4 isole per un solo viaggio: le Cicladi sono la perfetta meta per vivere il mare fuori stagione
Nella seconda metà di settembre ci apprestiamo a partire per un tour, rigorosamente organizzato in autonomia, su quattro isole appartenenti all’Arcipelago delle Cicladi, in Grecia. Se il nome Cicladi, deriva da ‘kyklos – cerchio’, la nostra scelta si indirizzerà verso arrivo e partenza da due aeroporti diversi e una organizzazione che possa sfruttare relativamente al meglio gli orari dei traghetti che ci consentiranno di ‘saltellare’ da un’isola all’altra. Purtroppo ci accorgeremo subito che quella che doveva essere la miglior compagnia di navigazione greca (Seajet, per altro carissima) offre un servizio di scarso livello, spesso in ritardo e mal organizzato sulle operazioni di carico e scarico dei passeggeri. Tutto questo per dire che, se contate di volare e traghettare nella stessa giornata, dovete lasciarvi ampi margini di tempo per gestire ritardi e inefficienze. Se con i traghetti dobbiamo lanciare un alert, per fortuna, il resto del viaggio si è svolto in totale serenità e con nostra piena soddisfazione! Abbiamo trovato le isole visitate accoglienti, non abbiamo avvertito segnali di alcun pericolo, buone le sistemazioni prenotate e altrettanto buono il servizio di autobus, shuttle e noleggio mezzi.
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Di seguito un breve resoconto di Paros, Sifnos, Milos e Santorini, le isole nelle quali abbiamo soggiornato per un totale di 15 giorni. Le isole greche sono tantissime, simili ma con alcune piccole/grandi differenze. Scegliere quella o quelle più vicine alle vostre esigenze, può fare la differenza su un viaggio ben riuscito. Anche il periodo, come sempre incide. Se potete scegliete maggio/giugno o settembre/ottobre, per godere delle isole senza folle ma con tutti i servizi dell’alta stagione disponibili.
Isola di Paros
Arriviamo a Paros, la nostra prima tappa, con un volo diretto easyjet su Mykonos dove, senza soggiornare, siamo subito ripartiti con un traghetto di linea che doveva essere super veloce ma di super aveva solo il ritardo. Un po’ shakerati per il lungo viaggio, le attese e il mare grosso, sbarchiamo a Paros e veniamo accolti da uno shuttle prenotato con anticipo, che ci porterà a Naoussa dove passeremo 5 notti presso un semplice bungalow in muratura prospiciente alla spiaggia di Siparos. A partire dalla scanzonata compagnia sull’autobus e la calorosa accoglienza nella struttura prenotata, entriamo nel mood ‘il mio grasso, grosso soggiorno greco’, in un luogo dove dopo pochi istanti ti senti ‘a casa’. Il nostro soggiorno a Paros viene in parte condizionato dal fortissimo vento di Meltemi che ci obbliga a scegliere spiagge protette e non ci consente di vivere in pieno la terrazza fronte mare del nostro appartamento… anche questo aspetto, mettetelo in conto, in particolare se viaggiate con bambini o scegliete escursioni in barca; il vento forte può scombinare i vostri piani e annullare le vostre uscite.
Giorno 1
Stanchi del viaggio ci rilassiamo (vento permettendo) a Siparos, nella minuscola spiaggia attrezzata compresa nel nostro soggiorno. Ci dividiamo fra chi legge un libro e chi preferisce fare una corsetta fino alla spiaggia di Santa Maria, a una manciata di km di distanza. Nel pomeriggio, con il nostro scooter a noleggio, visitiamo il caratteristico borgo di Naoussa, ci godiamo uno straordinario tramonto e mangiamo alcuni piatti tipici greci, cercando di destreggiarci fra quelli adatti anche a noi vegetariani.
