Lungo le (fredde) strade del nord: un viaggio alla scoperta delle terre più belle del Mitteleuropa
Abbiamo fatto questo viaggio tra Belgio e Paesi Bassi in otto. Sei di noi sono saliti in aereo, mentre gli altri due sono arrivati in macchina dall’Italia, per cui abbiamo noleggiato soltanto un’automobile per fare il nostro giro. Se si va con la propria automobile bisogna stare attenti alle regole di circolazione nelle città olandesi: di solito non si può entrare nel centro con macchine sotto l’Euro 4, quindi le auto vecchie devono esser lasciate fuori città. Noi abbiamo cercato di risparmiare per quanto possibile sugli alloggi (purtroppo sono due paesi molto cari, ma essere in tanti a volte ha dei vantaggi), e anche sul cibo, mangiando spesso pranzi al sacco oppure buttandoci su ristoranti etnici (anche perchè a parte le patatine fritte e i waffles non c’era granchè come cucina tipica). In totale abbiamo speso circa 1600 euro a testa, tra cui: 265 euro di aereo, 388 euro di alloggi, 245 euro di trasporti, 420 euro di cibo, 155 euro di musei e attrazioni.
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Belgio e Paesi Bassi. Diario di viaggio
8/08 – Trieste, Venezia, Bruxelles
È ora di partire. Non mi sembra vero poter finalmente viaggiare fuori dall’Italia! Abbiamo preso un GoOpti da Trieste a Venezia, e dopo qualche oretta di pausa in aeroporto e un bel volo eccoci a Bruxelles! Dopo un breve viaggio in bus arriviamo al nostro appartamento, dove molliamo le valigie e partiamo subito alla ricerca di cibo. Dopo una breve passeggiata arriviamo alla Grand Place che, tutta illuminata, la sera è veramente bellissima. Mentre alcuni di noi vanno a prendersi da mangiare, gli altri si siedono a bere una bella birra, e dopo cena torniamo presto a casa per riposarci.
9/08 – Bruxelles
Stamattina ci siamo svegliati che improvvisamente sembrava novembre, con tanto di cielo uggioso e vento freddo. Con molta calma siamo usciti di casa e ci siamo diretti verso il centro, passando per il Parco del Palazzo Reale e facendo una breve pausa per visitare la bella chiesa di Notre-Dame du Sablon. Dopo qualche vagabondaggio attorno alla Grande Place (bella, ma decisamente rende di più la sera) siamo andati a salutare il famoso (e alquanto inutile) Manneken Pis, che oggi era vestito di festa: infatti abbiamo scoperto che il 9 agosto a Bruxelles si festeggia il Meyboom, tradizione che va avanti dal 1200, in cui un albero viene scelto e fatto sfilare per il centro, per poi essere piantato entro le 17, pena non so quanti anni di sfiga per la città! Siamo tornati alla Grand Place e dopo una breve pausa pranzo siamo stati sorpresi dalla parata: musica, bandiere, pupazzi giganti, ma del famoso albero neanche l’ombra. L’abbiamo aspettato in piazza per un po’, ma poi è arrivato il diluvio che ci ha fatti desistere. Dopo una passeggiata al coperto nella famosa Galleria di Saint-Hubert siamo partiti in pellegrinaggio alla ricerca dei waffles perfetti, che si sono rivelati buoni ma molto pesanti, e poi abbiamo fatto una breve sosta dentro alla Cattedrale. Ultima tappa turistica di oggi il Parlamentarium, museo sull’Unione Europea e il suo funzionamento: interessante il posto e molto gentile lo staff, ma purtroppo siamo arrivati troppo vicini alla chiusura e non siamo riusciti a vedere tutto con calma… Dopo una bella pausa nel nostro bellissimo appartamento e una colorata cena in un ristorante libanese abbiamo finito la giornata al Delirium Cafe: un enorme bar/birreria in cui sembra radunarsi tutta la vita sociale di Bruxelles!
