Cipro in una settimana, ecco cosa vedere nell’isola “divisa a metà”

cultura e mare in ambiente naturale
Scritto da: RosaLuca
cipro in una settimana, ecco cosa vedere nell'isola divisa a metà
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Una settimana a Cipro in autonomia

Volo Ryanair da Bologna a Paphos 120 euro a testa andata e ritorno con bagaglio a mano. Il volo c’è solo di mercoledì quindi o si sta una settimana o multipli di 7 giorni. Per sicurezza oltre alle carte d’identità abbiamo preso con noi anche i passaporti e abbiamo scoperto che sono molto utili perché si passa più velocemente con la lettura elettronica. Anche a Bologna all’imbarco abbiamo dovuto passare la polizia come se andassimo fuori Schengen.

Abbiamo scelto di spostarci a dormire per poter visitare meglio tre zone diverse. Così abbiamo fatto le prime tre notti a Paphos (Hotel Axiothea, 90 € a notte la doppia con splendida colazione, consigliatissimo), poi due ad Aghia Napa (Mia Hotel Apartment 80 € a notte la doppia con colazione a buffet completa ma con dolci scarsi, non ci ha entusiasmato come del resto Ayia Napa) e due a Larnaka (Qbic City Hotel, 108 a notte la doppia con stupenda colazione, jacuzzi sul tetto, pieno centro, bellissimo, consigliatissimo). Tutti gli hotel prenotati per tempo con Booking.com. Siamo così riusciti a vedere quasi tutte le cose che ci interessavano.

Abbiamo noleggiato la macchina con la Sixt prenotandola dall’Italia. L’abbiamo ritirata e riconsegnata in aeroporto. Pagato molto e auto così così. Abbiamo scelto Sixt perché altre volte ci eravamo trovati molto bene con il loro metodo e con le garanzie. Da sottolineare che qui la guida è a sinistra e ovviamente il volante a destra. Anche stavolta abbiamo usato google maps per raggiungere gli alberghi, non facilissimi da trovare, e abbiamo messo il massimo di assicurazioni con abbattimento della franchigia. Una settimana 420 €.

Due le guide: Cipro di Marco Polo (con ottima cartina) e Cipro con spirale dell’Istituto De Agostini (ottima tutta). Abbiamo preso anche diverse cose da internet e lasciato perdere la Lonely Planet che con i suoi colori sbiaditi ha le piantine inutilizzabili e negli ultimi viaggi non ci è piaciuta, propone spesso posti che abbiamo trovato chiusi o non così fantastici come descritti.

In tutto abbiamo fatto 700 km. Fuso orario + 1 ora. Il volo arrivava di sera per cui abbiamo raggiunto l’hotel e siamo andati a dormire. Dall’aeroporto all’hotel 14 km.

Diario di viaggio

Giovedì 8 giugno 2023, 109 km

Alla mattina, dopo una colazione veramente meravigliosa, partiamo per la prima escursione verso la penisola di Akamas, zona nord-ovest dell’isola. Appena fuori Paphos prima sosta alle Tombe dei re. Sono luoghi di sepoltura di aristocratici del IV secolo a.C. scavate nella roccia e molto scenografiche arricchite di colonne. È mattina presto ma è già caldo e la passeggiata, anche se è vista mare, è abbastanza stancante così vediamo solo le principali e le più belle. Alla prima visita ci accoglie una gradita sorpresa, essendo noi 4 tutti over 65 entriamo gratuitamente e così sarà per tutte le visite in tutta Cipro. Tocca constatare una volta di più che quella dove ci sono meno riduzioni per gli anziani è proprio l’Italia!

Riprendiamo la strada costeggiando a tratti il mare. Diverse località sono piene di alberghi anche molto grandi e non entusiasmanti, Arriviamo a Coral Bay, la nostra meta per il primo bagno. Facciamo un po’ fatica a trovarla. Indicazioni poco visibili e scarse. Si lascia la macchina e si prosegue a piedi con una breve discesa. La spiaggia è molto bella, sabbiosa con acqua trasparente e attrezzata con ombrelloni.

