Venezia per i disabili: quanto è accessibile la città lagunare in sedia a rotelle?
Venezia potrebbe sembrare la città inaccessibile ai disabili per eccellenza, ma con qualche accorgimento e molto spirito di adattamento si può tentare la visita ai monumenti iconici della città. In realtà i monumenti che compongono Piazza San Marco si potrebbero forse vedere anche in un’unica giornata, a patto di arrivare presto e partire tardi, ma per godersi meglio la visita un pomeriggio e la giornata successiva potrebbe essere considerato il tempo ottimale. È comunque indispensabile munirsi di almeno uno o due volenterosi accompagnatori, specie se non si è in grado di scendere dalla carrozzina a rotelle in caso ci siano da fare degli scalini. Io vi racconto come ho fatto il percorso con mia madre e mia sorella, vi avverto però di una cosa: noi siamo abituate a girare ed arrangiarci, in più abbiamo valutato molto attentamente dove prendere l’albergo in base ai ponti ed ai monumenti che volevamo visitare. Per quanto riguarda invece l’ordine delle visite, devo precisare che io sono andata a Venezia per assistere ad un’opera al Gran Teatro la Fenice che cominciava alle 19. Il primo pomeriggio ho quindi avuto poco tempo per rimanere in giro, considerando anche il tempo per tornare in albergo a cambiarmi e poi arrivare al teatro con un certo anticipo. Di conseguenza seguendo alla lettera il mio programma potreste ritrovarvi con poche cose da fare il primo pomeriggio e troppe il secondo giorno; se la serata a teatro non rientra nei vostri interessi, forse vi conviene valutare una modifica nel programma delle singole giornate.
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Diario di viaggio
Arrivo in stazione ora di pranzo circa
In stazione per uscire basta farsi accompagnare dagli addetti che aiutano nella discesa dal treno, subito fuori si trova l’imbarcadero per il vaporetto. Prima di precipitarvi al molo per non dover aspettare il prossimo, consiglierei di dare un’occhiata all’orologio. Se, come è capitato a me, è già ora di pranzo, varrebbe forse la pena di svoltare a sinistra e di fare due passi. Nel giro di pochi metri potrete infatti incontrare alcuni bar e forse qualche ristorante dove pranzare a prezzi probabilmente più contenuti di quelli dei locali sull’isolotto di San Marco. A quel punto ci si può dirigere all’imbarcadero e comprare i biglietti per arrivare diritti in Piazza San Marco, che per il disabile costa soltanto 1,50 €, un accompagnatore viaggia gratuitamente, tutti gli altri componenti del gruppo dovranno invece pagare la tariffa intera di 9,50 €. I biglietti disabili però non si possono acquistare ovunque, ma sono disponibili soltanto in alcune fermate. La salita sul vaporetto non è così difficile, fermo restando ovviamente che bisogna salire su una barca che non starà mai completamente ferma, ma viene generalmente ormeggiata a pochissima distanza dal molo; inoltre gli addetti che si occupano delle cime con me sono stati molto disponibili ad aiutare. All’interno del vaporetto inoltre c’è un posto per posizionare la sedia a rotelle, simile a quelli che si trovano sugli autobus.
Sbarco alla fermata di Piazza San Marco
Dopo un tragitto di una quarantina di minuti circa approderete all’imbarcadero di Piazza San Marco e potrete arrivare davanti alla basilica senza problemi. Se non avrete fatto troppo tardi per il pranzo, consiglierei di fare con calma un giro per la piazza in modo da poter ammirare gli splendidi palazzi senza troppa gente in mezzo. In caso sia periodo di Carnevale, vedrete anche molte persone con splendidi costumi passeggiare senza meta davanti alla basilica e al Palazzo Ducale. La piazza è incorniciata da portici su tre lati e ci sono le discesine per potervi accedere senza problemi, anche il resto dell’isolotto non presenta particolari barriere architettoniche. Finché però è presto consiglierei di dedicarsi alla visita almeno della Basilica di San Marco e del suo campanile in modo da non dover fare troppa fila.
