Il paese da visitare assolutamente nel 2024 è una delle terre più desertiche del mondo
Lonely Planet, la casa editrice più famosa al mondo per le guide di viaggio fondata nel 1973, ha pubblicato l’attesissimo volume Best In Travel 2024 con una selezione accuratissima delle destinazioni da visitare nell’anno che verrà. Questa edizione è senza dubbio speciale: le mete sono 50 invece 30 in onore del 50° anniversario della casa editrice e in libreria torna la versione cartacea della guida che mancava da diverso tempo. Per gli appassionati di viaggi, è un vero e proprio pezzo da collezione e contiene 5 top ten: 10 migliori paesi, 10 regioni, 10 città, 10 destinazioni di viaggio sostenibili e la nuovissima categoria destinazioni convenienti, inserita per dimostrare che è possibile viaggiare anche in un periodo di rincari come questo.
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Ma qual è il paese primo nella prestigiosa classifica? La Mongolia, con i suoi ampi spazi aperti, il fascino dell’avventura, nonché la particolare cultura culinaria e musicale.
La Mongolia, terra dalla natura incontaminata e tradizioni suggestive
Distese infinite di steppe incontrano le imponenti vette montuose e la cultura nomade risuona nel vento che accarezza le lande selvagge: la Mongolia, settimo stato più grande al mondo e gioiello nascosto dell’Asia Centrale, è una terra di confini aperti e orizzonti infiniti, rinomata per le sue immense steppe che si estendono all’orizzonte. Questi vasti territori offrono uno spettacolo mozzafiato di paesaggi incontaminati, dove i cavalli selvaggi brucano liberamente e i nómadi si spostano seguendo le antiche rotte della tradizione.
La capitale, Ulan Bator (Ulaanbaatar), è una fusione affascinante di modernità e tradizione. Qui, grattacieli moderni si ergono accanto a monasteri antichi, creando un contrasto unico. Il Museo Nazionale della Mongolia offre un viaggio nella storia del paese, dalle epoche preistoriche fino alle epoche dell’Impero Mongolo e oltre.
Dall’attuale capitale ci spostiamo a quella vecchia del Grande Impero Mongolo, ovvero Karakorum, uno degli snodi più importanti della via della seta. Le testimonianze del passato sono poche, ma vale la pena respirare l’atmosfera nomade tipica e visitare il Monastero Erdene Zuu, la natura che circonda la città, inserita all’interno della valle dell’Orkhon.
A poche ore da Ulaanbaatar si trova il Parco Nazionale di Gorkhi-Terelj, il più famoso che si presenta come un paradiso naturale. Enormi montagne di pietra granitica scolpite dal vento, gole spettacolari e rocce sacre conferiscono a questo luogo un’atmosfera mistica. Le yurte tradizionali, le abitazioni mobili dove vive ancora il 50% della popolazione, offrono un’esperienza autentica della vita nomade mongola, consentendo di immergersi completamente nella cultura locale. Qui è possibile fare escursioni, anche a cavallo, dormire in una Ger, la tenda tradizionale usata dai popoli nomadi della Mongolia e ammirare le stelle alpine che crescono lungo le pareti rocciose delle montagne.
Da non perdere assolutamente il Deserto del Gobi, una meraviglia della natura che nasconde luoghi spettacolari ed eterogenei: il deserto parte a 150 km dalla capitale ed è inizialmente caratterizzato da rocce ed erba rada, poi si trasforma nella riserva Gurvan Saikhan, dove si trovano distese di sabbia e rocce rosse. Proseguendo s’incontrano le Flaming Cliff, le formazioni rocciose che ricordano il Gran Canyon americano e l’attrazione più famosa, Khongoryn Els, dune immense alte fino a un centinaio di metri che, quando soffia il vento, sprigionano suoni particolari!
Questa parte della Mongolia è una delle più difficili da visitare, anche perché non esistono percorsi prestabiliti, quindi è opportuno rivolgersi a una guida locale e a un driver esperti.
Le cultura culinaria e musicale della Mongolia, meraviglie da scoprire
La cucina mongola è un viaggio gastronomico attraverso sapori robusti e ingredienti locali. Il buuz, un tipo di raviolo al vapore, è uno dei piatti più amati, insieme al khorkhog, un arrosto cucinato in pentole di metallo calde con pietre ardenti. Il latte di yak e il burro di yak sono ingredienti fondamentali, e i latticini fatti in casa, come l’arakh, sono prelibatezze da non perdere.
La Mongolia è famosa anche per la sua tradizione musicale. Il canto è considerato dai mongoli uno strumento di comunicazione d’eccezione, così come gli strumenti (quelli tipici sono davvero tantissimi) attraverso i quali trasmettere messaggi agli altri, alle divinità e alla natura.