Giorno 2
Da appassionati camminatori abbiamo amato la giornata trascorsa presso il Parco Naturale di Paros, un promontorio aspro e ripido con sentieri ben segnalati, un caratteristico faro e qualche spiaggia. Ovviamente, da orsetti, anziché la blasonata spiaggia attrezzata di Monastiri, scegliamo la tranquilla spiaggia di Tourkou Ammos, con un bel mare riparato dal vento e tanto silenzio. Rientriamo al punto di partenza dopo aver percorso un totale di circa 9 km
Giorno 3
Con il nostro sgangherato scooter a noleggio (ma che alla fine ha fatto il suo dovere, abbiamo percorso un motogiro ad anello (attenzione, per affittare un due ruote in Grecia è obbligatorio essere in possesso della patente A che viene regolarmente controllata dalle società di noleggio). Durante il nostro giro faremo tre soste. La prima sosta è a Marpissa dove lasciamo il mezzo e a piedi, con una bella salitona, raggiungiamo il Monastero di Agios Antonios. Seppur la salita sia stata faticosa anche per l’assenza di ombra, non ci siamo assolutamente pentiti di averla fatta a piedi vista la strada molto impervia, inadatta al nostro due ruote – n.b. controllare gli orari, quando siamo stati noi apriva solo poche ore al giorno grazie a un volontario. Seconda sosta, a pochi chilometri da Marpissa ci siamo fermati per un bagno e un po’ di relax nella spiaggia di Kalogeros, anche lei ben riparata dal vento. beach. Facendo attenzione alle onde anomale causate dal passaggio dei traghetti, ben segnalate da cartelli e dalle pietre sulla sabbia che indicano il limite entro il quale si possono mettere gli asciugamani, ci siamo divertiti facendo i fanghi con l’argilla rilasciata dalle rocce adiacenti agli estremi della spiaggia. Terza tappa, ci fermiamo per una visita a Paroikia, il porto/capitale dell’isola di Paros, carina e vivace ma dal sapore un po’ più ‘cheap’ rispetto alla raffinata Naoussa.
Giorno 4
Ci spostiamo al centro dell’isola verso il grazioso centro abitato di Lefkes, da qui partono molti sentieri, fra cui il famoso sentiero bizantino. Noi scegliamo di fare un percorso un po’ più lungo, da Lefkes fino alla costa, il paesino di Drios, lungo un percorso piuttosto ripido attraverso i monti. Ci pentiamo in parte della scelta, siamo partiti tardi e il sole non perdona, qui l’ombra non esiste, le fontane nemmeno e, seppur attrezzati con una buona scorta d’acqua, arriviamo a Drios sfiniti e disidratati, ci infiliamo nel primo supermercato e compriamo tutti i liquidi che vediamo disponibili sul banco. Da Drios, in autobus, rientriamo a Lefkes per riprendere lo scooter e raggiungere la prima spiaggia per bagnetto e meritato riposino.
Abbiamo trovato Paros attrezzata per ricevere turisti di varie tipologie, adatta sia per famiglie con bambini, per giovani coppie alla ricerca di ristoranti e divertimenti, agli amanti, come noi, della natura e della pace (basta scegliere le spiagge che non hanno lettini per trovare spazio e silenzio in abbondanza), forse un po’ meno appetibile, almeno a metà settembre, per i ragazzi alla ricerca di locali e musica, sicuramente le vicine Mykonos e Ios offrono di più. Paros è grande ma non enorme, si gira tranquillamente in scooter in un giorno, non occorre necessariamente avere una macchina. Gli autobus collegano le principali destinazioni, sono frequenti e puntuali.
Da Paros, in traghetto, ripartiamo per la prossima isola: Sifnos.
Isola di Sifnos
Sbarcati a Sifnos, ci rendiamo immediatamente conto delle profonde differenze rispetto a Paros. Dalle dimensioni contenute e le pareti scoscese, Sifnos è una delle isole perfette per gli amanti del trekking, ricca di sentieri ben segnalati e dall’atmosfera rilassata. A nostro avviso poco adatta a ragazzi giovani in cerca di vivacità serale; le belle spiagge sabbiose la rendono invece idonea anche alle famiglie alla ricerca di luoghi distanti dal turismo di massa. È tarda serata quando arriviamo e il taxi, prenotato in anticipo, ci lascia un po’ prima dell’ingresso del particolarissimo borgo di Vathi. Già, perchè Vathi non ha strade, le case si affacciano tutte direttamente sulla spiaggia e gli unici accessi a ristoranti, case in affitto, minimarket, chiesa, è proprio da lì, dalla spiaggia ! La nostra casa, raggiungibile trascinando i trolley sulla spiaggia per qualche metro, ha una meravigliosa terrazza sul mare, è amore a prima vista! Qui le Taverne dove mangiare si raggiungono a piedi nudi, e a piedi nudi si cena, che pace.
Giorno 1 – Trekking Cedri, ulivi e mare – 16,5km
Partiamo da Vathi con l’idea di seguire l’itinerario 4A che parte dalla spiaggia di Vathi e sale verso Megalogianni, di qui prendiamo il sentiero nr 4 che segue un lungo anello ricco di saliscendi. Facciamo una lunga tappa nella meravigliosa spiaggia di Fykiada e altrettanto spettacolare mare. Superiamo Moussia, una vecchia residenza disabitata e dall’aspetto un po’ lugubre, per poi seguire verso l’abitato di Platis Gialos. Qui, disidratati, dobbiamo inevitabilmente allungare per andare fino in paese alla ricerca di un supermercato per acquistare acqua, bibite e barrette…le energie sono quasi finite ma la strada del rientro è ancora lunga. Da Platis Gialos attacca una lunga salita, in parte per fortuna ombreggiata, fino ai monti sopra Vathi, la vista ripaga della tanta fatica! Ridiscesi in paese, passiamo da casa e in costume, senza neanche le infradito ai piedi scendiamo in spiaggia per un bel tuffo al tramonto! Seguirà una altrettanto rilassante cena scalzi, in una delle taverne a bordo mare, che sogno !
