7 giorni in Andalusia, tra meraviglie arabe e spiagge cristalline
7 giorni in Andalusia per festeggiare il 10° anniversario di matrimonio. Un viaggio di famiglia, insieme a mia moglie e ai miei 2 figli (Annamaria di 8 anni e Lorenzo di 6 anni). Decido per la settimana dal 13 al 21 giugno, partendo con la prenotazione di un volo Roma-Siviglia con compagnia low cost Vueling. Aggiunto il noleggio dell’auto per 7 giorni, inizio a ragionare su cosa vedere. Dopo aver consultato diari, siti, tour operator vari raggiungo la convinzione che in 7 giorni il mio tour doveva necessariamente articolarsi tra Siviglia, Cordoba e Granada in quell’ordine, con alcune “chicche” che vi racconterò. Ma i dilemmi non sono finiti! Quanti giorni di visita merita Siviglia, quanti Cordoba e quanti Granada? Era importantissimo stabilirlo prima di partire, anche perché era indispensabile prenotare gli hotel e sincronizzarci con la visita alla meravigliosa Alhambra di Granada che ci avevano consigliato di prenotare in largo anticipo. Come ho risolto? Scopritelo!
Indice dei contenuti
7 giorni in Andalusia, il diario di viaggio
Giorno 1 – Arrivo a Siviglia
Partenza da Roma alle 10:40 ed arrivo a Siviglia alle 13:30 circa. Il tempo di caricare di bagagli la “fiammante” Ford Focus noleggiata e via verso l’hotel. Ho scelto un hotel economico ma dignitoso in periferia, che mi consentiva però di arrivare in pochissimo tempo alla Torre dell’Oro. Insomma, una zona comoda e strategica allo stesso tempo. La prima tappa è stata l’imponente Plaza de España, che consigliamo di visitare insieme al magnifico parco di Maria Luisa (esattamente di fronte). Al tramonto abbiamo fatto una bella passeggiata per il lungofiume ed ammirato la Torre dell’Ovo, Plaza de Toros e il ponte di Isabella la Cattolica.
Giorno 2 – Siviglia (Cattedrale, Alcazar)
Il secondo giorno ci siamo concentrati sul meglio di Siviglia. La visita alla Cattedrale è un’esperienza da ricordare. L’edificio è qualcosa di indescrivibilmente bello ed imponente, fuori è meravigliosa in ogni suo angolo di visuale, le sfumature, la ricchezza delle decorazioni e dei dettagli lasciano senza fiato. La parte centrale con la tomba di Cristoforo Colombo è visitabile a pagamento, ma ne vale davvero la pena. In pomeriggio abbiamo visitato il Real Alcazar, con i suoi fantastici giardini e una fontana che da su una vasca piana zeppa di affamate Carpe giganti con le quali i miei bimbi hanno avuto modo di divertirsi.
Alle 16, con una altra guida organizzata, visitiamo la Giralda (il campanile della cattedrale) dove saliamo fino in cima per ammirare il panorama di Siviglia dall’altro. Non ci sono scale strette ma rampe, poiché era progettata per salire in cima a cavallo. Al termine ritorniamo in Cattedrale per visitare la tomba di Cristoforo Colombo, bella, maestosa ed imponente. La sera, distrutti, torniamo all’Hotel districandoci tra la folla ed il frastuono dei tifosi del Real Betis Siviglia. Una marea bianco-verde di adulti, donne e bambini che festeggiavano, non so cosa, per le strade sotto la cattedrale. In Italia non siamo abituati a tali manifestazioni sportive così gioiose, civili e festose.