10/08 – Bruges
Oggi gita fuori porta: Bruges. Ci siamo arrivati con un’oretta di treno, molto veloce e super silenzioso (trasporti pubblici del Belgio: approvati). La cittadina si è presentata subito molto carina, proprio come me la ricordavo. Abbiamo iniziato la giornata con una passeggiatina per il parco, per poi avvicinarci al centro. Rispetto a Bruxelles, che ci è sembrata particolarmente vuota quest’estate, Bruges brulica di turisti, con barche piene sui canali e carrozze sulla strada, ma in fondo ce lo aspettavamo, e la cosa non intacca troppo la bellezza di questo gioiellino di città. Tra chiese, piazze e ottimi panini brasiliani abbiamo passato il primo pomeriggio in tranquillità, e poi abbiamo deciso di fare anche noi un tour sui canali: molto carino vedere la città da una nuova prospettiva, e il farsi cullare dalla barca è stato molto rilassante. Poi, nel pomeriggio, accade un miracolo: esce il sole! Sembra incredibile, ma esiste anche qui. Ah, che meraviglia: non dura a lungo, ma i momenti di caldo (per così dire) ci rinvigoriscono. Anche i canali, le foglie, le casette prendono un altro colore, diventano più brillanti. Dopo una capatina finale al birrificio locale, dove abbiamo provato diverse birre in riva al canale, e un po’ di shopping alcolico in negozi che, devo dire, erano proprio carini, siamo tornati a prendere il treno.
11/08 – Bruxelles
Oggi il tempo era bellissimo, soleggiato e fresco al punto giusto, speriamo che continui così nei prossimi giorni! La prima tappa del giorno è stato il Museo degli Strumenti Musicali, composto da tre sale un po’ caotiche ma molto interessanti: alcuni strumenti sembravano proprio delle opere d’arte, ed è stato bellissimo ascoltare le melodie provenienti da ogni angolo del mondo! Dopo il museo ci siamo diretti verso il Parco del Cinquantenario, facendo un detour per vedere l’Avenue Louise, grande stradone pieno di negozi di lusso. Sulla via per il parco ci siamo anche trovati davanti all’Emiciclo dell’Unione Europea, e invitati dal simpatico signore alla porta siamo entrato ad esplorare: è stata un piacevole sorpresa, l’audioguida era molto interessante. Oltre all’Emiciclo abbiamo visto da fuori anche il Parlamento e la Commissione. Il Parco del Cinquantenario ci è piaciuto molto (come sono belli i parchi verdi ben tenuti!), e ci siamo goduti un po’ il sole buttati sul bel prato. La sera siamo andati a fare un po’ di shopping di cioccolato, perché non si può lasciare Bruxelles senza qualche cioccolatino nello stomaco! Poi ci siamo fermati a bere una birra in un rooftop bar, apprezzando la vista dall’alto e l’atmosfera giovane ed estiva che ci circondava, e dopo un paio d’ore siamo tornati a casa.
12/08 – Gent
La mattina siamo partiti da casa in due tornate. La prima è andata a prendere la macchina a noleggio mentre la seconda ha potuto dormire un po’ di più, per poi raggiungere gli altri fuori città. A parte un po’ di traffico il viaggio in macchina è andato a gonfie vele, e dopo una camminata dal parcheggio fuori città (questo il triste destino che ci aspetta nei prossimi giorni, dato che la macchina italiana, essendo vecchia, non può entrare quasi in nessun centro) siamo entrati a Gent: siamo rimasti tutti piacevolmente sorpresi, la città è bellissima! Un bel po’ di edifici maestosi si susseguono lungo il centro, e come al solito il fiume dona alla città un fascino particolare. La prima tappa, dopo un veloce pranzo da supermercato, è stato il Castello di Gravensteen. Veramente bello da fuori, pietra imponente che si affaccia sul fiume, ma completamente spoglio dentro come ogni altro castello medievale: ero un po’ indispettita di dover pagare 12 euro per l’entrata, e avrei fatto volentieri a meno delle battute simpaticone dell’audioguida, ma la vista dall’alto era bella e le curiosità raccontate dalla guida interessanti. Dopo una breve sosta-servizio fotografico davanti al castello siamo passati alla Cattedrale di San Bavone, grande e bella. Da lì tre di noi sono andati ad ubriacarsi allegramente in pub mentre gli altri sono andati a vedere la vera attrazione della chiesa: l’Agnello Mistico dei fratelli Van Eyck. Devo ammettere che, visto il prezzo d’entrata, ero piuttosto scettica, ma ne è valsa proprio la pena: guidati da una simpatica teiera parlante, grazie alla realtà aumentata siamo stati catapultati nel passato, dove ci è stata spiegata la storia della chiesa, nonché quella del famoso polittico e tutti i suoi dettagli. Poi è arrivato il momento di vedere l’opera: un vero capolavoro. Il pomeriggio ci siamo riuniti agli altri e, dopo una pausetta sul prato e qualche altro giro in centro, siamo partiti alla ricerca della cena, e poi prendiamo le macchine e ci spostiamo ad Anversa.
