La favola dell’Oman, dove il deserto incontra il mare

paese ospitale dall'inaspettata bellezza
Scritto da: Danyzen
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L’Oman è uno di quei paesi che non sai bene nemmeno dove è collocato, che pensi chissà se ne vale la pena, poi prevale la curiosità e vieni pienamente ripagato. È un paese affascinante, ospitale, ricco di colori e paesaggi mozzafiato. Gli omaniti sono cordiali e si vede c’è molta attenzione al turismo. Il nostro volo con Qatar Air è stato perfetto, circa 5 ore e mezzo fino a Doha, comodo transito, più un’ora e 15 per Muscat.

Isole Daymaniat

daymaniat

Appena atterrati all’alba abbiamo fatto colazione, preso le Jeep e ci siamo diretti presso il porto per imbarcarci per le Isole Daymaniat. Dall’aeroporto sono circa 20 minuti di auto, abbiamo parcheggiato gratuitamente al porto e ci siamo imbarcati con Almuhajer Marina, che con una barca parzialmente coperta ci ha portato alle isole in circa 45 minuti. Durante il tragitto abbiamo avvistato uno squalo e una tartaruga.

Le isole sono in parte sabbiose in parte con roccia, disabitate, con una bella barriera corallina che consente di nuotare con pesci colorati e se si è fortunati anche con le tartarughe. Per pranzo ci hanno allestito tenda e preparato barbecue con carne, insalata, pane arabo, bevande e frutta fresca. Il comandante della barca e la graziosissima ragazza dell’Agenzia sono stati molto cortesi e premurosi, rendendo la nostra giornata davvero piacevole. Abbiamo avuto modo di riposare, nuotare nell’acqua azzurra, fare 2 passi, è stata davvero una bellissima gita. Rientrati intorno alle 17 in porto abbiamo cambiato i soldi nel Centro Commerciale presente in porto, fatto alcuni acquisti e siamo partiti in auto alla volta di Bahla, dove abbiamo cenato velocemente e soggiornato al semplice Bahla Hotel Apartments, pulito, che dispone di appartamenti con più camere spaziose, bagno privato o condiviso tra due camere, e salotto.

Bahla e Nizwa

nizwa

La mattina seguente dopo una buona prima colazione siamo partiti alla volta del piccolo Souk di Bahla e per visitare poi Bait al Safah presso il caratteristico villaggio di Al Hamra, situato in un palmeto a circa 20 minuti di auto. Si tratta di un interessantissima Casa Museo Etnografico dove è possibile vedere come vivono gli omaniti, come preparano il loro pane tipico e come lavorano diverse spezie e i datteri, che sono davvero diffusi e buonissimi in Oman. Le guide e alcune donne sorridenti danno spiegazioni con gentilezza e senza mai essere invadenti.

Ci rimettiamo in auto e ci dirigiamo alla volta di Jebel Shams e del Balcony walk. Si sale la montagna tra strade tortuose e panorami mozzafiato. Rocce brulle si alternano a palmeti, man mano che si arriva a oltre 2000 mt. Dopo la classica sosta per una foto panoramica sul balcone del Canyon, si può intraprendere un facile e ben segnalato sentiero che in circa 3 ore consente di arrivare alla metà del canyon e tornare indietro. Il sentiero non è particolarmente esposto quindi anche io che soffro di vertigini l’ho fatto senza problemi, ma consente nel contempo di godere di splendidi panorami e di incontrare tantissime caprette.

Rientrati dal trekking, ci rimettiamo in auto e in meno di 2 ore arriviamo a Nizwa, dove visitiamo il bellissimo Souk diviso in settori: ceramiche, Datteri, pesce, Carne, spezie e verdure. A mio avviso il posto migliore dove acquistare datteri e spezie. Ceniamo nel caratteristico e buono Al Khair Restaurant.

La mattina seguente dopo una breve nuova visita al souk per fare alcuni acquisti e dopo una rapidissima visita del Forte, ci dirigiamo verso il Castello di Jabreen, più un Palazzo che un Castello, costruito nel 1670. Nel Palazzo è possibile visitare tutte le sue sale, dai magazzini per il cibo alle cucine, dalla biblioteca alle aule per lo studio, dalle stanze per le armi ai sistemi di ventilazione.

