Cosa fare una settimana in Giordania? Ecco il tour più completo che ci sia

Scritto da: honey-sunny
cosa fare una settimana in giordania? ecco il tour più completo che ci sia
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Questo doveva essere il viaggio dello scorso anno a Capodanno. Poi il DPCM del 15 dicembre aveva messo questa destinazione nella lista E quindi avevamo dovuto annullare tutto. Quest’anno ci abbiamo riprovato e ce l’abbiamo fatta! Abbiamo fatto questo viaggio con due nostri amici, Sonia e Simone, ed i loro figli Giorgia e Lorenzo.

Informazioni utili sul viaggio

  • Quando: 8 giorni dal 01.01.2023 al 08.01.2023.
  • Itinerario: 1 notte ad Amman, 2 notti a Petra, 2 nel Wadi Rum, 1 sul Mar Morto ed 1 ad Amman.

Voli 738 euro

369 euro a testa con 1 valigia da 20 kg, 1 da 10 kg ed assegnazione posti. Prenotati a settembre sul sito della Wizz Air dopo che la EasyJet ha annullato tutti i voli fino a marzo, quindi anche il nostro appena prenotato (ci hanno rimborsato tutto). Non abbiamo mai voluto viaggiare con questa compagnia per le recensioni pessime, e non possiamo che confermarlo. All’andata hanno iniziato l’imbarco ma poi hanno bloccato tutti nel tunnel prima di salire sull’aereo per la mancanza del personale di bordo. A quanto pare mancava una hostess quindi il volo non poteva partire. Per fortuna la sostituta era disponibile altrimenti saremmo rimasti a terra. Siamo rimasti stipati per un’ora e mezza fino a quando sono arrivati. Anche il volo di rientro ha tardato di quasi due ore.  

Hotel 733 euro

Prenotati su Booking tranne il Wadi Rum

  • Amman: Tunaib Plaza – 1 notte – appartamento – 46 euro – voto 6

Giudizio: scelto perché vicino all’aeroporto. Ci sono diversi appartamenti. Senza infamia e senza lode. Solo comodo se il volo parte presto al mattino o arriva tardi, come il nostro caso. Non c’è la possibilità di fare colazione.

  • Wadi Musa: Petra Desert Dreams Hotel – 2 notti – B & B – 97 euro a notte = Totale 196 euro – voto 7

Giudizio: si trova nella parte alta della città quindi per spostarsi serve un mezzo. La nostra camera era al piano superiore ed era nuova. Silenziosa e pulita. Due delle camere al primo piano si affacciano sulla sala ristorante quindi sicuramente più rumorose. Fate attenzione con la scelta. La nostra inizialmente era una delle due quindi ce la siamo fatta cambiare. La colazione era abbondante. Abbiamo cenato qui una sera. Cibo abbastanza buono. Nel complesso ci siamo trovati bene.

  • Wadi Rum: Nael Zawaidah Camp – 2 notti – pasti ed attività compresi (pomeriggio tour in jeep, giornata intera in jeep con pasti) – 131 euro a notte = Totale 262 euro – voto 9

Prenotazione: contattando Nael su Facebook (Nael Zawaidah mentre su Instagram Nael_Bedouin_Camp) (poi ci siamo scritti su whatsupp) – pagato in loco in contanti e in Jod.

Giudizio: in primis consiglio due notti in modo tale da fare il giro classico di 3 ore al pomeriggio del giorno di arrivo (meno bello) e poi il giorno seguente, dalla mattina a metà pomeriggio con il pranzo (bellissimo, si arriva a 30 km dall’Arabia e laggiù i panorami sono splendidi). Ci siamo trovati bene. Il cibo è ripetitivo ma buono. Nael e i suoi 3 fratelli sono persone squisite e molto cordiali. Le camere sono semplici ma pulite. Hanno la pompa di calore, cosa non da poco visto le temperature d’inverno.

  • Hanno solo peccato su una cosa e l’ho fatta presente alla fine. Quando arrivano i clienti, dovrebbero dare due info sulla vita al campo e su come vengono organizzate le giornate. A noi non hanno detto nulla e dovevamo in continuazione andare a chiedere. Solitamente quando si torna dal tour si rimane nella tenda relax con il fuoco a bere the e caffè. Alle 19 si guardano i ragazzi che tolgono la cena dalla sabbia (il pollo e le verdure vengono cotti sulla brace in un buco fatto nella sabbia e coperto) poi ci si sposta nella tenda ristorante. Alla fine della cena si torna nella tenda relax a chiacchierare con i 4 fratelli, ad ascoltare musica, ballare e fare giochi. Poi, dopo le 21 (quando accendono la pompa di calore), doccia e a dormire. Tutte le escursioni vengono fatte con i loro mezzi. C’è la possibilità di fare la cammellata. Il campo si trova non molto distante dalla strada principale in una bella posizione dalla quale si vede benissimo il tramonto. Lo consiglio proprio.
  • Mar Morto: Dead Sea spa Resort – 1 notti – B & B – 132 euro – voto 8

Giudizio: classico albergo informale. Ha la spiaggia privata. Colazione ottima.

  • Amman: Toledo Hotel – B & B – 97 euro – voto 8

Giudizio: pulito, in centro, colazione ottima.

Driver per 7 giorni e guide Petra, Amman e Jerash: in totale Jod 1.650 = 2.200 euro.

Abbiamo cambiato tutti i programmi a 10 giorni dalla partenza. Essendo in 6, e non avendo trovato un pullmino a prezzo equo, avevamo affittato due macchine (300 euro l’una) e poi gli hotel su booking ed il campo al Wadi Rum.

Avevamo poi contattato i due amministratori del gruppo Facebook “Amici della Giordania”, Cristina Cori (italiana che ha sposato un beduino di Petra e vive là) e Khalid Tubeishat (giordano, parla benissimo l’italiano) per farci da guida a Petra, Amman e Jerash. I costi pattuiti quindi per guide parlanti italiano (li scrivo in modo tale che se uno vuole prenotare solo questi, ha un’idea di quanto spende) sono questi:

  • guida Petra: Jod 200 (266 euro), per tutto il giorno sia per la parte storica che per il trekking nella parte alta
  • guida Amman: Jod 250 (336 euro) di cui 100 per la guida e 150 per il driver, per tutto il giorno
  • guida Jerash: Jod 100 (134 euro), per un paio d’ore

Prima di Natale abbiamo letto di disordini per il caro carburante e il rischio di non riuscire a trovare da fare il pieno. Viaggiando con due ragazzini e non volendo grane, abbiamo deciso di prendere un driver, tenendo fermi i pernottamenti e le visite guidate.

