Una bellissima lacrima verde nel cuore pulsante dell’Oceano Indiano: lo Sri Lanka è una terra di grandi emozioni
Lauretta ci porta alla scoperta dello Sri Lanka, una delle terre più originali del Sud-est asiatico per un viaggio d’autore.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
Sabato, 27.01.2024
Milano ci accoglie di prima mattina con una nebbia fitta, di quelle che non si vedevano da tempo e zero gradi. L’ansia e le paure della sera prima si dissolvono per cedere il posto alla frenesia di partire, alla voglia di scoprire quest’isola che già Marco Polo descrisse stupenda nel suo Milione. Voliamo con Etihad facendo uno scalo lungo ad Abu Dhabi.
Domenica, 28.01.2024
Sono le 6.30 di mattina e atterriamo all’aeroporto di Colombo; il nostro autista Ranjana che ci accompagnerà per i prossimi giorni ci accoglie con un sorriso e con un caloroso abbraccio. Percorriamo la strada per circa 2 ore prima di arrivare a Dambulla, la nostra prima meta.
Dopo un breve riposo in hotel usciamo per una prima visita al Cave Temple, un maestoso complesso di 5 grotte scavate nella roccia, contenente circa 150 statue di Buddha, di antichi re e divinità. Saliamo i 400 gradini con scimmie al seguito ed entriamo nelle grotte ricoperte di affreschi che ci colpiscono molto per i colori ancora intatti. È anche il nostro primo approccio con i templi buddisti in Sri Lanka, luoghi sacri dove regna un senso di pace ed i profumi sono intensi.
Lunedì, 29.01.2024
Sigiriya Rock è un luogo di straordinaria bellezza, rappresenta lo Sri Lanka. È una roccia che si erge in mezzo alla foresta, patrimonio Unesco dal 1982. La storia di questa roccia è alquanto suggestiva; racconta di suicidi, parricidi, tradimenti, curiosità. Un regno breve, durato meno di trent’anni e riscoperto solo alla fine del 1800. Acquistiamo i biglietti per poi affrontare la salita, non troppo difficoltosa ma resa lunga dalla folla di turisti, di pellegrini, di famiglie. Per nostra fortuna il cielo è velato e non soffriamo troppo la salita dei 1200 gradini. Lungo le pareti sono presenti alcuni affreschi rappresentanti delle fanciulle in pose molto attraenti, ma purtroppo non possiamo fare riprese o foto.
Dalla sommità possiamo ammirare la foresta circostante; nessuna città disturba la vista. Scorgiamo alcuni stupa, altre rocce, un paesaggio veramente suggestivo. Arrivati in cima, dopo aver superato le zampe di un gigantesco leone camminiamo tra le rovine dell’antico palazzo. Riprendiamo il nostro tour verso il complesso Polonnaruwa dove affittiamo una guida con tuk tuk rosso fiammante che ci farà visitare i principali monumenti di questo luogo. Seconda capitale del regno è un sito archeologico che ci ricorda gli splendori di Angkor Wat in Cambogia.
Passeggiamo tra le antiche rovine dei palazzi, statue di Buddha, templi e stupa. Il sito è enorme, e per fortuna non abbiamo affrontato la visita a piedi. Il metodo migliore è affidarsi ad una guida con tuk tuk oppure noleggiare una bicicletta.
Visitiamo il Palazzo Reale, una costruzione che racchiudeva al suo interno 50 stanze distribuite su 7 piani; ad oggi restano solo le mura esterne dei primi due piani in muratura mentre gli altri si presume fossero costruiti in legno. Non lontano si trova la piscina, in ottimo stato dove possiamo vedere sculture che servivano per versare l’acqua al suo interno. Passiamo poi per altri siti fino a giungere al Kiri Vehera uno stupa enorme bianco.
Terminiamo poi la visita al Gal-Vihara, un tempio al cui interno si trovano 4 statue di Buddha ricavate da un’unica lastra di granito. Una statua raffigura il Buddha in piedi, uno sdraiato e due si trovano in una grotta scavata. È un luogo di pellegrinaggio molto importante per il popolo cingalese. In questo sito abbiamo inoltre potuto ammirare numerose moon-stone (pietre di luna) , strutture tipiche dell’architettura dello Sri Lanka. Si tratta di una pietra semicircolare, situata all’ingresso degli stupa e dei templi buddisti; scolpite finemente raffigurano aspetti della vita, animali come l’elefante, il leone. Il centro solitamente è occupato da un fiore di loto.