Prima parte del pomeriggio: la basilica ed il campanile di San Marco
Il campanile di San Marco purtroppo ha un grosso problema: per arrivare all’ingresso ci sono una decina di scalini. C’è il corrimano, ma se si ha una carrozzina a rotelle bisogna essere in grado di portarla su. Io, malgrado abbia dei problemi, in questi casi riesco ad alzarmi e fare le scale, ma se non ci fosse modo di superare questi gradini il campanile risulterebbe inaccessibile. Una volta saliti sul basamento per arrivare in cima c’è l’ascensore e lì una sedia a rotelle entra senza problemi. In cima c’è una vista pazzesca a tutto tondo sulla città di Venezia e le isole maggiori se la giornata è limpida. La basilica è fortunatamente più accessibile: all’ingresso gli addetti vi accompagneranno a una porta laterale da cui potete entrare senza problemi. All’interno il pavimento non è pari, le continue inondazioni lo hanno danneggiato rendendolo parecchio ondulato, comunque non tanto da rendere impossibile la visita in carrozzina a rotelle. Vi assicuro che i mosaici di cui è ricoperto ogni centimetro dell’interno e la Pala d’oro che sovrasta l’altare valgono davvero la fatica dell’affrontare il pavimento. Tecnicamente la visita alla chiesa comprenderebbe anche il balcone della facciata, dove si trovano i famosi cavalli, ma io non ho avuto tempo di cercare di capire come arrivarci perché cominciava a farsi tardi e dovevamo andare a prepararci per la serata a teatro.
Seconda parte del pomeriggio: a teatro o due passi?
Per chi non è interessato all’opera, a questo punto consiglierei due passi per l’isolotto di San Marco, purtroppo tutti i ponti che lo collegano al resto della città hanno le scale, se non riuscite ad affrontarle l’unico modo per non rimanere bloccati lì è riprendere il vaporetto o chiamare il taxi attrezzato. In effetti ci sono dei taxi attrezzati per caricare una sedia a rotelle, ma io non ho avuto bisogno di usarli, quindi non saprei dirvi quanto sia efficiente il servizio. In realtà ci sarebbe una terza possibilità: Venezia, ed in particolare la zona vicino a Piazza San Marco, è costantemente piena di turisti, se vi avvicinate ad un ponte con un disabile non è improbabile che qualcuno, nove volte su dieci straniero, vi chieda se avete bisogno di un aiuto; ovviamente però non è una certezza. Vi dico questo perché in previsione di una merenda o di un aperitivo e ovviamente della cena, vi conviene allontanarvi un pochino dalla Basilica di San Marco a causa dei prezzi, non sto scherzando dicendo che uno dei locali storici nella piazza fa pagare un cappuccino più di 15 €! Mentre i locali un po’ più lontani hanno tariffe umane, poi siamo a Venezia ed in generale i prezzi sono un po’ più alti. Io ho trovato un locale affacciato sul Canal Grande nell’isolotto accanto dove abbiamo fatto un ottimo aperitivo a prezzo normale. Per la cena non saprei, perché appunto con l’opera a quell’ora la nostra cena è stata l’aperitivo, comunque lì intorno era pieno di locali e ristoranti.
Per chi sia invece interessato al teatro, intanto vi devo avvertire che il tragitto a piedi dalla piazza al Teatro La Fenice prevede un ponte con scale, in alternativa bisogna chiamare il taxi perché il vaporetto non ferma sull’isolotto del teatro, che però ha anche l’imbarcadero dove ci si può far scaricare dal taxi. Non sto a darvi consigli sulla cena perché sicuramente chi va all’opera è abituato a gestire orari un tantino scomodi, vi dico soltanto che il teatro dispone del bar. Il teatro è splendido e ovviamente gli artisti sono bravissimi, ma non so se vi sia mai capitata la possibilità di poter vedere un’opera dal palco con la sedia a rotelle. Perché a la Fenice tutti gli ordini di palchi sono accessibili ed ogni piano ha il bagno disabili, chi è abituato a bazzicare per teatri dovrebbe sapere bene che questa situazione non è affatto scontata, anzi! Un’ultima indicazione, lo vedrete anche dal sito de la Fenice, ma è gradito l’abito da sera, quindi nel pomeriggio bisogna considerare il tempo per tornare in albergo a cambiarsi.
Mattinata del secondo giorno: il Museo Correr
Se vi dovesse capitare un problema con la colazione, perché non l’avete in albergo e non trovate un posto dove farla soprattutto la domenica mattina, vi informo che nel museo c’è il bar che non ha dei prezzi particolarmente alti (per Venezia) e se si trovano i tavoli giusti si può mangiare con la vista direttamente sulla Basilica di San Marco. Visto che il museo è molto grande e vi assicuro che non vi accorgerete neanche di aver fatto venire l’ora di pranzo, vi potrei consigliare di tornare al bar prima di uscire; potrete infatti mangiare sia dei panini sia dei piatti più da ristorante senza perdere mezza giornata.