Abbiamo sentito Khalid e ci ha proposto un pullmino da 7 con un driver che rimaneva con noi sempre e la possibilità di scegliere tutto quello che volevamo fare con i vari tempi. Questo garantisce la massima libertà.

I disordini sono durati solo una settimana ma ormai eravamo convinti della scelta quindi abbiamo confermato tutto a Khalid. Lui ha voluto in totale Jod 1.650 = 2.200 euro quindi, togliendo il costo delle varie visite, solo il driver ci è costato Jod 1100 (1.420 euro). Considerando il costo dell’affitto della macchina e della benzina, alla fine abbiamo speso 300 euro in più a famiglia ma abbiamo evitato, per una volta, tanti sbattimenti.

Ristoranti e bar 396 euro

Altre spese 368 euro:

– parcheggio P4 a Milano 68 euro

– 2 Jordan Pass 184 euro

– cammellata nel Wadi Rum 38 euro

– varie 78 euro

Registrazione on line: bisogna registrarsi 48 ore prima del volo sul sito: https://www.gateway2jordan.gov.jo/form/

Immediatamente viene inviata una mail di conferma con un codice QR da mostrare al check-in

Opinione generale: la Giordania merita assolutamente una visita. Imperdibili il Wadi Rum e Petra. Il Wadi Rum è un deserto giallo in alcuni punti e rosso in altri con grandi formazioni rocciose. Di Petra, più delle facciate delle tombe, mi è piaciuta la location e ho trovato bellissime le rocce. Avendo piovuto tanto i giorni precedenti al nostro arrivo, l’acqua ha tolto la polvere che le ricopre sempre, facendo risaltare i colori. Sul Mar Morto basta una sosta veloce per un bagno (le formazioni saline si trovano nella parte più a sud). Jerash è molto bella. Amman nulla di che. Carina la Cittadella. Non siamo rimasti colpiti dalla Moschea Blu e dal souk. Avendo visto due mesi fa le bellissime moschee e i colorati mercati Istanbul, questi non reggono il confronto. 

I giordani li abbiamo trovati gentili e disponibili. Il cibo è buono ma un po’ ripetitivo.

Torniamo molto soddisfatti da questa vacanza.

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Info generali sulla Giordania

  • Fuso: 2 ore in avanti rispetto all’Italia
  • Visto: costa Jod 40 da pagare solo se si arriva e si parte da Amman o se si arriva ad Aqaba ma si parte da Amman. Se si arriva e si parte da Aqaba non è richiesto. È compreso nel Jordan pass (leggi sotto)

Jordan Pass

Agevolazioni

– se si pernotta minimo 3 notti (4 giorni) in territorio giordano e se si acquista il Jordan pass prima di partire, all’arrivo non si deve pagare il visto (Jod 40 – 49 euro)

– l’ingresso a 40 attrazioni è compreso (no Petra by night) (https://www.jordanpass.jo/Contents/Jordan_Attractions.aspx)

– si può scaricare una brochure digitale con tutte le info sulla Giordania

Costi: l’unica differenza su quanto è compreso nel pass è il numero di accessi a Petra

– Jordan Wanderer: Jod 70 – 85 euro – ingresso di un giorno

– Jordan Explorer: Jod 75 – 91 euro – ingresso di due giorni consecutivi

– Jordan Expert: Jod 80 – 97 euro – ingresso di tre giorni consecutivi

Considerate che per Petra by night, oltre al costo dello spettacolo, bisogna anche avere il biglietto d’ingresso. Quindi se assistete la sera allo spettacolo e il giorno dopo visitate il sito, bisogna avere il Jordan pass con l’ingresso di due giorni. Se fate entrambe le cose nello stesso giorno, ne basta solo uno. Per sapere se conviene acquistarlo o meno, di seguito elenco i costi d’ingresso senza Jordan pass così uno può valutare:

– Petra: Jod 50 (1 giorno) – Jod 55 (2 giorni) – Jod 60 (3 giorni)

– Wadi Rum: Jod 5

– Monte Nebo: Jod 2

– Betania oltre il Giordano: Jod 12 in loco – oppure si mette uno spunto apposta quando si richiede il Jordan pass e si pagano in più Jod 8

– Cittadella di Amman: Jod 3

– Teatro Romani di Amman: Jod 3

– Moschea di Amman: Jod 2

– castelli del deserto: Jod 3 o 4

– Jerash: Jod 10

Moneta: Jod (dinaro giordano) – Jod 1 = 1,22 euro –   1 euro = Jod 0,82 circa

Patente: è raccomandata quella internazionale (Vienna o Ginevra) ma in realtà accettano anche quella italiana (https://www.unviaggioinfiniteemozioni.it/guidare-in-giordania/)

Corrente: In Giordania il voltaggio della corrente elettrica è identico a quello italiano e cioè 230V a 50Hz. Le prese elettriche che si utilizzano sono di sei tipi diversi (B, C, D, F, G, J). Principalmente si utilizzano le prese C, come quelle italiane, mentre nella zona di Aqaba si trovano le prese inglesi (tipo G). Gli apparecchi elettrici ed elettronici non necessitano di nessun convertitore di corrente, essendo il voltaggio uguale a quello in Italia.

Territorio: La gran parte della Giordania è occupata da un altopiano ad un’altitudine compresa tra i 700 e i 1.200 metri, interrotto soltanto ad ovest dalla stretta valle del Giordano, che scende addirittura sotto il livello del mare. Nel sud ci sono anche alcune montagne di una certa importanza, che culminano nel Jabal Umm a Dami, alto 1.854 metri. La gran parte del paese è desertica, mentre la zona nord-occidentale è semi-desertica, ed anzi vi si trovano addirittura alcune zone al di sopra dei 1.000 metri di quota che sono abbastanza verdi.

Clima: In Giordania il clima è in genere temperato arido, con un inverno abbastanza freddo per via dell’altitudine, e un’estate caldissima e soleggiata, temperata in parte dalla stessa altitudine. Sul mare ci sono temperature più alte, con inverni molto miti ed estati torride. In Giordania le piogge, in genere scarse, cadono da novembre ad aprile, con un massimo in inverno, tra dicembre e febbraio. Il totale delle precipitazioni annue oscilla tra i 250 e i 450 millimetri nella parte nord-occidentale, e scende a livelli decisamente desertici (meno di 100 mm all’anno) nel resto del Paese, cioè nella valle del Giordano centro-meridionale, e nelle vaste aree di nord-est e sud-est, che sono propaggini dei deserti siriano e arabico. Da novembre a marzo, quando si verificano piogge più intense del solito e concentrate nel tempo, i wadi, i letti dei fiumi minori che rimangono secchi per gran parte dell’anno, si possono riempire improvvisamente, rendendo difficoltosi gli spostamenti. Qualche volta la Giordania può essere interessata da forti venti caldi provenienti dal deserto egiziano, che provocano tempeste di polvere e di sabbia; ciò accade più facilmente in primavera e in autunno.

