L’Emilia-Romagna è terra di foreste, e in mezzo a queste c’è un borgo famoso per il suo splendido ponte in pietra
Incastonato tra i verdi colli dell’Appennino romagnolo, il pittoresco borgo di Portico di Romagna si erge come un gioiello ben custodito che conserva appieno l’aspetto medievale, con le sue strade lastricate e le case dai colori caldi che raccontano storie antiche. Un’atmosfera suggestiva avvolge questo piccolo angolo di paradiso, svelando una destinazione turistica in grado di trasportare i visitatori in un viaggio nel tempo, in un’epoca dove la tranquillità e la bellezza si intrecciavano in armonia.
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Portico di Romagna: l’affascinante storia del borgo a tre piani
Portico di Romagna si trova in provincia di Forlì Cesena ed è immerso in una natura intatta e rigogliosa, una terra di passaggio e a confine con la Toscana nella quale arte, cultura e storia s’intrecciano. Le sue radici e origini risalgono al medioevo quando fu fondata come importante avamposto lungo le vie commerciali medievali. Il suo nome, infatti, deriva dal latino Porticum cioè luogo di mercato.
Attraverso i secoli, il borgo ha vissuto le sfide dei cambiamenti storici, diventando un rifugio per viandanti e un crocevia culturale. Le mura di pietra che circondano il cuore del villaggio narrano le gesta di conquiste antiche e delle vite che si sono intrecciate nel corso dei secoli, lasciando un’eredità che ancora oggi vive nelle piazze acciottolate e negli edifici dalla facciata incantevole. La sua storia in epoca medievale è legata alle diverse famiglie che si sono succedute al potere e a quelle della Repubblica Fiorentina in lotta per il dominio dell’Italia centro-settentrionale.
Il borgo, ancora oggi perfettamente conservato, si strutturava in tre piani che rispecchiavano la gerarchia sociale e politica: il più alto era sede del potere politico, militare e religioso con la Rocca, la PIeve e il Palazzo del Capitano di giustizia. in quello intermedio viveva la borghesia nei palazzi nobiliari come il Palazzo Portinari, della famiglia di Beatrice: proprio qui, si narra che sbocciò l’amore tra Dante e Beatrice! All’ultimo piano, lungo il fiume, c’erano le case dei popolani e degli artigiani ricavate nella cinta muraria. I tre piani erano uniti da passaggi pedonali che oggi possiamo ancora osservare in buono stato.
Dal centro storico al ponte in pietra, cosa vedere a Portico di Romagna
Via Roma è la principale del centro storico, ricco di botteghe pittoresche, palazzi medievali, portici chiamati “logge” e balconi fioriti. In particolare, attirano l’attenzione Palazzo Portinari e l’ampia installazione sull’arco principale della città dedicata a Dante e Beatrice. D’altronde, Portico è una delle tappe del cammino di San Francesco, ma anche del Cammino di Dante, organizzato in sentieri e vie medievali della Romagna e della Toscana che percorse il Sommo Poeta ai tempi del suo esilio da Firenze, durante il quale scrisse la Divina Commedia.
Bellissime le chiesetta, la a Pieve di Santa Maria Girone con accanto la torre civica e la chiesa della Compagnia, ma il vero protagonista del borgo è il Ponte della Maestà che sormonta il fiume Montone: anch’esso di origine medievale, un meraviglioso e suggestivo ponte a schiena d’asino. La data di costruzione resta un mistero ma, probabilmente, risale all’incirca al 1328. Il ponte, restaurato nel 1600, realizzato in pietra locale con un’unica navata, collega la parte bassa del borgo al sentiero della “Castellina”.
Il viadotto conserva la pavimentazione originale e conduce ad una piccola cappella nella quale, i pellegrini che intraprendono il Cammino di San Francesco, vengono benedetti. Inoltre, attraverso il Ponte della Maestà passa il Cammino di Dante.