Normandia e Bretagna, un viaggio di coppia itinerante alla scoperta del Nord della Francia
Normandia e Bretagna, un viaggio di coppia itinerante per scoprire il nord della Francia attraverso due regioni caratterizzate dalla bellezza dei panorami, dalla storia spesso difficile e da una gastronomia di qualità.
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Partenza volo Air France: Bologna- Parigi, 26 agosto 2023, partenza ore 9.35 aeroporto Marconi; Parigi-Bologna, 3 settembre 2023, partenza ore 21.50, aeroporto Charles de Gaulle. Auto prenotata da Budget tramite booking.com . Una MG cambio manuale, con assicurazione completa fatta tramite booking.com (costo per otto giorni circa 300 euro, auto di medio livello, soddisfatti). Si tratta di un viaggio itinerante, nel quale abbiamo cambiato albergo e paesi quasi tutte le sere. Parecchie ore di guida, ma volevamo vedere molti posti diversi.
Normandia
Dall’aeroporto, appena affittata l’auto, siamo andati a Giverny in 1 ora e 20. È un piccolo centro abitato molto caratteristico le cui attività principali ruotano intorno alla casa di Claude Monet. Abbiamo pranzato nella Guinguette di Giverny, piccola trattoria su un corso d’acqua, molto carina. Visita alla casa e al bel giardino di Monet. Avevamo comprato in anticipo i biglietti per la visita alle ore 15.30. In 10 minuti siamo poi arrivati a Vernon, centro abitato abbastanza grande che si snoda lungo la Senna e ha scorci molto interessanti e case a graticcio.
Poi siamo andati a Rouen in un’ora. Abbiamo dormito all’hotel Paulette Rouen, comodo per vistare a piedi il centro. Gestori gentili, stanza piccola ma pulita, colazione a pagamento per 12 euro, buona con cibi freschi e curati. Abbiamo visitato un po’ la città che è molto caratteristica e cenato da Chez Hury la maison turque. All’aperto, sotto il tendone perché pioveva. Cibo mediorientale che ci è piaciuto. Un bel dolce allo yogurt molto abbondante e particolare. Il 27 agosto ancora visita a Rouen. Bellissima cattedrale, quartieri con case a graticcio, piazza Giovanna d’Arco (Place du vieux marché), e visita al Musée des beaux arts.
La sera siamo partiti per a Octeville-sur-Mer in 1 ora e 10, dove abbiamo dormito il 27 e 28 agosto all’Hotel Entre Honfleur et Etretat. Luogo ameno, ma scomodo per la cena, perché si deve andare a Le Havre (parcheggi difficili in centro). Le Havre ha una bella zona portuale che, al contrario di quanto immaginavamo, è molto pulita e curata, con giardinetti dove giocano i bambini e con un’originale installazione colorata fatta di container. Siamo rimasti un po’ a guardare le grandi navi entrare e uscire. Il 27 sera abbiamo cenato alla Brasserie Eugenie che ha tavoli sulla spianata sul mare. Al tramonto è bellissimo, sono gentili, si mangia cibo di varia provenienza, anche orientale. Niente di speciale, ma la location è attraente. Buono il riso al latte con burro salato o la brioche perdue con salsa di mela.
Il 28 in 1 ora e 10 siamo andati a Fecamp. Il paese non ci è sembrato particolarmente bello, ma ha magnifiche scogliere al vicino Cap Fagnet, che si può raggiungere in macchina. Al ritorno, in 20 minuti siamo andati a ora di pranzo a Etretat: le sue falesie sono tra i luoghi più fotografati e visitati. Abbiamo provato ad andare a pranzo al famoso ristorante La Flottille, ma non siamo riusciti a entrare per la fila. Bella spiaggia, da cui parte il sentiero verso le due alte falesie. Difficile parcheggio, ma ci sono ampi parcheggi appena fuori paese come quello indicato “P270”. Il paese è più carino di Fecamp, ma molto turistico, e hanno fatto un paio di brutte costruzioni tipo anni Settanta, proprio sul mare sotto la falesia, che oltretutto ora stanno molto rovinandosi. Punto assolutamente negativo per il paese, a nostro avviso. Abbiamo pranzato da Les Bistrataites, senza infamia e senza lode, per evitare i locali per turisti sul lungomare.
