15 giorni in Sudafrica: dal Kruger Park a Cape Town, viaggio nel profondo Sud
Le città e i parchi, gli animali selvaggi e la memoria storica. 15 giorni in Sudafrica sono il periodo giusto per ammirare uno dei paesi più vasti e ricchi di diversità del Continente nero.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
Giorno 1. Bologna-Johannesburg
Partiamo per questa nuova avventura insieme ai soliti nostri compagni di viaggio.
Ci imbarchiamo alle 20.00 e dopo due ore di scalo a Francoforte ripartiamo per Johannesburg.
Giorno 2. Johannesburg-Phalaborwa
Atteriamo a Johannesburg alle 9.00 e subito ci accoglie una temperatura invernale, circa 6-7°C ed è un vero piacere dopo essersi lasciati alle spalle i 40°C fiorentini. Svolte le pratiche burocratiche ritiriamo l’auto che avevamo noleggiato con “Aroundabout.com” che consiglio assolutamente sia per il servizio che per il prezzo. Dopo 6 ore di viaggio giungiamo a Phalaborwa, una delle porte d’accesso al Kruger Park, dove trascorreremo la notte presso “La Lechere Guesthouse”, che mi sento di consigliare, tra l’altro abbiamo usufruito della cena, davvero ottima!
Giorno 3. Kruger Park
Finalmente entriamo nel Kruger Park e sembra di immergersi in un documentario di Quark. Giusto il tempo di prendere confidenza con le strade (ottime ) e con i limiti di velocità ( dai 30 ai 50 Km/h) e subito avvistiamo elefanti, zebre, giraffe, impala (una costante ) e soprattutto un magnifico leopardo. Arriviamo al tramonto al nostro camp il “Satara Rest Camp”, dove per una notte alloggeremo in un bungalow (piuttosto spartano e freddino ).
Giorno 4. Kruger Park
Ci svegliamo all’alba sotto una leggera pioggia , probabilmente anche gli animali sono meteoropatici, perchè non se ne vedono molti. Durante il corso della giornata il tempo migliora e anche gli abitanti del parco cominciano a farsi vedere: facoceri, galline della Numidia e ancora giraffe, elefanti, scimmie, ma sopratutto un leopardo che caccia una zebra, caccia interrotta dalla nostra presenza. Arriviamo al tramonto allo “Skukuza Rest Camp”.Il tramonto è qualcosa di spettacolare che resterà impresso nei nostri ricordi.
Giorno 5. Kruger Park
Dopo i festeggiamenti mattutini di uno dei nostri compagni di viaggio ripartiamo con l’esplorazione del parco e riusciamo finalmente a vedere un branco di ippopotami a “chillare” nei pressi di un lago. La giornata si sviluppa come le precedenti con diversi avvistamenti, tra cui numerosi uccelli variopinti e tanti coccodrilli, purtroppo del leone neanche l’ombra. A sera torniamo al nostro camp per l’ultima notte nel parco.
Giorno 6. Kruger Park-Nelspruit
Trascorriamo la mattinata ancora nel parco, ma la giornata è avara di avvistamenti; il Kruger Park sarà un bellissimo ricordo che ci accompagnerà nei giorni seguenti ed anche in seguito. Facciamo una breve tappa a Blyde River Canyon, ma visti i tempi stretti riusciamo a vedere poco, meriterebbe una tappa più approfondita. Arriviamo a sera a Nelspruit e dopo un’ottima cena al “Mozambik” andiamo a nanna.
Giorno 7. Nelspruit-Johannesburg-Port Elizabeth
Dopo colazione ci mettiamo in marcia verso Johannesburg e ciò che ci colpisce lungo l’autostrada sono le centinaia di camion carichi di carbone che si dirigono dalle miniere alle numerose centrali a carbone. Arrivati a Johannesburg riconsegniamo l’auto e con due ore di volo atterriamo a Port Elizabeth. Alloggeremo al “Tree Tops Guesthouse”, assolutamente consigliato, il proprietario così gentile che è venuto a prenderci all’aeroporto e la mattina successiva ci ha portato all’autonoleggio.
Giorno 8. Port Elizabeth-Garden Route (Tsisikamma National Park-Plettemberg Bay)
Ritiriamo l’auto e ci dirigiamo verso lo Tsisikamma National Park che segna anche l’inizio della Garden Route. Iniziamo la giornata al Canopy Tours con un percorso zipline, in realtà meno avventuroso di quanto mi aspettassi. Proseguiamo la giornata con un percorso ( Storm River Mouth) che si affaccioa sull’Oceano indiano, veramente spettacolare. Arriviamo nel tardo pomeriggio a Plettemberg Bay dove prendiamo possesso della splendida casa ( Vista Ballena ) con vista Oceano. Stasera pizza al ristorante “i Cornuti”…niente male.
