Riti, tradizioni e meraviglie della Settimana Santa in Sicilia, dove la fede dà spettacolo
Tre giorni in Sicilia per ammirare i riti, le tradizioni e le bellezze della Settimana Santa tra Enna, Caltanissetta e Agrigento
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Giorno 1 – Enna
Atterriamo all’aeroporto di Catania Fontanarossa alle 6:45 del mattino, prendiamo una macchina a noleggio direttamente in aeroporto (125 euro per tre giorni) e ci mettiamo subito in viaggio sulla A19 Catania-Palermo. In meno di un’ora arriviamo ad Enna, nel cuore della Sicilia e da qui inizia il nostro itinerario. La città di Enna è suddivisa in due parti: Enna Alta sulle pendici di un colle ed Enna Bassa ai suoi piedi. La parte sottostante comprende tutta la zona nuova della città e dalla strada principale è possibile ammirare il grande stile architettonico dei suoi palazzi e l’imponente Università Kore, una delle più importanti della Sicilia. Dopo una serie infinita di tornanti in salita arriviamo ad Enna Alta, che con i suoi 931 m s.l.m. non solo è il capoluogo di provincia più alto della Sicilia ma anche di tutta Italia.
Il nostro primo punto d’interesse è il Castello di Lombardia, una gigantesca fortezza medievale che si erge sul punto più elevato della città. Per l’ingresso paghiamo 4 euro a persona avendo libero accesso all’intero Castello e alla Torre pisana, dalla quale è stato possibile ammirare il panorama mozzafiato dell’entroterra siciliano. Successivamente ci siamo rimessi in macchina e spostati di qualche centinaio di metri verso il centro. Arriviamo in Piazza Garibaldi sulla quale si affacciano i palazzi della Prefettura, della Camera di Commercio e della Banca d’Italia; da qui, raggiungiamo la Rocca di Cerere, sede del famoso Santuario di Demetra.
Su consiglio degli abitanti su dove andare a pranzare, alle 12:30 scendiamo dal colle impostando il navigatore verso l’Agriturismo “Il Mandorleto”, a meno di mezz’ora di distanza. La scelta di questo Agriturismo non è stata casuale: con soli 60 euro a persona infatti, siamo stati serviti con un pranzo di quattro portate (antipasto, primo, secondo e dessert + bevande incluse) e per il pomeriggio, era inclusa nel prezzo anche un escursione a cavallo di circa tre quarti d’ora tra le campagne ennesi e anche il pernottamento in uno dei meravigliosi chalet in legno messi a disposizione dall’agriturismo. Abbiamo trovato doveroso lasciare la mancia ad Alessandro, una persona meravigliosa che ci ha trattato in maniera molto accogliente come solo i siciliani sanno fare. Con il suo stile da cowboy ci ha sia servito ai tavoli ed insegnato a cavalcare, in più ci ha “paparazzati” di foto dalle bellissime prospettive durante l’escursione a cavallo, senza chiedere alcuna retribuzione ma solo per farci più felici e soddisfatti possibili. Abbiamo trovato infatti doveroso lasciargli una mancia.
Giorno 2 (Giovedì Santo) – Caltanissetta
Dopo essere andati a letto presto, la sveglia del mattino seguente è alle 8:00. Alessandro è stato così gentile da farci trovare pronta una ricca colazione che abbiamo gradito molto prima di rimetterci in viaggio. Una volta finito partiamo per Caltanissetta, dove arriviamo in meno di mezz’ora. Giungiamo in città in uno dei giorni più importanti per quella che è la tradizione nissena: il Giovedì Santo. In questo giorno infatti, si svolge la processione delle Vare, 16 imponenti gruppi statuari che raffigurano vari momenti della passione di Gesù Cristo. Che voi siate credenti o meno, consigliamo assolutamente di venire a Caltanissetta a vederle perché anche dal punto di vista artistico sono delle autentiche opere d’arte. Ogni Vara ha dei portatori, un proprio corteo di detentori e una propria banda musicale che moltiplicato per tutte e sedici, va a creare una processione con più di mille componenti. Tuttavia, se non avete la possibilità di visitare Caltanissetta per il Giovedì Santo, questi gruppi si possono comunque ammirare all’interno della loro Sala Espositiva di via Colajanni, prenotando almeno con un giorno di anticipo. In attesa della processione serale, approfittiamo della lunga giornata per esplorare Caltanissetta.
Iniziamo dunque dall’Abbazia di Santo Spirito, una chiesa di origine normanna sita in periferia all’interno della quale i frati cappuccini inventarono l’Amaro Averna. Successivamente ci spostiamo nel centro cittadino, dove nella principale Piazza Garibaldi è possibile ammirare la Cattedrale Santa Maria La Nova, la meravigliosa Chiesa di San Sebastiano che si pone di fronte e la Fontana del tritone posta al centro tra le due chiese. Poco più avanti fanno bellissima figura Palazzo Moncada e la Chiesa di Sant’Agata al collegio, entrambi in stile Barocco. Completiamo la mattinata visitando l’atrio del Comune, all’interno del quale abbiamo potuto ammirare le Varicedde, delle miniature delle grandi Vare che sfilano in processione la sera del Mercoledì Santo.