Quando andare: I periodi migliori per visitare la Giordania sono le mezze stagioni, e in particolare i mesi di aprile, maggio (che già può regalare giornate molto calde) e ottobre. Per fare i bagni nel Mar Rosso i mesi migliori sono aprile e metà ottobre-metà novembre: l’estate è torrida e non è facile prendere il sole quando la temperatura supera i 40 gradi all’ombra. L’inverno è molto mite ed è soleggiato, un soggiorno può essere piacevole, ma il mare è un po’ fresco e a volte anche la temperatura dell’aria può essere fresca o persino fredda di notte.

Religione: La Giordania è caratterizzata da una grande varietà etnica e religiosa, che cerca di valorizzare garantendo i diritti culturali a tutti i cittadini. Questo spirito di tolleranza e apprezzamento rappresenta uno degli elementi centrali che contribuiscono alla stabilità e alla pace in Giordania. Più del 92% dei giordani sono musulmani sunniti e circa il 6% sono cristiani. La maggior parte dei cristiani appartiene alla Chiesa greco-ortodossa, ma ci sono anche greco-cattolici, cattolici romani, siro-ortodossi, copti ortodossi, armeni ortodossi, e qualche protestante. In Giordania si possono trovare anche delle piccole minoranze di sciiti e drusi.

Suggerimento: salutare le persone con “As-Salamalakium” è molto comune tra i musulmani e non musulmani, è anche un modo molto amichevole per iniziare qualsiasi conversazione. Usate quindi quest’espressione liberamente.

Cibo: La condivisione del cibo in ricchi banchetti non è un momento importante solo in Giordania, ma in tutto il Medio Oriente. La leggendaria tradizione dell’ospitalità giordana, unita al delizioso cibo di questo paese, rendono ogni pasto un’esperienza di festa indimenticabile. Il cibo è comunemente usato dai Giordani per esprimere la loro ospitalità e generosità. I giordani sono per natura persone molto ospitali e, spesso, bastano pochi minuti per essere invitati da una persona del posto nella propria casa. Indipendentemente dalla disponibilità economica, per i giordani è motivo di orgoglio riempirvi la pancia di cibo e lo spirito di gioia. Un “invito giordano” significa che voi non dovete portare nulla ma ci si aspetta che mangiate tutto. Questo invito è seguito dalla popolare frase araba “Sahtain wa ‘Afiya”.

  • Mansaf: Se andate in Giordania non potete non provare il Mansaf. È il piatto nazionale della Giordania, che spesso rappresenta un momento di gioia. Il piatto è preparato con dell’agnello cotto in un sugo a base di yogurt secco (jameed) e servito con riso arabo. Il mansaf è il più grande simbolo della generosità giordana: solitamente si consuma nel corso di eventi sociali e questo piatto saporito viene servito tradizionalmente in un vassoio comune. Le posate non sono di solito utilizzate quando si mangia il Mansaf, i commensali mangiano con le mani.
  • Al-Zarb: La Giordania vanta una ricca tradizione beduina, di cui è possibile scoprire il sapore delizioso. L’Al-Zarb è un agnello cucinato in una buca scavata per un metro nel terreno e rivestita di mattoni per racchiudere l’autentico gusto affumicato.

Suggerimento: quando gustate il Mansaf, usate il pane e il jameed per raccogliere il riso e l’agnello, formate una pallina compatta di cibo nella mano, renderà tutto molto più pulito e i giordani saranno positivamente colpiti dalla vostra tecnica. E non dimenticate, cercate di usare una sola mano.

Diario di viaggio

01 gennaio 2023 dicembre: Volo – Amman

Finalmente, dopo un anno di attesa per questo viaggio, si parte. Lasciamo la macchina al P4 di Malpensa al costo di 68 euro e poi ci troviamo con i nostri amici Sonia e Simone con i due figli Giorgia e Lorenzo. Solita trafila e si va all’imbarco. Iniziano con il controllo documenti/biglietti, più della metà delle persone entra nel tunnel che porta all’aereo e poi, panico. Bloccano tutti perché manca il personale di bordo. Uno non si è presentato al lavoro quindi, se non trovano un sostituto, il volo salta. Avevo letto di questo rischio per il fatto che Wizz ha il personale molto limitato. Non ci vogliamo credere, va a finire che anche quest’anno ci salta la Giordania. Dopo un’ora e mezza, piloti ed hostess arrivano ed alle 17.30 si parte. Volo tranquillo di 4 ore. Alle 21.30, locali 23.30, atterriamo ad Amman. Controllo documenti e Jordan Pass per il visto, recuperiamo le valige ed usciamo. Troviamo il nostro driver, Firas. Ci piace da subito. Parla molto bene l’inglese e si rileverà una persona molto a modo, ottimo autista e super attento a soddisfare ogni nostra richiesta. Saliamo sul pullmino da 7 posti ed in pochi minuti raggiungiamo il nostro hotel. Ci offrono dei biscotti ai datteri fatti in casa. Struttura senza infamia e senza lode ma pulita. Comoda perché vicinissima all’aeroporto. Paghiamo in contanti (accettano anche gli euro) e finalmente all’1.30 andiamo a dormire.

  • Hotel: Tunaib Plaza – 1 notte – appartamento – 46 euro (prenotato su booking)