Ci piazziamo nella zona libera e facciamo subito il bagno. Molto bello. Poi saliamo al bar che affaccia sulla spiaggia per un caffè e ripartiamo verso Agios Georgios, bella chiesa con bella spiaggia e porticciolo e vista su isoletta di fronte. Da qui parte la strada sterrata verso Lara Bay, la riserva naturale dove depongono le uova le tartarughe marine. Decidiamo di non affrontare l’escursione perché preferiamo raggiungere la Blu Lagoon. Così ripartiamo e passando dall’interno della penisola di Akamas raggiungiamo Latsi, grazioso paesino con porticciolo e vari locali affacciati sull’acqua. Facciamo sosta in attesa della partenza della barca che ci porterà a fare il bagno alla Blue Lagoon. Tre ore in tutto, compresa un’ora di sosta per il bagno e un mini rinfresco a bordo. Spendiamo 15 € a testa e ci sembra un prezzo decoroso. La barca ha anche lo scivolo e la navigazione è molto piacevole. Arrivati sul posto l’acqua è veramente di un blu e di una trasparenza mozzafiato. Si scende da una scaletta e non si tornerebbe più a bordo. La baia è molto vasta e anche se ci sono ovviamente altre barche la cosa non disturba. Valeva proprio la pena! Durante il ritorno musica dal vivo vino o succo di frutta e degli snack. Non un granchè, ma il bagno meritava proprio.

Riprendiamo la macchina verso il bagno di Afrodite. Si parcheggia l’auto e si percorre un bel sentiero in mezzo ad una folta vegetazione fra cui eucalipti giganteschi e arbusti verdissimi e profumati. Ombrosa e piacevole e anche breve! Si arriva a questa specie di grotta dove una sorgente di acqua dolce forma una piccola pozza non certo entusiasmante, ma il luogo è suggestivo per il mito che racconta l’incontro amoroso in questo luogo fra Afrodite e Adone e queste acque donerebbero l’eterna giovinezza, ma certo dopo aver visto la laguna blu non invogliano al bagno (vietato)!

Riprendiamo la macchina verso Paphos passando da Polis e lungo una strada migliore e più diretta. Parcheggiamo nella piazzetta accanto all’Hotel e andiamo a cenare in un locale molto carino che affaccia sulla piazza dei giardini municipali della Paphos vecchia, Fettas Tavern, e che propone solo “meze” di carne o vegetali, un tantino pretenzioso. Scegliamo la carne e arrivano tutta una serie di piattini da degustazione di stile greco/turco molto buoni e abbondanti. Vino rosso piuttosto costoso e nel complesso il servizio un po’ opprimente e i costi ci fanno pensare che domani sera cambieremo!

Venerdì 9 giugno 2023, 11 km

Alle 7,45 siamo già a colazione, ottima e supervaria. L’albergo è nella zona alta della Paphos vecchia con bella vista su tutta la città, tempo sempre splendido e usciamo per fare il giro appunto della Paphos vecchia che non è, come si potrebbe pensare, sul mare dove ci sono i famosi mosaici.

La passeggiata include le strade pedonali fino al mercato e alla zona panoramica che affaccia sul mare. Troviamo un fantastico ufficio del turismo che ha tutte le piantine delle principali città di Cipro nella versione con da un lato dettaglio della città e dall’altro zona allargata con strade e percorsi. Tutte con la stessa grafica, molto belle e ben studiate. Così prendiamo Ayia Napa, Larnaka, Nicosia, Cipro intera e pure Limassol (non si sa mai). E per fortuna perché poi non abbiamo beccato altri uffici del turismo!

La zona vecchia e alta è molto bella, piena di panchine e alberelli e negozi vari e pure di souvenir. Arriviamo a The Place, un negozio che raccoglie tutte le cose artigianali dell’isola. Interessante. Compriamo del croccante dolcificato con melassa di carrubo! Buonissimo. Adocchiamo un ristorante per la cena e andiamo al museo etnografico che ci interessa molto e che scopriamo chiuso per sempre, quasi in disfacimento. Peccato.

Così prendiamo la macchina e andiamo verso Kato Paphos per vedere la cosa più famosa, cioè l’area archeologica e i mosaici. Prima lungo la strada ci fermiamo alle Catacombe di Salomone, riconoscibili per l’albero che cresce attraverso la struttura pieno di fazzolettini appesi tipo ex-voto. Si visita la catacomba in pochi minuti, piccola e buia e tenuta non benissimo. Comunque il percorso del tronco fra roccia e muro è veramente suggestivo.