Si fa dunque ora di pranzo e trovandoci nella città dove sono nati il Cannolo Siciliano e il Rollò, non possiamo che andare a mangiare in una pasticceria chiamata “Miracolini”, dove degustiamo anche altre specialità nissene: il Torrone e la cosiddetta “Nuvola”, una sorta di brioche ripiena con vari gusti, esclusiva assoluta di questa pasticceria. Soddisfatti del pranzo decidiamo di fare una passeggiata per smaltire e ci viene consigliato di andare al Dubini: un parco gigantesco immerso nel verde e ben curato, con aree adibite per le passeggiate, lo yoga, i pic-nic e anche per i cani di varie taglie che possono giocare liberi in zone a loro dedicate. Una volta digerito, torniamo verso il centro, parcheggiamo la macchina in Viale Regina Margherita e ci incamminiamo verso la Piazza Garibaldi, dove a breve avrà inizio la processione delle Vare.
Questa si svolge tra due ali di folla che osservano il susseguirsi della processione fino alle prime ore del mattino. Durante la sfilata delle Vare, ci fermiamo a cenare in una delle innumerevoli tavole calde site lungo il percorso della processione, la “Rosticceria Falci”. Qui prendiamo due pezzi di tavola calda l’uno e due bibite, pagando in totale 4 euro (davvero niente male!). Dopo aver assistito a questa processione, molto emozionante e suggestiva, ci rechiamo nel B&B dove avevamo prenotato: “Antichi ricordi”. Questo B&B si trova sempre nel centro storico e gode di meravigliose suite con vasca idromassaggio (prenotando in anticipo abbiamo pagato 100 euro per due persone).
Giorno 3 (Venerdì Santo) – Agrigento
Una volta svegli, iniziamo la giornata con l’abbondante colazione offerta dai proprietari del B&B e già alle 9:00 ci prepariamo alla volta di Agrigento. Grazie alla nuova Strada degli Scrittori (SS640) appena completata, arriviamo nella città dei Templi in 25 minuti. La Strada prende questo nome perché passa da molte città che hanno dato i Natali a grandissimi poeti e scrittori (Caltanissetta con Rosso di San Secondo, Racalmuto con Sciascia, Favara con Russello, Agrigento con Pirandello e Porto Empedocle con Cammilleri).
Avvolti dai numerosi mandorli in fiore che circondano i terreni agrigentini ci sembra quasi di stare in un meraviglioso viale giapponese e decidiamo di iniziare il nostro tour da San Leone, la “Los Angeles” della Sicilia. Questa frazione di Agrigento costituisce la zona marina della città, con un immenso viale alberato da palme altissime che rendono il lungomare davvero meraviglioso. Passiamo dunque qui una meravigliosa mezza giornata passeggiando tra il viale e le numerose spiagge presenti. Sotto consiglio dei residenti andiamo a pranzare al Ristorante Mirasole, dove grazie al nostro tavolo esterno abbiamo potuto degustare due ottime portate a base di pesce senza perderci l’aria perfettamente temperata che solo la Sicilia in primavera è capace di offrire. Dopo l’ottimo pranzo (35 euro a persona) arriviamo in soli cinque minuti di auto alla Valle dei Templi, e dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio privato adiacente al parco, entriamo pagando il costo del biglietto solo 8 euro a persona. Ricordiamo inoltre che tutte le prime domeniche del mese l’ingresso è gratuito.
I templi sono semplicemente stupefacenti, la loro imponenza non si può neanche immaginare! Il parco è formato da una grande strada in pietra lunga oltre un chilometro che porta facilmente in tutti e tre i templi più grandi (il Tempio di Giunone, della Concordia e di Ercole) e si può poi proseguire attraverso un bellissimo ponte in legno alla scoperta degli altri ritrovamenti archeologici dove è possibile ammirare anche il Tempio del Dioscuri. Durante il tragitto che ci ha portati da un Tempio ad un altro, ci siamo spesso fermati nei numerosi chioschetti presenti nel parco, dove con pochissimi spiccioli è possibile riposarsi e rinfrescarsi la gola con le loro granite, aranciate e succhi di melograno locali.
Abbiamo dunque concluso questi meravigliosi tre giorni facendo ultima tappa alla Scala dei Turchi situata a Realmonte. Questa è facilmente raggiungibile parcheggiando gratuitamente l’auto nel parcheggio gratuito di fronte al Ristorante Scala dei Turchi e seguendo il sentiero a piedi che porta direttamente nella spiaggia ai piedi della scala. Dopo esserci goduti un meraviglioso tramonto, partiamo alla volta dell’aeroporto di Catania per ritornare a casa.