Trekking verdeoro: alla scoperta del Brasile escursionistico per un viaggio che non ha età
Decidiamo di fare da soli questo viaggio in Brasile anche se l’età è un po’ avanzata. La padronanza della lingua ci agevola ma vi assicuro che difficoltà non ce ne sono, noi italiani ci facciamo capire. Siamo andati alla scoperta di una parte del Brasile a noi sconosciuta ma comunque sempre turistica. Il viaggio è durato un mese ma con gli spostamenti aerei che abbiamo fatto ognuno di voi può leggere la parte che più gli interessa. Abbiamo viaggiato dal 15 novembre al 15 dicembre. Voliamo su Rio e da lì voli interni con le linee aeree Gol e Azul. In quasi tutti i posti abbiamo trovato bel tempo; ovunque consiglierei però di viaggiare a giugno quando le piogge sono finite e c’è abbondanza d’acqua. In qualche caso a novembre la bellezza del paesaggio ne risente un pochino.
Luoghi visitati: chapada diamantina, stato di Bahia; rota das emoçois, da Fortaleza a Sao Luis; Belem e ilha do marajo; santarem e alter do chao, stato del Parà. Questa è la prima parte, Chapada diamantina, una settimana.
Per chi non la conoscesse la chapada diamantina è un luogo composto da numerose vallate e canyon in mezzo ad una natura selvaggia dove si possono fare passeggiate bellissime. Si trova a circa 6 ore d’auto a ovest di Salvador. Ci si può arrivare in bus,4 partenze giornaliere, o noleggiando un’ auto a Salvador. Noi abbiamo optato per quest’ultima soluzione e vi spiego perchè. Chapada diamantina è una zona vastissima il cui centro è la cittadina di Lençois. Molte passeggiate iniziano da qui ma alcune veramente belle anche da altri ingressi. Lençois però è molto carina, stile coloniale ragion per cui consiglio di fare base qui. Mi permetto anche di consigliarvi di soggiornare alla pousada solar azul, in pieno centro ma tranquilla con una ottima colazione. Altre soluzioni non centrali non valgono la pena perchè si trovano in salita e a piedi o con l’auto sono di difficile accesso, se piove poi.
Se siete a Lençois per fare le passeggiate vi serve quasi sempre una guida. Non occorre prenotarla prima (a meno che non sia il periodo natalizio) ed in centro paese trovate l’ufficio dell’associazione guide di Lençois, ACVL, con cui potrete organizzare le giornate come vi pare e seguendo i loro consigli a seconda del meteo. A parte una che inizia dal paese, per tutte le altre passeggiate vi serve un trasporto e non ci sono bus che vi lascino proprio all’inizio del sentiero. Questo significa che dovete prendere una guida con l’auto o unirvi a gruppi in qualche agenzia turistica. Conclusione: autobus da Salvador e guide con auto è più o meno lo stesso costo che noleggiare un’auto ed avere una guida al bisogno. In quest’ultimo caso si ha più libertà e vi assicuro una esperienza di guida indimenticabile perchè a parte quella che attraversa l’intera chapada le strade sono tutte di terra con buche. Per percorrerle però basta una panda/moby (che è un po’ altina davanti) e molta cautela e pazienza (non fidatevi della tempistica di Google Maps). Ma veniamo alle passeggiate fatte, in 6 giorni, tutte spettacolari a mio avviso. Ci sono anche i siti del AVCL e AVC-VC, quest’ultimo nettamente migliore. Le guide costano abbastanza a parte quella di Vale do Capao; non so però quante parlino inglese, c’è da chiedere. Ah dimenticavo: oltre alla solita attrezzatura per trekking, sempre con voi costume, acqua e protettore solare .
Il primo giorno andiamo al Parque municipal de Muritiba. La passeggiata parte dal centro del paese ma senza guida si rischia di perdersi. Si vedono piscine naturali e 2 cascate dove l’acqua non è tantissima ma sono comunque belle; dal punto più alto della camminata si scorge tutto il paese. Il sentiero è molto bello e lo definirei di livello abbastanza facile (considerate sempre che noi siamo sui 67).