02 gennaio 2023 lunedì: Amman – Petra

Alle 8 ci troviamo con Firas. In mezz’ora arriviamo a Madaba. Visitiamo velocemente la chiesa di San Giorgio (Jod 1 a testa) e vediamo l’antichissima mappa in mosaico che rappresenta la zona. Pur essendo di un valore inestimabile, ci sono solo delle corde che evitano che venga calpestata dalle persone. Andiamo a fare colazione in un bar lungo la strada e poi partiamo direzione sud. Fa freddo, il tempo è uggioso e c’è molto vento. Per raggiungere il sud ci sono due strade, la bella Strada dei re e la, meno bella, Strada del deserto. Quella dei re richiede molto più tempo quindi ne percorriamo un tratto e poi passiamo a quella del deserto. Firas percorre le strade e ci porta a vedere i posti che gli diciamo noi. Arriviamo fino al Moujib Panorama (bel colpo d’occhio sul Wadi Moujib) ma non rende per niente, piove e c’è la nebbia. Torniamo indietro di pochi km ed imbocchiamo la strada che ci porta sulla Strada del deserto. Ci fermiamo alla Thieban Rock, una roccia piatta a strapiombo sul canyon. Firas non conosceva questo posto. Ci fosse stato il sole ci sarebbe stato un bel panorama. Facciamo due foto stupide facendo finta di saltare di sotto e poi proseguiamo per fermarci ad Umm ar-Rasas, per visitare il sito archeologico. Non paghiamo avendo il Jordan Pass. Questo sito è patrimonio dell’Unesco. Siamo solo noi. Per fortuna non piove. Facciamo due passi e poi andiamo a vedere i resti della chiesa dove ci sono i mosaici. Una grossa struttura di ferro protegge il sito dalle intemperie. I mosaici, bellissimi, ricoprono tutti i pavimenti. Altra sosta veloce ad uno dei castelli del deserto, Qasr Al-Qatraneh, nulla di che. È una struttura quadrata ma non è visitabile. Alle 13 ci fermiamo per pranzo in un ristorante, New Jerusalema, lungo la strada. Ci sono solo turisti. Mangiamo abbastanza bene e spendiamo Jod 13 euro 16 a testa. Ripartiamo dopo un’oretta e superato il paese Al-Husainya deviamo verso destra per tornare sulla strada dei re. Andiamo al parcheggio dello Shobak Castle. Chiediamo info su dove si trovi perché non ci sono indicazioni. Il ragazzo, molto gentile, ride e con la mano indica una direzione in alto. Il casello è vicinissimo sulla collina, ma le nuvole lo coprono completamente. Lo raggiungiamo a piedi. Potenzialmente sarebbe un posto perfetto per vedere il panorama. Noi non vediamo nulla. Torniamo al parcheggio dove c’è un piccolo bar. Il proprietario sta pregando quindi attendiamo che finisca. Prendiamo il primo di una lunga serie di ottimi tè.

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Proseguiamo fino a raggiungere Wadi Musa, dove pernotteremo due notti per visitare Petra. Siccome la cittadina è in basso rispetto all’altopiano, man mano che scendiamo la nebbia sparisce e lascia posto al sole e al cielo azzurro. Oggi qui ha piovuto ed il vapore si sta alzando con il calore del sole. Sono le 16.45 quindi chiediamo a Firas di portarci a Little Petra. È un fuori programma perché non pensavamo di arrivare in tempo. Il sito chiude alle 17 (apre alle 6.30). Un ragazzo ci dice che se corriamo e superiamo il piccolo cancello prima della chiusura, siamo ancora in tempo per la visita (basta solo un’oretta ed il tramonto è alle 18). Lo seguiamo e poi ci fermiamo di fronte alla prima tomba (molto bella) ad ascoltare la spiegazione. Dopo un attimo arriva un responsabile che fa uscire tutti perché dice che è tardi. La nostra guida non capisce il motivo quindi litigano. Anche altre persone si uniscono alla discussione perché non è mai successo. Torniamo indietro e prima di andare in macchina ci fermiamo alle bancarelle per acquistare 6 ieshmal (copricapi rossi e bianchi). Non so come si scrive correttamente perché non ho trovato da nessuna parte questo nome. Solitamente si chiamano Kefiah ma qui ci hanno detto che si chiamano così. Li paghiamo Jod 4, euro 5, l’uno. Ce li facciamo mettere in testa così vediamo come si fa ed i prossimi giorni possiamo farlo da soli. Tutti i turisti se lo comprano e noi non vogliamo essere da meno. Torniamo da Firas e ci indirizziamo a Wadi Musa dopo aver fatto una sosta per vedere il tramonto. Il nostro hotel si trova sulla collina. Ci accoglie il proprietario, un ragazzo giovane che sembra Jack Sparrow. È un bdul (significa beduino di Petra). Ha gli occhi truccati con il kajal, i capelli lunghi fino alle spalle, il turbante e la tunica scuri. Le nostre due camere sono al pian terreno ma le finestre danno sulla sala ristorante. Non ci piace come sistemazione quindi ci da due camere al piano superiore. Sono nuove e graziose. Fa freddo quindi accendiamo subito la pompa di calore. Facciamo in tempo a farci una doccia e poi usciamo. Firas ci porta in centro al ristorante Al Wadi (ottime recensioni e prenotato una settimana fa). È pieno. Proviamo il famoso piatto giordano, il mansaf, poi l’hummus e la crema di melanzane, il moutabbal, con il buonissimo pane tipo piadina. Non hanno la birra quindi prendiamo quella analcolica (non buona). Spendiamo Jod 18, euro 23, a testa. Telefoniamo poi a Firas per farci venire a prendere. Non ha cenato con noi. Non sapevamo se gradisse o meno quindi non glielo abbiamo chiesto. Dopo stasera, prendendo più confidenza, lo inviteremo sempre. Torniamo in hotel. Andiamo nella sala ristorante dove c’è una stufa accesa. Jack Sparrow ci offre il the. Facciamo due parole. Gli chiediamo come si chiama e lui risponde Dottor Love … da come parla e come si atteggia, ha una grande autostima. Crede di essere affascinante ed intrigante con un alone di mistero.

  • Andiamo a dormire. Hotel: Petra Desert Dreams Hotel – 2 notti – B & B – 98 euro a notte (prenotato su booking)

