È la città del sorriso, e tutt’intorno a lei spiagge e borghi disegnano un perfetto itinerario per scoprire la Sicilia
Marsala la serena, Saline di Mozia al tramonto, Segesta mitica, Custonaci con matrimonio, Erice magica in notturna, Dattilo golosa, Castellammare del Golfo nella quiete, Scopello e i faraglioni, San Vito lo Capo mare caraibico. Insomma, abbiamo deciso di dedicarci ai dintorni di Trapani, per vivere l’esperienza di una Sicilia “diffusa”, una bellezza che si tocca tappa dopo tappa, i sapori e il sapere, i panorami e il mare della più grande – e attraente – isola del Mediterraneo.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio a Trapani (e dintorni)
Giorno 1 – Arrivo a Trapani
Partiamo da Torino con BlueAir per Trapani. Alloggeremo al B&B Secret nel vecchio quartiere della Giudecca. Arrivando in taxi dall’aeroporto, incontriamo Sonia, anche lei appena arrivata, ed entrando ci sorprende il B&B, per il suo aspetto minimal ma accogliente, e ci sorprende il sorriso di Lory la titolare del B&B, che al ricevimento ci fornisce tante informazioni.
Ceniamo in un ristorante nei pressi.
Giorno 2 – Visita a Trapani
Dopo una abbondante colazione passeggiamo per Trapani e sostiamo per un paio di ore nella spiaggia libera (che abbraccia tutta Trapani). Pulita, mare bello e nonostante sia domenica non c’è affollamento. Attendiamo le 14 e l’arrivo del nostro amico Roberto con il volo da Genova.
Dopo la reunion, camminiamo per Trapani centro storico, ammirando questa stupenda città denominata “città fra due mari”, perchè si trova su una lingua di terra bagnata da un lato dal mar Mediterraneo, e dall’altro dal mar Tirreno. Non è una città molto grande, visitabile tranquillamente a piedi, ricca di chiese come la cattedrale di San Lorenzo in cui è conservata la Crocefissione attribuita a Van Dyck, la chiesa del Purgatorio dove sono custoditi 20 gruppi sacri dei Misteri di Trapani, la chiesa di Santa Maria del Gesù che accoglie una Madonna con Bambino di Andrea Della Robbia. Davvero opere preziose, che vale la pena visitare, fra una granita della gelateria Culicchia, e la lunga passeggiata sulle mura a Tramontana fino alla Torre di Ligny, edificata nel 1671 come torre di avvistamento che offre l’incontro fra i due mari.
Giorno 3 – Marsala ed Erice
Con la macchina che abbiamo affittato presso autonoleggio Anelli a Paceco (50 euro al giorno) ci spostiamo verso Marsala e ci fermiamo alla spiaggia di San Teodoro, una bella baia in parte attrezzata (20 euro 2 lettini e ombrellone). Ci godiamo il relax e a pranzo mangiamo nel chiosco sulla spiaggia. Nel pomeriggio è la volta della visita di Marsala e del suo centro storico. È una città di storia, di mare e di vino.
Tutto qui ricorda lo storico sbarco di Garibaldi con i suoi Mille, città con edifici barocchi, piazze eleganti e lo stupendo Duomo. Ci perdiamo fino al tardo pomeriggio, gustando un gelato buonissimo e guardando i negozi. Vicini al tramonto ci rechiamo alle saline di Mozia, lungo la famosa via del sale, che offrono uno spettacolo molto particolare.
Nella tarda serata per cena decidiamo Erice, ed allora in funivia (9 euro) ci arriviamo. Ceniamo con le busiate trapanesi in una piazza di Erice, con il mitico golfino (a Erice fa sempre fresco). Erice è famosa per il suo borgo incantevole, i dolci e le ceramiche tipiche.
Il simbolo di Erice è il Castello di Venere e la Chiesa Madre detta Matrice. Ci sono numerose chiese, le strade selciate, botteghe artigiane, il tutto rende Erice un luogo magico, sopra tutto di sera, immergendo il visitatore nel Medioevo.
Giorno 4 – Custonaci
Dopo la colazione è la volta della baia del Cornino e della sua bella spiaggia, quasi tutta libera. Il mare è bello di sabbia con alcuni punti di accesso con delle rocce. È l’ora di pranzo, il caldo si fa sentire e ci spostiamo di poco, verso le grotte di Mangiapane nel comune di Custonaci.
È un museo a cielo aperto. All’interno di una grotta esiste un vero paesino abitato fino al 1950 da una famiglia di agricoltori che si chiamavano Mangiapane. Realizzarono tutto ciò che a loro serviva, rifugi per animali, barbiere, forno per la cottura del pane, stanza dei telai, circondati da un bellissimo panorama che comprende il monte Cofano, e il bellissimo mare del golfo di Erice. Ogni anno qui si svolge un presepe vivente, il luogo è visitabile con una piccola offerta libera.
Una sosta pranzo è nel paese di Custonaci di fianco al Duomo, in un bar anni 70 che ci fa scoprire la “vera granita” e la brioche con gelato. Prima di cena facciamo un bel giro sulla Tramontana e assistiamo ad un bellissimo tramonto. Ottima cena da Macri.
Giorno 5 – Scopello e Castellammare del Golfo
Alla volta di Scopello e dei suoi faraglioni, poi un po’ di mare alla spiaggia di Guidaloca ed infine pranzo a Castellammare del Golfo che sorge alle pendici del complesso montuoso dei Monti Inici. Dopo pranzo relax sulla spiaggia. Rientro e cena a Trapani in Pizzeria Amici miei.
