La processione del Venerdì Santo più bella della Sicilia è un misto di fede e spettacolo storico

Tra le manifestazioni religiose italiane è la più lunga e la più antica: la Processione dei Misteri di Trapani è un evento che si protrae per quasi ventiquattro ore, dalle ore 14 del Venerdì Santo, fino al sabato e una tradizione che si rappresenta da quasi 400 anni.
La Settimana Santa in Sicilia e, soprattutto in questa città della parte più occidentale dell’isola, è molto sentita. Il rito dei Misteri di Trapani ne è la dimostrazione oiù evidente. Scopriamo allora come si svolge e perché è particolarmente suggestivo, al punto che attira anche moltissimi turisti che ne approfittano per conoscere a fondo l’anima di Trapani, resistita al passare dei secoli.
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Storia e origini della processione dei Misteri di Trapani
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Nel XVII secolo, nel periodo della dominazione spagnola, la Confraternita del Preziosissimo sangue di Cristo fece costruire ad alcuni artisti trapanesi dei gruppi statuari dei Misteri, interamente in legno e sostenuti da ossature in sughero, sulle quali modellarono gli abiti realizzati con la stoffa precedentemente immersa in una miscela do colla e gesso, la quale ha donato una maggiore naturalezza. I gruppi dei Misteri venivano conservati tutto l’anno nelle cappelle della Chiesa di San Michele, calati e posizionato al centro della chiesa solo durante la Settimana Santa e, ogni venerdì di quaresima portati in processione che coinvolgeva la banda musicale.
Ma cosa rappresentano i Misteri? I momenti della morte e passione di Cristo, ambientate nell’epoca medievale e ai tempi dell’occupazione romana della Palestina. Inizialmente erano solo 6, oggi invece sono 18 più l’urna con Cristo Sepolcro e la Madonna Addolorata. Il più antico è quello che rappresenta l’ascesa al Calvario che risale al 1612.
Come si svolge oggi la Processione dei Misteri di Trapani?
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Il rito della processione dei Misteri è rimasto essenzialmente come secoli fa e rappresenta il clou della Settimana Santa in Sicilia. In quest’occasione, precisamente alle 14 del Venerdì Santo, i Gruppi Sacri escono dalla chiesa del Purgatorio. Affidati ai Massari, percorrono le strade della città per circa 24 ore ininterrotte con l’andatura “annacata”, ovvero che adegua i movimenti del corpo al ritmo impresso dalle marce funebri eseguito dalle bande musicali. La lunga processione è accompagnata dal suono della ciaccola, un importantissimo e antico strumento che scandisce i tempi, quindi tutto lo svolgimento del rito religioso. Grazie al suo scuotimento, i portatori sanno quando sollevare e abbassare una vara.
L’atmosfera che si crea nella città di Trapani è a dir poco suggestiva e la commozione evidente negli spettatori. All’alba del Sabato Santo i Misteri arrivano alle Baracche, nei pressi del porto peschereccio, le bande suonano, le processioni si ricompongono e va in scena il momento più significativo: uno ad uno, i Misteri rientrano in Chiesa lasciandosi alle spalle una piazza stracolma. C’è chi piange, chi scatta foto e chi prega. Ognuno vive a modo suo questo rito unico nel suo genere. Ma non finisce qui: i Massari entrano ed escono fino a quando la musica non finisce. A sancire la fine della processione è l’entrata dell’Addolorata. Il portone si chiude, in attesa della Pasqua.