Bastano pochi chilometri da Roma per scoprire un borgo verdissimo e ricco d’arte
Nel cuore del Parco dei Monti Simbruini sorge Cervara di Roma, che con la sua Montagna scolpita dagli Artisti è uno dei borghi più affascinanti del Lazio.
Arroccato su uno sperone di roccia ad oltre 1.000 metri, Cervara di Roma ha da sempre affascinato artisti ed intellettuali da tutto il mondo per la sua bellezza e per la natura incontaminata.
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Questo piccolo borgo che conta poco meno di 500 abitanti, si trova a 70 chilometri da Roma, nel cuore del Parco dei Monti Simbruini. Il panorama che si gode da Cervara di Roma è a dir poco spettacolare, con lo sguardo che si perde all’orizzonte sulla meravigliosa natura dei Monti Simbruini.
Il paese degli artisti
La posizione idilliaca e la spettacolare natura che circonda e abbraccia Cervara di Roma ha fatto si che il piccolo borgo abbia richiamato, fin dai primi anni del XIX secolo, numerosi artisti da tutto il mondo. Infatti Cervara di Roma era inserita negli itinerari che intellettuali e artisti facevano nelle campagne intorno a Roma.
L’Ottocento
Uno dei primi artisti a soggiornare a Cervara di Roma fu Joseph Anton Koch, che visse nella zona per oltre trent’anni, realizzando pitture e incisioni raffiguranti Cervara e gli altri piccoli borghi della Valle dell’Aniene.
A Dresda si conserva il disegno a penna realizzato nel 1826 da Adrian Ludwig Richter raffigurante uno scorcio di Cervara di Roma, mentre di Bartolomeo Pinelli, che realizzò oltre 10.000 illustrazioni della provincia romana, sono numerosi i disegni con Cervara come soggetto.
Tra le personalità più importanti che soggiornarono a Cervara di Roma vi è Samuel Morse, l’inventore del Codice Morse. Morse era anche un pittore e il 24 maggio del 1830 giunse a Cervara descrivendo il silenzio e la maestosità della calma che trasmetteva. E come dimenticare Jean-Baptiste Camille Corot, maestro indiscusso della pittura di paesaggio dell’Ottocento francese?
Il Novecento
Ma ricordiamo anche Robert Wellmann, che nel 1900 acquistò addirittura casa a Cervara di Roma o ancora Oskar Kokoschka che giunse a Cervara nel 1930?
L’interesse per Cervara da parte di pittori e intellettuali si bloccò con le due guerre mondiali, per poi riprendere con Sante Manachesi del “Movimento Futurista Marche” e con Domenico Purificato e Aldo Riso.
A partire dagli anni ’60, i pittori in visita a Cervara di Roma iniziano a lasciare dei ricordi del loro passaggio: è così che i muri del centro storico si colorano di affreschi e murales, mentre dal 1980 la cosiddetta Montagna d’Europa, che diventa simbolo di pace, fratellanza e solidarietà, viene scolpita dagli allievi dell’Accademia di belle arti di Firenze e dal loro maestro Vincenzo Bianchi.
Ernest Hébert
È sicuramente Ernest Hébert l’artista che più ha legato il suo soggiorno italiano a Cervara di Roma. Letteralmente innamorato delle “cervarolles”, ossia le donne di Cervara, tanto da immortalarle nelle sue opere, rendendole celebri in tutta Europa.
Una delle sue opere più famose è Les Cervarolles, esposto nel Museo d’Orsay di Parigi: l’espressione fiera e austera della donna fa risaltare la sua bellezza genuina, con il rame della conca che contrasta con il bianco dell’abito. Bellissima la figura della bambina, col suo sguardo che già fa intravedere la bellezza che da li a qualche anno sboccerà.
Il centro storico
La Chiesa di Maria Santissima della Visitazione è il principale edificio di culto di Cervara di Roma e al suo interno conserva il corpo di San Felice, patrono del borgo, che fu donato da Papa Pio VI. Da non perdere lo splendido campanile e il portale in pietra locale risalente al XV secolo.
La Chiesa di Santa Maria della Portella, che prende il nome dalla zona del borgo in cui si trova, risale al XVIII secolo, anche se ci sono tracce di un precedente edificio di culto del XVI secolo.
Poco fuori dal centro storico si trova l’antico lavatoio, la Fonte Munistrigliu, dove le donne di Cervara si riunivano per lavare i panni e per intrattenersi con chiacchiere e aneddoti.
Il cuore di Cervara di Roma è Piazza Umberto I, terrazza panoramica sulla Valle dell’Aniene e museo a cielo aperto, con le opere lasciate dai tanti artisti che hanno soggiornato qui nel corso dei secoli.
Risale all’XI secolo la Rocca Medievale di Cervara di Roma. Antica fortezza militare, nel corso dei secoli ha subito numerosi danni ed attualmente è in fase di recupero.
Uno dei luoghi più affascinanti di Cervara di Roma è la Scalinata degli Artisti, sui cui muri sono incise le note del “Notturno per Cervara” e di “Passacaglia per Cervara” del maestro Ennio Morricone.
La scalinata che collega il borgo alla Rocca Medievale, chiamata Scalinata della Pace, è diventata uno dei simboli di Cervara per il messaggio di pace e fratellanze che veicolano le opere realizzate lungo la scalea.
Il Museo della Montagna racconta come si viveva in montagna, del rapporto con la natura e con i suoi cambiamenti nel corso dei secoli. Dalla transumanza ai pittori, quello tra Cervara di Roma e la montagna è un matrimonio che va avanti da secoli e questo museo ce lo racconta con dovizia di particolari.
Un tuffo nella natura
A Cervara di Roma la protagonista è la natura. Tra i percorsi più ammirati vi è il Sentiero della Pineta, che con una piacevole passeggiata porta nel cuore della pineta e della faggeta di Cervara.
In località Prataglia, nel cuore del Parco dei Monti Simbruini, si trovano l’Area Faunistica del Cervo e l’Osservatorio Astronomico “Claudio del Sole”, mentre in località Campaegli troviamo numerosi sentieri da esplorare a piedi o a cavallo, che d’inverno si trasformano in piste da sci di fondo.
Lo sapevi che…
- Il nome Cervara deriva dai numerosi cervi che un tempo popolavano la montagna si cui sorge il borgo.
- Il maestro Ennio Morricone, cittadino onorario di Cervara di Roma, nel 1998 ha dedicato al piccolo borgo della Valle dell’Aniene ben due musiche: “Notturno per Cervara” e “Passacaglia per Cervara“.
- Alcune scene del film record d’incassi “Quo Vado?” di Checco Zalone, sono state girate proprio a Cervara di Roma, che nella pellicola prende il nome fittizio di Castrovizzo.
- La natura regala a queste terre anche un dono molto prezioso, il Tartufo di Cervara, riconosciuto dalla Regione Lazio come prodotto agroalimentare tradizionale.
- Cervara di Roma è inserito nella lista dei Borghi Autentici d’Italia.