Wadiba Sands

Terminata la visita e dopo un breve lunch on the way siamo pronti per il Deserto Wahiba Sands. Ci vogliono circa 2 ore di autostrada per arrivare al benzinaio dove dovremmo sgonfiare le gomme per entrare nel deserto, ma dato che siamo in ritardo saltiamo lo sgonfiaggio e corriamo veloci verso la sabbia. Il primo tratto si può fare tranquillamente, man mano che ci si addentra i colori diventano più intensi, dall’ocra al rosa, e si incontrano dromedari che passeggiano o riposano tranquilli.

In circa 30 minuti sfrecciando nel deserto, in spazi ampi e con un infinito senso di libertà, arriviamo al nostro Campo, un insieme di circa 30 tende con letti comodi per dormire e bagno esterno con struttura in muratura a cielo aperto. Siamo in ritardo quindi saltiamo sulle potentissime Jeep con autisti locali che partono verso le dune. L’esperienza del Dune bashing è strepitosa. Le Jeep corrono, surfano le dune, salgono ripidi pendii e scendono con velocità, mentre la nostra adrenalina va a mille. È divertente ed eccitante, ogni tanto ci fermiamo per fare qualche foto dove si perde l’orizzonte. È quasi l’ora del tramonto quindi ci fermiamo per scattare qualche foto, mentre la sabbia si tinge di ocra, arancio, rosa. È un emozione unica. Fermarsi e respirare quel preciso momento col vento che ci scompiglia i capelli e la sensazione di essere così piccoli nell’universo. Mentre nel cielo compaiono le prime stelle, ceniamo sotto una grossa tenda e concludiamo la serata con comode sedute intorno a un falò, bevendo un te caldo perché nel frattempo la temperatura è precipitata.

Wadi Bani Kalid

wadi bani kalid

La mattina seguente ci dirigiamo verso il Wadi Bani Kalid, un oasi con pozze di acqua cristallina scavate nelle rocce. Dopo una breve passeggiata si supera la prima zona balneabile e si risale il corso del fiume per arrivare a bozze più piccole di acqua tiepida, dove è possibile fare degli splendidi bagni (non in costume per rispettare le usanze locali ma in pantaloncini e maglietta) e godere di un caldo sole che nel frattempo è salito alto. Ma la splendida giornata non è finita qui. Con un altro breve tragitto in auto arriviamo vicino Sur dove possiamo fare un escursione in barca per vedere i delfini e concludere la giornata con una veloce cena sulla spiaggia. La nostra guida ci aspetta poi per andare a bordo di un pickup, sulla spiaggia, a osservare le grosse tartarughe che qui vengono a depositare le uova, prima di rigettarsi in mare. Siamo sulla punta dell’Oman, tra L’Oceano Indiano ed il mar Arabico ed il Golfo dell’Oman.

Siamo pronti per l’ultimo giorno di avventura. Ci dirigiamo verso il Wadi Shab. Con un barchino andiamo dal lato del canyon da dove inizia il facile sentiero che in circa 45 minuti ci conduce alla zona balneabile, tra gole pittoresche e colori intensi. L’area è piuttosto frequentata, ci tuffiamo in acqua e risalendo il fiume arriviamo a nuoto fino a uno stretto passaggio dal quale si accede a una splendida grotta con tanto di cascata. Le rocce sono bellissime, i colori intensi. I wadi rimarranno nel nostro cuore.

Decidiamo di fare un ultimo tuffo al mare, alla Tiwi Beach, giocando con grosse onde che lasciano intravedere un azzurro intenso. L’ultima tappa del nostro viaggio risalendo verso Muscat è il Bimmah Sinkhole. Si tratta di una dolina larga 40 mt con acqua verde smeraldo. Peccato che si sia stato inserito all’interno di un parco turistico che ne fa perdere un po’la poesia. Da qui a Muscat il tragitto è breve, arriviamo giusto in tempo per concederci un’ ora nel bellissimo souk e una fantastica cena nel Mutrah presso la caratteristica Royal House. Il souk è molto più caro di quello di Nizwa e forse più turistico, ma vale comunque la pena. Il Ristorante offre un ottimo hummus con Falafel, buone pietanze a pase di pesce e un eccellente succo di limone e menta.

Il tempo di un breve riposo e siamo già diretti in Aeroporto. L’Oman è stato un viaggio breve ma intenso, ideale per staccare la spina. M rimarrà nel cuore per gli splendidi paesaggi, l’infinita pace del deserto e i bellissimi wadi.

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