Ripartiamo e arriviamo al mare e parcheggiamo nel grandissimo parcheggio di accesso all’area archeologica patrimonio dell’Umanità UNESCO. Ingresso anche qui per noi gratuito. Il sole picchia e l’area è immensa. Visiteremo le cose principali! Imperdibili sono i famosi mosaici delle quattro ville romane di Dionisio, Aion, Orfeo e Teseo. Soprattutto la villa di Dionisio (II secolo a.C.), coperta da una bellissima struttura con camminamenti sopraelevati in legno, permette di vedere perfettamente i mosaici stando anche al riparo dal sole. Utilissime le targhe descrittive (in inglese) apposte in prossimità di ogni mosaico che permettono di identificare e capire personaggi ed accadimenti rappresentati. Anche la villa di Aion è coperta mentre il famoso mosaico di Teseo è al sole! Camminando si arriva anche al faro in bella posizione panoramica. Pochissima ombra, oleandri spettacolari, pochi turisti e grande atmosfera. Un sito veramente da non perdere. Per fortuna nel bel mezzo c’è anche un piccolo edificio con distributore automatico di bibite fresche.

Il giro potrebbe essere anche più lungo ma viste le quattro ville e il faro dirigiamo stracotti all’uscita. Ottimi anche i bagni, curati e puliti. Costeggiamo il porto dirigendo al castello, di origine bizantina, di cui si visita la torre con bella vista dall’alto verso Kato/Nea Paphos. A questo punto sosta in un bar all’ombra per una birra locale, un’ottima Keo. Poi passeggiata sul lungomare assolatissimo fino alla statua del giovane pescatore, molto carina. Decisamente questa zona è più turistica (prevalgono negozi di souvenir e bar/ristoranti) ma ci piace meno della zona alta.

Riprendiamo la macchina e andiamo alla chiesa di Chrysopolitissa davanti alla quale si trova la colonna di San Paolo, cioè quella dove il santo fu legato e fustigato prima di diventare vescovo dell’isola. La chiesa non è visitabile, un po’ di giardino intorno permette un po’ di frescura e ospita numerosi gatti, come del resto ovunque a Cipro.

Passaggio in hotel per un attimo di restauro e ripartiamo a piedi verso la zona pedonale di stamattina. Anche qui molti ristoranti invitanti ma ci attrae il Laona Restaurant e bene facciamo. Mangiamo benissimo, ambiente simpatico, pieno di gente locale con la curiosità che non c’è il menù ma il gestore gira con una enorme lavagna coi piatti scritti col gesso, la appoggia su una seggiola e si decidono in diretta le ordinazioni. Spendiamo il giusto e stiamo benissimo. Anche stasera ci concediamo una Zivania, la caratteristica acquavite locale!

Domani purtroppo lasciamo Paphos, ci è piaciuta veramente molto.

Sabato 10 giugno 2023, 202 km

Colazione abbondante alle 7,30. Finalmente riusciamo a pagare (abbiamo quasi dovuto insistere, di solito paghiamo al check in ma questo delizioso hotel a gestione famigliare hanno rimandato al check out!) e partiamo. Abbiamo deciso di fare numerose visite lungo questo trasferimento per ottimizzare i tempi ed evitare di fare più giri con lunghe andate e ritorno visto che le cose che visiteremo sono sparse lungo la strada principalmente fra Paphos e Limassol. Avendo solo una settimana abbiamo comunque dovuto scegliere e lasciare parecchie cose ad eventuale prossima visita.

La prima tappa, seguendo la strada normale ed evitando l’autostrada, a pochi km da Paphos, è il santuario di Afrodite. Si lascia la strada principale e si sale per una strada piuttosto stretta fino al caratteristico villaggio di Kouklia. Ovviamente ingresso gratuito e una bella passeggiata in mezzo a scarsi resti del santuario, anche se in posizione panoramica, fino al castello dei Lusignano dove ha sede il Museo Palaipafos dove si trova un pezzo unico: la pietra che rappresenta l’idolo di Afrodite che qui veniva venerato con vari rituali. Questa pietra è anche rappresentata su una famosa moneta. Questo sito ci è piaciuto molto, anche perché siamo soli e l’atmosfera è proprio magica!

Ripartiamo verso un altro luogo dedicato ad Afrodite: Petra Tou Romiou, spiaggia e scoglio di Afrodite. Prima di arrivarci ci fermiamo in un punto panoramico da cui il paesaggio è veramente da cartolina. Più avanti invece si parcheggia sul lato opposto al mare, c’è un bar/negozio di souvenir, numerosi pullman, e si scende attraverso un tunnel che fa da sottopassaggio per non dover attraversare la strada che è in curva e molto trafficata. Così si arriva direttamente alla spiaggia, bellissima con ciottoli quasi bianchi e acqua cristallina. Purtroppo è pieno di turisti e fare foto è un problema. Ma fonte, santuario e roccia dovevamo farli per completare il percorso “afroditico”. Ci sentiamo più belli e passiamo alla prossima meta, dove sempre di bellezza si parla, ma maschile. Il tempio di Apollo Hylates a Kourion. Anche qui pochi resti, pochi visitatori ma molto suggestivo e in bellissima posizione. Le scarpinate sotto al sole però iniziano a pesare.