Giorno 3 – Casa del Pilatos e Bario Santa Cruz
Il giorno dopo lo dedichiamo ad una bellissima passeggiata per le vie di Siviglia fino alla casa del Pilatos di cui consigliamo la visita, al museo delle Indie dove sono custoditi tutti i documenti pre e post scoperta dell’America, qualche carinissima chiesetta per la strada, un po’ di shopping e un giretto nel Barrio Santa Cruz, uno dei quartieri più belli e caratteristici di Siviglia. In 2 giorni e mezzo riteniamo di aver visto quasi tutto. La mattina colazione, e via in macchina diretti per Cordoba. Dopo le varie peripezie per arrivare all’hotel, situato nel centro storico di Cordoba (consigliamo per il bene delle autovetture hotel fuori dal centro storico, le strade di Cordoba sono tra le più strette che abbia mai visto e percorso), parcheggiamo l’auto e ci dirigiamo verso la bellissima Mezquita, un cocktail di arte romana ed araba come del resto tutta la città. Contrariamente a ciò che si possa pensare, Cordoba ha storicamente delle marcatissime radici romane e non “more”. La testimonianza di tutto ciò è un bellissimo tempio di epoca romana nella via dedicata a Claudio Marcello che si innanza nel cuore della città e che sembra arrivato dai Fori Romani. Inoltre, è possibile visitare il bellissimo museo Romano, nei pressi di Plaza Seneca.
A pranzo capitiamo all’Osteria Rafas nel cuore del centro storico a 2 passi dalla Mezquita, dove mangiamo la tortillas spagnola più buona del tour e dei piatti tipici della cultura spagnola, eccellenti e ad un prezzo davvero onesto. Vi consigliamo di provarla. Dopo una passeggiata nella Judería, il quartiere ebreo, arriva la sera e notiamo con enorme stupore che tutti i negozi chiudono già alle 20. Mangiamo qualcosa e rientriamo mestamente all’hotel dove, prima del meritato riposo, gustiamo una fantastica sangria seduti sul piccolo piazzale del ns. Hotel, il Plateros, un carinissimo e pulitissimo hotel “1 stella” che in Italia sarebbe classificato a 3 stelle. Dimenticavo il prezzo è stato davvero molto conveniente..
Giorno 4 – Da Cordoba a Granada
Al mattino, prima di ripartire, visitiamo (giornata di ingresso gratuito il mercoledì) l’Alcazar de los Cristianos, un giardino bellissimo che vi consigliamo di vedere a ogni costo. I giardini e la fortezza sono fantastici, un’eleganza e un armonia di verde, siepi, fiori, fontane e colori da incanto. Lasciamo Cordoba dopo una visita di 1 giorno e mezzo, ma che ci ha permesso di vedere ed ammirare le attrazioni più importanti, riteniamo che un soggiorno maggiore sia inutile e dispersivo anche in virtù delle abitudini “comode” dei cittadini. Tutti in macchina diretti verso la bellissima Granada dove arriviamo per ora di pranzo. Arrivati all’Hotel Las Almenas, rimaniamo stupiti dalla bellezza della struttura prenotata ad un prezzo davvero basso per la qualità dell’Hotel che in Italia potrebbe essere tranquillamente classificato a 4 stelle. Alla hall troviamo il Sig. Josè che, cartina alla mano, ci erudisce su tutto ciò che “dobbiamo visitare” a Granada. Ottimo, era quello che volevamo. Cartine alla mano si parte.
Prima tappa la cattedrale di Granada, con annessa visita alle tombe dei re e al museo collegato. Visita molto bella ed interessante, anche se dopo aver visto le cattedrali di Siviglia e Cordoba ci eravamo abituati al meglio. Subito dopo visita ad un convento cristiano, poi ritorno in hotel perché le gambe cominciano a gridare aiuto. Riposino e fuori a cena. Qui vi consiglio di dirigervi verso il municipio ed appena arrivati in piazzetta vedrete un viottolo molto caratteristico zeppo di ristoranti e pub in tema spagnoleggiante dove avrete modo di gustare delle fantastiche fritture miste di pesce.
Giorno 5 – Alhambra, Generalife e Alcazaba di Granada
Il giorno dopo comincia con una visita alle mura perimetrali dell’Alhambra, dove potrete ammirare un bellissimo museo sulla storia di Granada dal paleozoico in su, dei bagni termali arabi bellissimi e tanti belle chiese con un panorama davvero molto suggestivo da dove poter ammirare anche il monastero di Sacromonte. La parte alta del quartiere consigliamo di vistarla in bus, per via delle strade impervie. Il pomeriggio è fissato dalla visita guidata all’Alhambra, a partire dalle ore 16. Un consiglio scontato ma importantissimo: se avete prenotato la visita al palazzo del re alle 16:00, vi consigliamo di entrare nell’Alhambra almeno 1 o 2 ore prima, in modo da poter visitare senza affanno la prima parte dei giardini e la fortezza dell’Alcazaba, e poter arrivare all’ingresso del palazzo per tempo.
