Sri Lanka e Maldive: 2 settimane d’autore tra le meraviglie dell’Oceano Indiano
Un viaggio in gruppo verso due destinazioni tanto simili quanto diverse del Sud-est asiatico: lo Sri Lanka, la “lacrima dell’India” e le Maldive, uno degli arcipelaghi più amati dai turisti italiani nell’Oceano Indiano. Un viaggio di due settimane alla scoperta di territori incontaminati e di bellezze sorprendenti.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
31 dicembre, 1° giorno
Volo Milano Malpensa – Doha 15,10-22,50
1 gennaio, 2° giorno
Doha-Colombo 1,25-8,45. Sosta lunga presso hotel Sasha, per saldare costo tour col corrispondente locale. In pullman verso nord, bei paesaggi, tante palme da cocco (270 km totali percorsi in giornata). Arriviamo con pioviggine al sito del Aukana Buddha, statua alta 12 m, raffigura il buddha in piedi scolpito nella roccia retrostante. Un’altra ora di viaggio e raggiungiamo Mihintale, a poca distanza da Anuradhapura, dove pernotteremo, per visitare un complesso di templi molto antichi, risalenti al primo re che si convertì al buddismo (247 a.C.). Resti di Refettorio dei monaci, grande contenitore per il riso lungo più di 10 metri. Scalinate, Grande buddha Bianco seduto, di fronte Ambasthale Dagoba.
Pernottamento e cena all’Hotel Kanola di Anuradhapura.
2 gennaio, 3° giorno
Colazione di mattina presto, alle 8 siamo già al tempio dello Sri Maha Bodhi, l’albero di Ficus Religiosa derivato da una talea prelevata in India. Innumerevoli fedeli portano offerte e pregano.
Anuradhapura è stata capitale per circa 1000 anni e vi si trovano templi con culto ancora vivo, e resti di precedenti costruzioni. A piedi raggiungiamo il Ruvanvelisaya Dagoba, grande stupa bianco, circondato da fregio raffigurante centinaia di elefanti disposti uno accanto all’altro, pieno di fedeli A poca distanza un museo, e un grande stupa in mattoni Jetavanarama Dagoba. Ancora le piscine gemelle, i resti del monastero di Abhayagiri, rovine con pietra di luna. Dopo la visita, pranzo in home stay stile contadino. Poi in pullman verso Polonnaruwa, che diventò capitale dopo la città precedente, e lo rimase per tre secoli.
Rovine del Royal Palace, zona del Quadrilatero, templi in mattoni ricoperti di muschio, Lankatilaka (alte pareti prive di tetto), Gal Vihara, scultura rupestre, con Buddha seduto, in piedi e sdraiato. Ancora mezz’ora in pullman (145 km totali percorsi in giornata) e arriviamo ad Habarana – Hotel Acme, cena in hotel, noi saltiamo.
3 gennaio, 4° giorno
Sveglia sempre prima, alle 7 entriamo nel parco di Sigyria, incredibile formazione rocciosa al centro dello Sri Lanka, dove re Kassapa fece costruire una residenza inespugnabile, dopo aver deposto e fatto assassinare il padre. Tale regno durò solo una trentina di anni, il sito venne abbandonato e scoperto da un archeologo inglese nel 1898. Al piede i giardini reali, poi scalinate, a metà strada i resti delle zampe di leone, infine lo stacco fino alla cima.
Si scende e a metà strada si vedono affreschi di concubine poppute, purtroppo non si può fare fotografie. Fortunatamente siamo arrivati presto e la temperatura non è ancora bollente, alle 9,30 stiamo già uscendo e c’è tempo per un’ora di sosta per un massaggio Ayurvedico, che la maggioranza del gruppo si fa fare volentieri.
Dopo andiamo verso Dambulla, pranzo buffet al Tropical Village Hotel&Restaurant. Poi visita al Royal Rock Temple, 5 grotte che ospitano più di 100 statue di Buddha, con soffitti affrescati. Ancora un’ora di viaggio (108 km totali percorsi in giornata) e arriviamo a Matale, dove visitiamo una fabbrica di spezie (spiegazione e vendita). Il paesaggio cambia, si sale e si arriva a Kandy, 500 metri di altitudine, ultima capitale cingalese, lago, colline, pernottamento all’Hotel Devon per due notti,
Cena al club Slightly Chilled, buona, ma musica troppo alta.