Ci spostiamo nella vicina Kourion dove si trova un bellissimo sito con teatro e mosaici in cima ad una collina che si deve aggirare per salirci. Ci stiamo spostando verso Limassol e siamo alla base della penisola di Akrotiri e costeggiamo anche una grande e recintatissima base militare britannica con vistosi divieti di sosta foto e accesso. Fra il santuario di Apollo e il sito di Kourion facciamo una piccola sosta allo stadio lungo circa 400 metri e che poteva ospitare fino a 7.000 spettatori. La struttura è spoglia e di libero accesso ma si coglie perfettamente la dimensione e la forma, una sorta di Circo Massimo. Arrivati in cima entriamo anche qui gratis, parcheggiamo e la visita inizia da un centro visitatori verso una zona coperta da una mega spettacolare tensostruttura di copertura e protezione dei resti della villa di Eustolio e dei mosaici che sono particolarmente ricchi e belli. La vista sul mare è bellissima. Il sito merita veramente e ovviamente ci troviamo parecchi turisti…e gatti. A fianco della villa un grandissimo teatro con il mare come sfondo, in parte ricostruito e in uso, stanno infatti allestendo uno spettacolo. Il sito merita decisamente. Anche qui bagni curatissimi, personale in divisa molto professionale. Insomma, ci tengono ai visitatori!

Ripartiamo verso la prossima sosta: il castello di Kolossi. Per arrivarci da notare un lunghissimo rettilineo costeggiato da altissimi cipressi e agrumeti (Fasouri Plantation) a perdita d’occhio. Il castello dei Cavalieri Crociati Ospitalieri è in pratica un unico torrione con tre piani e ampie stanze. Si visita e si sale fino alla sommità. Molto interessante e suggestivo. Bellissima la zona.

-Oltre che per il suo zucchero di canna, la zona è nota anche per il suo vino dolce, il Commandaria. Al banchetto nuziale dopo il matrimonio di re Riccardo Cuor di Leone con Berengaria di Navarra nella vicina Limassol, avrebbe dichiarato che era il “vino dei re e il re dei vini”. È prodotto nella regione per millenni ed è considerato il più antico vino al mondo prodotto e nominato continuamente, noto da secoli come “Commandaria” dalla Gran Commenda dei Templari del luogo.-(da Wikipedia)

Vicino al castello delizioso barettino con souvenir particolari dove ci facciamo ovviamente ricche spremute. Si riparte, adesso possiamo prendere l’autostrada perchè abbiamo un tratto un po’ più lungo e dobbiamo oltrepassare Limassol e dirigere verso Larnaka. L’autostrada è molto bella e gratis e le uscite ben indicate quindi identifichiamo bene quella per la nostra prossima e ultima visita dell’intensa giornata: Choirokoitia. È un sito archeologico del neolitico patrimonio dell’Unesco. E’ un villaggio fortificato con alcune abitazioni ricostruite a scopo dimostrativo mentre il resto del villaggio è sparso e visibile salendo con un percorso ben strutturato lungo una collina, Ci sono anche alcuni punti all’ombra dove ci si può sedere a riposare vista la salita sotto il sole! E’ stato abitato fino al 6000 a.C.! Fa un certo effetto! Qui zero visitatori, anche perché la passeggiata è impegnativa. In tutta la giornata abbiamo visto siti molto frequentati (dai gruppi) e siti praticamente deserti. Comunque tutti belli, curati e interessanti.