La strada per il rientro è lunga; arriviamo in albergo che sono già le 18.30. Una doccia veloce, una cena a base di riso e verdure condite con spezie e molto piccanti e poi si va presto a dormire. La giornata è stata molto intensa.
Martedì, 30.01.2023
Prosegue il nostro viaggio nel triangolo culturale; oggi partiamo alla volta di Anuradapuhra, città che fu la culla della civiltà cingalese. Fu la capitale dello Sri Lanka per molti anni e vi abitarono re, regine oltre a 5000 monaci buddhisti. Per questo oltre ad essere un’attrazione turistica è prima di tutto luogo di culto e meta di pellegrinaggio di molti fedeli. Il sito è molto vasto, la nostra guida Ranjana ci conduce attraverso i luoghi principali.
Tappa obbligatoria allo Sri Maha Bodhi, il sacro fico. Si crede che questo albero sia giunto in Sri Lanka tramite un monaco che portò una talea appartenuta all’albero sotto il quale il Buddha ebbe l’illuminazione. L’albero è circondato da cancelli dorati. È questo uno dei luoghi più sacri per i cingalesi ed in particolare per i buddisti.
E poi ci sono gli stupa, grandi, imponenti tra cui spicca la Dagoba di Jetavana. Intorno alle costruzioni si trovano dei piccoli santuari, generalmente quattro che contengono all’interno statue di Buddha. Ricordare tutti i nomi degli edifici sarebbe difficile. È comunque un luogo che malgrado la vastità ed i numerosi turisti si percorre facilmente; restiamo colpiti dai molti pellegrini, le donne vestite di bianco, che portano offerte, accendono incensi, si fermano a pregare. Il sottofondo delle preghiere, il profumo di incenso, i colori dei fiori offerti ci inebria e ci infonde serenità.
Proseguiamo per Mihintale, un complesso monastico che si erge su una collina a cui si accede dopo avere percorso una lunga scalinata.
Uno scroscio improvviso di pioggia ci obbliga ad una sosta. Arrivati in cima, possiamo vedere una statua di Buddha anche se il vero protagonista in questa occasione è il panorama sottostante; la foresta lussureggiante disseminata di rocce , stupa e statue che si ergono ci colpisce forse più del complesso.
La presenza di scimmie ci infastidisce e ne approfittano per farsi una merenda anche loro rubandoci un gelato appena scartato. Anche oggi giornata molto intensa, un continuo metti e togli scarpe, caldo umido, ma ricca di immagini e di curiosità.
Rientriamo a Dambulla sotto una pioggia che si fa sempre più insistente.
Mercoledì, 31.01.2024
Oggi il sole splende ed il caldo, sempre umido, si fa sentire da subito.
Percorriamo la strada che da Dambulla ci porterà a Kandy; intorno a noi il verde della natura ci accompagna. I campi di riso e le palme si alternano, lasciando spazio solo raramente a piccole case o villaggi. Sulla strada poi sono molti i venditori di frutta e a volte il nostro autista si ferma per comprarci banane, mangustine, rambutan. Decliniamo l’invito all’assaggio del famoso quanto tremendo durian, non siamo ancora pronti per una simile esperienza.
Ci fermiamo al monastero buddista Aluvihare, nel distretto di Matale. Le grotte dei monaci sono costruite tra le rocce precipitate dalle montagne. È un luogo pittoresco, molto affascinante che infonde tranquillità. Nelle grotte spesso troviamo affreschi e una stanza che illustra demoni e peccatori in vari tipi di umiliazioni inflitte nella vita ultraterrena a monito per la vita presente. Tra incensi e grotte saliamo in cima ad una roccia da cui si può vedere il panorama sottostante. Anche da qui possiamo ammirare la natura rigogliosa di questo Paese, il verde delle risaie è a perdita d’occhio.
Ci dirigiamo poi ad un tempio indù molto importante, situato nella città di Matale, il Sri Muththumsni Amman Kovil. Al momento possiamo visitarlo solo all’esterno e ci colpisce per le numerose decorazioni ed i colori sgargianti. Raggiungiamo poi un centro dove vengono coltivate varie spezie ed erbe. La guida ci spiega gli usi delle varie specie nella medicina ayurvedica.