03 gennaio 2023 martedì: Petra

Avevamo l’appuntamento all’ingresso di Petra, con Khalid, alle 7.30 ma dobbiamo rimandare di mezz’ora perché sta arrivando dal Wadi Rum e deve viaggiare piano per la nebbia. Alle 8 puntuali ci troviamo. Siamo tutti imbacuccati ma poi camminando e con l’arrivo del sole, ci svestiremo fino a rimanere con il pile. Andiamo subito all’ingresso e decidiamo il percorso guardando una grande mappa. Eravamo già d’accordo che sarebbe rimasto con noi tutto il giorno e che avremmo fatto sia il percorso classico della parte bassa e poi il trekking nella parte alta. Ci propone di arrivare fino in fondo a Petra e poi di fare il trekking fino al Monastero. Una volta scesi potremmo pranzare in una grotta di fronte alle tombe reali (questo ci ispira un sacco, anziché andare nei ristoranti che ci sono vicino al Palazzo della Ragazza). Dopo pranzo vuole farci fare un giro diverso dal solito ed anche un po’ impegnativo.  Dalla parte bassa di fronte alle tombe reali ci collegheremo al Wadi Al Farasa trail (che parte dal Palazzo della Ragazza) e saliremo fino all’Altare del Sacrificio. Da lì proseguiremo in cresta, su sentieri non segnati sulle mappe, per scendere ad un punto panoramico sul Tesoro (dando le spalle al Tesoro rimane sulla destra). Da lì, percorrendo l’Indiana Jones Trail, anche questo non segnato, arriveremo a qualche centinaio di metri dai cancelli d’ingresso al sito. Petra sarebbe da visitare almeno in due giorni visto che ci sono molti bellissimi trekking. Noi concentreremo tutto in una giornata. Khalid ci dice che molti arrivano fino al Tesoro e tornano indietro. Petra non è solo quello. Avevo paura di trovare tantissimi turisti e che questo guastasse un po’ la visita. Devo dire che a parte davanti al Tesoro, non abbiamo trovato molta gente. Da quel punto in poi il sito è molto grande quindi le persone si disperdono. Nella parte alta abbiamo incrociato solo 4 persone e ne abbiamo trovate una decina all’Altare del Sacrificio. Il percorso della parte alta è quello che mi è piaciuto di più. Ci sono delle rocce con colori bellissimi e qualche tomba. Khalid ci dà quale info generale. In primis ci dice che siamo fortunati per il fatto che la pioggia fortissima, non prevista, del 26 dicembre (hanno evacuato 3000 persone e abbiamo visto immagini di cascate d’acqua che scendevano di fianco al Tesoro) e quella di ieri, ha portato via la polvere quindi il colore delle rocce sarà pazzesco. Il primo tratto, fino all’inizio del Siq (il canyon lungo 1,6 km che porta al Tesoro), è una strada larga e sterrata. Una parte è per i cavalli che possono portare le persone fino all’inizio del Siq. Dovesse servire ci sono anche delle macchinine come quelle dei campi da golf, per chi avesse problemi di deambulazione. Dall’ingresso arrivano fino al Tesoro. Noi raggiungiamo velocemente l’inizio del Siq. Qui c’è una sorta di paratia alta un metro che evita che l’acqua, che scende dalle montagne quando piove tanto e che qui si incanalerebbe, possa arrivando ad inondare la piazza del Tesoro. Entriamo nel Siq. Molto bello. Le rocce sono completamente levigate. La prima volta che si visita Petra suggerisco di fare questo percorso. Alla fine del Siq, trovarsi davanti il Tesoro, è davvero notevole. Ci sono diversi beduini che stanno ripulendo il sito da molti grossi sassi che la pioggia ha spostato. Foto di rito e poi saliamo in un punto panoramico (guardando il Tesoro, sulla destra). Costa Jod 5 euro 7 a testa. La salita è ripida ma breve e non difficile. Nello spazio in cui si può arrivare c’è una tenda con due ragazzi che servono il the (Jod 1 euro 1,50). Anche qui foto di rito e poi scendiamo. Da qui in poi il sito si allarga. Proseguiamo lungo la Via delle Facciate arrivando fino al Teatro Romano e poi ci fermiamo in alcune bancarelle di fronte alle Tombe Reali (non faremo in tempo ad andare a vederle). Un signore mette il kajal a me e Sonia e poi guardiamo come fanno a creare le immagini con la sabbia nelle bottigliette. Khalid ci fa vedere la grotta dove pranzeremo, con vista Tombe Reali. Chiama la Signora che ci cucinerà. Esce di corsa e ci fa un grande saluto. Khalid rimane qui, noi proseguiamo lungo la Via Colonnata fino al Grande Tempio e poi al Palazzo della Ragazza. Imbocchiamo poi il Ad Deir Trail. Se non si vuole camminare si può salire a cavallo ma lo sconsiglio vivamente. A parte lo sfruttamento di quelle povere bestie, in alcuni punti è pericoloso. Salgono e scendono come matti, se non ci si tiene bene si rischia di cadere. Lungo il percorso, dicono 800 gradini, ci sono bancarelle e possibilità di bere del the. In 45 minuti arriviamo al Monastero. Non è una salita difficile. Il Monastero è davvero bello. Saliamo in uno dei due punti panoramici e prendiamo the e spremuta di melograno. Camminando ci siamo messi in maniche corte, ma qui ci va il giubbotto perché c’è vento. Molto bello il panorama. Vediamo alcuni turisti che arrivano a piedi da Piccola Petra. Scendiamo e raggiungiamo Khalid, davanti alle Tombe Reali. La grotta della Signora, come la chiama lui, è proprio di fronte. Entriamo, è piccolo. C’è un tappeto per terra con sopra un tavolino. Mangeremo seduti per terra. Non è proprio il massimo ma è stata una bella esperienza. Mangiare in grotta a Petra non capita tutti i giorni e men che meno a tanti turisti che vengono qui. Questa è stata una piccola chicca della visita di questo posto. Khalid ce l’ha proposto dopo che l’ha chiamata per sapere se avesse fatto il pane (non sempre lo fa, a volte lo acquista quindi non è la stessa cosa). Effettivamente è il pane (tipo piadina) più buono che abbiamo mangiato in Giordania.

Spendiamo Jod 10 euro 13 a testa. Alla fine del pranzo iniziamo il trekking della parte. Imbocchiamo un sentiero, proprio di fianco alla grotta, che si collega velocemente al sentiero ufficiale, il Wadi Al Farasa, che parte dal Palazzo della Ragazza ed arriva all’Altare del Sacrificio, la nostra prima destinazione. In questo tratto incrociamo solo 4 persone. Ci sono delle belle tombe e le rocce, sia per colore che per formazione, sono notevoli. Arriviamo in vetta. Gran bel colpo d’occhio sulle Tombe Reali, sulla parte più a sud del sito fino a vedere la punta del Monastero, dove eravamo questa mattina, e sul villaggio di Petra. C’è una tenda beduina e, proprio sul precipizio, due Bdul hanno fatto il fuoco e preparano il the. Siccome il tempo è tiranno bisogna proseguire. Il tratto di strada che faremo non è indicato sulle mappe e per percorrerlo bisogna per forza prendere una guida. Non troveremo nessuno. In alcuni punti è un po’ scosceso e si rischia di scivolare, ma scendiamo senza problemi. Arriviamo ad un punto panoramico sul Tesoro, dal lato opposto a quello dove siamo saliti questa mattina. Questo è più bello. Per arrivare fino a qui, dal Tesoro, dicono che sia una salita impegnativa che dura circa 45 minuti. Troviamo una tenda con due bdul che fanno il the. Il colpo d’occhio è notevole. Ripartiamo seguendo l’Indiana Jones Trail. Un vero peccato che ci sia pochissima luce perché in un tratto ci sono delle rocce molto belle. Arriviamo al sentiero principale, quello percorso questa mattina e dopo pochi minuti siamo all’uscita. Ormai è buio e sono le 19. Abbiamo fatto giornata piena. Abbiamo percorso km.19 in 11 ore con molte soste e il pranzo e abbiamo fatto 800 mt di dislivello effettivi. All’uscita troviamo Firas. Ci dice che siamo stati fortunati. Sulla strada percorsa ieri, oggi ci sono stati allagamenti importanti. Alcune macchine sono state portate via da torrenti in piena. Ci mostra le foto. Pazzesco. E noi qui, ad un centinaio di km abbiamo avuto il sole tutto il giorno. Salutiamo Khalid, ci rivedremo ad Amman. Andiamo in hotel. Doccia e poi ceniamo lì. Non avevamo voglia di uscire ancora. Ci sono parecchie cose da mangiare, peccato che è tutto freddo (c’è il self-service) quindi chiediamo di scaldarci alcune cose al microonde. Dottor Love ci fa trovare due birre normali. Molto apprezzate. Una è una birra locale che si chiama Petra. Fa sorridere la cosa, loro non bevono alcolici ma li producono. Paghiamo la cena euro 18 a testa. Rimaniamo vicini al fuoco ancora un attimo e poi andiamo a dormire molto soddisfatti della giornata. Giorgia e Lorenzo sono stati super, hanno sempre camminato senza lamentarsi ma ora sono giustamente cotti.