Tornati a Octeville-sur-Mer dove abbiamo dormito il 28 agosto. Il 29 agosto siamo andati a Caen dove abbiamo visitato il Memorial museum dello sbarco in Normandia. Informativo, non tanto emozionale. Poi ci siamo diretti a Omaha Beach dove si visitano le spiagge dello sbarco. Spiaggia larga e lunga ma non ci sono particolari reperti a cielo aperto. A seguire siamo andati, a pochi chilometri, a visitare il cimitero americano, molto lindo e organizzato. Da lì siamo andati ad Arromances, dove c’è altra spiaggia dello sbarco detta Gold Beach, famosa perché era sede di un porto artificiale costruito dagli inglesi, di cui restano molte reliquie sia sulla spiaggia sia in mare. Ha un museo in un orrendo edificio grigio proprio sul mare, le Musée du debarquement. I filmati sono d’epoca e molto interessanti e riguardano lo sbarco e tutti i suoi aspetti tecnici.
Poi visita a Bayeux, dove c’è una bella cattedrale di Notre Dame, in parte ricostruita. Il paese è mediamente carino, abbiamo cenato da Drakkar, qualità medio bassa. In circa mezz’ora siamo andati a Commes all’hotel Le Clos de L’Ancien Pressoir tra le campagne fuori Bayeux. Si sarebbe potuto cenare anche in albergo, ma abbiamo evitato perché il gestore ci era sembrato un po’ scontroso. Il 30 mattina colazione in albergo. Il gestore si è confermato scontroso. Fatta una colazione veloce, siamo andati via. Tornati a Bayeux in circa 15 minuti per vedere nel Musèe de la tapesserie l’Arazzo di Bayeux che il giorno prima non avevamo fatto in tempo a vedere. È molto bello e istruttivo, spiegato benissimo, passaggio per passaggio dall’audioguida.
Poi siamo andati in 1 ora e 30 a Mont-Saint-Michel. Arrivati con la bassa marea nel primo pomeriggio, abbiamo visitato l’abbazia e la sera siamo andati di nuovo a vederlo con la marea montante. Bellissimo e incredibile, il monte diventa in breve tempo un’isola. Cena al ristorante l’Hippocampe alla base della passerella che porta al Mont. Ristorante con piatti vegetariani creativi che abbiamo molto gradito, bevendo sidro e alla fine anche un calvados. Poi abbiamo dormito all’Hotel Vert che ha un proprio parcheggio ed è all’interno dell’aggregato di hotel e ristoranti che c’è ai piedi del Mont. Molto comodo per la navetta gratuita verso l’abbazia, che passa in continuazione nei due sensi.
Bretagna
Il 31 mattina in 50 minuti siamo giunti a Cancale, paesino famoso per le ostriche. Molto caratteristico, con un mercato delle ostriche sul porto. C’è una spiaggetta tutta fatta dai gusci di ostriche che sono state mangiate sul posto. Ci siamo arrivati in un mattino piovoso, sembrava molto bretone. In altri 30 minuti siamo arrivati a Saint-Malo. Bel giro sulla cinta muraria con vista sul paese e sulle sue bellissime spiagge con tante rocce. È un paese grande, e al di fuori della cinta muraria antica è abbastanza privo di personalità. In altri 20 minuti siamo arrivati a Dinar, ma siamo passati senza fermarci: è un paese carino, ma turistico, non ci è sembrato particolarmente significativo. Bello invece il giro a Cap Frehél, a 50 minuti da Dinar. Faro alto sulle falesie, passeggiata con scorci di mare aperto e imponenti falesie.
In altre 2 ore 10 siamo arrivati a Perros-Guirec dove al tramonto abbiamo fatto un pezzo del sentiero dei doganieri. La parte più bella con le rocce di granito rosa sul mare e spiaggette da sogno, è quella che arriva a Ploumanac’h, paesino notevole soprattutto per la sua bella spiaggetta e per la baia che ha di fronte. Abbiamo dormito all’Hôtel Les Costans – The Originals Relais (Relais du Silence). La persona che ci ha accolto era molto gentile, ha anche provato a parlare un po’ di italiano, ci ha consigliato per la passeggiata e per la cena. Il sentiero dei doganieri passa vicino all’hotel, ma per percorrere in circa un’ora la parte più bella di quella zona, siamo andati al parking du Ranolien, da dove in pochi minuti di cammino si raggiunge il sentiero.