4 gennaio, 5° giorno
Traffico caotico, da Kandy, andiamo in un sobborgo, Peradenya, a visitare i Botanical Garden. Poi Museo delle pietre dure (spiegazione e vendita), lavorazione Batik, e oggetti in legno. Pranzo Buffet al 4 piano. Passeggiata libera al mercato coperto, intorno al lago, poi spettacolo danze popolari. Al crepuscolo visita al tempio del Sacro Dente, arrivato in Sri Lanka nel IV secolo d.C.: c’è tanta folla nel momento della devozione massima, al rullio dei tamburi. Ritorno a piedi all’hotel dove consumiamo la cena a buffet in solitudine (non abbiamo voglia di un altro club con musica).
5 gennaio, 6° giorno
Lunga tappa di trasferimento (150 km percorsi in totale nella giornata, ma su strade sconnesse), il paesaggio cambia ancora e le colline si ricoprono di piantagioni di tè. Cascate Ramboda, viste da lontano, e tante altre nel corso della tappa. Visitiamo la fabbrica di tè. Si sale sempre di più (passo a 1893 mt) e si arriva a Nuwara Eliya, zona anche chiamata piccola Inghilterra, per i tanti edifici in stile coloniale. Giretto, mercato e pranzo in un Fast Food.
Altre ore di pullman ci portano a Dalhousie, cittadina ai piedi del Adam’s Peak, dove arriviamo col diluvio universale, complicato dal fatto che l’hotel Punsisi è articolato su vari piani, sul lato della collina, e le nostre belle camere sono i cottage più in alto, dopo oltre 350 scalini. Ceniamo da loro, la pioggia termina, e facciamo una passeggiata fino all’inizio della salita al picco, punteggiata di bancarelle che vendono generi alimentari e capi di vestiario. Meno della metà del nostro gruppo si avventurerà nella scalata per vedere l’alba dal tempio sulla cima, noi ne approfittiamo per riposare, dati i ritmi serrati tenuti finora nel tour.
6 gennaio, 7° giorno
Per attendere che ritornino gli scalatori dalla cima, per una volta abbiamo tempi di partenza più rilassati: li ripagheremo però con gli interessi, perchè dobbiamo obbligatoriamente rifare la strada dell’andata, ripassare da Nuwara Eliya (230 km percorsi in totale nella giornata).
Arriviamo ad Ella solo verso le 15,30 e mentre pranziamo al Chill Cafè viene giù un temporale torrenziale. La visita al ponte dei 9 archi viene annullata (non so come avrebbe fatto a starci nella giornata) e quindi puntiamo sulla prossima tappa, l’hotel Royal Reach, vicino al parco Udawalawe, che visiteremo il mattino seguente. La nostra camera lascia un po’ a desiderare, se non altro ci rilassiamo in piscina, e ancora una volta, saltiamo la cena.
7 gennaio, 8° giorno
Sveglia alle 5,30, alle 6 siamo tra le prime jeep ad entrare nel parco Udawalawe. Vediamo alcuni elefanti, anche da molto vicino, e tanti uccelli, pavoni, martin pescatori, gruccioni. Torniamo in hotel, buona colazione e alle 9 si riparte alla volta della costa sud. Breve sosta in zona spiaggia e per vedere i pescatori sul trespolo (ormai solo ad uso dei turisti, con mancia). Arriviamo a Galle, giro nella fortezza costruita al tempo della dominazione portoghese. Pranzo alle 15 da ISSO, temporale, ripresa della passeggiata.
Ancora due ore di viaggio alla volta di Seeduwa (260 km totali percorsi in giornata), nei pressi dell’aeroporto di Negombo, per l’ultima notte in Sri Lanka al Sasha Hotel. Ottima struttura, all’ultimo piano c’è il ristorante/bar, un po’ di bisboccia con un altro gruppo di Avventure nel Mondo che si butta nel karaoke.
8 gennaio, 9° giorno
Lasciamo la nostra guida cingalese Rohan e voliamo a Malè. Operazioni infinite in aeroporto, pagamento dei servizi che ci attendono alla corrispondente locale e finalmente arriviamo alla barca che ci ospiterà per 7 gg/6 notti, la Maahaa, quando sono le 3 del pomeriggio. Ci servono un pranzo veloce e si parte alla volta dell’atollo di Malè Sud.
Si butta l’ancora che sono quasi le 18, e si fa uno snorkeling veloce, dove non si vede più di tanto. La barca è vecchiotta, ma spaziosa, noi 16 siamo sistemati in 7 cabine, un paio da 3 posti, il resto da 2 posti. La prima notte in cabina passa bene, ci abitueremo al rollio.