  • Hotel: Petra Desert Dreams Hotel – 2 notti – B & B – 97 euro a notte (prenotato su booking)

04 gennaio 2023 mercoledì: Petra – Wadi Rum

Ci alziamo con calma. Dopo colazione troviamo Firas, sempre super puntale, che ci aspetta. Ci porta in una banca a prelevare perché i pernottamenti nel Wadi Rum li pagheremo in contanti. Alle 9.30 partiamo. La strada dovrebbe essere bella, ma non vedremo nulla, per la nebbia fitta, fino a quando scendiamo dall’altopiano. Imbocchiamo la deviazione che porta nel deserto di Laurence D’Arabia. Ci sono dei cartelli stradali che indicano pericolo dromedari. Andiamo al Visitor Center per pagare l’ingresso e registrarci e poi andiamo a parcheggiare al benzinaio. La nostra macchina la lasceremo qui. Uno dei proprietari del camp viene a prenderci con un 4×4 (Hilux). I turisti viaggiano seduti nel cassone. Hanno messo due panche laterali. Si può stare in 6. La cosa è molto simpatica. Ci imbacucchiamo perché ovviamente con l’aria fa freddo. I bagagli li mettiamo sul sedile posteriore. Lasciamo subito l’asfalto ed entriamo nel deserto. Il nostro campo non è distante quindi lo raggiungiamo in pochi minuti di viaggio. Sono le 12. Saremmo arrivati prima se non avessimo trovato la nebbia. Si trova in una location molto bella, perfetta per il tramonto. L’alba non si vede perché rimane dietro alle rocce. La sabbia e le rocce sono rosse. Ci sono una decina di camere con bagno interno e la pompa di calore (cosa importantissima d’inverno e non tutti i camp ce l’hanno) poi una tenda ristorante, una tenda relax con il camino ed una parte esterna circolare dove viene fatto il fuoco d’estate. Ci accoglie Nael, proprietario del camp con i suoi 3 fratelli. Un saluto veloce e basta. Questa è l’unica pecca del posto. Doveva darci un minimo di info su come è organizzato il campo e su cosa facevamo nei due giorni con le varie tempistiche. Invece per ogni cosa dovevamo andare a chiedere. Quando vedremo Khalid, lo farò presente. Le critiche costruttive a mio avviso sono molto importanti per migliorare. Andiamo un attimo in camera a sistemarci e poi andiamo a pranzo. Tutto buono. Alle 14.30 partiamo in jeep (Firas viene con noi perché l’autista non parla inglese) per un tour nella parte nord del deserto, il giro classico. Il cielo oggi è leggermente velato. Anche qui siamo stati fortunati perché ieri ha piovuto tantissimo. Questa zona del deserto ha la sabbia gialla. Vediamo il fungo (una formazione rocciosa particolare) e due archi molto belli. Il giro dura tre ore. Chiediamo di fermarci per vedere il tramonto da un punto panoramico e poi rientriamo. Andiamo in camera con l’idea di farci la doccia prima di cena e la pompa di calore non parte. Fa freddo quindi è impensabile lavarsi. Andiamo a farlo presente e ci dicono che accendono il generatore dopo le 21. Ci spiegano che quando si rientra con la jeep si va nella tenda relax al caldo, poi si cena alle 19 e poi si torna nella tenda relax fino a dopo le 21. Questo è uno dei motivi per i quali dovrebbero dare info quando si arriva al camp. Avremmo evitato di andare a rompere le scatole. Il fatto di farsi la doccia dopo cena ha una logica, nella tenda relax ci si puzza di fumo. Cambiamo quindi i programmi ed andiamo là a bere il the. Qui c’è il wi-fi. Quando è pronta la cena usciamo e Nael ci racconta quello che mangeremo mentre viene tolto dalla sabbia. Il piatto tipico, pollo con verdure, viene cotto, sulla brace, sottoterra per diverse ore. Anche la cena sarà a self-service. Tutto buono. Alla fine della cena torniamo nella tenda relax. Beviamo the e caffè al cardamomo. Nael chiacchiera con tutti e ci intrattiene con balli di gruppo e giochi. Serata piacevole. Andiamo poi in camera per la tanto attesa doccia e a dormire al caldo.

  • Hotel: Nael Zawaidah Camp – pasti ed attività compresi (pomeriggio tour in jeep, giornata intera in jeep con pasti) –  131 euro. Prenotazione: contattando Nael su facebook (poi ci siamo scritti su whatsupp) – pagato in loco in contanti

