Da residente a turista: un viaggio ‘con occhi esperti’ tra Gallura e Nord Sardegna

Isola ieri, oggi, domani
Scritto da: Ilaria Piras
da residente a turista: un viaggio 'con occhi esperti' tra gallura e nord sardegna
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Potrà sembrare strano eppure sono riuscita ad andare in visita nella zona settentrionale della Sardegna solo quando non risiedevo nell’isola oramai diversi anni fa. E quando da ex residente attraversi il mare e inizi ad entrare con la nave lungo le coste del Golfo di Olbia e vedi che lentamente la nave scivola come su velluto sopra la superficie trasparente e non capisci più chi, fra cielo e mare, sia più condizionato l’uno dall’altro, ecco, in quel preciso momento ho capito che stavo rientrando a casa.

Noi abbiamo deciso di arrivare anche con l’auto per poterci spostare agevolmente sebbene, in seguito, abbiamo piacevolmente scoperto che, all’interno dell’aeroporto è possibile noleggiare a prezzi ragionevoli auto di diversa cilindrata. Appena arrivati e dopo esserci riposati, ci siamo diretti in direzione Valledoria, 1 ora e ½ di viaggio per circa 86 km, peraltro percorsi durante il pomeriggio settembrino quindi piacevolmente incantati dalla familiarità della luce e dei colori così immersivi.

Per l’occasione abbiamo alloggiato al Camping La Foce in un confortevole bungalow (ma sono presenti moltissime altre opzioni) circondati da enormi alberi di eucaliptus; abbiamo scelto questo camping per la singolarità della sua posizione giacché si trova proprio sulle rive della foce del Fiume Coghinas e si affaccia sul meraviglioso Golfo dell’Asinara. Per raggiungere la lunghissima spiaggia adiacente è garantito il servizio di trasporto in un caratteristico battello, ovviamente incluso nel prezzo.

Primo Giorno

La mattina abbiamo deciso di riposarci e goderci l’area del campeggio, il mare e la natura che avevamo intorno, mentre nel pomeriggio abbiamo raggiunto la vicinissima cittadina di Valledoria (neanche 10 minuti di auto) e ci siamo riforniti di tutto il necessario per i giorni a seguire visitando anche le vie del centro e una serie di altri accessi per raggiungere la spiaggia di San Pietro a Mare.

Durante il nostro soggiorno al Camping abbiamo approfittato spesso della presenza della piscina che ci ha permesso di poterci rilassare anche durante quei momenti in cui il vento è stato talmente intenso da rendere la balneazione troppo pericolosa.

Secondo giorno

Dopo tantissimi anni sono finalmente riuscita a realizzare un mio obiettivo: visitare per bene Alghero. È stato sufficiente poco più di 1 ora di viaggio per poterci rinfrancare fra le sue così caratteristiche stradine e la maestosità dei Bastioni sul Mare.

Una caratteristica che mi ha colpito è stato l’ingresso alla Cattedrale di Santa Maria che è stato accompagnato da una musica intensa rendendo ancora più magica l’esplorazione di questa frizzante città catalana. Facente parte dell’ Area Marina Protetta di Capo Caccia, Alghero ospita fra i tanti tesori il Museo del corallo e la misteriosa Grotta di Nettuno, raggiungibile dopo un breve percorso in auto.

654 gli scalini che costituiscono la “Escala de Cabirol” e che separano la terra ferma dalla Profonda grotta, letteralmente costruita a picco sul mare. Bellezza mozzafiato ed esperienza coinvolgente perchè, mentre si discende a fondo e il rumore del mare si fa sempre più vicino ho avvertito anche un po’ di timore, quasi reverenziale nei confronti di ciò che mi circondava e in effetti quelle sensazioni hanno poi condizionano i sogni per giorni e giorni.

