I quartieri di Lisbona che ti faranno innamorare della città ‘sdraiata’ sull’Atlantico

Cosa vedere a Lisbona in 8 giorni
Scritto da: RobertaAcquafredda
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Lisbona, capitale del Portogallo, è stata per anni nascosta agli occhi dei viaggiatori e solo da qualche tempo si sta prendendo la sua rivincita. Sorge su sette colline e tra una salita e un’altra, quartiere dopo quartiere, fa perdere la testa! È un tripudio di colori, odori, sapori e anche suoni. Una città che soddisfa tutti i sensi. Le case dai tetti arancioni, gli azulejos colorati, i tram che percorrono anche le strade più ripide e strette, i panorami mozzafiato, i pasteis de nata, famosi dolcetti di pasta sfoglia e crema: queste sono le parole chiave del viaggio. Lisbona è un puzzle e i suoi tasselli vanno cercati in ogni bairro, in ogni angolo senza mai avere la certezza di aver afferrato pienamente l’anima di una città così piena di vita.

Tra i vari quartieri della città ho scelto di alloggiare nel quartiere Baixa per la sua posizione strategica tra i quartieri Alfama e Bairro Alto ma altrettanto vicino al fiume e due passi dalla stazione Rossio. Posizione centralissima da cui è facile spostarsi.

Cosa vedere

Quartiere Baixa

turistipercaso  Il punto perfetto da dove iniziare ad esplorare la città e che già ne offre un allettante assaggio: sampietrini, azulejos colorati, grandi piazze e quell’atmosfera calda e accogliente tipicamente portoghese.

Qui potete passeggiare in Praça do Rossio, provare l’esperienza di prendere un caratteristico tram per esplorare la città, fare shopping in Avenida Liberdade e assaggiare la Ginjinha, un liquore tipico a base di ciliegie, da Ginjinha Espinheira, il più antico marchio di produzione, fondato nel 1840: una tappa imperdibile.

Spina dorsale del quartiere è  una lunga via che scende verso il fiume, Rua Augusta, in cui sarete deliziati dagli azulejos dei palazzi, dai negozi di souvenir e dai bar che vi tenteranno perennemente.

Rua Augusta va vissuta anche di sera, quando diventa palcoscenico per numerosi artisti di strada. Io ho amato una coppia alle prese con due marionette che incarnavano una cantante e un musicista e che mi hanno fatto sognare con le note del fado, la musica popolare portoghese e in particolare con la voce di Amalia Rodrigues, colei che ha reso famoso questo genere nel mondo. Uno dei pezzi forti di queste marionette era infatti Uma casa portuguesa, brano che ormai considero la colonna sonora di questo viaggio.

Alla fine di Rua Augusta domina imponente l’Arco de Rua Augusta, un arco del trionfo, costruito all’ indomani del terremoto e del maremoto che avevano distrutto il centro di Lisbona nel 1755. È possibile salire fin sulla terrazza di questo arco e godere di una vista a 360 gradi su tutta Lisbona da un lato e sulla Praça do Comércio dall’altro (una grande piazza sulla riva del Tago) dove sbucherete una volta superato l’Arco. Anche le rive del Tago hanno il loro fascino: ci sono tantissimi bar o chioschi dove fermarsi ma anche delle sedie e sdraio proprio vista fiume dove riposarsi un po’. Passeggiando in questa zona di Lisbona scoverete facilmente anche una simpatica strada tutta rosa.

Dalla Baixa si può prendere l’Elevador de Santa Justa, una sorta di ascensore, per raggiungere il quartiere Chiado risparmiando qualche salita ma la verità è che ormai è un vero e proprio monumento.  Da qui è anche possibile ammirare tutta Lisbona pagando un supplemento per raggiungere la terrazza.

Quartiere Chiado

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Questo quartiere è la parte storica in cui è rimasta una delle tracce del terremoto. Sto parlando dei resti del Convento do Carmo.

Dopo una visita al convento potrete ristorarvi nel Café A Brasileira, una vera istituzione a Lisbona. Si tratta di uno dei più antichi e famosi caffè della città, in passato animato da grandi intellettuali come Fernando Pessoa,  poeta a cui stata dedicata una simpatica statua in bronzo, proprio accanto al bar, che vede raffigurato lo scrittore seduto ad un tavolino come se fosse ancora presenza viva e parte integrante di questa città.