Per visitare una parte del museo, cioè metà delle Sale Reali, è necessario prenotare la visita guidata. Nel weekend non è facile trovare dei posti liberi per il tour in italiano, ma alle 10.30 della domenica mattina c’è il giro in inglese che è molto meno richiesto, se non avete problemi con l’inglese potreste scegliere questa opzione. Io certamente non sono un asso in inglese eppure non ho avuto problemi a seguire la visita. Le Sale Reali del museo Correr comprendono due sezioni, la prima è il cosiddetto appartamento di Sissi, ed è visitabile anche in autonomia alla fine del percorso museale; la seconda è denominata appartamento di Franz ed è accessibile esclusivamente con visita guidata. La visita guidata permette di ripercorrere la storia di Venezia dopo la fine della sua autonomia fino all’unità d’Italia.
Per il resto del museo non è prevista la visita guidata, sono disponibili delle audioguide, che però noi non abbiamo usato; quindi non saprei dire se l’audio sia noioso o poco comprensibile. La collezione è talmente eterogenea che è difficile non trovare almeno un settore di proprio interesse. Sicuramente il museo non è piccolo dunque è bene mettere in conto almeno un paio d’ore per visitarlo con calma.
Secondo pomeriggio: Palazzo Ducale
Dopo aver pranzato al museo Correr attraversando Piazza San Marco si arriva a Palazzo Ducale, ultima tappa dei nostri due giorni a Venezia. Il palazzo purtroppo non è completamente visitabile con una sedia a rotelle o con un deambulatore. L’armeria e l’area delle prigioni, che comprende il famoso Ponte dei Sospiri, sono raggiungibili soltanto tramite scale, in alcuni punti piuttosto ripide. Comunque la vera attrazione della visita sono le sale che ospitavano le istituzioni della Repubblica di Venezia. La Sala del Maggior Consiglio in particolare è decorata con la tela più grande del mondo, un dipinto di Tintoretto che rappresenta il Paradiso. L’ultimo piano del palazzo, ovvero le stanze dove risiedeva il doge, ospita soltanto mostre temporanee, dunque non è sempre visitabile.
Tardo pomeriggio: ritorno in stazione
Per tornare in stazione si fa ovviamente lo stesso percorso dell’andata all’incontrario. Il mio consiglio è di cercare di prendere il vaporetto circa una quarantina di minuti prima rispetto all’orario dell’appuntamento in stazione, onde evitare ritardi. Se avanzasse un po’ di tempo tra la fine della visita a Palazzo Ducale e l’arrivo del vaporetto, si può fare una passeggiata nei giardini pubblici a pochi passi dall’imbarcadero, ammesso che si riesca a trovare una panchina libera perché in piazza San Marco non ci sono molti posti dove sedersi e quindi molti, tra turisti e veneziani, vanno a fare due passi lì.
Venezia per i disabili: è davvero accessibile?
Come ultimo avvertimento vi ricordo che Venezia soprattutto in certe stagioni è soggetta al fenomeno dell’acqua alta; difatti girando per i vari isolotti abbiamo visto le passerelle che vengono sistemate quando l’acqua invade la città, smontate ed addossate ai muri delle case. Confesso che al solo pensiero di doverle usare mi sono venuti i sudori freddi. Devo anche ammettere che la scelta di andare a Venezia i primi giorni di febbraio è stata comunque un azzardo, perché non era scontato beccare due giorni con un tempo meraviglioso, ma avendo preso i biglietti per il teatro in quel weekend non avevamo molta scelta; abbiamo corso il rischio e ci è andata bene.
A seconda di quanto tempo prima intendete pianificare il viaggio e della necessità o meno di scegliere una particolare data io consiglierei di prestare molta attenzione alle previsioni meteo, in quanto qualora dovessero capitare due giorni il brutto tempo correreste il serio rischio di non riuscire neanche ad arrivare in Piazza San Marco o all’albergo. La mia opinione è che Venezia valga in tutti i casi la fatica di visitarla, soprattutto piazza San Marco ha un fascino assolutamente unico.