Sembra ma un castello, ma è un’abbazia: in Piemonte c’è un monumento medievale riscoperto da poco e pronto a stupirti

Alla scoperta dell’Abbazia Santi Nazzario e Celso nel cuore del Piemonte
Claudia Giammatteo, 25 Ott 2023
sembra ma un castello, ma è un'abbazia: in piemonte c'è un monumento medievale riscoperto da poco e pronto a stupirti
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L’Italia è ricca di luoghi intrisi di storia e spiritualità, gioielli nascosti che incarnano la bellezza e la grandezza del passato: uno di questi tesori è l’Abbazia dei Santi Nazzario e Celso, un edificio religioso straordinario che unisce la fede alla magnificenza architettonica e che si trova in Piemonte, a San Nazzaro Sesia, in provincia di Novara che sembra un vero e proprio castello!

L’antica e turbolenta storia dell’Abbazia Santi Nazzario e Celso

Situata in una posizione strategica, nei pressi di un guado del fiume Sesia, l’Abbazia risale al 1040, anno al di un antico documento legato a un personaggio di grande importanza, Riprando, il quarantottesimo Vescovo di Novara e Conte di Biandrate, nonché fratello di un vassallo imperiale.

In questa data cruciale, Riprando decide di donare il terreno su cui sorse l’abbazia ai monaci benedettini: è l’inizio di un periodo di pace e stabilità politica che anticipa l’era dei Comuni, un periodo di autonomia che vede Biandrate come il secondo Comune libero d’Italia. L’abbazia, quindi, si afferma come un faro di cultura e fede in un’epoca di evoluzione politica. Il culmine del suo splendore giunge nella metà del XV secolo, sotto la guida dell’abate Antonio Barbavara, originario di Milano. Grazie a questa figura di grande spessore, l’abbazia viene completamente ricostruita: in quel periodo, San Nazzaro Sesia diventa la più ricca abbazia di tutto il Piemonte. Arriva poi un periodo di progressiva decadenza e, nei primi anni dell’Ottocento, con l’ascesa di Napoleone,  queste terre vengono private dei loro beni e capolavori. Una parte dell’abbazia viene venduta a privati, tra cui i Sella, una famiglia di banchieri noti per la figura di Quintino Sella e, successivamente agli Isnard. Curiosamente, alcune parti dell’abbazia sono ancora abitate da famiglie di San Nazzaro Sesia! La decadenza dell’abbazia viene arrestata solo negli anni ’60 del secolo scorso, grazie all’instancabile opera del parroco sannazzarese, don Danilo Gallo di Palazzolo che diede il via a un lungo processo di restauro che ha riporta l’abbazia al suo antico splendore che possiamo ancora ammirare oggi.

Alla scoperta dell’Abbazia Santi Nazzario e Celso, un complesso unico nel suo genere

L’abbazia è un vero e proprio complesso architettonico formato da strutture che risalgono a periodi storici diversi. Le parti più antiche sono la Torre Campanaria, nata come torre di avvistamento, e ciò che resta del portico costruito intorno al 1150, poco dopo la fondazione. Il Chiostro risale al ‘400 e, infatti, è tipico del periodo medievale, quando svolgeva un ruolo centrale nella vita dei monaci benedettini; sicuramente ospitava le celle individuali, un refettorio e una cucina e vasti locali per la raccolta dei prodotti agricoli. Le volte a crociera sono sostenute da eleganti pilastri ottagonali in muratura e, in origine, era completamente affrescato su più livelli.

La chiesa è stata completamente restaurata intorno al 1450 su quella primitiva del 1100 ed è una tipica costruzione a capanna, suddiviso in tre navate. Le volte sono a crociera nello stile tipico del periodo di passaggio dallo stile romanico a quello gotico e sono sostenute da eleganti colonne in mattoni a vista. La chiesa custodisce due pregevoli affreschi, uno attribuito ad un pittore galliatese. Bellissima e suggestiva la cinta muraria interamente percorribile a piedi, che circonda l’intero complesso, una costruzione imponente che è stata eretta intorno al 1050, in epoca medievale, periodo segnato da cruenti scontri e battaglie tra città vicine come Novara e Vercelli. Un tempo l’abbazia era circondata anche da fossati di cui restano solo alcuni tratti.

Oggi l’Abbazia ospita diversi eventi culturali e visitarla permette anche di immergersi in un territorio meraviglioso che fa parte del Parco Naturale delle Lame di Sesia.



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