Finiti i compiti, autostrada e via sparati; superata anche Larnaka, arriviamo ad Ayia Napa al Mia Aparthotel. Qualche difficoltà a trovarlo e la zona in cui si trova pare un po’ sfatta, comunque l’hotel è abbastanza nuovo e con piscina e una bella hall. Non hanno piantine (per fortuna l’avevamo presa a Paphos!) e le camere sono al secondo piano con attraversamento della zona piscina senza ascensore e con l’aria condizionata non funzionante. Caldo terribile, però essendo Aparthotel c’è un ampio salotto/angolo cottura (che a noi non serve) con poltroncine e divano per cui sparpagliamo bene le nostre cose. Scopriamo che quello che è considerato centro è la vicina piazza col monastero da cui parte una lunghissima strada tutta locali ristoranti bar negozi musica a palla e gente a tre strati. Direi praticamente prevalentemente inglesi e molto attratti dalle birre! La strada arriva direttamente al mare dove c’è un’ampia piazza piena di ristoranti e da dove parte un camminamento a pelo d’acqua che costeggia altri locali e barche di pescatori. Direi che è l’unica cosa un po’ caratteristica. Per il resto Ayia Napa ha la fama di località vacanziera, ma non ci affascina per niente! Ceniamo all’Ocean Basket, tutto pesce con le portate su foto, molto turistico ma non male.

La strada al ritorno, essendo sabato sera, è da movida alla follia.

Ci fermiamo in un’agenzia per capire se è possibile fare un’escursione alla vicina Famagosta senza dover utilizzare la nostra auto visto che viaggiare nella Cipro del Nord richiede assicurazione aggiuntiva e non vorremmo incorrere in problemi di qualche sorta, non potendo neppure usare il roaming. L’escursione, poco convincente come programma, per domani è già sold out. Quindi lasciamo perdere e andiamo a sudare a letto!

Domenica 11 giugno 2023, 62 Km

Dopo le numerose visite di ieri abbiamo deciso di fare mare e relax. Così dopo abbondante colazione, molto ricca anche se carente di dolci (a me va bene perché amo il salato) partiamo per andare subito alla spiaggia considerata la più bella di Cipro: Nissi Beach. Un po’ di casino al solito per trovarla, poco indicata e si deve passare in mezzo a imponenti albergoni. Parcheggiamo e la spiaggia ci appare quasi subito strepitosa. Bianca con acqua cristallina e un istmo percorribile a piedi che la collega ad un’isoletta. Prendiamo ombrellone e lettini al prezzo modico di 2,50€ a pezzo per la giornata. Scopriamo, come già ci era sembrato a Coral Beach, che il servizio in spiaggia è governativo, prezzi tutti uguali e ci sono dei ragazzi con divisa che fanno pagare. In sostanza non c’è la gestione privata come da noi in Romagna dove ogni gestore fa il suo prezzo (piuttosto alto!).

Subito in acqua, stupenda. Purtroppo abbiamo sottovalutato che è domenica. Noi siamo arrivati molto presto e si stava da Dio, ma dalle 11 in poi sono arrivate molte più persone, pure con bambini e il casino in spiaggia si è fatto intenso così a malincuore ce ne andiamo. Scopriamo infatti che nel frattempo il parcheggio si è riempito a dismisura. Ergo meglio se si può evitare sabato e domenica!

Ripartiamo per fare il giro di Cape Greko, una bellissima area protetta situata sulla punta sud-est di Cipro. Il paesaggio è veramente bello, su scogliere e baie con acqua cristallina molto invitante. Ci fermiamo in diversi punti panoramici. Anche qui c’è una Blue Lagoon, una bellissima baia a forma di mezzaluna circondata da scogliere con una panchina panoramica dove sostiamo a lungo. Proseguendo sosta alla Cappella di Agioi Anargyroi, bianca col tetto azzurro in perfetto stile greco, da cui si scende ad una grotta dove si potrebbe anche fare il bagno.

Ripartiamo per andare all’altra spiaggia famosa della zona, la Fig Tree Bay. Spiccano infatti giganteschi alberi di fico e una bellissima spiaggia bianca con acque cristalline. Invoglia! Da un lato però preoccupante zona attrezzata per sport acquatici di ogni tipo; penso che in luglio e agosto rendano la situazione un po’ invivibile. Comunque molto bella. Sempre in questa zona, fra Protaras e Pernera, in direzione Famagosta si trova la Chiesa di San Nicola, sempre bianca e azzurra e molto decorata all’interno situata in alto sul porticciolo di pescatori di Protaras e vicino alla Louma Beach. Dopo un’altra sosta proseguiamo verso la Chiesa dell’Agia Trias, sempre con vista su bella spiaggia, e poi puntiamo all’interno per fermarci a Paralimini, nella zona di confine con Cipro del Nord e per sicurezza disattiviamo la connessione internet. Purtroppo mi è capitato sul traghetto fra Rodi e Symi, che attraversa in parte acque turche, che mi si è azzerata la scheda telefonica, così ora prevengo!

