Viaggio tra i sacrari militari d’Italia: da Redipuglia alla Futa, per ricordare e conoscere
Sebbene i sacrari militari non siano riconducibili al medioevo, età che, in linea di massima, funge da filo conduttore di questa rubrica, è già da diverso tempo che mi stuzzica l’idea di raccontarvi qualcosa di loro, cari amici di TuristiperCaso. Sono, difatti, fermamente convinto, al di là di qualsiasi pensiero politico, che sia doveroso ricordare e celebrare chi ha sacrificato la propria vita affinché oggi noi possiamo godere delle innegabili libertà che abbiamo a disposizione. E quindi eccomi qui, a portarvi per mano per i sacrari militari d’Italia, per quelli che ritengo siano i più significativi, dove il silenzio è il vero protagonista del paesaggio e dove l’unica parola che viene spontaneo proferire è “PRESENTE“.
Indice dei contenuti
Vi chiedo una cortesia: non attribuiamo alcun “colore” a questo breve articolo, non andiamo a cercare collegamenti inesistenti, soprattutto in questo momento dove sembra che la parola “Nazione” si possa solo sussurrare, quasi avesse assunto un’accezione tragicamente negativa, perché i morti, i nostri morti, ormai non hanno più alcun colore.
Sacrario militare del Pasubio
La maestosa torre-faro vigila sulla vallata e guarda il Pasubio
Cominciamo il nostro odierno tour attraverso i Sacrari militari con quello situato sul Monte Pasubio, più precisamente a Pian della Fugazze, uno dei più antichi e che esce dal lungo elenco di strutture a committenza pubblica. Questo sacrario fu, infatti, voluto dal vescovo di Vicenza Ferdinando Rodolfi e dal generale Guglielmo Pecori Giraldi che su questi monti aveva combattuto la Grande Guerra. L’impianto architettonico, inaugurato nel 1926, è distante dalla maggior parte degli altri sacrari dedicati ai caduti della Prima Guerra Mondiale, andando, di contro, a ricalcare gli ossari risorgimentali.
La sua struttura principale è rappresentata da un’alta torre-faro che domina la vallata sottostante e, dall’altro lato, ha una posizione privilegiata per la vista sul massicci del Pasubio. Sotto di essa sono invece collocate due gallerie e una cripta centrale ove sono tumulati i resti di 5.146 soldati italiani e 40 austro-ungarici che qui hanno combattuto fra il 1915 e il 1918.
Sacrario militare del Tonale
Un forte a difesa dei caduti
Ben più raccolto ma non meno interessante è il sacrario militare del Tonale, situato sull’omonimo passo. Questi, a differenza del precedente, afferisce all’ampio progetto di celebrazione del soldato-eroe voluto dal regime fascista e portato avanti con la realizzazione di una serie di strutture in tutti i luoghi più significativi della Grande Guerra. La sua struttura, inaugurata nel 1936, riprende quella di un forte militare; il prospetto principale è semicircolare e guarda la vallata. Una volta guadagnato l’ingresso dal monumentale portale, si accede alla camera sepolcrale a pianta quadrata, ove è presente una statua del Cristo Risorto. Qui sono tumulati i resti di 847 caduti italiani (cinquanta dei quali ignoti) provenienti dai cimiteri di guerra dismessi delle località Case di Viso, Ponte di Legno, Pezzo, Stadolina, Temù, Val d’Avio. Inoltre, recentemente il sacrario è stato oggetto della tumulazione delle salme dei caduti rinvenuti a seguito del ritiro dei vicini ghiacciai.
Redipuglia
Qui si percepisce il peso della storia
Per lui non serve aggiungere altro se non il suo nome: Redipuglia. Molti lo hanno visitato e tutti lo hanno sentito nominare almeno una volta. Si tratta, infatti, del sacrario militare più grande d’Italia e fra i più vasti d’Europa. Inaugurato nel 1938 e realizzato come massima espressione del culto dei caduti in guerra, il sacrario accoglie le spoglie di oltre 100mila caduti della Prima Guerra Mondiale ed è il fulcro di una vasta area commemorativa di oltre 100 ettari di estensione. Proprio per la monumentalità della struttura e per la ferocia degli scontri che si consumarono su queste terre, in termini più generali il sacrario di Redipuglia ha la funzione di commemorare tutti i 689.000 caduti della Grande Guerra.
Il suo impianto architettonico è mutuato dalla struttura di un reparto militare schierato con, alla testa, il suo Comandante, S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, comandante della 3^ Armata, qui tumulato circondato dai suoi generali e dai suoi soldati. In leggero declivio in salita si sviluppa il resto del complesso a gradoni, realizzati in pietra del carso. La monumentalità del luogo unito alla vastità, decisamente a perdita d’occhio, rendono il luogo estremamente evocativo; qui è veramente difficile non percepire nettamente il peso della storia.
Sacrario militare dei caduti senza croce di Roccaraso
Il sacrario di monte Zurrone
Tuttavia, per quanto il numero imponente di caduti faccia sì che i sacrari della Grande Guerra siano i più numerosi, non esistono solo quelli dedicati al primo grande conflitto del ‘900. Ve ne sono diversi, infatti, che raccolgono le spoglie dei militi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno di essi, tra i più importanti, è il sacrario militare dei caduti senza croce di Roccaraso, realizzato nel 1956 sul monte Zurrone, in Abruzzo. Al di là del reale numero di caduti qui seppelliti, l’importanza del monumento sta nella sua dedica a tutti i 145.000 morti nei diversi campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale a cui non fu possibile dedicare una lapida o una semplice croce.
Il suo impianto, tanto semplice quanto suggestivo, si sviluppa attorno a un colle, sulla cui sommità è posta una croce. Qui è anche seppellito, per sua volontà, il colonnello Vincenzo Palmieri, ufficiale che dedicò l’ultima parte della propria vita alla realizzazione di questo complesso.
Cimitero militare germanico della Futa
Il cimitero germanico ospita i caduti tedeschi
Non solo Prima Guerra Mondiale e non solo Italiani. La degna sepoltura dei caduti è, infatti, una pratica che diretta a tutti i soldati, di qualsiasi esercito. E il Cimitero miliare germanico della Futa ne è un esempio lampante. Inaugurato nel 1969, fu il frutto di un accordo fra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale Tedesca, volto alla sistemazione definitiva della maggior parte dei caduti tedeschi della Seconda Guerra Mondiale. Qui, infatti, riposano le spoglie di ben 30.683 soldati tedeschi, provenienti da oltre 2mila comuni italiani. Il complesso, situato sul passo della Futa, non distante da Firenzuola, è composto da due cripte, 16.000 tombe interrate contrassegnate da una lastra in granito e la casa del custode. Tutta l’area è delimitata da un muro di cinta, impreziosito da un lato da inserti sfalsati in pietra serena, travertino, granito e marmi di diverse qualità.
Credit foto:
Sacrari militari della prima guerra mondiale in Italia – Wikipedia
Sacrario miliare del Tonale – Wikipedia
Sacrario militare del Pasubio – Wikipedia
Cimitero militare germanico della Futa – Wikipedia
Sacrario militare di Redipuglia – Wikipedia
Sacrario militare dei caduti senza croce di Roccaraso – Wikipedia
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