Giorno 2 – Apollonia e Artemonas
In autobus, da Vathi, partiamo all’esplorazione del resto dell’isola. I collegamenti non sono comodissimi, le gambe stanche dalla camminata del giorno prima. Ci accontentiamo di visitare la Capitale dell’isola – Apollonia – e il vicino caratteristico borgo di Artemonas, collegato da un sentiero lastricato ricco di scorci da cartolina. Rientrati a Vathi, sempre in autobus, ci rilassiamo in spiaggia e sulla nostra bellissima terrazza. Il giorno dopo, dal bel borgo di Kamares, porto dell’isola, ci imbarchiamo verso la terza isola: Milos.
Isola di Milos
Il forte vento di Meltemi, dimenticato durante il soggiorno a Sifnos, ritorna prepotente e in parte scombina i piani del nostro soggiorno a Milos, eliminando la possibilità di gustare di uno dei suoi ‘piatti più prelibati’ ovvero le uscite in barca organizzate da svariate agenzie per vedere le bianche scogliere della costa sud occidentale, non raggiungibili via terra. Se sarete più fortunati di noi sappiate che è necessario prenotare in anticipo perchè nonostante le agenzie che organizzano le uscite sono più di una, tutte hanno molta richiesta. La maggior parte delle persone sceglie le uscite che durano una intera giornata e che prevedono, oltre alle pause snorkeling, anche il pranzo a bordo. Ci sono poi un paio di agenzie più semplici, che prevedono l’imbarco da ormeggi più prossimi alle scogliere e che durano solo 3 ore, senza ovviamente il pranzo e con soste più brevi. Il costo di queste uscite è significativamente più basso, a voi la scelta sulla base delle vostre possibilità ed esigenze. Non entriamo nei dettagli visto che tutte le informazioni aggiornate sono reperibili attraverso i noti motori di ricerca e siti di recensioni turistiche.
Per visitare Milos ci sentiamo di sconsigliare lo scooter visto le tante strade sterrate o comunque non perfettamente asfaltate. Meglio preferire l’auto, il quad oppure, come abbiamo fatto noi, scegliere il mezzo più rumoroso e divertente mai provato fino ad ora: il buggy! Prenotate il vostro mezzo in anticipo, nonostante fossimo oltre la metà di settembre, senza prenotazione saremmo rimasti probabilmente a piedi visto che abbiamo notato che tante agenzie (almeno quelle serie e con maggiori recensioni positive degli utenti) aveva esaurito i mezzi disponibili.
Soggiorniamo a Klima, un luogo magico dedicato esclusivamente al turismo, in una piccola baia, raggiungibile con una strada un po’ stretta e tortuosa, si trovano delle ex casette di pescatori su due piani, ristrutturate e disponibili per affitti brevi. I colori sono sgargianti e il rumore del mare vi cullerà (o disturberà…) tutta la notte. Spezza cuore sono i tantissimi gatti che vagano fra le casette e i tavoli del ristorante sulla spiaggia, alla ricerca di coccole e cibo, alcuni sono in buone condizioni, altri un po’ pulciosi e affamati. Ci chiediamo come possano sopravvivere all’inverno quando qui sarà tutto chiuso. I tramonti da Klima sono spettacolari! Da Klima, con breve passeggiata in salita potete raggiungere e visitare l’antico anfiteatro e le catacombe. Con un breve tragitto in auto/buggy, potete invece visitare la caratteristica cittadina di Plaka, dominata dalle rovine del suo Castello Veneziano.
Giorno 1 – Fyriplaka
Annullata, come già detto, l’escursione in barca a causa del forte vento, con il nostro buggy ci avventuriamo verso le selvagge coste del sud ovest facendo attenzione a non superare i limiti entro i quali le strade diventano in cattive condizioni e le società di noleggio non coprono eventuali danni. Sostiamo in un piccola baietta con mare incantevole, rocce a picco e uno straordinario silenzio, siamo soli, noi e la natura ! Successivamente ci spostiamo verso una delle spiagge più famose dell’isola: Fyriplaka. Il mare è di un blu strabiliante, le scogliere multicolori e la sabbia è borotalco, ma il vento qui non perdona ! L’apparentemente paradisiaco borotalco si trasforma immediatamente in carta vetro, ci sforziamo di resistere, proviamo a cercare un posto riparato, a buttarci in acqua ma niente da fare. Scappiamo via, come tanti, come tutti.