Nella piazza, molto tranquilla e quasi deserta, ci fermiamo all’ombra degli alberi in una caratteristica taverna per ouzo e vino con olive buonissime. Vero relax e gestore gentilissimo. All’interno imponente statua di Makarios. A malincuore torniamo nella bolgia di Ayia Napa. Scopriamo che essendo domenica sera è meno incasinata di ieri. Comunque ci rifacciamo tutta la strada del centro osservando meglio locali e varie umanità e alla fine torniamo a cenare all’Ocean Basket, anche perché più o meno i ristoranti offrono le stesse cose. Riprendiamo dei bei misti di pesce e vino rosato, non male. Sosta in un negozio mega di souvenir, cibo caratteristico e abbigliamento mare in ambiente enorme modernissimo organizzatissimo. Mai visto niente del genere. Cadiamo nel trappolone dei Lucumi presentati in belle scatole colorate con il 3X2 (sembra di mangiare del sapone) e in varie bottigliette di Zivania e Commandaria con bicchierini ricordo per farci il goccetto della staffa alla sera in hotel. Le cose migliori sono il torrone alla carruba e la Zivania e imperdibile l’halloumi grigliato. Il negozio ci stordisce definitivamente e torniamo in hotel per l’ultima notte.

Lunedì 12 giugno 2023, 66 Km

Sveglia sempre prestissimo, colazione sempre abbondante e tentiamo la visita al famoso monastero di Ayia Napa, che troviamo chiuso per restauro, veramente sembra più che altro abbandonato, un po’ come il museo di Paphos! Si vede un po’ da fuori girandogli intorno e si può ammirare liberamente il famoso enorme sicomoro di 600 anni che si trova proprio davanti all’entrata. Arrivano altri due turisti delusi come noi dalla chiusura. Prendiamo la nostra macchina, parcheggiata come sempre fino ad ora gratuitamente in strada davanti all’hotel, e dirigiamo sparati a prendere l’autostrada verso Larnaka. A parte le belle spiagge e Cape Greko Ayia Napa ci ha deluso.

Stiamo in autostrada fino all’aeroporto, in pratica oltrepassando la città perché prima di sistemarci in hotel vogliamo visitare la moschea Hala Sultan Tekke che si trova proprio sul lago salato. Il lago è pieno d’acqua (in estate si asciuga e fa l’effetto sale) e senza fenicotteri, ma la strada che lo costeggia e la moschea che vi si riflette meritano. Purtroppo possiamo entrare solo noi donne, ovviamente con testa coperta e scalze, e i nostri consorti devono stare fuori perché hanno pantaloni corti (al ginocchio) e non viene accettata neppure copertura con telo. La moschea è bella e interessante e le tombe sul retro pure, fra cui quella di Umm Haram, sorella adottiva della madre di Maometto. Nel frattempo sono arrivati altri turisti e, viste le temperature, la fila di uomini seduti fuori in attesa delle compagne si è allungata!

Ripartiamo e puntiamo al centro di Larnaka dove si trova il nostro Hotel, proprio di fronte a un parcheggio a piani gratuito. E’ tutto nuovo e super tecnologico. Posizioniamo la macchina e subito un po’ di relax nella jacuzzi sul tetto (non per me però che sono infastidita dai getti d’acqua). All’arrivo bevanda rinfrescante offerta dall’hotel.

Ma subito bisogna rimettersi al lavoro. Siamo in pieno centro e attraverso una bella strada del vecchio quartiere dei magazzini turchi arriviamo al mare. Larnaka ha un bellissimo lungomare con palme che costeggia una bellissima spiaggia. Direi che l’impatto è gradevolissimo. In fondo al lungomare il castello di origine medievale, poi utilizzato anche dai britannici come prigione e luogo di esecuzioni. Si visita e si sale sulle torri e sui camminamenti con bellissima vista su tutta la città. All’interno del cortile cannoni lungo le mura e uno spazio attrezzato per spettacoli.

Sosta in un bar sul lungomare per birretta e caffè e proseguiamo verso la chiesa di San Lazzaro. Ero ferma a quando era stato resuscitato da Gesù e non sapevo che poi fosse diventato vescovo di Larnaka e qui fosse morto e sepolto per la seconda e ultima volta. La chiesa all’interno è bellissima con una iconostasi barocca molto articolata, enormi lampadari e numerose uova di struzzo. Sotto la cripta con alcune tombe fra cui quella di San Lazzaro e al centro della navata principale una grande teca in argento con il teschio e le ossa lunghe del santo molto venerate. Suggestiva. Interessante shop con santini e icone. Non si può non comprare qualcosa.