Giorno 6 – Segesta
Giornata di cultura, e allora verso Segesta. È una città storica non più abitata, fondata dagli Elimi e situata nella parte nord-occidentale della Sicilia. La vecchia città sorge sul monte Bàrbaro, nel comune di Calatafimi-Segesta, a una decina di chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo. Di particolare bellezza sono il tempio, in stile dorico, e il teatro, in parte scavato nella roccia della collina. La data della fondazione non è conosciuta, ma da documenti risulta che la città era abitata nel IV secolo a.C.
Lo storico greco Tucidide narra che i profughi troiani, attraversando il Mar Mediterraneo, giunsero fino in Sicilia, e fondarono Segesta ed Erice. Questi profughi presero il nome di Elimi. Secondo il mito (ripreso in parte da Virgilio nell’Eneide), Segesta sarebbe stata fondata da Aceste (di cui fu il primo re), figlio della nobile troiana Egesta e del dio fluviale Crimiso. Prezzo del biglietto per la visita è di 6 euro, più 1,50 per la navetta che porta al teatro. La giornata è calda, quindi parcheggiamo l’auto e acquistiamo il tutto.
Dall’alto la vista è meravigliosa, l’anfiteatro ellenistico, circondato da montagne e dal mare fa sentire piccoli piccoli. Visitiamo, o per lo meno osserviamo, il tempio dorico che è in ristrutturazione.
Dell’antico splendore di Segesta rimangono resti archeologici di una bellezza straordinaria, inseriti in un contesto naturale , rimasto pressoché inalterato grazie al fatto che dopo lo spostamento della città verso la costa, non ci furono in questa zona insediamenti urbani d’età successiva. Tutto quello che riguarda Segesta è ancora in parte un mistero, forse nuovi studi e scavi potranno restituire immagini migliori.
Finita la visita scendiamo verso Alcamo e poi Alcamo marina, per qualche ora di relax, allietati dai preparativi di un matrimonio sulla spiaggia. Rientro in hotel.
Giorno 7 – San Vito Lo Capo
Andiamo a trovare la nostra nuova amica Sonia (che abbiamo conosciuto al b&b) che si è trasferita a San Vito Lo Capo. La cittadina è carina, troppo affollata e turistica, ma il mare è qualche cosa di incredibile, il colore è davvero un colpo d’occhio e qui ci fermiamo per tutta la giornata.
Rientro in hotel e cena al ristorate l’Approdo a base di cozze.
Giorno 8 – Custonaci, Bonagia, Dattilo
Ritorniamo alla spiaggia di Baia del Cornino, il tempo non è granché, nuvoloso e ogni tanto qualche goccia di pioggia, facciamo la pausa pranzo a Custonaci nel bar che avevo scoperto qualche giorno precedente, e assistiamo ad un bellissimo matrimonio nella cattedrale adiacente. Ci fermiamo al paesino di Bonagia dove c’è una tonnara trasformata in museo, ma è chiusa, e dopo un piccolo giro, riprendiamo la strada.
Sulla via del rientro la nostra meta è Dattilo (è la seconda volta che ci torniamo), un paesino nel nulla, ma famosissimo per il suo bar e i mitici cannoli siciliani. Qui, ne vale davvero la pena. All’irrisorio prezzo di 2,80 Euro, il cannolo più buono del mondo di circa 400 grammi.
Riconsegniamo l’auto a Paceco e cena al ristorante Vento dal Sud.
Giorno 9 – Trapani
Questi due ultimi giorni dovevano essere dedicati alle isole Favignana, Levanzo, Marettimo. Ma c’è molto vento, il mare non promette nulla di buono, quindi restiamo a Trapani, sul suo lungomare, mangiando, rilassandoci.
Giorno 10 – Marettimo
Dovendo optare per una scelta (impossibile fare tre isole insieme) decidiamo per Marettimo. Troviamo posto per aliscafo delle 9,10 del mattino (costo 34 Euro A/R).
La maggior parte delle persone a bordo scende a Favignana e noi procedendo troviamo il mare mosso. Marettimo è la più lontana delle isole Egadi, la più occidentale, la più selvaggia e quindi la meno turistica. Arrivando troviamo le imbarcazioni dei pescatori che propongono le gite in barca, purtroppo a causa delle condizioni del mare , non si può circumnavigare l’isola, ma solo costeggiarne alcune parti. Decidiamo per Michele ( la rosa dei venti 20 euro a testa). Ci porta al castello di Punta Troia, lasciandoci il tempo per la faticosa salita e la visita. Poi bagni in mare, in un’acqua blu, e la visita della grotta del cammello. Rientro per le 14 , pranziamo con pane cunzato e birra in una piccola trattoria.
Facciamo una passeggiata e una sosta nella spiaggia del vecchio porto per assaporare almeno un po’ il fascino di quest’isola dove il tempo sembra scorrere lento, dove tutto è calmo, dove la vita si svolge nel piccolissimo centro davanti al porto dove in questi giorni stanno allestendo il Marettimo film festival.
Rientriamo con l’aliscafo verso Trapani (finalmente con il mare calmo) Cena con una pizza molto buona da Baciamo le mani.
Giorno 11 – Trapani
Valigia fatta e tutto il giorno per gironzolare per Trapani, una granita, una” graffa” alla Rinascente, il mare trapanese. Con il bus che ci porta in aeroporto salutiamo questa città cosi ricca culturalmente, cosi accogliente, cosi a misura di persona, e ci dispiace, lasciare un mare incantevole, una cucina che abbiamo amato, Lory e il suo B&B, ma sopra tutto ci dispiace lasciare (ma li porteremo nel cuore) tutti i sorrisi che Trapani e i trapanesi ci hanno regalato.