Piccolo consiglio, l’accesso alla Grotta è garantito previo piccolo pagamento e, per lo meno quando siamo andati noi, non avevano servizio POS, perciò sarebbe meglio, secondo me, andare con un po’ di contanti. Noi quel giorno, abbiamo pranzato al sacco ma consigliamo vivamente di assaggiare la Paella Algherese in uno dei tantissimi ristoranti del centro.

Al tardo pomeriggio, poco prima di rientrare a Valledoria ci siamo fermati alla Necropoli Anghelo Ruju (circa 15minuti in auto da Alghero) con le sue 38 tombe scavate nell’arenaria e così, con quella magica atmosfera siamo rientrati al camping con un bagaglio gonfio di emozioni tali che anche ora, mentre scrivo, mi riportano indietro nel tempo.

Terzo giorno

La mattina ci siamo riposati al campeggio prendendoci tutto il tempo di cui avevamo bisogno per organizzarci e goderci l’aria tranquilla che ci circondava. Abbiamo anche assistito alle scorrerie di una simpatica famiglia di gattini residenti del camping nel bungalow di fronte al nostro in totale libertà.

Nel pomeriggio a soli 20 minuti di auto abbiamo visitato le meraviglie di Castelsardo: il Castello dei Doria risalente su per già al 1100 e mantenuto benissimo. Il museo dell’intreccio mediterraneo e la camminata intorno alla cattedrale gotico catalana di Sant Antonio Abate, anch’essa a picco sul mare. Purtroppo non sono riuscita a visitare il Museum Ampuriense quindi, vorrà dire, che dovrò andare di nuovo!

Quarto giorno

Difficilmente raggiungibile in giornata da quasi qualunque zona della Sardegna meridionale, da tantissimo tempo desideravo andare a conoscere il “nonno” della Sardegna: S’ozzastru o “su Babbu mannu” custodito e protetto da circa 4000 anni.

Siamo arrivati così nel cuore della Gallura, ad 1ora e 1/2 dal Camping, dove abbiamo raggiunto e visitato dapprima il centro abitato di Luras e poi, in direzione della Chiesetta di campagna Santu Baltolu (San Bartolomeo) abbiamo finalmente conosciuto il Patriarca, l’ Olivo millenario riconosciuto come Monumento Naturale nel 1991. 15 metri d’altezza per circa 18 di diametro, anelli su anelli di storia e incantata fierezza, fronde morbide sotto le quali far fluire ogni tensione. Attorno a lui presenti anche altri olivi, più “giovani” di qualche millennio e che nell’insieme formano una cornice che è come una finestra del tempo.

Nell’area è possibile sostare per il pranzo e previa prenotazione sul sito dedicato (Olivastri Millenari di Luras) anche attraverso una telefonata (rispondono subito) si può partecipare ad una gita in Battello sul Lago Liscia. Molto attenti al discorso dell’inclusività, la società che gestisce l’area è molto disponibile nel venire incontro alle eventuali necessità di vario tipo. Presente anche un piccolo bar, comodo e accessibile. Disponibili e puntuali nel loro sito tutti i contatti.

Trascorso tutto il pomeriggio pervasi dalla profumata aria gallurese siamo rientrati a tarda sera, così abbiamo deciso di cenare al ristorante del Camping gustandoci un’ottima pizza.

Quinto giorno

L’ultimo giorno l’abbiamo trascorso tutto al campeggio fra attività di canoa e rudimentali tentativi di kitesurf, ci siamo goduti le ultime ore in Sardegna riempendoci lo sguardo di un tramonto mozzafiato di cui ho fatto una foto ma con un vecchio telefonino perciò, aimè, non proprio un premio “Pulitzer” per la fotografia!

E così ci siamo reimbarcati per il “Continente” ma con la sempre più pregnante consapevolezza di volere rimpatriare quanto prima e godere appieno di ogni segreto che questa isola così contraddittoria ma misteriosamente affascinante offre a chi la sa ascoltare.

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castelsardo



  • AleksandraTru AleksandraTru
    Bella Sardegna! Ci vorrei andare un giorno. Grazie per il racconto!"
Commenti

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