dundee, ammirando dall’esterno il RRS Discovery, l’imbarcazione dell’esploratore Scott, usato per la corda alla conquista dell’Antartide. Abbiamo cenato nel pub Trades House lì vicino, family friendly e con tante attenzioni ai bambini nonostante sia separata dal vero pub solo da un divisorio, in cui ci siamo gustati la partita di calcio Svizzera vs Inghilterra, avendo la conferma che gli Scozzesi non sono così disposti a tifare Inghilterra…

Giorni 13-14: St. Andrews, Dunfermline, Cullross, Doune Castle

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St Andrews… piccola perla! Il paese universitario in cui tutti avremmo voluto studiare (del resto, lo studente più illustre degli ultimi tempi è stato il principe William). L’accesso ai resti della Cattedrale è gratuito; si affaccia sul mare è davvero suggestiva, con le immancabili lapidi corrose dal tempo e ricoperte di muschio. Il museo è a pagamento, incluso nell’Explorer Pass, ma purtroppo era chiuso per ristrutturazioni. Abbiamo avuto la fortuna di vederla in una giornata di sole, davvero unica! Molto interessante anche il Castello in rovina, con un interessante percorso introduttivo con statue e pannelli che spiegavano la storia del castello e l’immancabile kit di giochi per bambini in prestito gratuito all’ingresso. Per pranzo, siamo andati a fare un mini picnic sulla spiaggia di West Sand… la spiaggia famosa per la corsa di Momenti di Gloria sulle musiche di Vangelis. Il parcheggio è gratuito, la spiaggia sabbiosa e molto ampia. Era una giornata ventosa, ma numerose persone facevano il bagno come se nulla fosse.

Il giorno successivo abbiamo visitato l’Abbazia di Dunfermline (luogo di passaggio dei pellegrini che da Edimburgo si recavano a St Andrews, fortemente voluto dalla regina Margherita, successivamente riconosciuta Santa dal Papa; nella chiesa sono sepolte le spoglie di Robert Bruce, tranne il cuore); l’ingresso è a offerta libera, il custode si offre di raccontare la storia della chiesa a chi si ferma ad ascoltarlo; i restanti pannelli informativi sono molto utili per conoscere la storia millenaria dell’abbazia.

Successivamente ci siamo diretti a Doune, a visitare il Castello, incluso nell’Explorer Pass; molto ben conservato esternamente, a fronte di interni spogli; se ben ricordo, era presente una self-guide molto interessante… soprattutto per gli amanti di Outlander (a quanto pare, alcune scene sono state girate in questo castello). Per noi, amanti di Game of Thrones, abbiamo riconosciuto il cortile di Grande Inverno, con la scalinata che conduce all’interno.

 Sulla via del ritorno, ci siamo fermati a Cullross, un graziosissimo paesino scozzese. Metà delle case sono sotto il controllo dell’Historic Environment Scotland (una specie di FAI italiano); l’attività principale è girovagare nelle piccole stradine acciottolate e visitare la piccola chiesetta con cimitero annesso, gustandosi il tempo che scorre. Abbiamo apprezzato parecchio il playground per bambini all’ingresso del paesino. Essendo molto vicino a Edimburgo, abbiamo volutamente evitato le ore centrali dei tour guidati di turisti; inoltre abbiamo scoperto che Cullross è preso d’assalto dai fan di Outlander in quanto famosa location del film!

Conclusioni

La Scozia ci è rimasta negli occhi e nel cuore; personalmente ho sentito una nostalgia intensa a lasciare i paesaggi magici scozzesi, quasi come il ‘mal d’Africa’ alla partenza dalla Namibia. È un viaggio adatto anche ai bambini e soprattutto a chi ama la natura e la storia. I paesaggi mozzafiato sono unici e la voglia di ripartire (magari a fare Ebridi, le Shetland e terminare il nord) è fortissima!

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