Una montagna fatta con i vasi rotti ha trasformato questa zona di Roma in un quartiere d’autore
Roma è davvero una città magica, ricca di storia, arte e cultura. Tra i suoi deliziosi vicoli custodisce fantastici monumenti e opere architettoniche millenarie che affascinano e destano stupore in chiunque le ammiri. È una città rinomata e acclamata in tutto il mondo e, sono milioni i turisti che ogni anno decidono di visitarla con l’intento di scoprire le sue infinite bellezze e le sue tradizioni secolari. È proprio qui, nella Città Eterna, che si trova un quartiere dal fascino particolare e dalla storia antica che, chiunque, dovrebbe conoscere. Se però, siete tra quelli che non lo conoscono, o, semplicemente, lo conoscete ma siete curiosi di approfondire l’argomento, allora mettetevi comodi e godetevi la lettura perché ve ne parleremo noi, proprio in questo articolo.
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Un iconico e caratteristico quartiere, simbolo dalla romanità e della città di Roma
Un particolare della fontana di Piazza Testaccio, che riproduce le anfore che formano il Mons Testaceus
Stiamo parlando del famoso quartiere di Testaccio, il ventesimo rione di Roma, anche indicato come R. XX. Il suo nome deriva dal latino “mons Testaceus”, chiamato così perché formatosi con cocci, testae in latino, e detriti vari. Si, avete capito bene, stiamo parlando proprio di un colle artificiale di circa 35 metri che è andato formandosi con il sovrapporsi di vari scarti di coccio nel corso dei secoli, in larga parte trasportati dal vicino porto di Ripa Grande, il porto fluviale della città, dove arrivavano merci e materie prime. Le anfore vuote nelle quali venivano trasportati gli alimenti che giungevano al porto, venivano rotte e ordinate accuratamente, uno strato sopra l’altro, per poi essere ricoperte di calce, così da evitare che il cattivo odore, dovuto alla decomposizione dei residui organici, fuoriuscisse. In epoca medievale, la zona, tradizionalmente abitata da contadini e pastori, si trovava all’interno delle mura della città ed era rinomata perché aveva, proprio nello spazio tra il monte dei cocci e le stesse mura, i famosi “prati del popolo romano”, dove i locali trascorrevano le tradizionali giornate di festa, come le famose ottobrate romane, tipiche della tradizione.
Il quartiere di Testaccio al giorno d’oggi, un crogiuolo di sapori e tradizioni secolari
Taverna Testaccio è uno dei ristoranti più originali di Roma
Al giorno d’oggi Testaccio è uno dei luoghi più iconici di Roma ed è particolarmente amato, sì per le sue numerose bellezze architettoniche, ma anche e soprattutto, perché non esiste forse luogo migliore per respirare e vivere la vera romanità. Camminare tra i suoi vicoli ti trasporta in un’atmosfera magica, fuori dal tempo, e, mangiare in una delle sue trattorie tipiche, permette di assaporare alcuni tra i piatti più famosi della città, come per esempio l’amatriciana, la carbonara, la trippa e chi più ne ha più ne metta. Da Remo, Augustarello, lo Scopettaro, la Botticella, Ojo, Baccio ai Gradini e Felice, sono solo alcune delle tante attività enogastronomiche caratteristiche che è possibile trovare in zona, ma, letteralmente dentro Monte dei Cocci, c’è un luogo davvero speciale che è impossibile non visitare.
Si chiama Taverna Testaccio ed è un ristorante che si trova in via di Monte Testaccio 46. La particolarità che lo contraddistingue è che conserva, nelle sue sale interne, delle grandi vetrate sotterranee dalle quali è possibile ammirare le centinaia di anfore antiche che costituiscono il monte dei Cocci, di cui abbiamo parlato poc’anzi. A Testaccio è anche d’obbligo visitare il caratteristico mercato che giornalmente anima i suoi vicoli e passare anche a dare un’occhiata alla famosa piazzetta del quartiere dove anziani, giovani e bambini si ritrovano per giocare e trascorrere in compagnia qualche ora della propria giornata. Insomma, cos’altro dire, se non ribadire che Testaccio è un quartiere veramente speciale che ha scritto parte della storia di questa meravigliosa città.
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