Il 1 settembre siamo partiti facendo la litoranea D788 Corniche Bretonne. Molti begli scorci, qualche spiaggia carina. In 2 ore siamo arrivati a Locronan, considerato uno dei paesini più belli della Bretagna, con le sue case in pietra e le strade acciottolate. È un paese in effetti carino, molto curato, ma tutto sommato turistico, con le case trasformate tutte in negozietti e ristoranti. Bello ma ci è sembrato un po’ finto. E comunque si visita in mezz’ora perché è molto piccolo. Poi siamo andati a Quinper che è una bella cittadina con un centro storico pedonalizzato molto interessante per alcune vie con case a graticcio e due cattedrali divise da un fiumiciattolo. Pranzo alla Brasserie XXI dove abbiamo mangiato una buona brochette di pollo con ratatouille di verdure. Abbiamo cercato Pays Bigouden, definito sulla guida un aggregato di case tradizionali bretoni, ma non siamo riusciti a trovarlo non solo con Google Maps ma neppure chiedendo in giro. Tornati a Locronan, abbiamo scoperto per caso che scendendo alla Pointe Ar-Vechen, a pochi minuti in auto dal paese, c’è una bella punta di roccia sul mare dalla quale parte un sentiero costale che corre proprio tra la prateria che scende al mare e la falesia. Il sentiero lo abbiamo percorso solo per un tratto, ma sembra lungo, ed è affiancato da siepi di more che abbiamo mangiato con gusto. Poi siamo andati a vedere, a pochi chilometri, anche la piccola Plage de Kervel, probabilmente in quel momento ricoperta dalla marea, perché era molto stretta. Bel tramonto sul mare, poi cena al Coin du feu a Locranon, gestito da simpatici ragazzi. Per dormire avevamo prenotato all’hotel Logis Le Prieuré, carino, molto essenziale, situato nella zona pedonale, ma con comodo parcheggio privato.
Il 2 settembre siamo partiti per Rennes (240 chilometri da Locranon, andando diretti sono circa 2 ore e e mezza) cittadina molto vivace e piena di giovani, in quanto città universitaria. Abbiamo visitato la bella cattedrale e il centro storico con case a graticcio, viuzze acciottolate. Essendo sabato siamo capitati nel mezzo di un grande mercato (Le marché del Lices), poi abbiamo visitato il parco Thabor, molto bello, e abbiamo fatto una lunga passeggiata sulle banchine del fiume La Vilaine, arrivando al Jardin de la Confluence, posto molto suggestivo e tranquillo. Pernottamento all’hotel Magic Hall, posto singolare, di architettura simil -industriale dedicato alla musica. Valutazione tutto sommato positiva anche per la gentilezza dei gestori e la vicinanza al centro. Cena alla creperie la Rozell, che all’esterno si presenta male, ma è molto gettonata e fa ottime gallette e crepe. Prenotato online la sera stessa, ma hanno detto che è sempre meglio telefonare.
Il 3 settembre siamo stati tentati di allungarci a vedere la Pointe-du-Raz, che sembra essere molto bella, ma alla fine abbiamo rinunciato, per andata e ritorno ci sarebbero volute più di due ore. Così, partenza alle 8.30 da Rennes per visitare Bechelet, paesino a mezz’ora di distanza, famoso per essere la città dei libri (una libreria ogni 400 abitanti). Ci sono bellissime librerie con libri attuali, vecchi e antichi, e noi siamo capitati la prima domenica del mese in cui c’è in piazza anche un mercatino del libro. Comprati alcuni francesi in vecchie edizioni, siamo partiti per Parigi per raggiungere l’aeroporto Charles de Gaulle, ma a ora di pranzo abbiamo fatto tappa a Chartres per visitare la famosa cattedrale che è veramente spettacolare. Pranzo al volo vicino alla cattedrale, a La Racine. Gentili, cibo non significativo. Alle 17.30 siamo arrivati in aeroporto seguendo le indicazioni del terminal dal quale dovevamo partire e la dizione Car Rental, e senza particolari difficoltà siamo arrivati a restituire l’auto a Budget. Aereo partito in orario, rientro a Bologna.