Alto ben 8 metri, il Telamone è tornato a dominare l’area archeologica più bella della Sicilia
Ci sono voluti ben venti anni di studi, ricerche e restauri, ma finalmente il “gigante di pietra” dell’antica Akragas, il Telamone, una delle colossali statue antropomorfe che sostenevano l’architrave del tempio di Zeus Olimpio, l’Olympieion e simbolo della Valle dei Templi di Agrigento, si è rialzato.
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La cerimonia di presentazione si è svolta lo scorso 24 febbraio e ha segnato un momento storico non solo per la regione Sicilia, ma per tutto il mondo della cultura, considerando anche che il prossimo anno Agrigento sarà a Capitale Europea della Cultura 2025.
La storia dei Telamone della Valle dei Templi di Agrigento
Quello che possiamo finalmente ammirare in tutta la sua bellezza intrisa di esprime valore storico e archeologico, è un colosso alto 8 metri di altezza che nasce dall’accorpamento di alcune grandi statue, le stesse che erano sistemate tra le colonne del tempio di Zeus Olimpio.
Il gigante di pietra dell’antica Akragas (il nucleo originario della città) adornava, nel V secolo a.C., il Tempio di Zeus Olimpo, le cui rovine sono tra le principali attrazioni della Valle dei Templi di Agrigento, sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Il Tempio di Zeus Olimpo era uno dei più grandi templi dorici dell’Antichità classica che venne costruito nel 480 a.C. per festeggiare la vittoria degli Agrigentini contro i cartaginesi, ma che secondo lo storico Diodoro Siculo, non venne mai ultimato, poiché privo del tetto al momento della conquista, da parte dei Carataginesi, della città di Akraga, nel 406 a.C.
L’edificio si trovava su una piattaforma gigantesca di forma rettangolare, sul quale si ergeva un basamento di cinque gradini. Il tempio era chiuso da un muraglione di recinzione e all’esterno erano presenti delle figure colossali, i Giganti (i Telamoni), colti nell’attimo di sorreggere con la forza delle braccia la trabeazione del tempio. Duranti gli scavi vennero ritrovati i resti dei Telamoni e, quello che vanta il miglior stato di conservazione è custodito nel Museo Archeologico di Agrigento, una statua di quasi 8 metri, la più grande dell’antichità un Sicilia e tra le più grandi dell’intera arte greca.
Il telamone di Olympieion è tornato in piedi
Quello noto come il telamone di Olympieion, invece, è stato “ricostruito” in oltre 20 anni di studi e ricerche, effettuate dall’Istituto archeologico germanico di Roma che ha condotto un’accurata catalogazione degli elementi presenti sul sito: più di 90 frammenti, appartenenti almeno a otto distinti telamoni sono stati individuati e utilizzati per realizzare un telamone supportato da una lastra di acciaio alta 12 metri, consegnato alla collettività in tutta la sua straordinaria impotenza.
Ovviamente, la scelta di ricostruire uno dei telamoni partendo da pezzi di altre otto sculture no è stata esente da critiche da parte del mondo della museologia e archeologia ma, senza alcun dubbio, questa opera sarà uno dei punti di attrazione più importanti della Valle dei Templi, l’ambasciatore di un sito archeologico unico al mondo che vanta circa un milione di visitatori all’anno.