Ecco dove mangiare i 5 supplì più buoni di Roma
Nella Capitale è una vera e propria istituzione: ovviamente, stiamo parlando del supplì, simbolo dello street food romano, anche perché ben si accompagna alla pizza rossa, rigorosamente bassa e croccante, tipica della città. Pochi e semplici ingredienti e una storia davvero suggestiva: il supplì si è evoluto nel tempo sotto vari punti di vista, ma ciò che non è mai cambiato è il suo successo, indiscutibile e meritato. Se, quindi, stai per raggiungere la Capitale o semplicemente desideri gustare i migliori supplì di Roma, ecco una lista dei luoghi da provare assolutamente.
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La storia del supplì, simbolo dello street food romano
Come per molti altri piatti e prodotti tradizionali, non esistono fonti certe e ufficiali su come sia nato il supplì, anche se l’ipotesi più accreditata, coerente anche con l’origine etimologica, è quella che collega la sua “nascita” all’arrivo delle truppe francesi a Roma nel 1809. Infatti, il nome deriva da “Surprise” che si legge proprio “surpris” alla francese e non all’inglese. La sorpresa, ovviamente, è il cuore di formaggio filante che secondo la tradizione romana deve essere “al telefono” ovvero col filo che si forma e tiene unite le due metà del fritto.
Ma torniamo alla storia. Pochi anni prima del 1809, le truppe napoleoniche avevano occupato il Regno di Napoli, nel quale, a causa della dominazione borbonica, le tradizioni culinarie erano state influenzate da quelle del Regno di Sicilia. Sull’isola, infatti, con l’introduzione del riso, era stato creato l’arancino o arancina, il quale approdò anche a Napoli. La “palla di riso” avrebbe poi varcato i confini e raggiunto Roma, diventando quello che conosciamo oggi (più o meno). In primis, cambiò genere e divenne la “soplis” di riso, termine con il quale sembra che apparve per la prima volta in un menu, quello della Trattoria della Lepre a via dei Condotti nel XIX secolo. Ben presto, però, divenne un tipico cibo da strada proposto da friggitorie e rosticcerie. Anche James Joyce, che trascorse un anno a Roma, lo adorava! Diverse furono le versioni, ma quella più vicina alla nostra è quella del supplì di Ada Boni: al sugo, con un cuore filante, le rigaglie (sostituite poi dal ragù) e con la panatura croccante.
Dove mangiare i migliori supplì di Roma?
In primis ricorda che è vietato mangiarlo con forchetta e coltello! Solo le mani rendono onore al supplì di Roma e a questi che sono i luoghi nei quali gustare i più buoni:
Supplizio – via dei Banchi Vecchi 123 e via dei Coronari, 25
Siamo in zona Trastevere e questa è una bottega di street food il cui padrone di casa è Arcangelo Dandini, famoso chef romano che ha dato massima espressione al supplì. Qui puoi provarne di diverso tipo, dalla versione classica fino ai supplì più romani cacio e pepe, carbonaro, amatriciano, al sugo di coda e così via.
La Casa del Supplì – via Francesca Ripa- piazza Re di Roma 20
Il nome già dice tutto. Qui, infatti, è possibile gustare alcuni dei migliori supplì di Roma, nonché storici. Il locale della famiglia Sisini, conosciuto dai romani come Venanzio, è aperto dal 1979, poi nel 1986 venne aperta una seconda pizzeria a Re di Roma, mentre la terza apertura, a Furio Camillo, è più recente e risale al 2021. Il goloso protagonista è disponibile classico, al ragù, amatriciana, funghi e piselli, cacio e pepe. Inoltre, vengono aggiunte delle ricette stagionali e tra gli ingredienti che non mancano mai ci sono le rigaglie di pollo e la mozzarella filante.
180 grammi – via Tor de Schiavi 53 – via Genazzano 32
La sua pizza rigorosamente romana sottile e croccante che si è guadagnata i “Tre Spicchi di Gambero Rosso”, e è sulla bocca di tutti per via della partecipazione come ospite di uno dei titolari a Master Chef, ma mangiare qui per davvero è diventata un’impresa per via della lunga lista di attesa per le prenotazioni. Anche il supplì è speciale, ma è possibile provare anche qualcosa di simile, ovvero i “sampietrini”, cubi fritti ripieni di tonnarelli cacio e pepe, lasagna, coda alla vaccinara e altri ingredienti romani doc.
Sbanco – via Siria, 1
Supplì da 10 e lode quelli della pizzeria di Stefano Callegari e marco Pucciotti, per i quali il fritto è una vera e propria opera d’arte. Qui la scelta per tipologia è una delle più ampie della capitale. Famoso il supplì della Domenica con ragù di manzo, pomodoro, soffritto, basilico, prezzemolo, pepe, mozzarella, parmigiano e pecorino, ma molto originale quello prosciutto e fichi con cipolla, pepe nero, guanciale e uovo.
Panificio Bonci – Via Trionfale,36 e Pizzarium – via della Meloria, 43
La firma è quella del maestro Gabiele Bonci su tutti i prodotti da forno, dal pane ai dolci, fino ai fritti, quindi al mitico supplì dalla panatura croccante e asciutta, con il ripieno goloso di ogni genere. I gusti sono tanti e cambiano di volta in volta, dando spazio alla fantasia.