05 gennaio 2023 giovedì: Wadi Rum

Oggi sarà una giornata piena. In jeep, dalle 9 alle 15 con il pranzo nel deserto e poi dalle 16.30 alle 17.30 in dromedario per vedere il tramonto. Per fortuna abbiamo scelto di fare due notti in questo posto. Solitamente ci si ferma solo una e si fa solo il giro classico che abbiamo fatto ieri, nella zona nord, bello ma non spettacolare. Avendo un’ulteriore giornata piena si ha la possibilità di arrivare nella parte più remota del deserto, che si trova a sud, e che è la più bella. Alcuni punti erano davvero spettacolari. Partiamo con Fahad, fratello di Nael, sulla jeep scoperta. Firas oggi non viene con noi perché Fahad parla inglese. Siamo tutti bardati, viaggiando sulla jeep scoperta, fa parecchio freddo. Ci fermiamo in un canyon dove hanno girato The Mars, dove si trova la casa estiva di Lawrence D’Arabia poi andiamo a vedere i ruderi di un’altra sua casa. Qui saliamo sulle rocce che si trovano alle spalle dei resti. Bel colpo d’occhio. Arriviamo poi in un posto spettacolare dove ci sono le dune di sabbia rossa dalle quali si vede una valle bellissima contornata da grosse rocce. Ci spostiamo poi in un altro punto dove c’è una distesa di sabbia chiara. Fahad va ad organizzare il pranzo. Noi lo raggiungeremo con calma a piedi. Siamo solo noi in questa distesa meravigliosa. Il pranzo è pronto su una stuoia appoggiata sulla sabbia, sulla quale ci sediamo.  Molto buono. Nel mentre chiacchieriamo con Fahad e gli chiediamo molte cose sulla vita nel deserto. Nel mentre lui si sdraia a fumarsi il narghilè. Fa caldo e ci mettiamo in maniche corte. A malincuore ripartiamo. Facciamo ancora delle soste a vedere delle pitture rupestri e a fare foto. Anche qui, come per Petra, ci colpiscono molto le formazioni rocciose. Alle 15 siamo di ritorno, davvero molto soddisfatti. Tutto il gruppo si riposa mentre io vado a fare ancora foto dalle rocce a sinistra del campo. Alle 16.30 si riparte ma questa volta con i dromedari. Arriviamo fino ad un punto perfetto per il tramonto. Dopo un’oretta siamo indietro. Andiamo nella tenda relax a bere il the e a rilassarci fino alle 19, quando ci chiamano per cena. Ci saranno le stesse cose di ieri sera. Quello è il piatto tipico che viene cucinato tutti i giorni. Torniamo poi ancora nella tenda relax. Alcuni turisti affittano il narghilè e riempiono il locale di un buon profumo, mescolato a quello del caffè e del fuoco. Ci ritiriamo, doccia e a dormire super appagati.

  • Hotel: Nael Zawaidah Camp – pasti ed attività compresi (pomeriggio tour in jeep, giornata intera in jeep con pasti) –  131 euro. Prenotazione: contattando Nael su facebook (poi ci siamo scritti su WhatsApp) – pagato in loco in contanti

06 gennaio 2023 venerdì: Wadi Rum – Mar Morto

Siamo d’accordo con Sonia e Simone di andare a vedere l’alba. I ragazzi rimangono in camera a dormire. Partiamo con il buio andando a sinistra del campo. Saliamo la duna e scendiamo dall’altra parte, tra le rocce. Il sole sorge dietro la montagna. Ci sono alcune carovane di dromedari che portano i turisti a vedere l’alba. Troviamo un posto perfetto per vedere sorgere il sole e poi torniamo indietro. Mi giro ancora un attimo e vedo passare i dromedari davanti al sole. Farò la foto più bella della vacanza. Svegliamo Giorgia e Lorenzo, andiamo a fare colazione, paghiamo il conto in contanti (il giro in dromedario è costato Jod 15, euro, a testa, non era compreso nel pacchetto) ed alle 9 partiamo. Torniamo in jeep fino al distributore e da lì ripartiamo con il nostro pullmino. Usciamo dal parco e ci spostiamo ad Aqaba. La raggiungiamo in un’ora e mezza. Facciamo un giro per il centro. Scendiamo solo per vedere la spiaggia (nulla di che) e poi ripartiamo attraversando il Wadi Araba. La strada costeggia la frontiera con Israele. Il paesaggio è monotono. Ci fermiamo a pranzo a Numeira, in un ristorante sulla strada (Nea Local Food). Pranzeremo bene con le solite cose. Ci fanno assaggiare un dolce tipico molto buono. Paghiamo anche per Firas e spendiamo Jod 50, euro 65, per tutti e 7. Si riparte. I tratti più belli con le formazioni di sale si trovano nella parte a sud del Mar Morto. Firas si ferma in un punto dove si può fare il bagno. Su Google maps si chiama “Dead sea free swimming”. Scendiamo a piedi. Il bagno è gratis, la doccia costa Jod 3. Se si vogliono fare i fanghi costa Jod 5. Il cielo purtroppo è coperto quindi l’azzurro del mare, in contrasto con il sale bianco, non rende molto. Simone ed i ragazzi fanno il bagno. Si può stare in acqua massimo 20 minuti per non rovinare la pelle, e poi si deve fare la doccia. Dovesse interessare altri punti dover poter fare il bagno, non negli hotel, sono Amman Beach e Oh Beach. L’ingresso è a pagamento. Ripartiamo e saliamo al punto panoramico dove si trova il Dead Sea Museum. Si paga l’ingresso Jod 2. C’è anche un ristorante. Questo sarebbe il posto perfetto per cenare al tramonto. Il panorama è molto bello. Alle 16.00 siamo in hotel. Non siamo riusciti a trovare posto nello stesso quindi Firas ci scarica e poi porta Sonia e Simone al loro. Siamo d’accordo di trovarci per cena al Samarah Mall. Il nostro hotel è bello. Faccio un giro in spiaggia. Non ci sono le formazioni saline ma solo una brutta sabbia. Quando usciamo prendiamo un taxi che per Jod 4 ci porta all’appuntamento per cena. Andiamo in un pub inglese, il Rovers. Ceniamo all’esterno. Non fa freddo. Mangeremo molto bene. Hanno la birra!! Dopo tutti questi giorni senza, non potevamo non prenderla. Spendiamo Jod 30, euro 40, a testa. Torniamo in hotel sempre con il taxi.

  • Hotel: Dead Sea spa Resort – 1 notti – B & B – 132 euro (prenotato su booking)

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07 gennaio 2023 sabato: Mar Morto – Amman