13/08 – Anversa
Stamattina siamo arrivati in centro ad Anversa e abbiamo trovato una landa desolata: bar e negozi chiusi, spazzatura agli angoli della strada, e neanche un’anima viva attorno a noi. Una vista davvero triste. Dopo aver girato a zonzo alla ricerca della colazione, alla fine ci siamo dovuti arrendere e andare da Panos, catena di panetterie che sembra essere in ogni angolo della città. Dopo la colazione abbiamo continuato a esplorare la città, facendo prima un salto nella Chiesa di San Carlo Borromeo, dove una simpatica signora ci ha fatto spontaneamente da guida mostrandoci i vari dipinti, e poi ascoltando un bel concerto d’organo nella Cattedrale. Quando siamo usciti da quest’ultima la città sembrava rinata: a quanto pare ad Anversa la gente si sveglia molto tardi! Dopo un buon pranzo greco abbiamo visitato il Museo di Plantin-Moretus, grande casa appartenente a una ricca famiglia di stampatori dal ‘500. La visita è stata interessante, abbiamo scoperto un sacco di curiosità su come venivano fatte le stampe a quei tempi. La sera la città aveva tutto un altro feeling, piena di gente che passeggiava e mangiava nei ristoranti. Dopo una passeggiata e una buona cena in una birreria molto particolare (l’interno era pieno zeppo di Madonne! Impressionante) siamo tornati in albergo, facendo un detour per vedere la famosa stazione dei treni, che effettivamente aveva il suo fascino. In fin dei conti neanche Anversa è così male: decisamente non alla pari con le città precedenti, ma comunque simpatica.
14/08 – Kinderdijk
Welkom in Nederland! Oggi abbiamo passato il confine dal Belgio ai Paesi Bassi allungando un po’ la strada per Rotterdam per passare nella Zelanda e vedere le mastodontiche dighe per cui è famoso il paese. Abbiamo fatto una pausetta anche in spiaggia, dove qualche impavido olandese sfidava il vento gelido per entrare in acqua (la maggior parte, più saggiamente, faceva windsurf in tuta o picnic fuori dai propri camper). Noi, poco coraggiosi, abbiamo messo solo i piedi in acqua, prediligendo invece un divertente servizio fotografico sulla sabbia! Abbiamo pranzato in un paesino che probabilmente non vedeva un turista straniero da vent’anni, e poi ci siamo diretti Kinderdijk, sede dei famosi mulini patrimonio dell’UNESCO. Appena arrivati abbiamo ricevuto la prima ottima notizia: ormai era così tardi che avevano portato via la cassa, e quindi non abbiamo dovuto pagare il parcheggio! Poi abbiamo scoperto anche che i mulini sono in funzione solo i sabati di luglio e agosto: se fossimo venuti un altro giorno li avremmo trovati spenti. Abbiamo fatto una passeggiata per la campagna, che appare davvero bella così disseminata di enormi mulini a vento. In questi giorni abbiamo avuto una gran fortuna anche col meteo, devo ammettere: abbiamo trovato abbastanza caldo e soprattutto un bel sole, tanto che oggi i nostri elementi più pallidi si sono addirittura un po’ scottati! La sera, arrivati a Rotterdam, abbiamo fatto una passeggiata e poi siamo andati a cena. Dal primo impatto con l’Olanda mi sembra di essere entrata in un paese senza legge: le mascherine sono una leggenda metropolitana, la gente va in moto senza casco, in due e sul marciapiede, e le bici cercano di investirti a ogni angolo senza neanche degnarsi di avvisarti in anticipo!