Continuiamo il nostro giro e visitiamo una bella moschea, la Djami Kebir Mosque. Poi lungomare e varie stradine curate e piacevoli. Direi che Larnaka ci ha catturato!

Acquistiamo un po’ di frutta al mercato molto carino e pieno di artigiani. Cerchiamo poi una location per la cena, avevamo adocchiato una bella taverna, To Sieradiko, e decidiamo di andarci. Ha due fronti, un dehor sulla strada e uno su una bella piazzetta tranquilla. Scegliamo la strada perché ci sembra più animata e vivace. Cibo veramente ottimo, l’adorato halloumi in testa, la moussaka e tanti altri piattini uno meglio dell’altro, serviti anche con impiattamenti coreografici da personale veramente gentile. Ottimo.

Zivania e Commandaria della staffa in camera e a letto. Domani Nicosia.

Martedì 13 giugno 2023, 102 Km

Secondo il nostro solito alle 7,30 siamo a colazione. C’è un buffet parziale di affettati fiocchi yogurt e frutta, ma caffè, spremuta, uova, pancake di vario tipo vengono serviti al tavolo su ordinazione sempre compresi nel prezzo. Questo purtroppo incasina un po’ la vita perché non si riesce ad avere tutto insieme come si vorrebbe, tipo caffè e spremuta per primi che invece arrivano, ottimi, ma per ultimi. Il piatto del pancake con frutta e delle uova col bacon sono però veramente meravigliosi. Le tempistiche un po’ meno. Dimenticavo che l’albergo è totalmente digitalizzato per cui ha la televisione nascosta dentro un enorme specchio. In pratica si vede solo lo specchio e quando si accende la TV una parte dello specchio diventa tv. Non è che si veda benissimo ma certo fa strano. In più tutte le comunicazioni tipo rifare la stanza o meno bussare aprire etc sono in un quadro illuminato sia dentro la stanza che fuori. Non facilissimo da capire. Idem per doccia. Forse perché siamo un po’ anziani, ma comunque ce la siamo cavata bene!

Partiamo diretti all’autostrada verso Nicosia/Lefkosia. Indicata benissimo arriviamo in poco tempo e cerchiamo di dirigere alle mura veneziane per trovare un parcheggio in prossimità sia del museo che del centro. Non facilissimo, un po’ di giri a vuoto anche perché la città fuori dalle mura è grandissima e moderna e piena di vialoni. Alla fine troviamo un parcheggio a pagamento dove mettiamo soldi per tutto il giorno e costa veramente poco.

Andiamo dunque per prima cosa al museo archeologico che è subito fuori le mura: per noi ovviamente gratis ed entriamo seguendo il percorso ben indicato in senso cronologico. La sequenza dei pezzi esposti è spettacolare e molte le cose rare o uniche veramente interessanti. Ad esempio le magnifiche statue votive in terracotta raffiguranti soldati, agricoltori, preti e tori risalenti al 600-500 a.C. disposte a semicerchio così come sono state ritrovate, la statua dell’Afrodite di Soloi, la bellissima statua in bronzo di Settimio Severo, una sorta di bronzo di Riace, l’Idolo di Pomos dell’età del bronzo raffigurato anche sulle monete da 1 e 2 euro e incredibili vasi si argilla. Insomma un museo veramente imperdibile.

A piedi raggiungiamo poi la zona centrale di Nicosia da cui partono le due principali strade parallele con negozi e locali vari e begli edifici. In particolare percorriamo la strada Lidras, la più frequentata, che dal quartiere vecchio Laiki Geitonia porta al confine dove si trova l’omonimo check point che permette di entrare nella Cipro del Nord (per i ciprioti territori occupati dai turchi). Le distanze sono abbastanza grandi e si cammina parecchio, è anche molto caldo così una sosta per bere qualcosa in un bar ci sta proprio. Arrivati al confine passiamo l’uscita da Cipro, poi la zona neutra ed infine l’ingresso nella zona nord senza nessun problema usando i passaporti. Immediatamente oltre il confine l’atmosfera cambia, direi che è molto più colorata e turistica. Dirigiamo al caravanserraglio Büyük Han mentre canta il muezzin. Molto bello e pieno di bei negozietti di artigianato abbastanza autentici. Lo giriamo tutto ma evitiamo di sederci nei locali perché troppo pieni di gente e di confusione. Puntiamo alla Moschea Selimiye e tristemente la troviamo chiusa per restauro e tutta “fasciata”. Dispiaciuti, era la cosa più bella da vedere, facciamo un giro nel Bedesten, la vecchia chiesa Hagia Nikola al cui interno c’è una interessante mostra sulla storia della Turchia e di Cipro Nord. Vicino c’è il mercato alimentare, non proprio entusiasmante. Un po’ avviliti decidiamo di farci uno spettacolo coi dervisci danzanti che viene proposto davanti alla moschea. Si svolge in un locale, il derviscio è uno solo ma molto serio e impegnato e l’esibizione (noi già li avevamo visti in Turchia anni fa) non è niente male per suggestione e atmosfera.