Ci mostra poi piante di ananas (quello rosso altamente dannoso), vaniglia, cacao, caffè. Segue una degustazione del tè alla vaniglia, e poi come da rituale in queste occasioni facciamo spesa. Al nostro rientro porteremo con noi pepe, curry, noce moscata, balsamo curativo, incensi. Raggiungiamo la città di Kandy con l’idea di fermarci una attimo in albergo e poi visitare la città in serata, ma una fitta pioggia improvvisa ci costringe a rinviare il programma. Piove a dirotto, così ceniamo in albergo. La pioggia cade fitta anche di notte.
Giovedì, 01.02.24
Ci svegliamo con un cielo limpido ed una temperatura ottimale. Andiamo prima a visitare la grande statua bianca del Buddha in cima alla collina ma non ci soddisfa molto.
Scendiamo e rientriamo in città (dopo avere trascorso quasi un’ora in una banca per cambiare cento euro). Ci immergiamo nella visita dell’orto botanico di Piradeniya. Qui possiamo camminare tranquillamente e vedere infinite varietà di orchidee, palme, felci, spezie, cactus. Ci incuriosiscono e restiamo sorpresi nel vedere la maestosità di alberi secolari ed il curioso doppio albero di cocco, detto anche palla di cannone viste le dimensioni. È piacevole passeggiare in questo luogo, dove i bambini possono correre liberamente, le coppie trascorrere una giornata romantica tra selfie e foto.
Siamo a inizio pomeriggio quando ci dirigiamo al Tempio del dente. Kandy è la capitale spirituale e centro della fede dello Sri Lanka. Il tempio ospita la reliquia del dente sacro in questo palazzo, che nel corso dei secoli ha visto susseguirsi re, guerre. È stato distrutto e danneggiato durante le guerre coloniali contro i portoghesi e olandesi, motivo per cui è stato ricostruito usando quasi esclusivamente pietre. Anche in epoca recente, nel 1998, il tempio è stato danneggiato dai separatisti indù tamil, ma la sacra reliquia è rimasta illesa.
Scopriamo che dopo la cremazione del Buddha uno dei quattro denti fu portato per sicurezza in Sri Lanka, nascosto tra i capelli della principessa Hemamali. In occasioni speciali la reliquia veniva fatta sfilare per le strade di Kandy sul dorso di un elefante, come in occasione di una grave siccità; in quella occasione la cerimonia durò sette giorni e pose fine alla siccità e da allora ad agosto di ogni anno si celebra una festival, l’Esala Perahera.
Entriamo nel tempio; ci sono moltissimi pellegrini vestiti di bianco che ogni giorno portano fiori al tempio per onorare la preziosa reliquia. Nonostante la presenza di molte persone, il luogo ci incanta per i profumi, i colori dei fiori, le preghiere ed i canti che giungono da ogni angolo dell’edificio. La sera usciamo per le vie della città, che troviamo molto caotica, confusa, trafficata e molto inquinata. È anche l’ultima sera che trascorriamo con il nostro autista Rajanka che per l’occasione ha pensato di regalarci un quadro. Sorridiamo quando scopriamo il regalo, pensando già alle peripezie per incastralo nelle nostre valigie, ma piacevolmente sorpresi per questo dono fatto con il cuore.
Venerdì, 02.02.2024
Lasciamo la città di Kandy per dirigerci alla nuova meta, Nuwara Elliya. La strada è lunga e trafficata e a poco a poco lasciamo la pianura. Visitiamo le Ramboda Falls. A dire il vero all’inizio siamo poco entusiasti ma poi mano a mano che scendiamo verso il fiume ci addentriamo in un luogo naturale fantastico; il rumore delle cascate è assordante eppure stranamente regna la pace e siamo circondati da colline lussureggianti. Stiamo per raggiungere le piantagioni di tè. Una sosta per gustare una tazza di questa bevanda che ha reso celebre lo Sri Lanka in tutto il mondo e poi proseguiamo.