Rientrati a Klima nella nostra casetta, sfamiamo un po’ di gatti con il cibo acquistato appositamente e poi, verso l’ora del tramonto ci spostiamo per visitare una delle meraviglie di quest’isola: le bianche scogliere di Sarakiniko. Fin dal primo colpo d’occhio rimaniamo a bocca aperta, lo spettacolo della natura è strabiliante. Camminiamo sulla falesia, osserviamo il mare agitato, ci fermiamo per delle foto, per osservare in silenzio il panorama. Siamo felici di esserci stati in un orario non di punta perchè immaginiamo che qui durante il giorno, viste anche le dimensioni del parcheggio, ci possano essere folle di gente, poco adatte al mood ‘orsi’. Certo, il bianco della scogliera, al tramonto cede di luminosità prendendo i colori morbidi e rosati ma lo scenario è veramente imperdibile!
Giorno 2 – Plathiena
Ancora vento forte, cerchiamo una spiaggia riparata e fortunatamente riusciamo a trovarla a Plathiena. Dopo il relax ci facciamo un bel giro in buggy visitando il caratteristico borgo di pescatori di Firapotamos (occhio se non avete un fuoristrada perchè in questa zona ci sono diverse deviazioni per strade ripide e inadatte a scooter o auto normali) e, a seguire, fino alla capitale dell’isola – Pollonia. Rientriamo a Klima passando anche dalla cittadina portuale di Adamas. Milos, secondo noi, è da visitare fuori stagione, le cittadine non offrono molto e non sono particolarmente caratteristiche, il mare è molto bello e le spiagge altrettanto ma abbiamo visto anche un turismo molto edonista, fatto di gente più impegnata a farsi selfie che non a guardare la bellezza del panorama, immaginiamo quindi che in alta stagione questo genere di turismo possa essere molto distante da quello che abitualmente cerchiamo noi… ma, ovviamente, è solo un’opinione personale.
Isola di Santorini
Da Milos facciamo rotta verso la nostra ultima tappa, la famosissima Santorini, da dove prenderemo il volo di rientro verso l’Italia. Santorini è molto montuosa e, forse la cosa più bella che offre, sono proprio i panorami sul mare visti dal bordo della caldera, un semicerchio di monti che come una corona, contornano il mare ricordando l’origine vulcanica dell’isola. Tutte le attrazioni principali si snodano sul bordo della caldera dove si concentra tanto, decisamente troppo, turismo, frutto anche delle numerose navi da crociera che ogni giorno scaricano a terra nubi di turisti alla ricerca di shopping e ristoranti. La vocazione iperturistica dell’isola è stata la sua fortuna ma al tempo stesso anche la sua condanna.
Durante il nostro soggiorno, come tanti, come tutti o quasi, ci incamminiamo lungo il trekking a bordo caldera che porta da Fira a Oia, 10 km di cammino con bei panorami, semplici ma non adatti a tutti, in particolar modo poco adatti ai croceristi in infradito che, con poco criterio, abbiamo visto sul sentiero. Non per tutti è fare il percorso andata e ritorno, per un totale di 20km, senza prendere affollati autobus per rientrare al punto di partenza e senza, peggio ancora, far ricorso a quelle sfortunate bestiole (asinelli) che, sotto il sole cocente, vengono costretti a scarrozzare turisti impigriti. Il sentiero, per carità, non si può affermare essere poco panoramico ma, se siete ‘orsetti’ come noi, appassionati di natura, sappiate che per la maggioranza del tempo camminerete tra una sequenza infinita di ristoranti, hotel lussuosi, terrazzini con piscine private e, una volta arrivati a Oia, la tanta decantata Oia, scoprirete che ha uno strano retrogusto da outlet del lusso…
Santorini non è solo Oia e Fira, ci sono anche caratteristici borghi (Akrotiri dove abbiamo soggiornato è uno di questi, ma anche Pirgos merita indubbiamente una visita), qualche spiaggia con colori unici (Red Beach) ma poco raccomandabile in termini di sicurezza (la falesia si sbriciola e cadono a valle molti detriti) e un interessante museo di una vecchia fabbrica di conserva di pomodoro.
Non troverete la spiaggia e il mare da sogno, quella dovete cercarla su altre isole. Pronti a ripartire, ci sentiamo di affermare che le Isole Cicladi, un po’ fuori stagione, ci sono piaciute molto e forse anche un po’ stupito favorevolmente, un domani speriamo infatti di tornare per poterne visitare altre !