15/08 – L’Aia
Purtroppo questa volta siamo stati sfortunati: quando abbiamo cercato di prenotare la visita al famoso Museo Mauritshuis i posti erano già finiti… maledetto Covid! Peccato, mi sarebbe piaciuto vedere dal vivo La ragazza con l’orecchino di perla. Alla fine, invece che cambiare i piani, abbiamo rinunciato al museo e siamo comunque andati a vedere L’Aia. La nostra prima tappa è stato un locale di pancakes, dove ci siamo viziati con degli ottimi poffertjes panna e fragole. Poi ci siamo diretti al Binnenhof, centro della vita politica olandese. Si trova all’interno di un complesso di edifici molto belli sia da fuori, accarezzato da un bello stagno pieno di verde, sia da dentro (certo, se solo qualcuno non avesse avuto la brillante idea di mettere un carretto del gelato nella bellissima piazzetta interna…) Dopo una passeggiata e il pranzo siamo andati a vedere il Palazzo della Pace. Purtroppo non si poteva entrare dentro al palazzo, soltanto in una piccola zona designata ai visitatori, ma il piccolo tour con l’audioguida è stato comunque molto interessante. Dopo qualche altro giretto nel centro ci siamo fermati per una pausa caffè in un bel piazzale e abbiamo assaggiato dei dolcetti tipici (abbiamo scoperto che i coffee shops non sono solo ad Amsterdam, ma in tutta l’Olanda) che avevamo comprato lungo la strada. Dato che alle 18 ci scadeva il parcheggio abbiamo preso le macchine e siamo andati a vedere Scheveningse, la “spiaggia più famosa dei Paesi Bassi”: ci aspettavamo qualcosa di simile alla spiaggia di ieri, invece ci siamo ritrovati in un lungomare pieno di ristoranti e tantissima gente! Mi sembrava di essere a Lignano, ma c’era una bella atmosfera allegra. Ci siamo fermati qualche tempo sul grande molo a osservare i folli individui che si buttavano con la zipline e il bungee jumping! Siamo andati a cena in uno dei ristoranti sul lungomare, ma al chiuso per ripararci dal vento, e infine siamo tornati al nostro hotel per una bella dormita.
16/08 – Rotterdam
Inizialmente ero molto scettica sul visitare Rotterdam, avevo paura fosse una città moderna e bruttina con niente da vedere. Invece ho scoperto che, se da un lato ha confermato le mie aspettative, dall’altro questa grande città portuale ha anche lei un certo fascino! È vitale, simpatica, ed è stato piacevole avere un po’ di pausa dalle altre città, bellissime ma tutte simili tra loro, che abbiamo visto finora. La mattina ci siamo svegliati con un diluvio, ma per fortuna al momento di uscire la pioggia aveva quasi smesso. Abbiamo fatto una lunga passeggiata dal nostro hotel fino al centro, passando per il famoso Erasmusbrug: proprio prima che lo attraversassimo l’hanno alzato per far passare delle barche, è stato un bello spettacolo! La nostra prima tappa sono stati le famose Cube Houses di Rotterdam, un complesso di case cubiche molto particolari (e molto poco efficienti, checché ne dica l’architetto!). Siamo anche entrati dentro a una delle case, per vedere com’erano disposte dentro… interessante che ci sia gente che ci vive davvero. Attaccato alla “foresta” di casette c’era il grande mercato interno, pieno di cibo da tutto il mondo dentro a un edificio enorme di vetro. Abbiamo fatto colazione lì, e poi abbiamo continuato il nostro pellegrinaggio. Abbiamo visto la strana Stazione Centrale “a punta”, la via dei negozi e, quando un nuovo diluvio ci ha sorpresi in centro, la comodissima hall (esterna) di una banca, dove ci siamo rifugiati come dei disperati ignorando gli sguardi sospetti della gente. Dopo aver visto il Municipio e il Porto Vecchio, sopravvissuti al bombardamento e quindi più simili allo stile a cui ci siamo abituati, siamo entrati in un parco lì vicino, dove abbiamo aspettato il ritorno del sole bevendoci un caffè. Dopo un giro nel parco e un incontro ravvicinato con “la ciotola per l’insalata” (futuro museo d’arte super-riflettente, molto figo!) abbiamo ceduto alla tentazione e ci siamo comprati degli altri dolcetti tipici da mangiare in un altro parchetto: sono stati mediamente graditi, da alcuni più che da altri. Una tragedia è arrivata all’ora di cena, quando ci siamo accorti che anche in una città giovane e notturna come Rotterdam i ristoranti chiudono tutti alle 21! Alla fine dopo tante siamo finiti al kebab, e nemmeno uno buono purtroppo. Con un ultimo sforzo siamo tornati a casa, passando di nuovo per il ponte del cigno, assaporando la skyline di notte e il pavimento del ponte (polvere di stelle!), e poi dritti a letto per riprenderci dalla lunga giornata!