Iniziamo a vedere le terrazze che ricoprono le colline; le piante di tè sono basse, perfettamente livellate e tutto questo non è dovuto a macchinari speciali, ma al lavoro quotidiano , costante e faticoso che svolgono le donne. È questo che contraddistingue il tè dello Sri Lanka da quello di altri paesi; la raccolta a mano delle foglie più pregiate. Ci fermiamo ad una fabbrica storica, ci viene spiegato il procedimento della raccolta dei vari tipi di tè, da quello bianco pregiatissimo che non ha processo di fermentazione a quello verde e nero, meno pregiato ma la cui lavorazione richiede numerosi passaggi.
Le foglie vengono prima fatte essiccare naturalmente per circa 12 ore ed il peso inizia a dimezzarsi. Vengono poi passare al setaccio, alla macina, setacciate nuovamente e nuovamente macinati. Il tè nero passerà ad un processo breve di fermentazione, più lungo per quello verde. Il tutto verrà asciugato a 97° grazie ad una vecchia caldaia a legna. Nuovamente setacciato viene finalmente raccolto in sacchi di iuta pronti per l’esportazione. Di 20 chili di foglie iniziali, resterà solo un chilo alla fine del processo di lavorazione.
Piacevolmente stupiti da questa esperienza, siamo pronti per un nuovo assaggio di questa bevanda. Risaliamo in auto e raggiungiamo Nuwara Ellya, cittadina a 1800 metri, stile inglese,meta delle vacanze estive dei coloni che ci accoglie con l’edificio più famoso, l’ ufficio postale in stile coloniale e ancora oggi utilizzato. Con l’auto percorriamo tutto il giro del lago Gregory, non molto grande a dire il vero. Una passeggiata per la piccola cittadina, meta di vacanza per pochi privilegiati, visti i costi elevati per lo standard dello Sri Lanka.
Soggiorniamo in collina e la sera la temperata bassa ci obbliga ad accendere una piccola stufetta per riscaldare la notte fresca.
Sabato, 03.02.2024
Chiediamo al nuovo autista Rasanka di portarci in mezzo alle piantagioni di tè; abbiamo voglia di camminare, di goderci da soli lo spettacolo delle terrazze coltivate. Ci sorprende questo paesaggio, scattiamo molte foto, siamo inebriati da questa natura e dalla bellezza che ha saputo plasmare l’uomo.
Pochi chilometri e raggiungiamo la stazione del treno Nanu-Oya; è antichissima o forse sarebbe meglio dire vecchia, arretrata ma da qui prenderemo uno dei treni più spettacolari al mondo. Ci sorprende che il treno sia puntale così come ci sorprende amaramente scoprire che i biglietti prenotati un mese fa invece che di prima classe sono di seconda. Volevamo affrontare questo viaggio comodamente seduti su poltrone pulite, con l’aria condizionata, insomma, da veri turisti occidentali che non rinunciano agli agi. Innervositi e delusi non diamo retta al capostazione che giudica questo errore una vera fortuna.
Ci accomodiamo sui nostri sedili un po’ rovinati, ventilatore sopra la testa, finestrini aperti e uscite senza porte. E solo quando, circondati da altri turisti ma anche da gente locale e da bimbi sorridenti e allegri il treno inizia la sua corsa, restiamo a bocca aperta dalla bellezza del paesaggio. Siamo sempre ad alta quota, intorno a noi le terrazze di tè, campi coltivati, e poi boschi e cascate ci fanno dimenticare la delusione iniziale. I bambini urlano quando il treno entra in galleria, è un viaggio al rallentatore, ma utile per gustare a pieno questa bellezza della natura. Ci sediamo sui gradini del treno mentre questo viaggia lento e ci rendiamo conto che per una volta l’errore è stato una grande fortuna.
Dopo tre ore e mezza e alcune soste lunghissime arriviamo ad Ella che ci accoglie con il suo incanto di cittadina giovanile e vivace.
Domenica, 04.02.2024
Ella è una cittadina piccola molto diversa dalle altre che abbiamo visto. È sicuramente nata per accogliere i numerosi turisti che scendono alla stazione, che si fermano per un po’ di relax. È una città ricca di ristoranti, negozi che vendono souvenir, tè, caffè. Brulica di turisti che alloggiano spesse volte in guest-house, giovani ragazzi con zaino in spalla e via.
È vivace, la musica rimbomba ed è piacevole la sera lasciarsi condurre tra le sue strade. La mattina partiamo per le grotte di Ravana.