Gli aggettivi sull’Alhambra si sprecherebbero, la bellezza e l’incanto dell’architettura araba ti lasciano senza fiato e ti invitano a sognare ad occhi aperti. Le fotografie qui si sprecano: è davvero tutto meraviglioso! L’ultima ora, benché sfiniti dalla visita, la dedichiamo al Generalife, il giardino del pascià. Molto bello, ma a noi è piaciuto molto di più quello de los Cristianos di Cordoba. Molto più fine. I due giorni dedicati a Granada sono stati sufficienti, giusti per poter ammirare le bellezze di una delle città più belle del mondo, ma abbiamo camminato davvero tanto ed i muscoli delle nostre gambe reclamano un riposo. Infatti, dopo sei giorni di visite, manca un giorno dedicato al relax, che decideremo di trascorrere al mare.
Giorno 6 – La Herradura è la spiaggia più bella dell’Andalusia
Non sono molti i posti dell’Andalusia con un mare davvero bello. Generalmente i più pubblicizzati sono Malaga, Torremolinos e Marbella, ma mai degni di tale fama soprattutto per il mare. Io desideravo un giorno al mare ma valevo un mare meraviglioso. Sul depliant di Granada inviatomi gentilmente dall’Ente del Turismo spagnolo avevo notato una spiaggia bellissima in Costa Tropical. Si chiama La Herradura, una località della vicina Almunecar non lontano da Montil. Era lì che volevo andare e ci sono andato con la benedizione del buon Jose dell’Hotel di Gradada, che mi consiglia di visitare anche la grotta di Neja, ma il tempo stringe ed io voglio il mare.
Arrivati alla baia de la Herradura, non perdiamo molto tempo a selezionare uno dei soli 2 hotel del posto e via in spiaggia. La scelta si e rivelata azzeccatissima, il mare si è rivelato più bello di ciò che immaginavo, limpido e pulito, con una buona varietà di lidi tra cui ne scegliamo uno molto bello in prossimità di una parete scogliosa per dare sfogo alla mia passione per lo snorkeling. Ci rilassiamo tra la quiete della spiaggia ed il fruscio del bellissimo mare. Acqua ancora fredda, ma a giugno c’era da aspettarselo. In tardo pomeriggio visita alla vicina Almunecar, compreso un “iperpubblicizzato” acquario che abbiamo visitato ma che non vi consigliamo affatto di visitare. La sera cena a lume di candela nel ristorante sul mare dello stesso lido che ci ha ospitato la mattina, con una splendida visuale della baia sotto la luna… molto bello e romantico!
Giorno 7 – Siviglia e Ronda
La mattina si parte per il ritorno a Siviglia, il giorno dopo alle 7:20 di mattina c’è l’aereo e ci tocca svegliarci alle 5. Decido però di fare tappa a Ronda, piccola cittadine medievale che più di qualcuno mi ha consigliato di visitare (è tappa fissa dei tour organizzati dai tour operator più famosi). Dirigendomi sulla costa direzione Malaga dopo Marbella, mi tocca pagare un totale di € 8,10 di autostrada dopo aver percorso 1.100 km. Mi dirigo verso Ronda, dove mi aspettano 49 km di strada di montagna molto panoramica ma altrettanto impervia. Ronda è una piccola bomboniera, una cittadella circondata da mura medievali e divisa in due parti come se qualcuno avesse deciso di spaccare la montagna in due. Le due parti della città sono collegate da un ponte altissimo di costruzione araba davvero molto bello e dal quale si può apprezzare un panorama niente male. Ci fermiamo a pranzo e alle 17 si riparte destinazione Siviglia. Ronda merita la visita per le sue caratteristiche, ma ritengo che in una buona mezza giornata si possa vedere il meglio. Non serve trattenersi oltre e poi il caldo era davvero insopportabile.