È il belvedere d’Abruzzo, una città dall’aspetto (e dal sapore) divino dove lasciarsi conquistare
Tra mare e montagna: è questo l’Abruzzo, regione dalle mille sfaccettature, con le sue vette maestose, le sue bellissime coste e la natura che offre luoghi protetti. L’entroterra è ricco di itinerari favolosi, con i suoi boschi, gli eremi e le testimonianze di un passato antico che pulsa ancora. Il cuore di questa regione, dominata dal Gran Sasso e dalla Majella, mette insieme tutti i pregi e tutta la bellezza fatta dalla magia dei paesaggi mozzafiato, ma non solo: i suoi meravigliosi borghi sono pieni di fascino e custodiscono un patrimonio culturale e architettonico che incanta i visitatori.
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A Città Sant’Angelo, il borgo terrazza del Pescarese
Città Sant’Angelo è un piccolo gioiello sulle colline a ridosso dell’Adriatico, con i suoi 325 m s.l.m. vanta una posizione di assoluto privilegio: la vista è stupefacente perchè ci si affaccia sul mare, un belvedere che si snoda attraverso la passeggiata panoramica, un’autentico spettacolo. Questo borgo è considerato tra i più belli d’Italia, durante l’anno presenta tanti eventi che vanno dalle serate estive con musica e appuntamenti culturali, al ricco calendario natalizio. Il corso principale e le sue piccole stradine, le “rue”, raccontano la storia: il visitatore si trova immerso in un’atmosfera intima e affascinante. La Collegiata di San Michele Arcangelo è uno dei maggiori monumenti dell’architettura regionale: con il suo porticato quattrocentesco e il maestoso campanile è la chiesa madre della città.
Tipicità e tradizione sono il filo conduttore di Città Sant’Angelo, che racconta se stesso anche con i prodotti della terra: queste dolci colline disegnano incantevoli scenari e regalano i frutti più preziosi. Gli uliveti e i vigneti sono la cornice di questo borgo che offre ai visitatori tutta l’eccellenza dei prodotti locali. In questo territorio particolarmente vocato alla viticoltura, abbiamo un numero importante di denominazioni: partiamo con il vino simbolo di questa regione, il Montepulciano d’Abruzzo DOC sottozona Terre dei Vestini.
Città Sant’Angelo è anche il borgo abruzzese che, dal 31 maggio al 2 giugno 2024, ospita la kermesse enologica Borgo diVino in tour, realizzata da Valica in collaborazione con Ecce Italia e l’associazione I Borghi più belli d’Italia. Tre giorni per scoprire il meglio della produzione enologica dell’Abruzzo e una selezione di vini provenienti da tutta Italia, nel cuore di questo borgo abruzzese alle porte di Pescara.
I vini simbolo di Città Sant’Angelo e dell’Abruzzo
La storia millenaria del Montepulciano è patrimonio di questo vino rosso, già citato nelle opere di Ovidio e anche da Polibio, che racconta come Annibale offrisse questi vini ai soldati perché “avevano guarito i feriti e rimesso in forze gli uomini”. Alla fine del ‘700 c’è l’ampliamento delle aree di coltivazione del Montepulciano, che era rimasto isolato nelle zone interne dell’Abruzzo, la storia recente degli ultimi decenni segna l’ascesa di questo vino che ha guadagnato il meritato successo.
È un vino rosso molto versatile, perchè in base al sistema di vinificazione può dare diversi risultati: si spazia da vini di pronta beva a vini da lungo affinamento, da quelli più robusti a quelli più delicati. Le sue note olfattive e gustative sono assolutamente riconoscibili, grazie ai sentori di frutti rossi di bosco e confetture di more: un rosso che nella versione Riserva presenta note speziate e viene fuori in tutta la sua complessità organolettica grazie al lungo affinamento.
Cerasuolo, il Montepulciano nella sua versione rosso ciliegia
Il nome Cerasuolo viene da “cirasce”, in dialetto ciliegia: questo vino è ottenuto da uve Montepulciano grazie al contatto ridotto tra mosto e bucce, con questa vinificazione in bianco si riduce la pigmentazione finale del vino. È un vino che caratterizza profondamente il territorio, ‘’orgogliosamente abruzzese’’, un prodotto che fa parte della tradizione vitivinicola della regione da sempre, con il suo colore che ricorda la polpa della ciliegia. Il Cerasuolo, dai sentori di mandorla e frutti rossi, risulta fresco e sapido, con uno stile decisamente vibrante.
Trebbiano, un bianco di assoluto successo
Il Trebbiano Abruzzese è l’altro vitigno simbolo della regione, anche questo dalle antiche origini e altrettanto versatile, a seconda del periodo di vendemmia e delle tecniche di vinificazione. È un vino dai sentori fruttati e floreali delicati, secco, fresco e leggero, facile da abbinare in base al tipo di vinificazione scelta e al periodo di affinamento a cui è stato sottoposto: il Trebbiano può dare vita a vini longevi e strutturati o risultare più giovane con caratteristiche di note fruttate e fresche, con una media complessità.
Il Trebbiano va bene per un aperitivo, oppure può essere abbinato a salumi e formaggi: ottimo per un pasto a base di pesce o da assaggiare con le carni bianche.
I vini di Città Sant’Angelo
Complessivamente, a Città Sant’Angelo il territorio può (ed è regolamentato in questo modo nel disciplinare) produrre i seguenti vini:
- Montepulciano d’Abruzzo DOC (sottozona Terre dei Vestini)
- Abruzzo DOC
- Cerasuolo d’Abruzzo DOC
- Montepulciano d’Abruzzo DOC
- Trebbiano d’Abruzzo DOC
- Colline Pescaresi IGT
Di questi, il Terre dei Vestini e il Colline Pescaresi sono gli unici limitati alla zona di Pescara, mentre le altre denominazioni si possono produrre su tutto il territorio dell’Abruzzo.
La cucina abruzzese, un tripudio di sapori
La gastronomia abruzzese spazia davvero moltissimo, grazie alle sue contaminazioni e alla ricchezza di ingredienti a disposizione: le ricette di mare trovano nel brodetto una delle forme più riuscite, perchè questa tipica preparazione dell’adriatico fatta con il pescato del giorno, vuole tra gli ingredienti il pomodoro. La ricetta risulta particolarmente gustosa, da mangiare con pane bruschettato e qui l’abbinamento con il Cerasuolo è pura poesia.
Gli arrosticini sono una vera e propria religione, perché questi deliziosi spiedini di castrato mettono insieme il sapore più vero della tradizione pastorale abruzzese con la semplicità e la facilità con cui possono essere preparati e consumati: qui abbiniamo un Montepulciano d’Abruzzo giovane. Con un Montepulciano più strutturato, invece, possiamo scegliere un primo della tradizione: gli spaghetti alla chitarra (riconoscimento PAT), sono una pasta all’uovo il cui nome deriva dalla modalità con cui viene tagliata, si usa infatti uno strumento con le corde, si pone la sfoglia sopra e si passa il mattarello, in modo da esercitare una pressione. Il tocco delle dita sopra le corde, quasi a suonare una melodia, favorisce il distacco della pasta. Si ottengono del maccheroni a sezione quadrata, la cui consistenza porosa permette di assorbire perfettamente il sugo. La preparazione del condimento è una vera e propria leccornia, un sugo fatto con le pallottine, minuscole polpettine di carne magra macinata, con una spolverata di noce moscata e sale, nulla però vieta di aggiungere anche uova e parmigiano a seconda dei gusti personali.