L’autista ci lascia a bordo strada e poi facciamo una camminata in salita per circa 1 km. Poi una strada a scalini percorsa sotto il sole e l’afa ci conduce alle grotte. Ci aspetta una sorta di guardiano, un ometto piccolo che munito di torce e infradito ci fa strada all’ interno di queste grotte, basse e buie e popolate da pipistrelli. Il percorso è un po’ pericoloso, la presenza di pipistrelli ci infastidisce, così la nostra esperienza è molto breve.
Prossima tappa è il Nine bridge Arch, un perfetto esempio di architettura inglese, dove numerosi turisti si apprestano ad ammirare i treni che passano. Ci addentriamo per una stradina nella foresta, sbucando a volte su piantagioni di riso e campi coltivati.
Il luogo e già popolato da tanti turisti che attendono il passaggio del prossimo treno. Per trascorrere il tempo si passeggia tranquillamente sui binari, si mangia delizioso mango venduto da un anziano signore, si fanno selfie bizzarri. Siamo fortunati perché vediamo passare due treni, fumo che ci intossica, treni vecchi ma per questo affascinanti.
Vorremmo andare sul Little Adams Pick ma siamo stanchi ed il caldo afoso si fa sentire. Ci facciamo lasciare ad Ella e facciamo un giro di shopping poi ci gustiamo uno dei tanti succhi freschi tropicali
Lunedì, 05.02.24
Partiamo con destinazione mare. Breve sosta per vedere le Ravana Falls, imponenti anche se abituati ad altre cascate non ci sorprendono particolarmente. La strada sarà lunga, piano piano scendiamo di quota. Lasciamo il paesaggio che ci ha accompagnato in questi due giorni e rientriamo nel territorio tropicale, tra coltivazioni di riso e piante di cocco.
Sosta per visita al Buduruwagala Rock un antico tempio buddista scavato nella roccia. Centrale si erge un’enorme statua di Buddha affiancata da altre sei statue di divinità. La statua, alta 16 metri è scolpita con la mano destra alzata e con le dita nella posizione di gentilezza e libertà dalla paura. Ci si arriva percorrendo una zona in mezzo a laghetti di ninfee ed il luogo è incantevole e si viene assaliti da un senso di pace.
Proseguiamo poi fino a Tangalle, la meta finale del nostro viaggio. Tangalle ci accoglie con un temporale tropicale, breve ma molto intenso. Prendiamo posto nella nostra casetta e poi subito in spiaggia. Resteremo qui per tre giorni. La spiaggia è profonda, pulita, il mare sempre un po’ ondoso, ma il caldo è piacevole, il luogo è tranquillo.
Giovedì 8 febbraio è la data del rientro; un lungo viaggio fino all’aeroporto e poi, dopo uno scalo ad Abu Dhabi rientriamo in Italia. Si fa sempre un bilancio dei viaggi; si parte con alcune aspettative, si è consapevoli che qualcosa potrebbe andare storto o potrebbe non piacerci. È stato invece un viaggio che è andato oltre alle nostre aspettative; abbiamo visto luoghi, camminato in templi a piedi scalzi, assaporato gusti nuovi, respirato profumi che hanno fatto bene al nostro cuore, alla nostra mente. Ha aggiunto conoscenze, ci ha arricchito, ci ha stupito e siamo certi che questa esperienza resterà parte importante della nostra vita.
16 piccoli dettagli che ti faranno ricordare dello Sri Lanka
- Profumo di incenso
- Senso spirituale nei tempi
- Togli e metti scarpe sì, ma calzini da buttare
- Spicy, curry, riso e noodles
- La frutta tropicale
- Il posteggio dei tuk tuk nel sotterraneo a Kandy
- I fiori nei templi
- La musichetta del tuk tuk che vende pane e gelati porta a porta
- Le odiose scimmie che ci hanno rubato il gelato
- L’autista privato che avrebbe chiamato i suoi amici se ci fosse capitato qualcosa; abbiamo poi scoperto che in precedenza lui era un militare
- I bambini che ci guardano incuriosì ma non sappiamo perché
- Il fondo del caffè
- Il quadro che ci ha regalato Rasanka, da mettere in valigia
- Sporgersi fuori dal treno e camminare sulle rotaie
- La prova del tè, noi che che se beviamo un litro di tè all’anno è già tanto
- Good morning sir, good morning madame