9 gennaio, 10° giorno
Con il tender veniamo portati su un banco di sabbia e facciamo uno snorkeling. Molti coralli morti e non tanti pesci. Ci spostiamo nell’atollo di Felidhoo e attracchiamo dopo mezzogiorno di fronte al resort Alimathaa, dove abbiamo fatto una vacanza una ventina di anni fa con la figlia piccola. La giornata regge, nel pomeriggio altro banco di sabbia, con sole velato. Bel tramonto. L’equipaggio esce per la pesca e ritorna con buon bottino, avremo pesce arrosto, o lesso per i prossimi giorni.
10 gennaio, 11° giorno
Il tempo vira al brutto, ci spostiamo più a sud e attracchiamo di fronte a Felidhoo, isola principale dell’atollo, senza resort e con alcune guest house per turisti. Passeggiamo un poco, un acquazzone improvviso ci fa riparare a Finolhu, guest house nuovissima, al momento deserta. Qualche acquisto nell’unico negozio, una sbirciata alla moschea, dall’esterno, e siamo pronti a rientrare col tender. Ritorniamo ad attraccare di fronte al resort Alimathaa, evidentemente zona più protetta dalle correnti e restiamo in barca con pioggia battente fino a sera. Dopo cena arrivano un paio di squali nutrice attirati dal ragazzo che butta scarti di pesce dalla barca.
11 gennaio, 12° giorno
Il tempo migliora e riusciamo a vedere un altro banco di sabbia, e un bello snorkeling nel pomeriggio su una secca.
12 gennaio, 13° giorno
Di nuovo brutto tempo, ci spostiamo verso l’atollo di Malè Sud e attracchiamo davanti all’isola di Guraidhoo. Altra giornata persa, ma la pelle ringrazia per la pausa, dopo il tanto sole preso il giorno precedente.
13 gennaio, 14° giorno
Il sole splende e ci portano col tender in un atollo con un poco di vegetazione. Bel bagno ma niente pesci. Mentre lasciamo l’isola arrivano altre barche che portano turisti che faranno lì il pranzo, sotto alcuni ombrelloni. Noi pranziamo più comodamente sul nostro tavolone che ospita tutti i 16 posti del nostro gruppo. Ci spostiamo verso nord, sempre all’interno dell’atollo di Malè Sud e attracchiamo di fronte al resort Embudu Village e facciamo il miglior snorkeling di tutto il viaggio: finalmente una barriera corallina viva, e una moltitudine di pesci.
14 gennaio, 15° giorno
Bis di snorkeling di fronte a Embudu, poi ci spostiamo di fronte alla pass vicina, dove vengono attirati col lancio di scarti, ancora tante remore e molti squali nutrice, che riusciamo a vedere alla luce del giorno, e anche a nuotarci insieme (solo i più ardimentosi). Pranzo veloce, poi partenza verso l’atollo di Malè Nord e isola dell’aeroporto dove arriviamo con tre ore di anticipo rispetto al nostro volo Qatar 17,10-22,05 Doha.
Vediamo meglio l’aeroporto di Doha, avendo più tempo rispetto all’andata tra i due voli: grandissimo, sfarzo assoluto, prezzi elevati. Ci concediamo due cappuccini Illy per 11 euro. Notevole attesa della navetta che ci porta all’aereo, l’organizzazione difetta un poco. Partiamo in ritardo ma recuperemo. Il personale della Qatar ci ha ben impressionato, buon servizio, toilette pulite di frequente. Arriviamo a Malpensa alle 7.05
Considerazioni finali
Lo Sri Lanka ci è piaciuto tanto, sicuramente merita una visita la parte del triangolo culturale delle antiche capitali, che sono patrimonio universale UNESCO. Rispetto al programma standard del Tour Sri Lanka, aver voluto inserire la tappa all’Adam’s Peak (la cui salita è stata fatta da meno della metà del gruppo) ha inevitabilmente sacrificato le tappe successive, rendendo il tour molto compresso.
Le Maldive sono sempre belle, anche se ci aspettavamo un tempo più stabile. Certo, visitarle a bordo di una barca un po’ vecchiotta ma comunque spaziosa e funzionale, è stato diverso che fare una settimana fermi in un resort a cinque stelle! Ci è voluto solo un po’ di spirito di adattamento. Il gruppo dei 15 partecipanti, pur tra le diverse attitudini, si è ben integrato abbastanza bene, la coordinatrice è stata di grande aiuto, come pure le due persone che l’hanno affiancata per gestire la cassa comune.