17/08 – Delft, Amsterdam
Lasciata Rotterdam abbiamo subito fatto una sosta nella vicina Delft, dove ci aspettavano la colazione e una passeggiatina per le belle viuzze della città. Tra una cosa e l’altra siamo arrivati ad Amsterdam alle 14, avendo lasciato le macchine molto fuori, nel parcheggio dello stadio. Lasciati i bagagli nei nostri appartamenti siamo andati a pranzare in una creperie molto particolare, ricavata da una vecchia giostra. La nostra visita di Amsterdam è partita dal quartiere bohemienne, pieno di negozietti e bancherelle, dove siamo entrati a vedere un coffee shop locale che ci era stato consigliato. Poi siamo ripartiti subito per il centro. Erano anni che volevo vedere Amsterdam, e sono felice di essere finalmente qui! Purtroppo, dopo tutte le belle città viste i Belgio, le belle case affacciate sui canali non sono più una novità, ma Amsterdam è comunque una bellissima città. Per cena siamo stati in un buon tailandese in centro, e poi siamo tornati in albergo facendo un piccolo detour per il famoso quartiere rosso, pieno zeppo di turisti e piuttosto imbarazzante!
18/08 – Amsterdam
Questa mattina per prima cosa ci siamo diretti all’ennesimo parco verde per mangiare la colazione, comprata al supermercato. Fin di prima mattina si può assaporare l’odore di erba che si libra bel cielo! Abbiamo passato il tempo vagando per i vari quartieri del centro (che, devo ammettere, mi sembravano tutti uguali tra loro…), per poi finire a pranzo in un ristorante messicano. Alle 14.30 abbiamo iniziato la nostra visita del famoso Museo Nazionale, solo per scoprire un’oretta dopo, ancora al primo piano di quattro, che il museo chiudeva alle 17! A quel punto è diventata una gara di sopravvivenza, abbiamo iniziato a correre su e giù per le sale, cercando di vedere tutto il vedibile, perdendoci tra di noi e all’interno del confusionario museo. Alla fine siamo riusciti a vedere tutte le opere principali, ma la fretta non ce le ha fatte gustare pienamente… Dato che la visita al museo è durata meno del previsto, il pomeriggio siamo andati a vedere la Casa di Anna Frank, purtroppo solo da fuori (non c’erano più biglietti causa Covid), e poi abbiamo continuato a vagabondare per la città. Un premio creatività va dato assolutamente al negozio dei Lego, che è sempre figo ma qui ad Amsterdam era super personalizzato, tra Ragazza con l’orecchino di perla (finalmente siamo riusciti a vederla!), l’autoritratto di Rembrandt, e le scale pazzesche di Escher: veramente bellissimo!
19/08 – Amsterdam
Altro giorno ad Amsterdam, altra mattinata tranquilla. Siamo usciti di casa e finiti “casualmente” nella pancake-eria carosello dell’altro giorno, per una buona colazione a base di mini-crepes, fragola, nutella e panna. Abbiamo passato la mattina a vagare per la città, arrivando al quartiere ebraico, vedendo da lontano il Museo di Scienza, per arrivare al Museo di Van Gogh. Questa volta, con un’ora in più a disposizione e un museo più piccolo da vedere, siamo riusciti a fare le cose con calma e goderci tutte le opere presenti. Mi è piaciuto molto vedere il progresso nei quadri di Van Gogh e gli autori che lo hanno ispirato. Ovviamente quando siamo usciti stava piovendo, così ci siamo rifugiati a riposare in un bel pub, che per nostro grande piacere aveva una bella scelta di birre belghe!