Bairro Alto

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Percorrendo una lunga scalinata dal quartiere Baixa giungerete al Bairro Alto, che come suggerisce il nome si sviluppa su una collina. È un mix di street art, ripide salite e festoni colorati che decorano vivacemente le vie. Tutto ciò fa da cornice ad una miriade di ristoranti, pub e tascas, i locali tipicamente portoghesi dove ascoltare il Fado. Un vero viaggio nel folclore di questo paese. È un quartiere che merita di essere visto di giorno e vissuto di sera quando si anima e si rivela in tutta la sua essenza.

Alfama

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Questo quartiere costituisce la parte più alta di Lisbona. Proprio qui infatti sorge un’antica fortificazione, il castello di San Giorgio che veglia da secoli sulla città. Per la sua posizione l’ Alfama è inoltre costellato di belvedere, i così detti miradouros, da cui ammirare il panorama della città ai propri piedi. Questo è il quartiere che ho amato di più, forse perché sono patita dei panorami dall’alto o forse perché ho adorato perdermi a caccia di street art e angoli da fotografare. In questo quartiere meritano senz’altro una visita la , cioè la cattedrale di Lisbona e il Pantheon. Consiglio una visita anche al museo do Aljube resistencia e liberdade, un piccolo ma interessantissimo museo che racconta il periodo della dittatura di Salazar attraverso fotografie e documenti storici. Un altro museo degno di nota per avvicinarsi alla cultura portoghese è il museo del Fado che celebra questa musica popolare: grazie ad un’audioguida potrete ascoltare alcune melodie e conoscere alcune delle personalità che hanno fatto la storia di questo genere musicale ma anche scoprire l’importanza del fado come voce del popolo negli anni della dittatura.

Belem

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Sulle rive del fiume Tago, il quartiere Belem racconta il ruolo importante del Portogallo nella storia delle grandi esplorazioni. A ricordarlo contribuisce il monumento delle scoperte, un monumento in pietra che raffigura una nave pronta a salpare su cui sono scolpite alcune figure storiche portoghesi come il poeta Camoes e i grandi esploratori Vasco da Gama e Magellano. Un monumento incredibile che si affaccia sul fiume e che fa sognare di salpare subito verso terre lontane. Da questo punto è possibile ammirare il ponte 25 Aprile (nome che si deve al 25 aprile 1974, data in cui la democrazia fu restaurata dopo la rivoluzione dei garofani): un ponte rosso in acciaio che ricorda il più famoso Golden Gate Bridge di San Francisco. È possibile anche salire in cima al monumento delle scoperte e ammirare il mosaico creato sul pavimento dello spiazzale antistante: una mappa del mondo, ancora una volta una celebrazione del ruolo del Portogallo nelle esplorazioni via mare. Qualche chilometro più avanti sorge la Torre di Belem, una torre fortificata bagnata dal fiume che aveva funzione di difesa e che oggi è un bellissimo gioiello architettonico e sito Unesco. Questo quartiere vanta anche un altro sito Unesco: Il monastero dos Jeronimos, un vero capolavoro architettonico dove tra l’altro è conservata la tomba di Pessoa. Qui vicino c’è un’altra vera e propria perla e questa volta non parlo di un monumento, bensì di Pasteis de Belem, una storica pasticceria dove gustare i pasteis de nata, i tipici dolci di Lisbona che ormai rimpiango ogni giorno. Pare che questi dolci siano nati proprio nel monastero dei Gerolamini e che questo laboratorio segua ancora quell’antica ricetta. Una sosta qui per rifocillarsi è davvero un obbligo morale.

Parque das Nações

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In questo quartiere potrete visitare l’Oceanario de Lisboa, uno dei più grandi acquari del mondo. Lisbona è una città che resta nel cuore, una città in cui si sta talmente bene che è troppo difficile lasciarla. È stato davvero superfluo elencare cosa vedere a Lisbona perché qui l’unico imperativo è quello di perdersi, di girovagare per le strade e restarne affascinati. Per me ogni azulejo è stato importante, ogni scorcio mi ha regalato emozioni e sono certa che chiunque ci metta piede proverà il piacevole stordimento che solo una città tanto carismatica sa provocare.

Per me non esistono fiori in grado di reggere il confronto con la varietà dei colori che assume Lisbona alla luce del sole. – Fernando Pessoa

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