Riprendiamo la strada verso il check point e rientriamo nei ranghi puntando ad un’altra moschea e all’arcivescovado per concludere le tappe prefissate. Dopo lunga scarpinata un po’ incasinata per diverse strade con lavori in corso arriviamo alla Moschea Omeriye. Entriamo tutti (pantaloni lunghi) ma mia cognata non ha il velo così deve mettersi un paludamento totale. All’interno il tappeto a pavimento è tutto verde, molto bello. Da notare anche la stanza per le donne con mega divani e mega schermo. All’uscita una sorta di libreria gratuita di testi sull’islam in diverse lingue. Interessante. Riprendiamo la strada un po’ stanchini fotografando spesso le belle porte, una delle cose caratteristiche di Nicosia, e arriviamo all’Arcivescovado: chiuso, in questo caso non per restauro ma per l’orario. Sono le 16.05 e chiudeva alle 16.00. Così torniamo un po’ esausti verso la Geitonia facendo una serie di stradine molto belle, forse le più belle della giornata.

Stanchi decidiamo per un aperitivo in prossimità della Piazza Eleftheria, ristrutturata su progetto dallo studio Zaha Hadid Architects, sotto alle mura veneziane, molto vasta e piena di acqua e verde. Un modernismo un po’ a sé stante, bello e scenografico, ma più legato alla città moderna che a quella vecchia dentro le mura.

Torniamo al parcheggio. Riprendiamo la macchina e si torna a Larnaka. Uscire dalla città e imboccare l’autostrada ci risulta più facile che l’entrarci. Breve sistemazione e torniamo a cena al To Sieradiko, il gestore ci fa una gran festa, però scegliamo la piazzetta interna, niente macchine ma più gatti! Optiamo per il giro di meze, è l’ultima cena ed è squisita e super abbondante. Domani ahimè si torna.

Mercoledì 14 giugno 2023, 131 Km

Colazione con i problemi di ieri sui tempi e siccome il volo è alla sera facciamo una puntata in spiaggia per l’ultimo bagno. La spiaggia cittadina è bellissima e attrezzata sempre con ombrelloni e lettini a prezzo modico gestiti dal governo. Quindi tutti uguali, color sabbia, poco invasivi.

Facciamo infine una bella passeggiata nelle viuzze perpendicolari al lungomare e nella via commerciale parallela al lungomare stesso. Direi che Larnaka è molto convincente. Placida, organizzata ma non invadente e con un turismo poco chiassoso. Insieme a Paphos alta sono le nostre location preferite.

Al momento del check out danno a ognuno di noi un sacchettino in iuta con due confezioni di lukumi diverse come augurio di buon viaggio. Troppo carini. Prendiamo l’autostrada e andiamo diretti all’aeroporto. Dovendo lasciare la macchina col pieno e non trovando distributori in zona aeroporto (assurdo) ci tocca tornare indietro sulla statale e cercarne uno.

Riconsegniamo la macchina senza problemi e ingresso sempre un po’ brigoso per controlli documenti un po’ lunghi. L’aeroporto è piccolo ma carino. Volo perfetto e purtroppo vacanza finita.

In sintesi: un’isola diversa da come ce l’aspettavamo, moderna e nello stesso tempo fuori dal tempo, poco greca e poco turca, direi che “cipriota” è la parola giusta. Un luogo ancora tranquillo, a parte Ayia Napa, dove prevalgono gli inglesi ed un turismo giovane e discotecaro. Certo abbiamo visto di corsa solo una parte dell’isola, ma è un posto dove tornerei volentieri. Ci rimangono negli occhi l’azzurro incredibile dell’acqua, i siti curati e particolari, i sapori genuini e l’atmosfera un po’ da tempi andati.

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