Prodotto sulle terrazze più belle della Liguria, il ”Vino di Boccaccio” è una vera specialità italiana

Manuela Titta, 10 Mag 2024
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Sono scenari meravigliosi quelli della Liguria che, con le sue aspre colline, si presenta con i caratteristici terrazzamenti, frutto del tenace impegno dell’uomo. La Liguria è uno di quei posti che rapisce lo sguardo con i suoi borghi e villaggi di pescatori, sorti in mezzo a questa natura generosa, in equilibrio tra il mare e la collina e immersi in un gioco di colori che spaziano dalle sfumature del blu al verde dell’entroterra. Prodotto sulle terrazze più belle della Liguria è il vino, che racconta un passato antico, profondamente legato a questa terra che è stata conquistata con un duro lavoro, ma che ha restituito la fatica donando i suoi frutti migliori.

La coltura più antica

Il prezioso prodotto delle terrazze

La Liguria è sicuramente associata ai due prodotti specifici, anche se di eccellenze gastronomiche ne ha parecchie: olio e vino sono ciò che di più antico c’è in questa regione, ma il passato ha messo a dura prova la viticoltura. La Liguria ha risentito delle avversità che hanno seriamente minacciato questa coltura, ma negli ultimi decenni si è assistito ad un recupero dettato dall’esigenza di difendere la propria identità. La sfida degli ultimi anni ha messo in primo piano la valorizzazione della viticoltura, nata dall’esigenza di preservare e capitalizzare un passato che ha trovato nel vino il suo prodotto più amato. Oggi si lavora per mettere sul mercato prodotti selezionati, espressione di una regione che ha sempre trovato nell’uva uno dei frutti che meglio ha rappresentato le peculiarità del territorio. 

Sasso dopo sasso

Uomo e natura sono gli artefici delle Cinque Terre, un autentico monumento a cielo aperto che incanta con la sua strepitosa bellezza. I terrazzamenti a picco sul mare sono la sintesi perfetta della sfida che, nel corso dei secoli, ha messo a dura prova chi, con una paziente opera, ha plasmato questi luoghi.

Andiamo indietro nel tempo per capire quanto questa zona sia profondamente legata al mondo della viticoltura. Nel Decamerone troviamo una citazione con la quale Boccaccio narra di come il bandito Ghino di Tacco porse da bere un bicchiere di vernaccia di Corniglia al suo prigioniero: “Allora in una tovaglia bianchissima gli portò due fette di pane arrostito e un gran bicchiere di vernaccia di Corniglia.

Corniglia è al centro delle Cinque Terre e si distingue dalle altre località perché è posizionata su un promontorio roccioso a circa 100 mt s.l.m: l’unico borgo ad non avere accesso diretto sul mare e proprio per questo ancora più affascinante. Circondato dai vigneti, Corniglia è il punto di partenza perfetto per esplorare i dintorni, seguendo la ricca rete di percorsi che tracciano sentieri a strapiombo sul mare, in una dimensione assolutamente incontaminata che fa delle Cinque Terre un luogo incantato.

Il Vino di Boccaccio

La Vernaccia citata da Boccaccio è un termine che deriva da Vernazza, una delle note località delle Cinque Terre: quel vino divenne talmente famoso e apprezzato nei secoli scorsi, che ci fu una diffusione di vini che erano denominati allo stesso modo. Ricostruendo la storia e andando nel dettaglio, possiamo dire che si trattava di un vino, mentre oggi sappiamo bene che con il nome Vernaccia si identifica un vitigno. Le Cinque Terre sono considerate il fiore all’occhiello per quanto riguarda la produzione vinicola della Liguria. Sicuramente i molteplici riferimenti storici sono un grande bagaglio, che indicano come questa coltura abbia dato sempre il meglio, grazie alla convergenza di favorevoli condizioni ambientali e alla sapiente mano dell’uomo che ha trovato il modo di esaltarne i frutti. 

Viticoltura eroica  

La viticoltura eroica si sviluppa in zone impervie, dove la capacità di prosperare di una pianta è legata all’estrema cura dell’uomo che, rende disponibile la terra dove prima non c’era e, con grande fatica e tenacia, porta avanti un sistema di allevamento che sfida la natura. Il risultato di questo lavoro è ricompensato da caratteristiche uniche e pregiate, che danno vita a vini dal gran carattere. Le Cinque Terre sono un fulgido esempio di viticoltura eroica che, con i suoi terrazzamenti, risponde perfettamente alle caratteristiche principali che sono pendenza e altitudine. Le difficili condizioni di lavorazione delle viti completano il quadro, che rende questa terra uno degli scenari più belli e, allo stesso tempo impervi, del mondo vinicolo italiano. 

Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà

Questa DOC, con le sue sottozone, deve il suo pregio alla tecniche di allevamento e produzione che l’uomo ha saputo sviluppare nel corso del tempo, generando un assetto simbiotico con la natura plasmata nelle forme e nelle dimensioni adatte a questo ambiente verticale. La fatica del vignaiolo è ricompensata da un vino eccellente ed infinitamente prezioso. È per questo che non solo Boccaccio, ma anche Petrarca, avevano già celebrato il vino di questa terra, un dono arrivato fino a noi con tutte le sue ineguagliate caratteristiche.  

Bosco, Albarola e Vermentino sono i tre vitigni di riferimento della DOC: la caratteristica dei vitigni autoctoni è quella di avere un tratto distintivo che viene fuori solo ed esclusivamente grazie alle condizioni pedoclimatiche dove si sviluppa. Quando si parla di terroir si intende la combinazione degli elementi che si intrecciano in una dinamica unica, che va a definire la personalità di ciò che arriverà nei nostri calici.

La grande cura dei vigneti prevede che le uve vengano selezionate e raccolte in tempi successivi a seconda del vino che si vuole ricavare. Lo Sciacchetrà, celebre vino liquoroso, si ricava dall’appassimento dei grappoli per un periodo di tre mesi: il risultato è un vino pregiato dal color oro, intenso grazie al suo bouquet di frutta secca, albicocca e note speziate.