Il secondo giorno ci alziamo e pioviggina. Rimandiamo quindi la passeggiata con guida e da soli andiamo, dopo un’ora e un quarto di macchina, alla Gruta da fumaça ed alla Fazenda prathina. Gruta da fumaça è molto interessante: un giro con guida obbligatoria di un’ora in un ambiente sia esterno che interno molto bello. Non so se c’è una guida anche in inglese però. Il cielo si è rasserenato e verso le 11 arriviamo alla fazenda pratinha che è un luogo privato di villeggiatura. Si paga un ingresso fisso e un plus per ciascuna delle attività a cui si vuole partecipare. Qui troviamo da visitare autonomamente 2 grotte azul e pratinha. In quest’ultima abbiamo fatto un giro in immersione con guida: emozionante nuotare nella oscurità!. Si può andare in kayak, zipline (fatta) o semplicemente nuotare nel fiume. Sulla strada del ritorno, visto è ancora presto e c’è luce, anticipiamo la visita al poço do diablo programmata nei giorni a seguire. Una spettacolare cascata e diverse pozze d’acqua rosso/marrone ci ripagano della faticosa camminata sui sassi che doveva essere di 15 minuti ed è durata più di 30. Dimenticavo: il colore dell’acqua è sempre giallo/rosso/marrone a causa della decomposizione della vegetazione. E’ pulitissima ed immergetevi con tranquillità. Nell’acqua il colore del vostro corpo assumerà colorazioni spettacolari. Costume sempre a portata di mano, mi raccomando. Torniamo a Lençois all’imbrunire stanchi ma è sabato e nel teatro all’aperto,all’ingresso del paese, c’è un’esibizione della scuola di capoeira di Lençois e danza africana. Vuoi non perderla? Interessantissima e soprattutto genuina. Meno male che anche se tardi la ricerca del ristorante Lençois non è difficile.
Il giorno seguente, col tempo incerto (ma forse meglio così, col sole come successo nell’ultimo giorno si schiatterebbe) , facciamo la tranquilla e facile passeggiata di aguas claras. Pur essendo facile è necessaria una guida perchè è comune perdersi. Inoltre l’avvistamento di un cobra ci ha convinto della scelta fatta. Il sentiero di 16 km collega la statale all’altezza del Pai di Ignazio alla vale do Chapao. Noi partendo dal Pai do Ignazio abbiamo fatto 9 andata e 9 ritorno, i più belli, tra splendide montagne e pianure infinite; ci si porta i panini e si fa un bagno in acque cristalline ovviamente. Si va a letto felici e neanche tanto stanchi.
Oggi ci si alza dopo una notte di pioggia scrosciante e ci aspetta l’impegnativa escursione della Cascata del sosségo. Piove ancora un po’ ma con la guida decidiamo di tentare. Arrivati a metà percorso la guida ritiene che oggi con tutta l’acqua venuta giù non si riesca ad arrivare fino in fondo. In effetti sapevamo che c’era da guadare il torrente e nell’ultimo pezzo camminare sul fondale roccioso. Peccato. Facciamo una deviazione a Riberao do meio luogo molto bello con cascatelle. Avanza quindi tempo e si decide quindi si andare oggi al famoso morro do pai do ignazio. Prima si passa dall’ononima cascata, sotto la montagna tra gli arbusti bellissima per un tuffo ma inferiore come bellezza alle altre, poi lasciata l’auto al parcheggio saliamo a piedi ,20/30 minuti, in cima alla montagna. Morro do Pai do Ignazio è la cartolina della chapada e ubicandosi sulla strada principale viene aggiunto a tutte le escursioni dei dintorni anche se è facilmente visitabile da soli. Dalla statale poco sopra un punto di ristoro c’è da prendere una facile strada non asfaltata in salita, 10 minuti e siete arrivati. Il paesaggio dalla cima è spettacolare soprattutto al tramonto; gran parte della chapada è ai vostri piedi e da qui ci si rende conto della vastità del luogo. Come dicono i giovani è “tanta roba”.
Il giorno seguente si parte presto per l’escursione alla famosa Cachoeira da fumaça (cascata di fumo). Ci vuole più di un’ora e mezzo di macchina per arrivare da Lençois a Vale do Chapao,80 km, e l’ultimo pezzo di strada è sterrato. Qui facciamo rifornimento d’acqua, oggi il caldo picchia, e ci rivolgiamo al ACV-VC l’associazione di guide del posto. Ci viene assegnata l’ottima Renata Gaucha una paulista trasferitasi qui da anni e amante del luogo come pochi. L’escursione sono circa 12 km a/r con l’inizio, 2 km, che tira molto; poi tutto falso piano. Direi che in 2 ore e mezza ci si arriva e lo spettacolo compensa lo sforzo fatto. Di più non dico ma consiglio di sdraiarsi sulla pietra piatta per vedere la cascata dall’alto: adrenalina pura. Sulla strada del ritorno ci aspetta uno stupendo arcobaleno con il morro sullo sfondo a coronare questa bellissima giornata.
È il giorno del ritorno a Bahia, ma prima di intraprendere le 6/7 ore d’auto vogliamo vedere la Cascata do mosquito. Pensavamo fosse più vicino alla statale invece per arrivarci ci vuole almeno un’ora di sterrato con la Moby messa a dura prova. Una volta arrivati al parcheggio ci aspetta una ½ ora di camminata fino alla cascata che vediamo però parzialmente. Per andarci sotto infatti bisogna togliersi le scarpe o avere quelle adatte e camminare tra rocce scivolose. Siamo anche vestiti “da viaggio” quindi decliniamo l’invito della roboante cascata e ci rimettiamo in viaggio verso Salvador.
Che dire di più ? Solo una cosa: per chi ama il trekking chapada diamantina è imperdibile.