20/08 – Marken, Volendam, Zaanse Schans, Uithoorn
Dopo aver salutato Amsterdam siamo partiti per il nostro tour dei villaggi: tre paesini molto carini poco lontani dalla capitale. Oggi ha ufficialmente inizio la fine della vacanza! La nostra prima tappa è stata Marken, una piccola ex-isola (ormai collegata alla terraferma da una strada molto panoramica). Siamo stati accolti da un bellissimo paesino, molto tipico e poco turistico, con case verde scuro tutte molto simili. Molto olandese e molto affascinante, è stato il posto che ci è piaciuto di più oggi. Il secondo paese è stato Volendam, località di mare piena di negozietti e ristoranti, evidentemente è una meta turistica per i locali. Ci siamo piazzati su un moletto per mangiare il nostro pranzo al sacco, e poi abbiamo fatto un giretto in centro, molto piacevole. Volevamo passare anche a Edam per il famoso formaggio, ma avevamo paura di non stare dentro ai tempi quindi l’abbiamo saltato. Per finire in bellezza siamo andati a Zaanse Schans, il posto forse più turistico in Olanda: un vero gioiellino con le sue case tipiche e i famosi mulini. Nonostante l’aria un po’ “finta” (d’altronde il posto è stato costruito appositamente dal nulla per preservare gli edifici tradizionali olandesi) e i troppi turisti ci è piaciuta molto. Abbiamo fatto una bella passeggiata tra i mulini, attraversato il fiume grazie a degli anziani traghettatori molto dolci, e fatto un aperitivo con una bellissima vista. La sera, senza tutti i turisti, il luogo era ancora più bello. Finalmente la sera siamo arrivati a Uithoorn, ameno paesino in mezzo al nulla dove abbiamo fatto un’ottima cena in un ristorante greco, prima di ritirarci in albergo.
21/08 – Utrecht
Ormai siamo arrivati alla fine della vacanza, ahimè. L’ultimo giorno lo abbiamo passato a Utrecht, visitando per prima cosa il Castello De Haar. Prima di entrare ci siamo fermati a fare una colazione/pranzo al sacco nei bellissimi giardini circostanti, verdissimi e pieni di bei fiori colorati. Il castello è molto bello, sembrava proprio di essere dentro a una favola. Forse un po’ troppo: come purtroppo mi è successo più di una volta in questo viaggio, sembrava quasi di essere a Disneyland: forse perché non sono abituata a vedere un castello così nuovo e così ben tenuto, mi sembrava un po’ finto, ma dopo averci preso l’abitudine sono riuscita ad apprezzarlo molto lo stesso. Dopo il picnic e un giro del parco siamo entrati nel castello, terribilmente sfarzoso e opulento, e abbiamo fatto un bel giro dentro con l’aiuto dei simpatici signori che facevano da guida nelle varie stanze. Un altro giro in giardino, un altro snack, e poi siamo partiti alla volta della città. Utrecht ci ha sorpresi moltissimo: non ci aspettavamo niente, e invece abbiamo trovato una città viva e colorata, piena di mercatini, di giovani, e di bei locali a bordo-canale. Ovviamente non ce li siamo fatti scappare: dopo un giretto in città (abbiamo provato i buonissimi waffle olandesi, alla cannella) e un’infruttuosa camminata fino alla piazza principale (chiesa chiusa e campanile famoso completamente ricoperto per una ristrutturazione) ci siamo piazzati per un ultimo aperitivo in uno di questi locali, quasi a filo d’acqua!
22/08 – Bruxelles, Venezia, Trieste
La mattina ci siamo svegliati e con molta calma siamo tornati a Bruxelles, dove abbiamo riconsegnato le auto in aeroporto e ci siamo imbarcati sul nostro aereo di ritorno. 2 paesi, 16 località, 280 chilometri camminati. Cucine straniere provate: una decina. Patatine fritte mangiate: decisamente troppe. Chili presi: meglio non saperlo. Alla fine della fiera avevo i piedi a pezzi e una gran voglia d’insalata, ma posso dire che è stato proprio un gran bel viaggio!