Un angolo di Albania nel cuore del Molise: il borgo dipinto è la vera casa degli Arbereshe

Il borgo molisano dalle origini albanesi: cosa vedere a Portocannone nel cuore dell'Italia centrale
Claudia Giammatteo, 19 Ago 2024
un angolo di albania nel cuore del molise: il borgo dipinto è la vera casa degli arbereshe
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Nel cuore del Molise, tra le colline ondulate e il silenzio della campagna, si trova un piccolo tesoro chiamato Portocannone. Questo borgo incantevole, con le sue case colorate e le stradine tortuose, sembra uscito da una fiaba: qui il tempo sembra essersi fermato ed è possibile immergersi in un’atmosfera magica e senza tempo.

Portocannone è un luogo dove la storia e la tradizione albanese degli Arbereshe si intrecciano con la cultura italiana, creando un mosaico unico di colori, sapori e suoni. Passeggiando per le vie del borgo, si può sentire il profumo del pane appena sfornato, il canto degli uccelli e le risate dei bambini che giocano nelle piazze. È un luogo che invita alla scoperta e alla meraviglia, un angolo di pace e bellezza che rimane nel cuore di chi lo visita.

Dalle origini albanesi ad oggi: l’affascinante storia di Portocannone

La storia di Portocannone è profondamente legata alle origini albanesi degli Arbereshe, che si stabilirono qui nel XV secolo, fuggendo dall’invasione ottomana. Questo piccolo borgo ha saputo mantenere vive le sue tradizioni e la sua lingua per secoli, diventando un simbolo di resilienza culturale. Il nome “Portocannone” sembra derivare dalla presenza di un cannone difensivo che proteggeva il paese.

Nel 1456, a seguito di un il violento terremoto, iniziano le prime migrazioni albanesi che continuarono in seguito all’invasione dei Turchi; molti albanesi, innfatti, navigarono il Mar Adriatico nella speranza di ottenere la protezione del regno di Napoli. Il borgo venne ricostruito e fu edificata la chiesa in onore di Madonna di Costantinopoli ed a rievocare questo evento ancora oggi è la tradizione della gara della Carrese che onora anche il gemellaggio tra la cittadina albanese Kruje e il paese di Portocannone.

Oggi, Portocannone celebra con orgoglio le sue radici attraverso festività come la festa di San Biagio che vede una grande partecipazione della comunità e dei visitatori. Il borgo è un esempio di come la storia e la cultura possano fondersi armoniosamente, creando un luogo unico e affascinante.

Alla scoperta di Portocannone: cosa vedere nel borgo molisano

Portocannone è un borgo che incanta con il suo patrimonio culturale e i suoi paesaggi pittoreschi. Tra le prime tappe da visitare è la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo che custodisce il quadro della Beata Vergine Maria SS. di Costantinopoli risalente al XVI secolo, e la chiesa della Madonna del Carmelo del XVII secolo, presente nella parte più interna del paese ed è a navata unica.

Meraviglioso il Palazzo Baronale che, edificato tra il 1735 e il 1742 dal barone Carlo Diego Cinni, è un’imponente costruzione che sorge all’interno dell’antica cinta muraria; al pian terreno si trovano i magazzini mentre, mentre al primo piano diverse stanze un tempo abitate che custodiscono splendidi affreschi e mobili d’epoca;  all’ultimo piano, invece, è possibile ammirare portico sporgente dal quale intravedere il giardino che affianca ad oriente il palazzo.

Non meno affascinante è la scoperta dei vicoli del centro storico, dove ogni angolo rivela scorci incantevoli e suggestivi. Passeggiando tra queste vie, si possono trovare botteghe artigiane e piccoli negozi che offrono prodotti tipici locali, permettendo ai visitatori di portare a casa un pezzo dell’autenticità molisana. Tra le delizie da assaggiare ci sono senza dubbio l “Bakalla i rakanuot”, ovvero il baccalà gratinato, la “Gjimaveja”, minestra di brodo di carne d’agnello consumata solitamente nel penultimo giorno di Carnevale, il “Kardhunt ka brodi”, brodo con i cardi, la “Pica me cingaridhe”.

 

Copyright foto: Turismo in Molise

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