Alle 8, dopo colazione, partiamo. In mezz’ora siamo al Monte Nebo. Paghiamo Jod 3 a testa l’ingresso. Siamo solo noi. Facciamo un giro di una mezz’oretta. Sito tenuto molto bene sia esternamente che internamente. Vediamo la croce nel punto in cui Mosè vide la terra promessa, e l’ulivo piantato da Papa Giovanni Paolo II quando è venuto qui in pellegrinaggio. Ripartiamo diretti ad Amman. Sosta veloce nel bar del primo giorno per sgranocchiare qualcosa e poi alle 10 ci troviamo con Khalid davanti alla Moschea Blu. Oggi sarà lui la nostra guida in città. Visitiamo la Moschea Blu. L’ingresso costa Jod 3 a testa (Orari: 8-11; 12:30-14, tutti i giorni tranne i venerdì). Ci sono dei plastici delle più grandi moschee del mondo. Entriamo in un bazaar dove danno da indossare, a me e Sonia, una tunica con il velo. L’interno della moschea è piccolo. Avendo visto un paio di mesi fa quelle meravigliose di Istanbul, questa non ci colpisce. Andiamo poi alla Cittadella (Orari: 8-17 – Biglietto: Jod 3 – gratuito con il Jordan Pass. Ci piace molto. Si vede dall’alto il Teatro Romano e c’è un bel colpo d’occhio sulla città. Da una parte si vede la città antica mentre dell’altra c’è quella moderna con qualche grattacielo. Scendiamo poi al Teatro Romano (Orari: 8-17 – Biglietto: JOD 3 – gratuito con il Jordan Pass). Carino. Si è fatta l’ora di pranzo. Khalid ci propone un ristorante dove non vanno turisti ma dove si mangia molto bene, il Greater. Accettiamo subito. Il locale è carino e pulito. Ci portano le solite cose come humus e moutabbal (crema di melanzane) con la piadina e poi costolette di agnello. Khalid ci suggerisce come bibita la shanina, uno yogurt di capra liquido. Particolare ma molto buona. Tutto ottimo. Spendiamo Jod 9, euro 11, a testa. Durante il pranzo abbiamo modo di apprendere da Khalid tante info sulla vita in questo paese. Ci è piaciuta molto come persona e come guida. Dopo pranzo ci lascia e noi proseguiamo il giro andando a vedere il Souk. Carino. Vediamo il famoso negozietto, Habibah Sweet, dove fanno il dolce più buono di tutta la Giordania, il knufa. C’è una lunga fila di persone in coda quindi accantoniamo l’idea di prenderlo. Vediamo anche lì vicino il ristorante Hashem, dove verremo stasera a cena, anche lui super famoso per i falafel. Entriamo in qualche negozio dove vendono le spezie e poi andiamo a fare un giro nella parte della frutta e della verdura. Alle 17.30 andiamo in hotel. Salutiamo Firas perché questa sera parte con altri turisti per un nuovo tour. Il nostro driver per la nostra ultima giornata giordana sarà suo fratello. Stiamo in hotel solo il tempo di una doccia ed usciamo a piedi. Passiamo per la famosa Rainbow Street, solitamente piena di vita, ma ora non c’è nessuno e non è nulla di che. Arriviamo a piedi, fino al ristorante Hashem, ci vuole circa mezz’ora. Sono un paio di km. Non abbiamo avuto sensazioni di insicurezza a camminare da soli con il buio. Al ristorante c’è il mondo. Hanno tantissimi camerieri e sono veloci. Abbiamo preso tante cose ma soprattutto i falafel. Tutto molto buono e le dosi sono abbondanti. Abbiamo speso la “folle” cifra di Jod 3, euro 4, a testa. Pazzesco. Decidiamo di rientrare in hotel ancora a piedi, anziché prendere il taxi.

  • Hotel: Toledo Hotel – B & B – 97 euro (prenotato su booking)

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08 gennaio 2023 domenica: Amman – Jerash – As-Salt– volo

Questa mattina facciamo una mega colazione intercontinentale. Alle 9 usciamo e troviamo il nostro nuovo driver Carlos. Non somiglia per niente a Firas. Non parla molto bene inglese. Quando ci sarà qualcosa da decidere sugli spostamenti, chiamerà Khalid e ci passerà il telefono. Poi lui gli tradurrà. Raggiungiamo Jerash in 45 minuti (Orari:8-16, ingresso compreso nel Jordan Pass).  Troviamo la nostra guida (purtroppo Khalid oggi aveva un altro impegno) e iniziamo la visita. Molto bello. Alla fine, facciamo ancora un giro per conto nostro. Rimaniamo nel sito per 3 ore poi raggiungiamo Carlos e ci spostiamo ad As-Salt, graziosa cittadina patrimonio UNESCO. Impieghiamo circa 1 ora. Khalid ci ha prenotato il pranzo alla Fatima Al Zou’bi House. La signora Fatima è famosa in quanto partecipa a trasmissioni televisive di cucina, scrive libri ed ospita a pranzo personaggi famosi, addirittura reali. Tra i suoi ospiti più importanti ci sono stati la Regina Rania di Giordania ed i reali di Svezia. Ci mostrano molte foto. Quando fa freddo i pasti vengono serviti nella sua sala (appoggiando i piatti su piccoli tavolini), quando fa caldo invece nel terrazzo sopra l’abitazione. Dicono sia la miglior cuoca della Giordania. Ci sono alcuni antipasti e poi il piatto principale è il makluba, pollo e riso cotti in pentola e poi rovesciati su un piatto da portata. È il piatto delle ricorrenze importanti. Tutto molto buono. Spendiamo Jod 15, 20 euro, a testa. Andiamo sulla terrazza ed il figlio di Fatima, anche lui chef famoso di Amman, oggi non lavora quindi ci intrattiene. Una sua amica, una ragazza graziosissima, fa un disegno con l’hennè sulla mano di Giorgia e sulla mia. Usciamo e facciamo un giro a piedi per il paese. Andiamo alla moschea, entriamo ma non è nulla di che. Andiamo poi al souk. Ci è piaciuto di più questo rispetto a quello di Amman, dove passavano le macchine. Qui è tutto raccolto sulla via principale che è pedonale. Rimaniamo piacevolmente sorpresi dalla gentilezza di una signora e delle due figlie. Chiediamo loro dove si trova una pasticceria della quale avevamo ottime recensioni. Dice che è lontana ma che ha piacere di andare a prendere la macchina e portarci. Le diciamo che abbiamo poco tempo e siamo in 6 quindi lei si offre di andare a prendere i dolci e portarceli qui. Non vogliamo assolutamente, anche perché abbiamo finito i contanti, quindi la ringraziamo e andiamo via. Ripercorriamo la via pedonale verso la moschea e le troviamo di nuovo con un sacchetto pieno di dolci. Pazzesco. Non vogliono soldi quindi le invitiamo in un bar che ha una terrazza sul tetto con vista moschea e città. Ci accomodiamo ma loro non prendono nulla. Parliamo una mezzoretta. Lei è una maestra, le figlie sono giovani e vanno a scuola. Le salutiamo a malincuore e poi torniamo da Carlos. Sono le 17.30, la vacanza è ufficialmente finita, bisogna andare in aeroporto. Lo raggiungiamo in un’oretta di viaggio. Solita trafila, mangiamo un boccone e finalmente, con più di un’ora di ritardo, a mezzanotte partiamo. Il volo dura 4 ore. All’arrivo in Italia sono le 2. Salutiamo i nostri super compagni di viaggio

09 gennaio 2023

All’arrivo in Italia sono le 2. Salutiamo i nostri super compagni di viaggio con la promessa di organizzare altre avventure insieme. Finalmente alle 5 siamo nel letto e la sveglia, inesorabile, alle 7 suona per andare a lavorare. Questa vacanza ci è piaciuta molto, i giordani sono persone squisite. Ci siamo trovati bene in tutto ed i posti sono belli. Imperdibili Petra e Wadi Rum.

Alla prossima.

Anna & Pier

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