Giorno 9. Garden Route (Plettemberg Bay-Monkeyland-Robberg Nature Reserve-Mossel Bay)
Oggi festeggiamo mia moglie con una colazione all’ottimo “Clare’s Cake & Coffee shop”. Alla luce del Giorno Plettemberg Bay sembra una cittadina davvero carina e curata. Partiamo per Monkeyland, ovvero il santuario delle scimmie, una guida congolese ci accompagna in questa riserva popolata di scimmie di ogni genere e lemuri, davvero interessante. Tappa successiva “Robberg Nature Reserve”, una bellissima riserva naturale con più percorsi a sfioro sull’Oceano, davvero impressionante. Arriviamo di buio a Mossel Bay, ciò che ci impressiona è che a causa del”load Shedding” ovvero l’interruzione programmata della corrente elettrica, la città è completamente avvolta nel buio, i negozi sono già tutti chiusi e non c’è anima viva a giro, praticamente una città fantasma.
Giorno 10. Garden Route (Mossel Bay-DeHoop Nature Reserve-Cape Agulhas)
Oggi tappa impegnativa, percorreremo 60 km di strada sterrata e fangosa sotto la pioggia per arrivare alla “De Hoop Nature Reserve”, si tratta di una sorta di Camel Trophy, ma tanta fatica viene ripagata dallo spettacolo che ci offre la natura una volta arrivati a destinazione: pranziamo a due passi dal mare e davanti ai nostri occhi uno spettacolo della natura, decine di balene che sbuffano e si tuffano nell’Oceano! Vale la pena anche una passeggiata sulla spiaggia coperta da migliaia di splendide conchiglie. Ripartiamo e arriviamo in serata a Cape Agulhas allo “Spookdarai B&B” dove ci aspetta una cena braai. Anche questo B&B lo consiglio vivamente sia per la struttura che per la gentilezza di chi vi lavora.
Giorno 11. Cape Agulhas-Betty’s Bay-Cape Town
Dopo un sentito ringraziamento ai gestori del B&B che ci hanno lavato l’auto a dir poco lurida ci avviamo verso il punto di osservazione dove Oceano Indiano e Oceano Atlantico si incontrano. Fatte le foto di rito ci rimettiamo in marcia non senza ammirare le villette che punteggiano la strada. Inizia la tappa di avvicinamento a Cape Town e il paesaggio è piuttosto vario,si passa da bellissime scogliere a infiniti campi gialli di colza. Arriviamo quindi a Betty’s Bay, località nota per la presenza di una colonia di pinguini. Le aspettative erano sicuramente superiori. Prima di raggiungere Cape Town ciò che vediamo lascia poco spazio all’immaginazione: immense distese di baraccopoli (township), tristezza infinita. Le avevamo già osservate nei pressi delle varie città ma mai così grandi. Arriviamo a Purple House splendida casa che ci ospiterà per diversi giorni.
Giorno 12. Cape Town
Mattinata dedicata alla visita della Table Mountain che raggiungiamo grazie alla funivia. Il panorama che si osserva arriva fino al Capo di Buona Speranza. Il pomeriggio lo trascorriamo al Waterfront, parte più curata e gradevole della città.
Giorno 13. Cape Town
Mattinata dedicata alla visita di Robben Island, luogo di detenzione di Nelson Mandela. Un ex detenuto ci guida attraverso le varie zone dell’isola. Il pomeriggio lo dedichiamo a visitare Bo Kaap, quartiere malese caratterizzato dalle caratteristiche abitazioni colorate, mi aspettavo meglio. A cena andiamo a vivere un’esperienza al Gold Restaurant, ristorante grande e colorato dove nel corso della serata vengono servite 14 portate tipiche di altrettanti paesi africani e si viene coinvolti in intrattenimenti musicali e volendo si viene truccati. Bella esperienza.
Giorno 14. Cape Town
Oggi raggiungiamo il Capo di Buona Speranza, luogo spettacolare con scogliere a picco sull’Oceano Atlantico. Sulla via del ritorno ci fermiamo a Muizenberg, una località famosa per il surf e le sue casette colorate sulla spiaggia.
Giorno 15. Cape Town-Italia
Trascorriamo la mattinata al Kirstenbosh National Park bellissimo parco naturale ricco di varietà di piante.
Purtroppo è tempo di rientrare.